Le impronte

Volevo solo fuggire.
Andare via da tutto e da tutti.
Troppe, troppe emozioni insieme, roba da finire pazzi.
Attraverso la stanza, mi lascio la porta alle spalle.
Non resito più.

Mi hanno dato alla luce, li amo, ma quando fanno così non li capisco.
Perchè il rapporto adolescente-genitori deve essere sempre così difficile?
Capita sempre più spesso ultimamente, starò fuori per un pò.

Camminare, da solo, per strada mi aiuta a pensare, a riordinare le idee, a respigere il panico e a calmarmi.
Di solito poi torno a casa e mi chiudo in camera per il resto della serata. Il giorno seguente prosegue, come se niente fosse accaduto. Almeno fino alla litigata successiva.

Sono quasi arrivato al parco dove di solito mi siedo per minimo un'ora, comincio a pentirmi di essere uscito di casa. Non so perchè. La chiamano sensazione, presagio.

Ho appena attraversato la strada e ora sono nel parco. Arriva una folata di vento che mi fa rabbrividire, ho dimenticato la giacca a casa, come sempre.
No, no, il mio istinto di solito non sbaglia, è meglio se torno indietro.

Cerco di non pensare al fatto che le mie scarpe si sono sporcate di fango e che mia madre si arrabbierà, non voglio un'altra litigata.
Mi giro e guardo le mie impronte: inconfondibili. Quella del piede destro è dritta, normale, quella sinistra va letteralmente a fanculo, tanto è storta. Sorrido leggermente. Ho questa "malformazione" da quando sono nato: la fisioterapia per raddrizzare il piede non è servita affatto, sembra proprio che io debba rimanere così.

Ecco che la sensazione di oppressione di prima ritorna, e torna con lei il bisogno di tornare indietro.
Non ci penso più e corro, corro il più veloce che posso verso la strada, verso casa.

Non riesco a vedere in tempo quell'automobile, sento solo il suono del clacson...
Mi ritrovo sdraiato a terra.
Non è vero che si vede la luce o cose simili, io ho solo visto il cielo.
Il cielo di notte. Poi buio.

Addio, mamma e papà, vi ho voluto bene, anche se non lo dimostravo.
Mi dispiace per tutto.
Sono sicuro che vi troveranno.
Forse domani, o dopodomani, quando i vicini non vi vedranno uscire di casa.
Entreranno e voi li aspetterete lì, dove vi ho lasciati, accasciati a terra in una pozza di sangue.
Probabilmente troveranno vicino a voi delle impronte di scarpe, sporche di sangue.
Quella del piede destro dritta, normale, quella sinistra che va letteralmente a fanculo, tanto è storta.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top