Omicidi in frontiera

E' autunno, il vento tira lieve, facendo cadere le ultime foglie dai colori caldi e spostando quelle ormai a terra. Alcune di esse non hanno il solito color marrone, osservandole bene si nota l'alternarsi col rosso. Il cielo è cupo, le nuvole cariche d'acqua tra poco avranno modo di scaricarcela addosso lavando via questa disgrazia. Proprio così, è stato commesso un omicidio.

<<Ispettore, qui siamo sicuramente davanti a un caso di omicidio>>

Tengo lo sguardo fisso sulla vittima, distesa a terra in una pozza di sangue, tenendo la mano sul mento e lo sguardo pensieroso.

<<Ha ragione, agente. Questo è il terzo omicidio in una settimana, tutte le vittime sono state ritrovate qui e con un ascia conficcata nel petto. Però, rispetto agli altri due delitti, la vittima sul suo volto non presenta minimamente tracce di terrore, anzi>>

Una donna un po' bassina e dagli inconfondibili capelli arancio mi si avvicina e comincia a leggere il reperto che ha tra le mani.

<<Salve ispettore. La vittima non è stata completamente identificata, sappiamo solo che il suo nome è Rachel Smith e ha 27 anni, è stato trovato il suo tesserino, la fotografia corrisponde. Probabilmente è stata uccisa da una donna, o da un uomo poco potente. La vittima è morta intorno alle due di ieri notte. La scientifica sta analizzando l'arma del delitto, forse troveranno le impronte digitali del colpevole>>

<<Grazie Hanna>>

La prima cosa che dobbiamo fare è andare a scoprire qualcosa dai genitori. Dopo aver avuto l'indirizzo, mi dirigo verso l'auto e mi faccio accompagnare dall'agente Moretti in centrale, manderò lei a interrogare gli indiziati, io ho un impegno importante.

Quella stessa sera mi faccio trovare in ufficio, e mando a chiamare il mio collega.

<<Oh, buonasera ispettore, l'aspettavo. Vado subito al dunque. Ho interrogato la madre della vittima, donna sulla cinquantina, dice che alle due lei stava dormendo, in camera sua. La sera prima, però, hanno avuto un'ospite a casa sua, c'era anche Rachel. Pare che quest'ospite fosse la migliore amica della vittima, si chiama Sophie Mallberg, di origine irlandese, si è trasferita in Svezia cinque anni fa. A quanto pare prima di diventare amiche hanno avuto parecchi problemi, Rachel lavorava al confine, decideva, insieme ai colleghi, chi poteva entrare in Svezia e chi no. La cosa interessante è che Rachel non sapeva che la sua amica era la ragazza che non avevano fatto entrare. E le dirò di più! Anche le vittime dei precedenti due casi lavoravano con Rachel>>

<<A questo punto possiamo dire con sicurezza che i tre casi sono collegati tra loro!>>

Il turno di Moretti finiva, quindi è andato a casa dopo avermi riferito tutto. Io invece rimarrò ancora un po', per fare mente locale.

<<Allora... Rachel Smith, la vittima, di origine svedese, è stata uccisa con un colpo d'ascia al petto. Una sospettata è l'amica Sophie Mallberg, può avere ucciso i tre per il rancore che aveva nei loro confronti. Un altro è il fidanzato, James Right, odiava a morte i due ragazzi e aveva litigato con la fidanzata l'altro ieri, perché ha scoperto che lo tradiva, con Micheal Grace, uno delle vittime. Tom Scavo, invece, aveva mandato in fallimento la sua azienda scoprendo il suo giro, che di legale aveva ben poco. Però è un uomo possente, e per quanto abbia potuto limitare la sua forza non avrebbe mai inflitto un colpo così debole. E infine, il suo capo, Jade West. Rachel aveva scoperto un giro illegale di droga che proveniva da immigrati spagnoli, e l'80% del ricavato andava a lei, perciò li faceva entrare. Aveva intenzione di denunciarla, e gli unici che lo sapevano, oltre lei, erano Micheal, che non voleva averci niente a che fare, e Tom, che invece ha affrontato il discorso con Jade. L'alibi di James è confermato, era a prendere a calci un sacco da box dalle 22 alle 7 del mattino, lo dimostrano anche le telecamere di sicurezza della palestra. Jade era nel suo ufficio, quindi sarebbe potuta uscire e ucciderla, il parco è all'uscita del confine, in Svezia ovviamente. Sophie era in discoteca, ma da sola, quindi non ha testimoni e nemmeno un alibi valido>>

Porto una mano davanti alla bocca e sbadiglio, che sonno... Raccolgo le mie cose e torno a casa con un taxi.

Il mattino dopo mi ritrovo di nuovo in centrale, devo esaminare la scena del crimine, ma ha piovuto ed è stata modificata, quindi mi tocca per forza guardare le fotografie scattate dalla polizia.

Spargo sul tavolo le immagini e le osservo attentamente, passando da una all'altra. Cosa?! Torno all'immagine precedente e poi di nuovo a quella di prima. Le afferro per confrontarle e noto un'importante particolare: nella prima foto c'è un capello biondo vicino al corpo, nella seconda no!

Aspetta... Se non erro anche la signorina Sophie è bionda.

<<Agente Moretti!>>

<<sì?>>

<<Dobbiamo interrogare Sophie Mallberg, la mandi a chiamare>>

Vedo il mio collega camminare per il corridoio, per poi sparire girando a destra.

Ma certo, la destra! Nella foto senza il capello c'era una mano destra che portava un guanto di pelle nera.

<<Buongiorno ispettore. Le comunico i risultati dell'analisi dell'arma del delitto: sono state trovate le impronti digitali di Sophie Mallberg sul manico dell'ascia. E' stato scoperto che la vittima prima di morire ha perso i sensi a causa del cloroformio>>

Sul mio viso nasce un sorriso spontaneo, tutto combacia con le mie supposizioni, devo solo trovare le prove.

<<Ispettore, cosa vuole? Non avevo finito con le domande?>>

<<venga, signorina, devo farle giusto qualche domanda>>

Mi segue nella sala interrogatori, un po' controvoglia.

<<si sieda pure. Bene, mi può mostrare la mano destra, per cortesia?>>

Prima di farlo mi guarda perplessa. Proprio come immaginavo, la sua mano è piccola.

<<Può dirmi dov'era l'altro ieri sera, e cos'ha fatto?>>

<<allora... mi faccia pensare... ah, giusto! Il capo della frontiera svedese mi aveva convocato, minacciando che se non mi fossi presentata mi avrebbe cacciato via da questo Paese. Beh, non volevo mica farmi cacciare via, dopo tutte le battaglie che ho affrontato per restare! Comunque... ero lì>>

<<ricorda cosa ha fatto?>>

<<ricordo una cosa strana: la signora West mi aveva chiesto i guanti, diceva di avere freddo, e glieli ho dovuti infilare io. Poi non me li ha neppure più restituiti>>

<<mi descriva il guanto!>>

preso dall'entusiasmo, ho persino gridato.

<<sono di pelle nera, perché me lo chiede?>>

Sì! Ora ho anche le prove per dimostrare la mia teoria, non devo far altro che una visita inaspettata alla signora West.

<<può andare, arrivederla>>

Senza nemmeno aspettare che la signorina fosse uscita mi precipito da Moretti, dicendogli di dovermi accompagnare a casa dell'ex capo di Rachel.

Mi fermo un attimo a guardare l'immensa villa in cui abita la colpevole, solo a pensare che è stata acquistata con denaro illegale mi viene il voltastomaco.

Per non rischiare che nasconda le prove sfondo la porta gridando <<polizia! Che nessuno si muova!>>.

La pistola è puntata verso la proprietaria dell'abitazione, che ha le mani alzate in segno di arresa.

<<avvicinati>> le ordino

Si avvicina lentamente a me, chiedendomi cosa volessi da lei.

L'agente avvicina i due polsi della donna dietro la schiena, in modo da poterla ammanettare.

<<lei è in arresto per omicidio. Ha il diritto di stare in silenzio, se nega questo diritto le si ritorcerà contro in tribunale>>

<<grazie agente. Signora West, starà pensando che io non ho le prove per accusarla, ma si sbaglia. Ora le spiegherò come ha ucciso Rachel Smith, Tom Scavo e Micheal Grace senza lasciare tracce. La sera prima dell'omicidio di Rachel, lei ha chiamato Sophie Mallberg nel suo studio, e si è fatta infilare i guanti della signorina. Insolito, non crede? All'una circa, quando tutti sono andati a casa, ha finto di andar via anche lei, mentre invece è rimasta ad aspettare che la sua vittima uscisse dall'edificio. Appena chi aspettavi è arrivato hai dovuto tapparle la bocca con un fazzoletto imbevuto di cloroformio, sapevi che Rachel sapeva difendersi a certi attacchi e dovevi renderla innocua. Poi l'hai uccisa con l'ascia, come negli altri due omicidi che hai commesso. Solo che non hai lasciato le tue impronte, dato che non avevi toccato l'esterno dei guanti, ma lo aveva fatto Sophie. Ci volevi portare su una strada sbagliata, non è vero? Ti sei tradita quando hai raccolto il tuo capello sulla scena del crimine. Ti eri tinta di biondo per non farti riconoscere, quella notte. Ma avevi lasciato il tuo capello vicino a lei, questo non era previsto e per non far saltare il tuo piano hai dovuto recuperarlo. Sai cosa ti ha tradito? La tinta di pessima qualità che ti eri fatta. Eh già, zoomando le foto ho notato una parte di color moro, la tinta era già stata rovinata quella mattina>>

<<e le prove? Le ha?>>

<<ah, giusto! La prova della tua colpevolezza è nella tasca della tua giacca>>

Gli agenti, con i guanti, raccolgono la prova che la inchioda e la mettono in una bustina.

La donna sbarra gli occhi, poi si arrende e confessa tutto.

<<è vero, è tutto vero! Ho ucciso tutti e tre con questo metodo, usando i guanti di altre persone. Ma non potevo vivere nella paura che tutta la mia vita si arrestasse per colpa di uno stupido gruppo di ragazzini. Rachel poi, doveva morire prima di tutti, ma poi è stata male e c'è stato un cambiamento di programma. Mi dispiace che anche Micheal sia stato coinvolto, lui non ne voleva sapere, ma quella stupida l'ha tirato dentro>>

Nessuna lacrima, nessun rimorso. Possibile che un essere umano possa essere così crudele con la sua stessa specie?

<<Ma Tom...>> qualche lacrima comincia a scendere dai sui occhi <<lo amavo... Però lui era costantemente contro di me! Specialmente da quando Rachel gli ha detto tutto. Voleva mandarmi in galera a tutti i costi, io non ero niente per lui, anzi, ero una nemica... I-io non volevo ucciderlo!>> il pianto si fa più forte, fino a trasformarsi in uno strazio.

E' sempre dura vedere il colpevole pentirsi e non reagire. Ogni volta ho l'impulso di gridargli contro con tutta la rabbia possibile come abbia potuto solo immaginare di poter uccidere una persona. Come si può pentirsi solo quando è troppo tardi e non conta più niente?

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