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La famiglia Smith si appresta con le dovute attenzioni a tornare indietro in direzione di casa osservando ancora quel paesaggio che al calare di quella poca luce, lo rende ancora più affascinante.

>Attenta Eve, le radici degli alberi sono nascoste dalla neve. Fai attenzione a non inciamparci altrimenti potresti farti male.< Le dice una sorridente Corinne mentre è intenta a correre intorno ai maestosi busti degli alberi, ridendo e sghignazzando come farebbe una bambina della sua età senza prestare attenzione ai pericoli del bosco. 

Tyler nel frattempo cammina a due metri davanti a loro scrutando per primo eventuali pericoli quali terreno cedente, oppure la presenza di qualche animale affamato. In quel bosco non vi sono moltissimi animali feroci ma non si sa mai, la prudenza non è mai troppa in questi casi. Anche se di norma  escono solo di notte, Tyler non vuole correre nessun rischio e questo lo porta a guardare in ogni dove per stare più tranquillo e proteggere sopratutto la sua famiglia. 

Proseguono il cammino per diversi metri mentre Eve continua a tirare di nascosto qualche altra palla di neve alle spalle dei propri genitori ridendo e sghignazzando. Il suo sorriso sembra più luminoso di quel sole che sta lasciando come tutti i giorni a venire il posto alla luna. Tyler e Corinne sono felici nel vederla così sorridente, non avendo molte amiche della sua età in paese, la piccola sta spesso con loro oppure gioca con le sue due bambole di cui si separa soltanto quando esce di casa: Dotty e Betty.

Il silenzio circostante viene spezzato soltanto dal cinguettio degli uccelli che Eve osserva curiosa. Per il resto, sembra di essere in paradiso. Il silenzio regna ovunque. 

Distratta da questi uccellini di diverso colore, Eve si accorge solo in un secondo tempo che il padre e la madre si sono fermati davanti ad un qualcosa che sembra starsene sdraiato a terra coperto in parte dalla neve. La piccola avanza verso di loro a piccoli e lenti passi.

Il padre è piegato su quella "cosa" e la madre si porta la mano alla bocca come se fosse in tensione o preoccupata per qualcosa. Una volta giunta vicino a loro, Eve, vede con i suoi occhi castani che a terra si trova una bambina dall'apparente età di tredici/quattordici anni. 

Essendo in parte ancora troppo piccola per capire determinate cose, non da troppo caso al fatto che quella bambina se ne stia sdraiata lì a terra coperta soltanto di un vestitino celeste nonostante quel grande freddo, così come non capisce nemmeno se possa esser viva o morta visto che ha gli occhi chiusi e non si muove. Lei è felice. A lei interessa solo una cosa nella sua testa; di aver trovato un'altra amica con cui giocare.

Il sorriso che si para sulle sue labbra la fa sembrare ancora più felice di quanto sia in quella che sembra essere una giornata perfetta. Tyler una volta chinatosi di fronte a quella figura, la osserva preoccupato quanto intimorito nel toccarla.

>Tyler credi sia morta?< Chiede la moglie con la voce spezzata dalla preoccupazione.

>Non credo Corinne. Nonostante sia bianca pallida non ha l'aspetto di una morta. La cosa che non capisco è questo vestito, sembra datato. Del 1600 o comunque di un'epoca troppo distante dalla nostra.<

Corinne osserva incuriosita quel vestito capendo di quanto sia vera la constatazione di suo marito, poi, soffermandosi sul volto di quella sconosciuta, nota che la sua espressione sembra serena, come se dormisse in un sonno profondo.

>Non sembra star male, Tyler... < Dice poggiando una mano sulla spalla di lui... >Guarda, ha un volto sereno.<

Tyler annuisce e guardando Eve innocentemente affascinata da quella nuova presenza, fa cenno con il capo a Corinne di allontanarla da lì.

>Devo capire se sia effettivamente viva anche se ce ne sarebbero di cose da capire in questo momento. Allontana la piccola, io proverò a sentirle il battito cardiaco.<

Così facendo, la moglie si allontana con la figlia a qualche metro di distanza:

>Ti va di fare un altro piccolo pupazzo di neve? < Domanda la mamma camuffando quello stato d'ansia pur di distrarre la figlia.

Eve tutta contenta urla di si, e correndo verso una piccola "montagna" di neve poco distante da lei, si accinge e costruirlo sotto lo sguardo pensieroso di quest'ultima. Tyler invece è ancora lì chinato e continua ad osservare quella figura minuta come farebbe un medico quando non sa dove mettere le mani. La sua di mano poi si avvicina lentamente al polso della ragazzina, una lentezza non causata dalla paura o dal freddo, ma dalla sensazione di disagio che lo avvolge senza una ragione plausibile, si tratta solo d'istinto. Una volta a contatto con lei, si rende conto di quanto sia freddo quel polso così gracile. Riesce a sentirne un battito seppur lontano e leggerissimo, quindi per una maggiore sicurezza decide di poggiare la testa sul petto della giovane.

"Possibile che non fuoriesca del fumo caldo dalle sue narici?..." Pensa distratto da ciò che ha davanti.

La testa si china su di lei dando lo sguardo ai suoi piedi. Una volta che il suo orecchio si poggia su quel petto apprestandosi a sentirne un maggiore battito, gli occhi della ragazzina si aprono d'improvviso per pochissimi istanti per poi richiudersi immediatamente. La testa di Tyler è ancora su di lei e inizia a sentire un accelerare di questo battito cardiaco e tirandosi su di colpo, lo porta a gioire speranzoso.

>Respira ancora Corinne, vieni qui!> Urla Tyler eccitato.

Sua moglie si avvicina frettolosamente tenendo per mano la figlia, che frastornata dalla situazione, non sembra capire benissimo cosa stia accadendo. Sei occhi stanno guardando quella ragazzina lì a terra che sembra continuare a dormire. 

Quell'espressione che sembrava semplicemente dormiente diventa asettica, inespressiva. Apre di seguito gli occhi e inizia a fissare quei tre volti che sono concentrati su di lei ad osservarla.

Corinne guarda felice Tyler stringendo anche la sua di mano. L'uomo ricambia quella stretta, e senza perdere altro tempo e con voce pacata, parla alla giovane:

>Come ti senti? Sai dirci come ci sei finita in questo posto?<

La bambina si limita a fissarlo senza rispondere.

>Non ha un volto conosciuto. Sicuramente non è di queste parti.< Gli fa notare Corinne.

>Probabilmente è venuta da fuori e deve essersi persa. D'inverno è pieno di visitatori che vengono ad ammirare il panorama di questi posti.< Ribatte Tyler sotto l'annuire di sua moglie.

> Ma perché non risponde?- Chiede innocentemente Eve dal basso dei suoi sette anni.

>Forse è stremata e scioccata. < Risponde il padre prima di prendere quel corpo minuto tra le braccia, facendo attenzione a non farle del male.

>Pensiamo a portarla a casa e a dargli qualcosa di caldo, più tardi la porterò dalle autorità per capirci qualcosa e scoprire chi sia.-

I quattro riprendono ad avviarsi in direzione della loro auto. Dopo averla caricata sul Suv, e averle dato una coperta calda la fanno sedere  al fianco ad Eve. 

Chi potrebbe mai aver paura di una adolescente in quello stato?

I quattro sono pronti a tornare davvero a casa adesso. E' stata una giornata colma di emozioni e sorprese.  Sicuramente resterà una giornata "indimenticabile"...


Eve seduta comodamente sul sedile non toglie lo sguardo per un attimo da quella  ragazza poco più grande di lei. Per quanto piccola sia si rende conto da subito che c'è qualcosa di strano in lei. Non sa se sia per via di quella sua inespressività o del suo sguardo vuoto che la mette a disagio.

"Chi lascerebbe mai una bambina da sola in mezzo alla neve del resto?"  Questo e mille pensieri accompagnano gli Smith nella strada verso casa. In un silenzio tombale la sconosciuta fissa dritto a se come se non fosse per nulla interessata a chi possano essere quelle persone che l'hanno aiutata. Non ne nutre il minimo interesse, resta immobile, completamente asettica. Tyler guidando ad una velocità moderata di tanto in tanto butta lo sguardo sullo specchietto retrovisore per guardarla e accertarsi che vada tutto bene, così come anche Corinne fa lo stesso istintivamente. Il viaggio intanto prosegue ed Eve continua curiosa a guardarla... Non vorrebbe farlo, ma proprio non riesce a distogliere lo sguardo da lei...

Improvvisamente quella figura a lei sconosciuta volta leggermente il collo nella sua direzione incrociandone lo sguardo. Inizia a fissarla in un modo che fa tremare braccia e gambe alla piccola. L'espressione della sconosciuta cambia successivamente mostrandole un sorriso che le ghiaccia il sangue all'istante. Gli occhi di Eve si sgranano così come la bocca, lo spavento è tanto che non riesce ad emettere nessun tipo di rumore. Nemmeno un suono.

Il viaggio verso casa prosegue nell'ignoto più assoluto.

Il viaggio verso l'inferno è appena all'inizio...


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