L'emblema della Dissidenza
La morte.
Quanto spaventa la morte?
La immortaliamo come un'ombra densa e scura, che abbracciandoci all'improvviso ci riduce in cenere.
Ma in realtà la morte è un mare in tempesta, le cui onde di sangue si frangono sugli scogli della vita.
Ogni giorno tastiamo la vita. Ha una superficie spigolosa, le dita si infilano dentro le sue insenature, il suo grigio ci riempie gli occhi.
Mille lacrime, sangue di dolore, felicità e disgrazie svaniscono scivolando sulla vita; però lei rimane sempre la stessa.
Eppure, nella sua singolare immobilità, essa ci cambia.
All'apparenza sembra tanto grigia e soffocante; eppure, sotto questi strati di roccia, c'è tanta di quella libertà!
Un po' come un bambino che scava sotto la sabbia a mani nude e ad un certo punto trova l'acqua.
Bisogna toccarla questa libertà, sentire il suo succo penetrare dentro di noi... ma che cos'è?
La libertà è una scossa elettrica.
È un sinonimo di felicità, ma per raggiungerla bisogna prima essere prigionieri.
Prigionieri di una gabbia di marionette, manipolate da un sistema che pretende di omologare tutto.
Marionette manipolate da persone false e ipocrite; le quali indossando una maschera ci illudono di portarci alle stelle, quando in verità ci stanno solo portando all'abisso.
Sta al singolo individuo contrastare i movimenti di questi manipolatori, e iniziare a mettere le basi per costruire una propria identità.
Inginocchiarsi sulla spiaggia e cominciare a scavare, scavare e scavare fino a che le prime gocce d'acqua non iniziano a penetrare l'epidermide.
Come quando scriviamo tutto ciò che ci passa per la testa su un foglio: un flusso libero di emozioni che corre per pagine e pagine. Tutto zeppo di cancellature, di asterischi, di sgorbi nervosi, di macchie, di lacune...
E l'inchiostro che prima scorre veloce veloce come un torrente poi si intoppa, dando vita ad un ultimo grumo insensato di parole e finisce.
Questa è la pura libertà. Una scossa elettrica che non accetta ostacoli lungo il suo percorso. Essa scorre fulminea ed eccitante, però allo stesso tempo pulita e limpida. Per questo il dono più bello che ci offre è la sua solitudine sconfinata. Soli! Padroni di noi stessi! Senza dover dar conto di nulla a nessuno!
Potremo andare ovunque: Parigi, New York, Roma, Milano...
Potremo correre su un campo di grano che sembra infinito.
Potremo prendere un aereo e non tornare mai più indietro.
Insomma, è una sensazione talmente potente e inebriante che ti pare di impazzire!
E quindi perché è così importante la libertà?
Perché ci insegna che è di fondamentale importanza non smettere mai di ascoltare il nostro bambino interiore, di non smettere mai di guardare a fondo, di stupirsi, di essere entusiasti.
Perché rimanendo marionette, rimanendo schiavi di questo sistema tutto uguale, sprechiamo la nostra esistenza.
Al punto di morte i nostri manipolatori taglieranno i fili e ci lasceranno soli, e allora cosa ne avremo fatto della nostra vita? Avremo passato tutta un'esistenza in cerca di non si sa neanche bene cosa, provando a non sentire le emozioni, i pensieri e le sensazioni per paura di non essere come ci vogliono gli altri e per paura di non raggiungere i nostri obiettivi.
Ma se invece fosse tutto qui? Se la vita non fosse altro che mangiare come maiali, ammirare la natura o fare il bagno in mare all'una di notte? Sarebbe così strano, così dissidente? Se la mente è sempre occupata a pensare a preoccupazioni su preoccupazioni, potremo dire di aver vissuto davvero?
Le nostre ossessioni e oppressioni ci servono per nascondere che cosa?
Cos'è che non vogliamo sentire? Il vuoto?
E allora ecco perché c'è un legame stretto tra libertà e dissidenza.
La libertà è l'intenzione, la dissidenza è l'azione.
Sono due cose conseguenziali.
La libertà è il motore, la dissidenza è la macchina.
In sintesi dobbiamo contrastare i nostri manipolatori e sentire la libertà scorrere nelle vene, per poi riuscire a spezzare i fili ai quali siamo legati.
Questa è l'essenza dei Racconti Dissidenti.
Sono un covo di personaggi imprevedibili, inspiegabili, enigmatici ma anche sciocchi, masochisti e sadici.
I Racconti Dissidenti sono l'emblema della dissidenza e dell'anti-dissidenza
Un tuffo nella realtà come non l'avrete mai vista. Dove i sogni si mescolano con la quotidianità e viceversa, creando un caos senza fine.
- Rara Avis in Terris
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