36 |Fottuta traditrice|
Era passata ormai un'ora da quando eravamo arrivate a Camdenton, esattamente un'ora e tredici minuti da quando stavamo aspettando nel parcheggio di un centro commerciale, dove avevamo prefissato di incontrare i nostri ragazzi.
“Perché ci mettono così tanto?” chiese Lexy, ormai al limite della sopportazione. Anche io ero agitata come lei, solo che non lo davo a vedere, stavo provando ad essere fiduciosa.
Il rombo di un motore ci fece girare tutte e tre verso l'entrata del parcheggio. Tirai un sospiro di sollievo quando capii che si trattasse della macchina di Lexy.
I ragazzi parcheggiarono e per primo scese Harry che fece una cosa che non mi sarei mai aspettata, si avvicinò pericolosamente ad Isabella e la spinse così forte che cadde a terra, corsi da lui e lo presi per le spalle facendolo girare verso di me.
“Cosa cazzo stai facendo?” gli chiesi urlando.
“Chiedilo alla tua nuova amica” rispose duro, Steve ed Aydan si avvicinarono a lui e lo bloccarono dal fare ulteriori azioni di cui poi si sarebbe pentito.
“Isabella, di cosa sta parlando?” chiese Lexy, confusa quanto me.
Isabella ci guardò dispiaciuta ma non rispose alla domanda di Lexy.
“Diglielo! Diglielo che sei una fottuta traditrice!” urlò di nuovo Harry mentre si dimenava dalla presa dei ragazzi provando così a liberarsi.
“Isabella, parla” la intimai.
“Blake è mio fratello” disse lei in un sussurrò ed io pensai di non aver sentito bene.
“Cosa?” chiesi io
. “Non è come pensate voi, io non ho nulla a che fare con lui...” continuò lei, mentre provava ad alzarsi da terra.
“E allora perché non era in casa? Questo come lo spieghi?” chiese Harry, calmando il suo tono di voce. I ragazzi lo liberarono dopo aver capito che si fosse tranquillizzato.
“Ho dovuto avvisarlo, è pur sempre mio fratello ed io capisco che abbia fatto delle cose orribili ma non merita di morire...è l'unica persona della mia famiglia ancora in vita, io...” venne interrotta dal suo stesso pianto e si fermò.
Io e Lexy avevamo la bocca spalancata e non c'era ombra di dubbio che avrei commesso un crimine se Harry non si fosse avvicinato a me e come leggendomi nella mente mi aveva intrappolato nella sua stretta presa.
“Lasciala parlare” mi sussurrò all'orecchio, che poi baciò. Il mio corpo si rilassò completamente sotto al suo tocco, come se fossi fatta di argilla.
“Io vi posso assicurare che non fosse così, era uno dei ragazzi più dolci di questo pianeta e non avrebbe mai fatto del male a qualcuno, poi ha conosciuto Karen, è stata lei ad insegnargli a spacciare, a drogarsi, a fare del male alla gente. Lei è sempre stata una persona cattiva, che lo utilizzava solo quando aveva bisogno di lui, e dopo un po’, lui ha cominciato a sviluppare una sorta di ossessione verso di lei, la chiamava in continuazione, aveva paura che lo tradisse...anche perché lei era quasi sempre fuori casa, vivevano insieme per così dire.” continuò lei, facendoci scoprire una versione di Karen che non avremmo mai potuto conoscere se non fosse stato per il suo racconto.
Io voltai il mio viso verso di Harry guardandolo con l'espressione di chi la sa lunga, lui stava ascoltando serio quello che Isabella stava raccontando.
“Quando lei se ne andava lui usciva fuori di testa, beveva e si drogava, era un amore così malato...e poi a farlo a pezzi è stato il momento in cui al suo funerale ha scoperto della tua esistenza Harry” si fermò per indicare il mio fidanzato.
“Da allora ha sviluppato un odio così profondo da non poter essere nemmeno immaginato verso di te, colpevolizzando te per tutto quello che gli è successo...quando ho capito cosa stesse facendo e dopo aver visto che persona era diventato, mi sono allontanata da lui, fino a questa sera...capitemi per favore” sussurrò alla fine della frase mentre le lacrime rigavano il suo viso.
"Adesso farà del male a tutti noi” sussurrò Lexy.
“No che non lo farà, io non glielo permetterò...ci sono altri modi per toglierlo dai piedi, per esempio possiamo spedirlo in un istituto, ha bisogno di aiuto...” disse lei agitandosi.
“Ha ucciso una persona cazzo! Lui non è più la persona che conoscevi, non possiamo più aiutarlo” dissi io urlando esasperata. La testa mi faceva così male ed io riuscii solo a pensare al fatto che poteva succederci qualsiasi cosa da quel momento in poi, ed io povera illusa che pensavo sarebbe finito tutto.
Isabella stava piangendo a dirotto, aveva capito di aver appena perso tutto quello che aveva, non avrebbe più avuto degli amici, un fidanzato e la vita di prima...e tutto quello perché si era ostinata a voler salvare qualcuno che non desiderava essere salvato.
“Andiamocene da qui” mi sussurrò Harry all'orecchio.
“Noi ce ne andiamo, Steve tu fai quello che vuoi” gli dissi, voltandomi ed incrociando le mie dita a quelle di Harry, ero così contenta che fosse ritornato da me.
“Aspettate, noi veniamo con voi” sentii urlare a Lexy, che trascinò dietro di lei anche Aydan. Poi la vidi voltarsi verso Steve che stava abbracciando Isabella e dopo aver attirato la sua attenzione gli lanciò le chiavi della sua macchina. Salimmo tutti e quattro nell'auto di Harry ed io solo allora notai come il taccuino di Harry se ne stava spaparanzato sul sedile del passeggero, proprio accanto ad Harry che colpito dalla stanchezza non lo aveva ancora notato.
“Guido io” dissi a lui.
“Sei sicura?” mi chiese, poi sbadigliò.
“Non vedi che stai morendo dal sonno?” chiesi ironica. Lo vidi sorridere di sbieco e poi alzarsi dal sedile del guidatore, stava passando di fronte alla macchina, quando io mi abbassai e buttai il taccuino velocemente nel portaoggetti, poi mi alzai e feci il cambio di posto con lui.
Misi il navigatore sul telefono e cominciai a guidare, dopo circa una mezz'oretta mi voltai per poter vedere come Harry stesse dormendo con le braccia incrociate al petto e la testa poggiata al finestrino, aveva dipinta sulla faccia un’espressione imbronciata.
“Pss” sentii, balzai leggermente dallo spavento, poi guardai nello specchietto retrovisore.
“Che c'è?” chiesi ad Aydan che mi stava guardando con due occhi grandi.
“Avevi ragione tu, Blake non si può più salvare...” disse lui tra uno sbadiglio ed un altro.
“Perché?” chiesi alternando il mio sguardo tra la strada di fronte a me e lui.
“Tu non hai la minima idea di cosa cazzo abbiamo trovato in casa sua...” mormorò lui a bassa voce, probabilmente per non farsi sentire da Harry.
“Cosa avete trovato?” chiesi più curiosa che mai.
“Aveva una specie di altare con un sacco di candele accese e le foto di Karen appese un po' ovunque, è stato un colpo abbastanza brutto per Harry, ma almeno gli ha fatto saltare in aria la casa a quello stronzo” continuò lui, poi lo vidi poggiare la testa contro la spalla di Lexy ed addormentarsi senza più dire nulla.
Ed in quel momento io capii che forse Karen non era ancora del tutto acqua passata.
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