Capitolo 4-Occasione

4.

Occasione

"Volevo farle visitare la casa" rispose prontamente Kimberly venendo così in mio soccorso.
"un giro della casa?" Chiese Jason incrociando le braccia al petto.
Dallo sguardo del ragazzo era facilmente intuibile che la versione data dalla ragazza bionda al mio fianco, non l'aveva convinto.
"Si" confermai io
"Spero sia vero, per il bene di entrabe" ci schernì lui. A quelle parole io e la bionda emmo due reazioni distinte. La ragazza si rilassò a tal punto che sul suo viso nacque un piccolo sorriso. Io d'altra parte, sapevo perfettamente di non poter abbassare la guardia e rimasi impassibile. Gli occhi del ragazzo incontrarono i miei e con un gesto della mano fece allontanare Kimberly. Prima di lasciarci soli la ragazza mi rivolse un'occhiata veloce e io in risposta le rivolsi uno sguardo calmo facendole capire che Jason non avrebbe scoperto da me il nostro piccolo segreto. Prima che lo sguardo della bionda si allontanasse dal mio le indica con lo sguardo il piano superiore, in cuor mio speravo che capisse ma quando la ragazza mi sorrise capii di essere nei guai.
Come avrei giustificato a Jason la porta di camera ancora chiusa a chiave?

"Andiamo Selena devo farti vedere una cosa" disse afferrandomi per il polso, seguendolo iniziammo a salire le scale fino ad arrivare davanti alla porta accanto alla mia.
Il mio cuore iniziò a palpitare ma non lo lasciai a vedere.
Jason prima di aprire la camera misteriosa posò lo sguardo sulla porta della mia camera e, osservando il mio viso poggiò una mano sulla maniglia.
Da parte mia iniziai a sentire della gocce di sudore scendere lungo la fronte. Mentalmente iniziai a fabbricare una scusa ma quando la porta si aprì rimasi scioccata. Chi era stato?
Jason spalancò la porta e al suo interno potemmo vedere la figura di una donna impegnata a passare lo straccio sul pavimento. Ella appena si accorse della nostra presenza si voltò e con un espressione servile posò il suo sguardo su Jason.
"La porta era aperta e ne ho approfittato per pulire" rispose la ragazza facendomi automaticamente aggrottare le sopracciglia. Questo non era assolutamente possibile, che si stesse inventando tutto? Ma se così fosse, a quale scopo fare tutto ciò?

Jason lasciò la ragazza nella mia stanza e senza degnarla di una risposta posò il suo sguardo nuovamente sulla porta precedente.
Estraendo la chiave dal suo portafoglio, la inserì nella serratura e aprì la porta lasciandomi ispezionare la camera.
"Questa è la mia stanza" mi informò facendomi entrare prima di lui. Era enorme,più del quadruplo della mia.
"Tutto quello di cui avrai bisogno per pulirla lo troverai lì" mi indicò uno stanzino pieno di utensili per pulire... oh no.
"Passo a controllare tra dieci minuti" detto ciò chiuse la porta e mi lasciò sola. Per prima cosa sarei voluta andare dalla ragazza che stava pulendo la mia stanza,cosa che non era tenuta a fare, ogni ragazza deve ordinare la propria stanza, o almeno questo avevo capito.
Rivisitando le mie priorità presi subito il mio telefono e inviai le ultime novità a Tyler compreso il nome e il cognome della cameriera bionda chiedendo informazioni personali.

Sospirando iniziai a passare lo strofinaccio per terra, ci misi poco a spolverare e passare l'aspirapolvere perché la camera era già molto ordinata e non capivo il suo bisogno di avere una 'badante' se tanto devo pulire sul pulito.

"Fatto?" Chiese comparendo dietro di me,mi girai di scatto verso la voce. Non mi era mai capitato che qualcuno mi arrivasse alle spalle senza che me ne accorga.
"Devo solo pulire le finestre" riferii prendendo il detersivo e un panno.

Dandogli le spalle lo sentii allontanarsi "Datti una mossa" mi rimproverò prima di chiudere la porta.
Appena Jason mi lasciò nuovamente sola iniziai fin da subito a rovistare tra i cassetti sperando di trovare qualcosa di utile. Quando abbassai lo sguardo sul pavimento vidi un foglio che usciva da sotto il letto.
Avvicinandomi verso la fine del letto mi chinai per prenderlo e, quando sentii la porta aprirsi, nascosi il foglio dietro la schiena.
"Che stavi facendo?" Domandò Jason avvicinandosi verso di me.
"Stavo pulendo" dissi velocemente "Che noscondi?" Chiese aggrottando la fronte e con un cenno del capo indicò le mie mani nascoste dietro la schiena.
"Nulla" risposi cercando di infilare il foglio sotto la gonna con movimenti cauti in modo da non fargli capire le mie intenzioni, purtroppo Jason con uno scatto fulmineo mi sfilò il foglio dalle mani.
"Che cazzo ci facevi con questo?" Mi urlò contro
"i-io" iniziai a balbettare, non stavo fingendo,ero realmente terrorizzata.
"Ho ucciso per molto meno" mi minacciò spingendomi contro un muro.

La mia copertura non può saltare dopo nemmeno un giorno!

"Cosa hai da dire al riguardo?" Chiese poggiando violentemente il foglio contro al comò.
Osservando il suo volto contratto in una smorfia di disgusto tanti di inventarmi una scusa ma il cuore palpita va come non mai e io mi sentii un trappola. Una cosa del genere non era mai successa.
"Io l'ho visto sotto al letto e l'ho raccolto" risposi onestamente, per la prima volta da quando facevo questo lavoro avevo detto la verità a un delinquente.
"Perché diamine lo hai nascosto dietro la schiena? Vuoi prendermi per il culo? Credo che tu non abbia capito quale è il tuo posto. Posso ucciderti e nessuno ti troverebbe" disse bloccandomi contro il muro.
"No,so che ho sbagliato. Giuro che non ricapiterà mai più." Risposi respirando pesantemente "sarà meglio che non ci sia una prossima volta perché a quel punto smetterai di respirare" io in risposta anuii facendogli capire che avevo capito.
"Vattene in camera tua e non uscire da lì. Non voglio più vederti" appena il corpo di Jason si allontanò dal mio io uscii velocemente da quella camera ma, quando mi ritrovai davanti alla mia camera, mi ricordai che la porta era chiusa a chiave.
Solo successivamente le scene di un'ora fa, circa, ripopolamento la mia mente e la mia mano si posò automaticamente sulla maniglia aprendo così la porta.

"Come è andata? Ho sentito che si è messo ad urlare" disse Kimberly, appena alzai lo sguardo la vidi seduta su una sponda del letto.
"Non bene...che ci fai qui? Non so se sarebbe un bene se ti vedesse nella stanza che parli con me" dissi togliendomi le scarpe e il grembiule bianco.
"Non preoccuparti per me. Raccontami quello che è successo"
All'inizio rimasi un po' titubante sulla decisione che avrei dovuto prendere, alla fine però decisi di darle fiducia e iniziai a raccontarle quello che avevo fatto dopo che mi aveva lasciata da sola.

"Sei seria?" Fu ciò che mi disse appena finii di raccontarle tutto.
"Perchè Melania era in camera tua. Non che non sua stato un colpo di fortuna però mi sembra parecchio strano" disse portando i suoi grandi occhi azzurri sui miei. Effettivamente ci aveva pensato parecchio anche io.
"Comunque; Jason ti ha fatto entrare nella sua camera e non ti ha fatto nulla quando ti ha beccata con uno suoi documenti dietro la schiena?" Chiese con la bocca spalancata.
Mentre io annuivo, l'espressione facciale di Kimberly sembrava stranita e questo mi fece intendere che non era una reazione tipica di Jason.
"Non è possibile! Se fossi stata io mi avrebbe uccisa. Letteralmente" si toccò il collo con una mano e una smorfia piena di dolore le attraversò il volto.
"Che hai sul polso?" Chiesi notando solo ora una lettere
"È il marchio J di Jason,lo farà presto anche a te. E ti ignetterà anche un localizzatore per sapere sempre dove sei. Jason non si fida di nessuno. Vuole essere sicuro che nessuno lo tradisca" questo del localizzatore non va bene... non potrei più muovermi di qui.

E se un giorno dovessi incontrare Tyler e mentire a Jason per vederlo? Lo scoprirebbe subito...

La porta si aprì rivelando Jason con la mascella serrata. Possibile che debba comparire sempre quando non deve? E non usa bussare da queste parti?
Ma in quel momento, la vera domanda era; Che voleva adesso? Non aveva forse detto -non voglio più vederti-
Beh cosa era cambiato? Perchè mi aveva raggiunta nella mia camera?

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Capitolo revisionato

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