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Eve catturata da una sensazione di gelo e paura, continua a non dire nulla. Rimane immobile a guardare per quell'attimo infinito il sorriso così agghiacciante e terrificante di quella ragazza. Come se niente fosse, l'ospite torna improvvisamente a guardare nuovamente in avanti con la sua solita ed imperturbabile espressione amorfa, mentre Eve totalmente scioccata, si volta dall'altra parte chiudendo turbata gli occhi cercando di non guardare. La macchina infine si ferma. Una carinissima casa dal tetto innevato e con le mura color turchese si presenta a loro. Sono arrivati!

I quattro scendono tutti dalla macchina e si avviano verso di essa. Sotto gli sguardi interdetti dei presenti, la prima a farlo è proprio questa strana figura. Si ferma a pochi centimetri dalla porta d'ingresso lasciando i tre alle sue spalle. Eve si nasconde dietro la figura della madre che confusa dal suo atteggiamento la guarda senza capire.

>Sembra conoscere già la nostra casa...< Dice un perplesso Tyler alla moglie mentre  in silenzio continua ad osservarla.

>Non capisco nemmeno come abbia fatto a camminare così presto?! Era a terra fino a poco fa. Aveva il polso debole e la pelle ghiacciata. Ora sembra essersi ripresa come per miracolo. Solo questo di per se è già impossibile.>  Riflette Tyler a voce alta.

Senza porsi altre domande e perdere altro tempo i tre s'incamminano e la raggiungono. Corinne senza togliere lo sguardo da quella figura inserisce la chiave aprendo la porta di casa. La ragazza avanza spedita verso il grande tavolo rotondo che si trova nel centro della sala principale, ovvero il salotto. Si siede fissandoli inespressiva come al suo solito e restando totalmente in silenzio. Adesso oltre ad Eve, anche Corinne inizia a preoccuparsi da questo stranissimo comportamento. La ragazza ha uno strano atteggiamento, del tutto innaturale per esser compreso. Tyler poggia dolcemente una mano sulla spalla della moglie. Conoscendola bene ha percepito in lei quello stato di tensione e disagio che l'accompagnano e porgendole un sorriso per tranquillizzarla.

>Porta Eve al piano di sopra e falle fare un bagno caldo, io cercherò di parlare con questa ragazza. Le darò qualcosa di caldo e poi l'accompagno immediatamente dal commissario Ross per capirne di più. Dobbiamo capire chi siano i suoi genitori e se qualcuno la stia cercando. Stai tranquilla Corinne, entro stasera sarà tutto finito.<

>D'accordo Tyler, ma ho una brutta sensazione...<

>Quale brutta sensazione? Non vedi che è soltanto una  adolescente? Non preoccuparti tesoro mio e fai come ti ho detto. Vedrai che presto si risolverà tutto.<

>Va bene.< Risponde lei rincuorata da quelle parole, poi baciandolo sulle labbra, sale con la figlia al piano superiore.

Eve stringendosi paurosa alla gamba della madre sale le scale sotto lo sguardo assente di quella ragazzina, che seguendola dal primo all'ultimo gradino, continua a metterle addosso una paura tale che la porta a stringere ancora più forte l'arto inferiore della madre. Tyler si avvicina al tavolo.

>Vuoi mangiare qualcosa?<

La bambina lo guarda senza dargli nessun tipo di risposta...

>Vuoi dell'acqua o una coperta calda per scaldarti?<

Lo sguardo di lei continua a rimanere lo stesso, e seguendolo, lo vede sedersi comodamente davanti a lei.

>Parli la mia lingua?< Continua a domandare Tyler sempre più perplesso.

A questa domanda la ragazzina fa cenno di sì con il capo. Tyler sorpreso inizia forse a capirci qualcosa adesso e con il massimo del tatto le domanda:

>Sei per caso sordomuta?<

La ragazzina annuisce.

Tyler si alza dunque da quella sedia e rimediando un foglio e una penna, li porge alla giovane che senza provare alcuna emozione o altro se ne sta seduta davanti a lui come se fosse in balia di quegli eventi.

>Tieni, scrivi il tuo nome?< - L'uomo cerca di farle leggere il suo labiale parlando lentamente.

La ragazza afferra delicatamente la penna e il foglio iniziando a scrivere lentamente una lettera per volta. Sembra confusa, come quando si stia scrivendo per la prima volta o che si ha appena scoperto le lettere dell'alfabeto.

Facendo scivolare quella penna sul foglio, Tyler vede emergere le due prime lettere; R... A... Poi eccone comparire altre, le ultime tre: G... N... A....

La penna della giovane si ferma. Tyler avvicinando a se quel foglio le mostra un sorriso.

>Bene Ragna, hai un bellissimo nome quanto originale. Io sono Tyler da come forse avrai già capito, e sono felice di fare la tua conoscenza.<

Nella mente di Tyler qualcosa si fa confuso improvvisamente. Inizia a sudare freddo e sente come se gli stesse per venire un attacco di panico. La testa gli gira ed il respiro diventa senza motivo affannoso. Si alza dalla sedia scusandosi frettolosamente con la giovane e si dirige in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e rinfrescarsi un po' il volto. Nel frattempo che lui le è di spalle, Ragna sfoggia un altro sorriso macabro e terrificante che nessuno vedrà... 

"Cosa mi è successo!". Pensa confuso Tyler scrollando la testa e tornando a sedersi intorno a quel tavolo cerca di riprendere la conversazione... Ragna lo guarda negli occhi, riprende la penna sotto lo sguardo curioso di lui, e poggiandola nuovamente su quel foglio inizia a scrivere qualcos'altro.  Lui completamente ripresosi dalla sensazione di panico, guarda la ragazzina in attesa di leggere cosa lei stia scrivendo. Finito di scrivere, Ragna alza entrambi le mani verso l'alto, e allungando le braccia in direzione di Tyler, gli mostra il foglio. 

Dopo averne letto il contenuto, l'uomo sgrana gli occhi sorpreso quanto confuso.

19 Aprile 1602

>Cosa significa questa data Ragna?< Le domanda spiazzato.

La giovane, torna con il capo chino sul foglio e ne scrive la risposta:

Nascita

Tyler doppiamente confuso le pone quindi l'ennesima domanda:

>Mi stai dicendo che sei nata il 19 Aprile del 1602???<

La giovane annuisce con la testa sotto lo sguardo sconcertato di Tyler, che mostrando perplessità su quanto accaduto, le mostra un timido sorriso.

>Scusami un secondo... Torno subito.-

Salendo le scale non può fare altro che osservarla perplesso con la coda dell'occhio. Lei ricambia lo sguardo dal primo all'ultimo gradino. Una volta salito incontra sua moglie in corridoio con la piccola mentre si stanno avviando verso la camera da letto.

>Corinne, io credo che qui abbiamo un serio problema.< Dice tra l'ironico ed il sopreso. >Quella bambina dice di chiamarsi Ragna e di essere nata nel 1602. < La voce di Tyler è divertita quanto tremolante.

La moglie spalanca gli occhi e portandosi una mano alla bocca, esterna:

>Lo sentivo che c'era qualcosa di strano in lei. Ma com'è possibile tutto questo?<

Tyler, ride a toni bassi per smorzarne l'ansia che circola nell'aria.

>Hei, ma cosa ti prende? Devi stare tranquilla. Come fai a credere ad una assurdità del genere? E' evidente che quella ragazzina sia sotto shock. Devo immediatamente portarla dal commissario Ross ed eventualmente in seguito trasportarla in ospedale. Anche se fisicamente sembra apparentemente sana, magari ha urtato la testa?!<

>A me non piace Tyler. Ha qualcosa di misterioso quella ragazzina. Per favore portala via adesso, mi mette i brividi e anche per Eve è così. Mi ha detto che le fa paura.<

>E' vero papà mi fa tanta paura, portala lontano da noi.- La vocina di sua figlia è dolce quanto spaventata.

Tyler si abbassa quindi immediatamente verso di lei cercando di rincuorarla con un abbraccio. Le da una bacio sulle gote arrossate dal freddo e successivamente si avvia silenziosamente verso la rampa delle scale sotto lo sguardo silenzioso delle due.

Fa il primo gradino e ad un tratto la voce della figlia lo interrompe nuovamente dal proseguire:

>Papà?...<

Tyler si volta di scatto.

>Dimmi piccola mia.<

Eve lo guarda stringendo forte Dotty una delle sue bambole e con un filo di voce gli domanda:

>Non hai paura?<


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