La storia di Lena
Mi chiamo Elena, gli amici tutti mi chiamano Lena. Sono alta un metro e 75, mora sia di carnagione che di capelli abbastanza lunghi,
Ho 27 anni e sin da piccola ho sempre avuto voglia di essere guardata, non sono mai arrossita quando un uomo o una donna mi guardavano il seno o mi facevano i complimenti per la mia abbondanza,sono sempre stata un po' sfacciata.
La prima volta che ho fatto l'amore, è stato verso i miei 18 anni, e fu il fratello di mia madre (mio zio), a liberarmi della verginità.
Quel giorno, mia mamma mi disse di andare a casa di suo fratello, per portarci un piatto caldo, perché sua moglie era andata a trovare la mamma malata, e lui non stava tanto bene.
Io a 18 anni ma ne dimostravo una ventina.
Eravamo in piena estate, indossavo una minuscola minigonna, con una camicetta bianca mezza sbottonata sul davanti, mi piaceva farmi guardare sia dagli uomini che dalle donne.
Zio Carlo era a letto con un po' di febbre, lo feci mangiare, dopo di che, presi una sedia, e mi sedetti di fronte
a lui, mostrandogli le mie gambe, nel sedermi, la minigonna si alzò ancora più su mettendo in mostra le mie cosce.
Dai vieni a sederti qui accanto a me sul letto:disse lo zio!
Mi alzai, e mi sedetti accanto a lui, senza dire una parola, posò la sua mano tra le mie cosce, ero al settimo cielo, quella mano calda e callosa, che mi frugava nel mio intimo mi piaceva da morire.
Ad un certo punto, buttò da un lato le lenzuola che gli coprivano il corpo nudo, prendendomi la mia mano disse di accarezzarlo, ebbi un sussulto, era caldissimo anche per via della febbre, ma la mia voglia più grande in quel momento, era quello di stare accanto a lui.
Era la prima volta che lo facevo ma sembrava che lo avessi sempre fatto, mi piaceva molto, , lo desideravo tantissimo al che mi denudai completamente, e con molta calma mi ci sedetti sopra facendolo sparire nel mio corpo con molta calma, anche perché mi stavo sverginando da sola, non è che sentii tanto dolore, forse era talmente la voglia che sentivo solo piacere.
Prima con calma, man mano che andavo avanti incominciai a cavalcarlo sempre con maggiore foga, fino a quando non ebbi il mio primo orgasmo, mentre godevo strabuzzai gli occhi era bellissimo.
Alla fine esausta per il troppo godimento, mi adagiai sfinita sul letto.
Azzardai un timido:
-Scusa, non ti ho fatta godere?
-Non preoccuparti, mica prendi la pillola?
-Ancora no, questa è la mia prima volta, tu mi hai sverginata.
Godevo molto, mio zio ci sapeva fare con le donne, mi leccava dappertutto,
cosi scivolerà dentro con più facilità senza farti sentire dolore.
Mi irrigidii, ma lo zio mi disse che non dovevo, mi dovevo rilassare, cosi avrei agevolato la penetrazione senza sentire dolore.
Era molto bravo lo zio, premeva contro le mie natiche, senza farmi avvertire nessun dolore, anzi fui io ad un certo punto ad invogliarlo a penetrarmi di più, ormai la strada era fatta, come lo zio ha capito che poteva osare di più, intanto mi propinava un sacco di parolacce, a noi donne ci piacciono mentre lo facciamo, dopo un po' di su e giù, incominciò a rantolare con parole che non si capiva nulla, sentii solo vengo.
Esausti, ci abbracciammo, e senza accorgercene, ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro
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