13. Di nuovo al Clayton


Ritornò come medico al Clayton Hospital una fredda mattina di marzo e a Harry sembrò che nulla, negli otto anni trascorsi, fosse cambiato.

Lo accolse un invecchiato dottor Taylor che, stupito e meravigliato allo stesso tempo, lo strinse in un abbraccio.

" Non avrei mai creduto di rivedere un mio paziente nella veste di medico! " esclamò conducendolo in quello che sarebbe diventato il suo studio.

" In effetti nemmeno il me diciottenne, quando è venuto qui la prima volta, avrebbe mai pensato di diventare uno psichiatra " confessò Harry, appoggiando la sua borsa su una sedia.

" Purtroppo sei arrivato in un momento difficile di questo storico ospedale " spiegò Taylor facendogli cenno di accomodarsi.

" In che senso? "

" Nel senso che riceviamo sempre meno soldi dallo stato e, nel giro di due o tre mesi, saremo costretti a trasferire i pazienti non paganti in una struttura pubblica "

" E sono molti? "

" Una ventina circa, la maggior parte in stato semi vegetativo o catatonico "

Harry annuì preoccupato e, dopo aver preso un respiro profondo, fece la domanda che gli ronzava nella mente da quando era arrivato.

" Louis Tomlinson...il mio compagno di stanza quando ero ricoverato qui, in che condizioni è? "

" Purtroppo è uno di quei pazienti destinato alla struttura pubblica, dato che è solo al mondo e nessuno paga per lui. È molto peggiorato da quando l'hai visto l'ultima volta, non parla praticamente più e interagisce ancor meno con chi lo circonda. Comunque, se ti sta a cuore, almeno per il tempo che resterà ancora qui, puoi occupartene. Adesso devo andare a visitare alcuni pazienti, però ti lascio la sua cartella clinica, così potrai farti un quadro più chiaro della situazione "

Dopo questa spiegazione il dottor Taylor uscì dalla stanza e lasciò solo Harry, che non perse nemmeno un attimo e prese subito in mano il fascicolo di Louis.

Sorvolò sulla parte relativa al suo passato, dato che la conosceva già e si concentrò sulle informazioni più recenti.

Strabuzzò gli occhi di fronte alla quantità spropositata di psicofarmaci che gli somministravano e si chiese chi mai avesse deciso una terapia tanto forte.

Prese quindi in mano la cartella e decise di chiedere informazioni al dottor Taylor, che attese fuori dalla stanza di un paziente.

" Posso sapere come mai al signor Tomlinson vengono somministrati tutti questi farmaci? " chiese al medico non appena uscì dalla sua visita.

" In realtà non so " rispose Taylor " era il dottor Smith che si occupava di lui. Purtroppo è morto di cancro l'anno scorso e io sono stato costretto a seguire le sue direttive. Come ben sai non è semplice diminuire o togliere gli psicofarmaci "

Harry si trovò, suo malgrado, ad annuire, ma si ripromise che avrebbe investigato più a fondo sulla questione.

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