8 |Perdonami se sto provando qualcosa|
"Perdonami Dio, non farle succedere nulla. Falla svegliare, ti prego." sentii parlare.
La testa mi faceva male. Mi alzai lentamente, per scoprire che ero distesa in una macchina. Non sapevo dove mi trovassi, ma bastò uno sguardo per capirlo. Eravamo alla fabbrica abbandonata dove avevamo fatto le prove.
"Karen perdonami se sto provando qualcosa per lei." sentii dire infine ad Harry, che se ne stava in piedi e guardava verso il cielo. Era così fragile in quel momento. Scesi dalla macchina, senza fare alcun rumore dato che aveva le portiere aperte. Non ero del tutto sicura se prima si fosse riferito a me, ma non mi importava. Mi alzai in punta di piedi e lo abbracciai. Lui sussultò, ma capendo fossi io, si girò verso di me e mi tirò a sé. Lo guardai un secondo negli occhi, ma poi gli presi il volto tra le mani.
"Perché stai piangendo?" gli chiesi sussurrando.
"Perché io non volevo farti del male." disse, poi si fermò.
"E perché sono debole." continuò, prima di infilare la testa nell'incavo del mio collo.
"No che non lo sei, sei una delle persone più forti che abbia mai conosciuto" provai a rincuorarlo. Non aveva nulla a che fare con la prima volta che lo avevo incontrato.
"Stasera ho pensato che saresti morta, per questo devi allontanarti da me, e dalla mia vita. Io mi porto dietro solo morte e dolore." disse tra i denti e scostandomi prima di alzarsi e cominciare ad andarsene verso non so dove.
Non poteva mollarmi lì così. Non di nuovo. Cominciai a correre dietro di lui.
"Non hai capito?" urlò, in tutta la fabbrica si sentì il suo eco.
"No, purtroppo." urlai di rimando, cominciando a correre più veloce, dato che lo stavo perdendo a causa delle sue gambe lunghe. Avvicinandomi a lui, lo presi per un braccio e lo tirai verso di me, facendolo girare. Gli presi la testa tra le mani, e lo costrinsi a guardarmi.
"Io non ti lascio così" gli sussurrai.
"Lo dovresti fare..." cominciò a parlare ma io non lo feci finire, visto che attaccai le mie labbra alle sue. Dio...cosa stavo facendo, pensai. Passarono diversi secondi, ma lui non si mosse nemmeno di un millimetro. Comincia a sentirmi stupida, così mi allontanai velocemente e cominciai a dirigermi verso la macchina.
"Tu non puoi baciarmi" mi sussurrò ed io feci finta di non averlo sentito.
"Tu non puoi baciarmi e poi scappare via così. Prenditi le tue fottute responsabilità" urlò dietro di me. Mi fermai, più incazzati che mai.
"Hai ragione" cominciai ad incamminarmi verso di lui, a passi lunghi e spediti. Arrivata nuovamente di fronte ad Harry, lo guardai un secondo prima di tirargli un ceffone in faccia, facendogli girare la testa. Spalancò la bocca, ed io sorrisi malignamente. Stava giocando con la persona sbagliata.
"Sei una stronza!" urlò adirato mentre con la mano sinistra si massaggia a la zona colpita.
"Tu lo sei" gli risposi di rimando. E fu in una frazione di secondo che successe. Prese il mio viso con una mano e lo avvicinò al suo. Mi stava guardando intensamente.
"Non ti azzardare" lo ammonii ma lui semplicemente alzó le spalle, come a farmi capire che non gliene fregava nulla di quello che volevo dirgli. E poi le sue labbra toccarono le mie, solo che quella volta fu un vero bacio e non più solo uno a stampo. Le nostre lingue stavano danzando l'una con l'altra e le mie gambe stavano tremando. Mai avrei pensato che tutto quello potesse succedere, e se me lo chiedete, nemmeno io capivo come eravamo arrivati a quel punto.
Poggiai la mia mano sulla sua nuca e sentii la sua scivolare sulla mia vita. Rimanemmo in quella posizione per altri secondi, prima di sentire il rombo del motore di un'auto. Lui si staccò dalle mie labbra per primo e si voltò per andarsene.
"Te ne stai davvero andando?" chiesi io, ancora ferma immobile e con le labbra gonfie.
"Touché" mi rispose senza girarsi, potevo intuire un sorriso sulle sue labbra. Decisi di ritornare anche io alla macchina. Con mia sorpresa, al posto della macchina di Harry trovai quella di Lexy, insieme ad Aydan e Steve.
"Cosa ci fate qui?" chiesi loro. "Ci ha chiamati Styles per venire a prenderti. Doveva scappare a risolvere delle cose." rispose Steve.
"E le mie cose?" chiesi riferendomi alla mia borsa.
"Eccola" rispose Aydan passandomela.
"E adesso, che facciamo?" chiesi loro.
"C'è una festa dopo-gara, se vuoi facciamo un salto" mi rispose Lexy.
"Si, anche perché non posso tornare a casa, non senza la macchina." Alla fine, era comunque abbastanza presto, era appena scoccata la mezzanotte. Non ero rimasta incosciente per molto. Decisi che di quel episodio, non ne avrei parlato con nessuno. Salimmo tutti nella macchina e Lexy guidò per circa mezz'ora prima di fermarsi davanti ad un locale, nella parte bassa della città. A dire la verità, non avevo proprio l'umore di festeggiare, a causa dei problemi che avevo causato all'auto di mia madre. Almeno avrei potuto berci su, pensai. Entrammo nel locale, il quale era pieno zeppo di gente. Un sacco di persone cominciarono a congratularsi con la sottoscritta, per la vittoria a sfavore di Vanessa. Io li ringraziai tutti e mi addentrai di più all'interno del locale. Aydan e Steve si offrirono di andare a prenderci qualcosa da bere, lasciandoci così da sole.
"Allora?" mi chiese Lexy alzando il sopracciglio.
"Allora cosa?" le risposi non capendo."Tu e Styles?" mi chiese ridendo.
"Io e Stylls niente." dissi, ero diventata tutta rossa, non sapevo mentire.
"Ma dai! Pensi che non abbia notato le vostre labbra gonfie?" Oh Gesù. Non risposi, così lei capì di averci azzeccato in pieno.
"Attenta a non metterci troppo cuore, lo sai anche tu che il suo comportamento muta costantemente" mi disse sospirando.
"Lo so, infatti non mi sto affezionando, o attaccando a lui" dissi io. Ma chi mi avrebbe creduta con quel tono.
"Lo vedo" rispose Lexy ironica. Accidenti, avevo proprio combinato un bel pasticcio, soprattutto con le mie emozioni. I ragazzi arrivarono con i nostri drink, che buttammo giù tutto d'un soffio. E dopo quello, un altro ed un altro ancora. Fino ad essere abbastanza ubriaca da non riuscire a distinguere più la realtà dalla fantasia. Stavamo ballando tutti e quattro, prima che Lexy si fermasse e guardasse in un punto indefinito della stanza, attirando così anche la mia di attenzione. La morsa nello stomaco che sentii, mi fece capire che ciò che stavo vedendo fosse reale. C'era Vanessa che stava baciando Harry, mentre le mani di lei viaggiavano su tutto il corpo di lui. Lexy si girò verso di me, con un'espressione tipica di chi la sa lunga. E fu quando una lacrima scese dai miei occhi che capii di non avere più dubbi.
Stavo cominciando a provare qualcosa per lui. Contro tutte le aspettative, ed infrangendo tutte le promesse fatte a me stessa dopo la mia ultima relazione.
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