Maggio 2019: Magia - Samhain

Fiamme.

Si levano alte, vive tra le sue mani. Due sfere di luce irregolare, rette da fili che solo lei riesce a percepire. Muove le braccia e il fuoco la segue, nastri incandescenti le contornano il viso ed esaltano il profilo della chioma selvaggia. Li controlla con i polsi, li ruota con maestria intorno al corpo. Incrocia le mani e ondaggia, lasciando che le fiamme si intreccino davanti a lei.

La musica scandisce il ritmo dei suoi passi, danza il fuoco dei suoi respiri.

Ruota su se stessa e il fuoco le ricama intorno una spirale dorata. La gonna si gonfia sui fianchi, dallo spacco profondo sporge una gamba; è dorata anch'essa e lucida, riflette i bagliori tra le sue mani.

Sorride, e gli occhi brillano di gioia: hanno le stesse sfumature dei nastri, vivide e infuocate.

Avvolta dalle fiamme, nell'oscurità di quella notte senza luna, pare quasi una dea: è elegante e spaventosa al contempo, come una fiamma lasciata libera di danzare nell'aria.

La folla seduta in cerchio davanti a lei la osserva in silenzio, troppo incantata per parlare. La sua danza ha assorbito le parole, le ha ghermite per bruciarle tra le fiamme. La musica è la sola voce che si leva sul campo; dà il tempo ai respiri degli spettatori, ai sospiri di quella dea che volteggia leggiadra sul terreno.

È scalza e non se ne cura, sudata ma non pare farci caso. La danza è l'unica cosa che le interessa al momento, insieme alla rotazione misurata dei nastri infuocati: un errore e potrebbe bruciarsi, un'esitazione, e la magia si spezzerebbe.

Ma lei non sbaglia, non ha mai sbagliato in occasioni come questa.

Ogni passo che compie le appartiene intimamente: il fuoco è il suo respiro, la danza la sua vita. Ha imparato a danzare ancor prima di imparare a parlare. Un'arte e un dono insieme, qualcosa che è parte di lei come il sangue che ora scorre, rovente, nelle sue vene.

Volteggia con grazia nel cerchio di spettatori, rubando i loro sguardi, incantando i loro pensieri. I poi che tiene tra le mani ricamano nell'aria arazzi incandescenti e lei vi passa attraverso, mentre scintille dorate atterrano leggiadre sul campo, spegnendosi in un soffio.

La sua è una danza che omaggia la vita, il ciclo eterno che ha compimento in questo giorno. Oggi è Samhain, il Capodanno Celtico, e come ogni anno da che gli abitanti del villaggio ne hanno memoria si festeggia con il fuoco e con la danza l'inizio di un nuovo ciclo.

Prima di Deirdre, era sua nonna a compiere il Damhsa Dóiteáin, la Danza del Fuoco, e prima ancora la nonna di sua nonna e così via indietro, fino ad arrivare alla fondazione del loro piccolo villaggio. Generazioni e generazioni di danzatrici si sono succedute su questo terreno, vestendo i panni dello Spirito del Fuoco per una notte l'anno, la più sacra e cara alle genti del posto.

Improvvisamente, la musica ha una battuta di arresto e Deirdre si ferma, mentre i nastri si adagiano obbedienti ai suoi fianchi. Il pubblico trattiene il fiato, nessuno ha il coraggio di infrangere il silenzio sceso sul campo.

È lei a farlo, con la voce roca per il fumo che si è levato dalle due sfere di fuoco.

«Grazie a tutti di essere qui» esclama, le fiamme che ancora rilucono ai suoi piedi. Con il volto lucido di sudore, la fanciulla alza gli occhi alla volta celeste, e sorride. «Dóiteáin è con noi, in questa notte di stelle e fuoco. La porta tra i due mondi sarà presto aperta e noi omaggiamo Oidhche Shamhna con la danza, nella speranza che le nostre preghiere infondano il nuovo anno di vita e bellezza.»

Muove un passo indietro e si volta, verso le figure che sostano alle sue spalle, e che chiudono il cerchio di spettatori: due focolieri, esperti come lei nell'arte delle fiamme, e cinque musici seduti in terra, arpa, flauti e tamburi tra le mani. Gli uomini si inchinano e il pubblico finalmente applaude, ed è un applauso colmo di incanto e aspettativa.

Lei torna a guardare gli spettatori e sorride ancora. «Noi siamo i Bráithre na tine e questa notte ci appartiene. Doniamo la nostra danza alla terra, affinché la nostra fiamma possa brillare in eterno!» A un cenno leggero della fanciulla, la musica riprende all'improvviso, in un'esplosione di vitalità che irradia il pubblico e i danzatori insieme.

I due focolieri raggiungono Deirdre al centro del campo e lei tende loro i poi perché possano accendere i loro strumenti, prima di indietreggiare e lasciare loro lo spazio sul terreno.

Alti e massicci, i due hanno già i muscoli tesi, lucidi di sudore, e rilucono a contatto con le fiamme che si levano tra le loro mani.

Uno dei due impugna un bastone, che brucia alle estremità. Lo lancia affinché turbini sopra il capo al ritmo profondo dei tamburi e la fiamma divampa, strappando alla folla un sussulto sorpreso. L'uomo recupera il bastone e si inchina verso il compagno, che tra le mani tiene una spada avvolta di fili infuocati. I due si guardano e iniziano a camminare in cerchio, adagio, come due guerrieri che si misurano al centro di un'arena.

Quando infine il focoliere con la spada carica, la danza muta in un attimo in un ritmo da battaglia. La lama infuocata viene parata dal bastone e nello scontro volano scintille incandescenti, che colorano l'aria di sfumature rossastre. I due si separano appena un secondo, poi è l'uomo con il bastone ad attaccare.

Per diversi minuti, i due uomini si affrontano con eleganza, fendendo l'aria e arrestando con grazia i rispettivi colpi; i loro respiri sono sincronizzati con la musica, i loro corpi eleganti votati alla Dúshlán Dóiteáin, la Sfida del Fuoco.

Il pubblico li osserva, estasiato dalla perfezione dei loro movimenti. Come Deirdre, i due trasudano magia, primitiva e istintuale. Anche la loro danza affonda le radici nel passato del villaggio, ma se la fanciulla cantava la bellezza e la dolcezza della vita, loro celebrano la forza della morte.

Vita e morte, inizio e fine. È questo che rappresenta Samhain, la notte in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si solleva, e la magia può scorrere libera sulla terra.

Da anni, Deirdre e i suoi compagni offrono la loro arte al servizio del villaggio, affinché la notte del passaggio sia meno spaventosa, e le preghiere degli uomini possano giungere potenti alle orecchie degli Spiriti.

Così è anche questa notte e già gli spettatori percepiscono l'aria farsi densa di incanto, mentre la danza prosegue sotto lo sguardo benevolo dello Spirito del Fuoco.

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