Capitolo 12-Traditrice

12.

Venni presa violentemente per un braccio e trascinata fuori dal locale.

"Jason mi stai facendo male" gli riferii cercando di togliere il mio povero polso dalla sua stretta potente.
"È meglio che tu stia zitta Selena" disse prima di fare un cenno ai ragazzi che ci seguirono come dei cagnolini.
"Che c'è? Non avete i documenti?" Chiesi facendo finta che l'argomento non mi toccasse.
"Li ho, tranquilla" mi rispose mostrandomeli per qualche minuto.

Quando fui in auto Jason sfrecciò con la macchina non dandomi nemmeno il tempo di mettere la cintura.

"Reggiti" disse aumentando la velocità drasticamente. Il mio respiro si fece sempre più leggero e osservando il paesaggio muoversi ad una velocità mai vista prima, il mio primo istinto fu quello di aggrapparmi con una mano al sedile e con l'altra allo sportello.

L'unica cosa a cui potevo pensare in quel momento era che non sarei voluta morire così giovane.
Poi mi venne naturale chiedermi se per grazia divina ci avessero fermato i poliziotti. Una macchina che viaggia a questa velocità di certo non può passare in osservato e così, tra i suoni dei clacson degli altri conducenti e le sterzate di Jason arrivammo a casa in tempo recordo. A questo punto credo sia lecito confessare che mi era venuta la nausea e che, appena toccai la strada con la suola delle scarpe, la mia testa iniziò a girare come mai prima d'ora.
Massaggiandomi le tempie entrammo dentro la villa di McCann e subito mi sedetti sul morbido divano in pelle.

Stephan e Steven ci raggiunsero poco dopo e quando anche Ian e John furono nel salotto iniziarono a parlare facendo finta che io non esistessi.
Tale comportamento non mi infastidì più di tanto, ero abituata ad essere trattata in questo modo.

"Li avete?" Chiese Steven di punto in bianco.
"Ovviamente ma ora non è questo il problema" rispose duramente Jason poggiando brutalmente i documenti sul comodino accanto a lui.
"Che cosa è successo?" Chiese preoccupato Stephan.
"Alice mi ha riferito che quel coglione di Cooper vuole mandare una delle sue spie qui" disse Jason digragnando i denti subito dopo.

Io rimasi composta e cercai di non far trasparire alcuna emozione dal mio viso o tramite il linguaggio del corpo.
Dentro mi sentivo soffocare. Se fino a qualche minuto fa ero riuscita a destabilizzare il mio equilibrio, ora mi sentivo persa più che mai.
Alice aveva parlato, aveva tradito la società e aveva tradito me.

"Povero illuso, non ci faremo mai fregare" disse John con un ghigno.
A quelle parole i componenti della banda annuirono scambiando battutine sull'incompetenza del mio capo.

Quanto avrei voluto alzarmi per far capire a tutti che in realtà erano già stati fregati. Metterli tutti a tacere e vedere le loro espressioni sconvolte.

"Riguardo Selena? Che ha combinato?" Chiese Jason riferendosi a Steven.
Appena sentii il mio nome alzai lo sguardo in direzione di Jason per incontrare i suoi occhi.
Sotto il suo sguardo attento mi tolsi la cimice dall'orecchio e la poggiai delicatamente sul tavolino di vetro situato in mezzo al salotto e circondato da dei divani neri in pelle.

Ora che ci penso, perché i gangster sono ossessionati dai divani nere in pelle?

"Molto seducente la ragazza, potresti prenderla come membro della gang. È stata davvero brava a sedurre Kellan. Quel coglione pendeva dalle sue labbra" disse Steven facendo scoppiare tutti nuovamente a ridere. Tutti tranne Jason che rivolse lo sguardo nuovamente sulla mia figura.
Il suo modo di guardarmi quasi mi spaventava e iniziavo a sospettare del fatto che forse aveva capito tutto.

Nota bene.
Uccidere Alice la prossima volta che la vedo.

"Selena vai in camera tua. Sarò da te a breve" mi liquidò Jason con il suo solito tono freddo e distaccato.

Feci come chiesto anche se svogliatamente e prima di fare quelle rampe di scale mi tolsi i tacchi che mi stavano letteralmente uccidendo i piedi.
Velocemente raggiunsi la mia camera e presi il cellulare.

Per:Tyler
Oggetto:Alice è una Talpa!
Tyler non ho tempo ma devi sapere che Alice passa informazioni a Jas-

Venni interrotta dal suono della porta che si apriva e mi congelai per la paura. Mi aveva seguito? Ero caduta nel suo piano? Con il cuore in gola mi girai lentamente, nascondere il telefono dietro la mia schiena sarebbe stato inutile. Ormai era già in bella vista e sotto lo sguardo di chi aveva aperto la porta.

"Selena" sussultò Melissa quando vide il telefono nelle mie mani.
"Che stai facendo? Il padrone non vuole" mi avvertì guardandomi con sguardo preoccupato.
"Non lo saprà mai se mantieni il segreto" dissi inviando il messaggio a Tyler prima di mettere il cellulare dentro il cassetto della biancheria.
"E se qualcun'altro lo venisse a sapere?" Chiese entrando completamente nella mia stanza in modo da chiudere la porta dietro di sé.
"Lo sappiamo solo tu ed io" le rivelai mentre Melissa si avvicinava lentamente alla mia figura.
"E mi fido di te" le dissi guardandola negli occhi. La ragazza annuì lentamente, segno che avrebbe mantenuto il segreto. Sospirai lievemente e le rivolsi un piccolo sorriso.

Ad interrompere questo momento fu Jason che aprendo la porta di scatto attirò la nostra completa attenzione.
"Puoi andare" disse il ragazzo lasciando la porta aperta mentre si avvicinava a me.
Melissa mi lasciò un'occhiata d'intesa e se ne andò in tutta fretta chiudendo la porta dietro di lei.

"Dimmi" dissi superandolo in modo da essere difronte allo specchio così da togliermi gli orecchini.
"Ho sentito tutto" disse avvicinandosi a me con uno sguardo pieno di rabbia e disgusto.
Cercando di rimanere impassibile osservai il suo riflesso e i suoi occhi bruciavano di rabbia.
Mi tenni pronta a qualsiasi reazione da parte sua, non sarei stata io a fare la prima mossa.

"La conversazione con Kellan... sai non ti facevo così troia" mi riferì sorridendo tra i denti.
Improvvisamente rilassai i muscoli del mio corpo e girandomi verso di lui gli rivolsi un espressione disgustata.

"Io l'ho fatto perché tu me lo hai detto!" Gli sbraitai contro puntandogli un dito contro.
Jason afferrò con la mano destra la mia mandibola e facendo pressione mi avvicinò a lui. Le mie labbra si contrassero leggermente, le narici si dilatarono e la mia fronte si contrasse formando delle rughe verticali tra le sopracciglia.

"Non parlarmi mai più con questo tono,sia chiaro!" Mi ammonì spostarmi il volto verso sinistra prima di lasciare la mia mandibola libera.

Mi morsi la lingua per non controbattere e lui mi rivolse uno sguardo compiaciuto.

"Non ti conviene sfidarmi Selena" mi avvertì guardandomi fisso negli occhi e giuro che avrei tanto voluto tirargli un pugno sul naso. Avrei voluto ucciderlo a mani nude per il modo in cui mi trattava.
Qualcuno bussò aalla porta della mia stanza e, allontanandosi di qualche centimetro da me, Jason diede il permesso a chiunque si trovasse dall'altro lato della porta di entrare.

"Alice, che ci fai tu qui?" Chiese Jason alquanto sorpreso
"Ero venuta per Selena, noi ci conosciamo da qualche anno ma non sapevo che si trovasse qua" rispose rivolgendomi un sorriso.

Io ricambiai la smorfia che lei aveva chiamato sorriso e Jason osservandomi per qualche istante mi informò che avremmo continuato la nostra conversazione in un altro momento e si congedò salutando Alice.

"Tu" dissi io indicandola con un dito, lei cercò di venirmi incontro ma lo impedii indietreggiando.
"Mi fai venire voglia di vomitare" le confessai rivolgendogli uno sguardo pieno di disgusto.
"Mel non è così facile" mi confessò rivolgendomi in espressione piena di rammarico.
"Sono Henderson per te" le risposi incrociando le braccia al petto. "Melany per favore non fare la bambina" mi schernì iniziando a torturarsi le dita con le unghie.
"Io una bambina? Tu ci stai tradendo...dopo tutto quello che Tayler ha fatto per noi" la rimproverai a mia volta superandola per andarmi a sedere sul letto ma nel momento in cui la mia spalla andò in contatto con la sua mi afferrò un polso per fermarmi.
"Ha fatto tanto per te" mi rispose lei lasciandomi il polso dopo averle lasciato un'occhiataccia.
"Va via, tutto quello che dirai non servirà a niente" la informai allontanandomi dalla sua figura una volta per tutte.
"Cosa ha fatto Cooper per me Melany?" Mi chiese girandosi completamente verso di me.
"Beh, ci ha preso sotto la sua ala quando eravamo piccole e i nostri genitori ci avevano lasciate sole?" Le risposi retoricamente iniziando anche a ridere per la sua domanda.
"E ti sei mai chiesta il motivo? Perché mai avrebbe dovuto farlo?" Mi chiese alzando le mani in aria per la frustrazione.
"E io che ne so?" Le chiesi subito iniziando anche ad innervosirmi.
"Te lo dico io. Ci ha prese sotto la sua ala solo perché voleva te. Io non gli intetessavo" mi rispose con fare ovvio.
"Avrebbe potuto lasciarti all'orfanotrofio allora, no?" le dissi pensando finalmente di farla stare zitta.
"Non poteva" mi rispose in un sussurro
"E sentiamo di grazia, perché no?" le chiesi impaziente
"Perché poi non ti saresti fidata di lui come stai facendo ora " mi spiegò strusciando le mani una contro l'altra; come quando hai freddo e cerchi di riscaldarti le mani.

"Che vuol dire?" le chiesi disperatamente
"Vuol dire che lui è tuo Zio" disse finalmente facendo subito dopo un respiro profondo come per liberarsi di un peso che si portava dietro da tanto tempo.
"Era il fratello di tua madre" mi spiegò mordendosi il labbro inferiore.
"Ecco perché ti è sempre stato vicino. Ecco perché sei l'unica che tratta bene ecco perché ti ha salvata"
"Ci ha salvate" la corressi ancora sotto shock
"No, guarda dove sono finita. Sono dalla parte dei cattivi Melanie, non mi ha salvata, anzi ha fatto tutto il contrario. Davvero credevi che non ci fosse niente sotto?" Mi chiese scuotendo la testa.
"Noi siamo sorelle, lui è anche tuo zio. Perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere?" Domandai stringendo le sue mani nelle mie.
Lei portò lo sguardo verso le nostre mani e chiudendo gli occhi fece scivolare una lacrima lungo la sua guancia destra.

A quel punto non servivano le parole. Io ero rimasta l'unica allo scuro di tutto, quella che credevo essere mia sorella non lo era e colui che credevo essere il mio salvatore non era altro che un bugiardo.
Ero stata adottata.
Lasciai le sue mani e ancora incredula indietreggiai alla ricerca del letto.
"Da quanto lo sapevi?" Domandai cercando di guardarla negli occhi.
Alice si asciugò la guancia e si limitò a mordersi ansiosamente il labbro inferiore.

"Lasciami sola" le dissi serrando la mascella.

Alice non obbiettò ma prima che se ne andasse riuscì a sentire un ti voglio bene sorellina.

In un momento di ira presi il telefono dal cassetto della biancheria e lo gettai al suolo colpendolo con il tacco della scarpa che avevo lasciato ai piedi del letto.
Lo screen si frantumò in mille pezzi e lo sfondo del telefono divenne irreparabilmente nero.

Addio Tayler Cooper.

-"Life's a game but it's not fair,
I break the rules so I don't care
So I keep doin' my own thing,
Walkin' tall against the rain"-

______________

E ora secondo voi che succederà?

Comunque nessuno ha indovinato chi era Alice. Tutte mi avete detto Taylor Swift e invece ho optato per Gigi Hadid.

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