"La casa embrujada de Ernesto." 2
Ernesto: "La casa si trovava in una zona residenziale, aveva una bella facciata, le recinzioni avevano delle ruote di carretto che le adornavano; si poteva vedere dalla strada fino dentro la proprietà.
Aveva un grande giardino con due statue, alle quali non sono mai riuscito a dare una forma.
La casa aveva tre stanze cosicché era perfetta per me perché vivevo solo.
Quando arrivai la prima volta, avevo la sensazione che ci fosse qualcun'altro con me persino alcune volte mi sentivo controllato.
Ricordo che la porta d'entrata della casa aveva un vetro nel quale si notava il palmo di una mano, io pensai che qualcuno avesse posto la sua mano con del grasso o qualcosa del genere, per questo si era macchiato; la lavai e in seguito mi accorsi che appariva nuovamente."
John: "Questi furono i primi segnali di qualcosa di molto più grande che stava per succedere; tuttavia ad Ernesto questo non toglieva il sonno poiché si considerava una persona dal carattere forte e in un momento della sua vita, investigò anche su questi fenomeni e visitò case stregate con la speranza di trovare qualche evidenza schiacciante, però non aveva avuto fortuna.
Ironicamente, in questo luogo avrebbe incontrato ciò che cercava."
Ernesto: " Tempo dopo ricevetti la visita della mia famiglia; una sorella portava nella sua borsetta, giochini che le avevano regalato per l'acquisto di una cassetta felice.
Nessuno sapeva che lei li aveva con sé.
La casa aveva tre stanze e lasciò la sua borsa nel salone. In seguito, quando lei andò a cercarvi qualcosa dentro, si accorse che le avevano messo fuori i giocattoli poiché si trovavano di lato.
Ella pensò che qualcuno lo avesse fatto per cercare qualcosa.
La cosa strana è che non c'erano bambini in casa, solo adulti; questo si ripetè per tre giorni.
Una volta stavamo mangiando nel salone e vedemmo passare da una camera da letto all'altra, come un nanetto, in quel momento c'erano con me tre amiche, mia sorella e mio padre. Tutti vedemmo la stessa cosa ma non c'era nessuno."
John : "Il nanetto che videro passare e che a quanto pareva, giocava con i giocattoli, si trattava in realtà di un bambino fantasma. Questo lo scoprì Ernesto man mano che passarono i giorni, poiché gli facevano anche degli scherzi."
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