È buio.

Una vasta, sconfinata, distesa buia.

Non ci sono suoni, non si percepiscono odori.

Non c'è nulla, tranne l'immenso e impenetrabile buio, apparentemente destinato a rimanere immutato.

Eppure, inaspettatamente qualcosa cambia.

In un piccolo e insignificante frammento di buio, una fiammella si accende. È piccola, troppo per vincere a lungo la sfida contro il nulla. Tremola, singulta e si affievolisce, e in un attimo è come se non ci fosse mai stata.

Il buio riprende il controllo.

Il tempo scorre lento, dilatato, soffocante.

Poi un'altra vibrazione si ripercuote nella vastità oscura. Alla sua origine, un'altra fiammella si accende.

Il buio pare quasi restringersi. La luce riscalda un poco, tremola e resiste alla pressione dell'oscurità. La fiammella si ingrandisce, spinge contro la pressione esterna che preme per soffocarla. Sembra quasi vincere, ma d'un tratto il buio si gonfia, e la fiammella perde respiro.

Si spegne e l'oscurità riprende il controllo.

Il tempo si dilata ancora.

Ma questa volta, stranamente, la vibrazione resiste. Si propaga, sottile e tenace, contagia il buio, riempie lo spazio, annulla il silenzio.

D'un tratto, l'oscurità si satura di suoni. E con essi, arrivano anche gli odori. Nuovi, sconosciuti, attraenti.

Stimolata dalla vibrazione, una nuova fiammella si accende, più tenace delle precedenti. Dopo di lei, un'altra la segue. Una terza e una quarta arrivano poco dopo, man mano che la vibrazione si sposta e contagia ciò che ha intorno.

In poco tempo, il buio si sente circondato.

Ovunque, focolai nascenti ne infrangono la superficie, riscaldano lo spazio, creando le condizioni per la nascita di nuovi compagni.

E l'oscurità è costretta a ritirarsi.

Dove prima c'era un'unica distesa immota e buia, ora sorgono nuove isole di luce. E crescono, assumendo nuovi colori, sviluppando forme mai viste.

Piccole gemme di creazione, nate dal nulla e destinate a diventare un tutt'uno.