Capitolo 14
Sono davanti l'uscio della casa di Stefania, mi sento un po' nervoso; forse ho paura di inoltrarmi in una nuova storia ma non è il caso. Sto correndo troppo con la fantasia.
Quel che sarà, sarà; oggi, una cena tra amici.
Avrei voluto portarle delle rose ma forse sarebbero state troppo allusive, non voglio forzare i tempi né metterla in imbarazzo qualora lei non abbia alcuna intenzione di impegnarsi con me.
Come vestirmi: elegante, casual?
Oh mio dio, non mi ero mai posto problemi del genere, prima.
Ho deciso di indossare : giacca, camicia e jeans.
Suono il campanello, lei apre la porta e mi saluta mentre infila un cappotto nero, di lana.
Sotto indossa anche lei una camicetta bianca e un paio di jeans.
"Sono pronta!" esclama.
Ha un sorriso incantatore, dimentico in un attimo tutte le mie insicurezze.
"Andiamo con la mia auto?" le chiedo.
Lei ci pensa su:
"Mi piacerebbe andare a piedi ma... Hai ragione tu: conviene andare in macchina."
***
Essendo la sera di un giorno infrasettimanale, il locale non è tanto affollato.
Una ragazza dalla pelle color latte e gli occhi a mandorla, prende le nostre ordinazioni.
Quando la giovane si allontana, Stefania nota il mio sguardo attonito e mi ricambia con il suo: divertito.
"Tu mangi tutta quella roba?" le chiedo timidamente.
"Lo scoprirai." mi risponde scuotendo le spalle mentre tenta di contenere le risate.
"Allora: hai fatto questa foto?" domanda, sporgendosi sul tavolo per avvicinarsi a me che sono seduto di fronte a lei.
"Ehm, sì... Cioè: no."
"Sì o no?"
Sono imbarazzato:
"Credevo di aver fotografato le bambine ma sono riuscito a ritrarre solo i suoi genitori."
Mi guarda pensosa:
"Fammi vedere, per favore."
Le passo il telefonino e le spiego:
"Ho scattato due foto; ero convinto di averle inquadrate... Evidentemente mi sono sbagliato."
Stefania osserva la prima foto poi passa all'altra.
Ingrandisce l'immagine strisciando i polpastrelli lungo lo schermo.
" Guarda! " esclama mostrandomi il cellulare.
La parte dell'immagine davanti ai genitori, dove suppostamente pensavo di aver ritratto le gemelle, è deformata: il palo del lampione è storto.
"Che strano." le dico "Non l'avevo notato, cosa sarà?"
"Ricordo che a casa di mia nonna, un vetro della porta non era ben fatto e distorceva le immagini che vedevo attraverso di esso."
"Non mi risulta che i vetri della mia finestra abbiano questa peculiarità." le rispondo.
"Potrebbe essere del gas di scarico, dell'aria calda che aleggia nell'etere, a far tremare l'immagine..."
Alzo le spalle senza dire nulla mentre ammiro la sua acutezza mentale.
"Il mistero delle gemelleee!" sussurra con voce tenebrosa, poi mi guarda negli occhi ed aggiunge:
"Di una cosa sono sicura."
"Sì?" pendo dalle sue labbra.
"Come fotografo non vali una cippa!"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top