" Le tredici colonne." ( Parte 26 )
XIV secolo:
Ero nella mia cella, sdraiato con gli occhi chiusi, attendevo Adalberto.
Mi sono addormentato senza rendermi conto.
Ho dormito tutto il giorno; quando mi sono risvegliato il cielo era nero... Era già notte fonda.
È impossibile che io abbia dormito tutto questo tempo in maniera naturale, devono avermi drogato. Sicuramente!
Mi sono alzato lentamente, la testa mi girava.
Sono uscito dalla stanza e mi sono recato nella camera del mio amico ma non c'era.
Sono entrato in tutte le celle: nessuno.
Sono sceso in chiesa e lì ho trovato Adalberto: era inginocchiato a pregare.
Mi sono avvicinato da dietro e l'ho toccato sulla spalla per richiamare la sua attenzione.
Il mio amico è caduto all'indietro, il cappuccio si è spostato, rivelando un volto con le orbite vuote.
Sono scappato fuori, nel chiostro, la luna piena illuminava il centro del giardino; tutte le colonne erano spostate.
Maledetto!
Il capo ha rubato i tredici sacchetti nascosti e a quest'ora sarà lontano!
Io sono vivo per miracolo!
Avrà sbagliato la dose somministratami, per questo sono ancora vivo!
Maledetto assassino!
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