Perché ho iniziato a leggere racconti

La colpa del mio amore per i racconti è di Edgar Allan Poe. 

Durante l'estate tra la terza media e il liceo scientifico mi capitò tra le mani la raccolta completa dell'autore statunitense, una copia che avevo scelto tra diversi volumi in offerta in libreria perché mi sembrava molto conveniente: l'investimento di poche migliaia di lire per cinquecento pagine mi garantivano non solo la lettura per molti giorni ma soprattutto, coi soldi risparmiati dal comprare romanzi con meno pagine, l'ingresso in piscina, luogo noto per aumentare la probabilità di amorazzi estivi.

Il racconto è una forma narrativa breve e intensa.

La brevità l'avevo sperimentata a scuola leggendo per dovere alcuni di quei testi  proposti nelle antologie, quelli che avete in mente anche voi perché di sicuro vi hanno tediato con temi neutri perché gli adolescenti hanno già i loro problemi e non bisogna scalmanarli. E poi tra analisi grammaticale, logica e di testo, il racconto si marchia nella memoria adolescenziale come una rottura di cazzi decisamente più lunga del testo stesso. Un record che, credo, venga battuto solo dalla poesia per via dell'inquietante parafrasi che avrebbe messo a dura prova anche l'animo di Dante precludendone la capacità artistica.

L'intensità letteraria, invece, non si sperimenta a scuola. Per lo meno, a me non è successo, ma spero che voi abbiate incontrato professori di letteratura italiana e straniera fuori dalle righe, sempre dotati di materiale di contrabbando, ossia testi decisamente non compresi dai programmi ministeriali. Quei professori, insomma, che vi hanno fatto capire il termine boccaccesco dandovi da leggere alcune novelle del Decamerone decisamente spinte, che non risparmiano Chiesa e frati; oppure quelli che, per abituarvi al dubbio, vi facevano appunto leggere I dubbi amorosi di Pietro Aretino; per non dire coloro che vi hanno spiegato che la parola sesso come sinonimo di coito nasce col romanzo Lady Chatterley's lover. Vedo che siamo tutti nella stessa barca: nessuno ha mai avuto insegnanti così, anche perché sarebbero stati licenziati...

L'intensità, ovviamente, non è solo la sessualità, ma volevo attirare la vostra attenzione. 

I temi tanto cari alla nostra adolescenza (e non solo) sono quelli avvolti da misteri irrisolvibili: amore, morte, sesso, scopo della vita, paura dell'insuccesso e del successo, inadeguatezza, chi siamo, come nasce il pensiero, siamo veramente la specie dominante, esistono entità soprannaturali, siamo solo nell'universo... Quanti ve ne vengono in mente ancora?

Personalmente ho sperimentato l'intensità leggendo Poe. 

Lui tratta moltissimo il tema della morte e di ciò che c'è dopo e io avevo la necessità profonda di sapere tutto sull'argomento. Il mio più caro amico si era ammalato ed era morto nel giro di pochi mesi: io volevo conoscere dove fosse andato, se mai avessi avuto la possibilità di rincontrarlo, se potessi in qualche modo comunicare con lui. Nessun altro mi dava risposte, se non vaghe.

Leggendo Poe sentivo l'adrenalina pompare nelle vene, un po' come accade quando si gareggia nei cento metri. Poche immagini, chiare, incisive, capaci ti tenermi compagnia per giorni, alcune per anni.

Quando un racconto è efficace non risponde solo a domande, ma ne fa venire in mente altre. Per me è stato così. Edgar Allan Poe mi ha aperto un mondo sull'aldilà e sulla morte, temi sempre a me cari proprio perché i quesiti che mi vengono in mente sono innumerevoli.

Negli anni, ho collezionato molti racconti. Grazie a loro ho fatto il giro del mondo, entrando in contatto con universi nuovi e variegati, sperimentando emozioni declinate in vari modi... Uno mi provocò addirittura una crisi di vomito, Nella colonia penale di Franz Kafka. 

Dopo quanto avete letto, una domanda sorge spontanea: sono riuscita o no ad ammaliare qualcuno in piscina all'età di tredici anni?
Ero talmente presa da quei racconti che mi portavo la raccolta sul luogo del misfatto. L'unico amorazzo che sono riuscita ad avere è stato, appunto, con Edgar Allan Poe, non perché (sia chiaro) non ci provassero con me, ma perché nessun ragazzo riusciva a essere altrettanto intenso nei suoi discorsi... 

Quando uno, poi, si appassiona così tanto al genere racconti, come fa a non iniziare a scriverne?

Ecco, dunque, quelli che troverete in questa raccolta:

❤️La lira dorata (romantico)
Può la magia intrappolata nei tasti di un pianoforte far innamorare due giovani durante la seconda guerra mondiale? Un racconto sul primo amore da leggere e ascoltare.

☠️Il vecchio morto di tetano (autobiografico... due risate in omaggio)
Che fine ha fatto il vicino di casa? I grandi dicono che è morto di tetano... Ma cos'è un morto e cos'è il tetano? I bambini della Casa Donata indagano nonostante l'ostracismo degli adulti.

👱♂️Il mio fidanzato famoso (autobiografico...per chi, come me, era pessimo a catechismo)
Come avere otto anni, avere un concetto di Trinità legato ai film Wester e diventare adulti sani (più o meno).

🐝 Tre api, un orso e un lupo. Forse (scritto a partire dal sogno di un'amica)
Il sogno premonitore di una bambina spaventa la madre: chi mai vorrebbe un'artista in casa?

🪁Chi saremo (filosofico)
Un omaggio a Borges, ispirato da due suoi racconti presenti ne Il libro di sabbia
Una donna incontra la sé stessa più anziana nel suo ultimo giorno di vita.

🌱Piselli (bambini alle prese coi doppi sensi)
Sette anni di ingenuità... La risata è a denti stretti o è solo una mia idea?

🎂La torta marrone (i bambini si fanno meno problemi)
Bambini alle prese con la meschinità degli adulti: una risata e si continua a giocare.

👫Sarò tua amica (primo amore)
La friend-zone da cui è impossibile uscire...

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