Storia vincitrice dell'Halloween Vault 2022 di AmbassadorsITA nella categoria WattpadFantasyIT
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Una fitta nebbia era scesa in quella fredda mattina d'autunno, inumidendo la vegetazione di Bosco Antico.
Il silenzio veniva rotto ogni tanto dal debole canto di un uccello tra i rami.

Nel cuore della foresta la giovane fata Olivia se ne stava seduta tutta sola sulla riva di uno stagno, le ginocchia al petto.
Sospirò sconsolata.
-Ah, se solo potessi trovare un modo per essere felice...- disse, passando una pallida mano sulla superficie dello stagno, i lunghi capelli rossi che le ricadevano davanti al viso.

Improvvisamente un piccolo stormo di uccelli si alzò in volo dalla riva, come disturbati da qualcosa.
Olivia si irrigidì; scrutò con lo sguardo lo stagno, le bianche ninfee immobili sulla superficie, poi vide qualcosa che nuotava sott'acqua verso di lei. Trattenne il fiato e quando fu più vicina, vide che si trattava di una sirena, dalla lunga coda argentata, setosi capelli neri e pelle diafana.

La sirena si fermò e, ancora rimanendo sott'acqua, alzò lo sguardo su Olivia, facendola sussultare; gli occhi sottili, con particolari iridi dal colore della pietra di luna, sembravano scrutarle l'anima a fondo.

Un istante dopo la sirena si sporse fuori dall'acqua, poggiando gli avambracci su una roccia.
-Cosa ti porta qui nel cuore della foresta, giovane fata?
-Mi... mi è stato detto da un folletto del Sud che in questo luogo avrei trovato una soluzione, in merito al mio tormento.
La sirena abbozzò un sorriso.
-Sei nel posto giusto, mia cara. Vedo dai tuoi occhi che sei infelice. E non penso sia frutto del caso, ma di una maledizione che grava su di te.
Olivia sgranò gli occhi.
-Davvero?
-Sì e posso aiutarti a scongiurarla. Vedi, c'è un antico altare sulla riva opposta, dove la magia scorre potente. Tutto ciò che dovrai fare sarà mettere, nella ciotola che vi troverai sopra, una ciocca dei tuoi capelli con un petalo di ninfea e pronunciare le parole magiche. Avvicinati.
Olivia fece come le era stato ordinato. La sirena le sussurò all'orecchio la formula magica, poi si ritirò velocemente in acqua, scomparendo nel profondo.

La fata si alzò, un po' dubbiosa, ma da una parte impaziente di mettere fine alla sua agonia e così volò leggera dall'altra parte dello stagno. Vide il bianco altare di marmo nascosto nella nebbia e fece ciò che le era stato detto.

Nell'attimo stesso in cui finì di pronunciare le parole magiche, il suo cuore si fermò: era stata ingannata. Il panico la prese, le gambe indebolite non la sostennero più e cadde al suolo, cercando disperatamente di chiamare aiuto, ma era troppo tardi.
Sentì una risatina e la maligna voce della sirena le arrivò all'orecchio:
-Sciocca, non avresti dovuto fidarti dei folletti del Sud, creature ammalianti ma bugiarde. Men che meno delle sirene.

Olivia, ormai incoscente, guardò per l'ultima volta il cielo carico di pioggia, che sembrava voler piangere per lei.

Avrebbe dovuto capirlo.

Tiepide lacrime le solcarono lentamente le guance, poi una gelida mano le artigliò il polso e venne trascinata nelle torbide acque dello stagno.

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