34 |Chiaro di luna|

Non sapevo come era accaduto, ma la sera si era avvicinata sempre di più e noi avevamo deciso di accendere un piccolo fuoco.

Aydan e Lexy erano andati a cercare dei rami da poter accendere ed io mi ricordai solo allora che mi ero promessa di fare un bagno nel lago, e visto che non ero poi così sana di mente, pensai che non sarebbe stato affatto male farlo proprio in quel momento.

“Harry, vieni con me?” gli chiesi avvicinandomi a lui, che stava cercando dei sassi per fare da riparo al fuoco.

“Dove?” chiese lui rivolgendomi la sua totale attenzione.

“In un posto” conclusi io, poi lo presi per mano e lo trascinai dietro di me, spostai i rami dal nostro cammino e camminammo per un po', poi finalmente arrivammo.

Il lago stava riflettendo la luce della luna ed io ero così estasiata che non ci pensai nemmeno un secondo e cominciai a togliermi i vestiti rimanendo solo con i miei indumenti intimi.

“Che stai facendo?” chiese Harry, abbastanza confuso.

“Secondo te?” risposi ironica, per poi cominciare ad immergermi nell'acqua, che non era né fredda ma neanche calda. Sentii il fruscio dei suoi vestiti e quando mi voltai verso di lui lo vidi cominciare ad entrare nell'acqua arrivando in breve tempo vicino a me.

Nuotai qualche metro per poi mettere le mie mani sulle sue spalle e avvicinarmi a lui.

Non gli dissi nulla, solo lo baciai. Passai le mie mani sopra ai suoi capelli bagnandoli leggermente e staccandomi dalle sue labbra lo osservai sotto il chiaro di luna, era così bello.

“Ti amo Harry” gli sussurrai. Sentii le sue braccia tirare le mie gambe per farmele incrociare dietro alla sua schiena.

“Anche io ti amo Diamond, da impazzire e voglio che tu sappia che lo farò per sempre, qualsiasi cosa accada.” sussurrò sulle mie labbra.

Sentii il mio corpo riempirsi di brividi, e non era a causa dell'acqua fredda. Poggiai la mia testa nell'incavo del suo collo e rimanemmo così per un po', era una sensazione magnifica, stare con la persona che ami in un posto magico.

Adoravo l'idea di aver creato dei ricordi insieme a lui, avrei sicuramente avuto un sacco da raccontare ai nostri figli, perché si, io già stavo pensando in grande e non riuscivo più ad immaginare il mio futuro senza di lui.

“Andiamo?” mi chiese lui dopo un po' tremante a causa del freddo.

Annuii in risposta, si era fatto abbastanza freddo ed i ragazzi sicuramente avevano cominciato a domandarsi dove eravamo spariti.

Nuotammo fino ai nostri vestiti in riva al lago e quando li indossammo, automaticamente si bagnarono anche essi ma non faceva nulla visto che ci saremmo cambiati una volta arrivati alle tende.

Harry mi tese la sua mano che io presi con sicurezza, si era fatto abbastanza buio da non riuscire a vedere dove mettevamo i piedi, così io mi lasciai guidare da lui.

Arrivammo giusto in tempo, perché i ragazzi avevano appena acceso il fuoco e Lexy stava infilando i marshsmallows nei bastoncini.

“Alla buon’ora” disse lei, sorridendomi maliziosamente.

“Vado a cambiarmi” mi disse Harry, avviandosi verso la tenda. E fu in quel momento che realizzai di non avere una felpa o una cosa simile, per potermi riscaldare visto che stavo tremando già da un bel po'.

"Harry hai una felpa?” chiesi urlando.

“Guarda nel portabagagli, dovrei averne una” rispose lui dalla tenda, così io camminai verso la macchina a passi spediti. Potei notare come dentro al portabagagli avesse un sacco di cose, ma ad attirare la mia attenzione fu un borsone, simile a quello che mi aveva mostrato ore prima in cui teneva tutte le minacce da parte di Blake. Aprii la zip e dentro vidi tre pistole ed un sacco di munizioni.

“Cosa cazzo è questo...” sussurrai tra me e me. Poi, frugando un altro po', scorsi una mappa, che indicava esattamente il lago dove eravamo ed un po' più a nord, scritto con una penna nera c'era il nome di Blake.

Così la testa cominciò a vorticarmi ed un sacco di pensieri si susseguirono.

Le mie emozioni erano a pezzi, e cominciai a sentirmi fuori luogo. Presi il borsone con tutto il coraggio che avevo e tremante ma non più per il fatto di essere bagnata, camminai lentamente verso la nostra tenda.

“Harry, esci un attimo” dissi calma. Un secondo dopo lo vidi uscire parzialmente dalla tenda e fermarsi nel vedermi di fronte a lui. Buttai il borsone a terra, proprio di fronte ai suoi piedi, subito dopo mi rivolse uno sguardo tra il pentito ed il dispiaciuto ma senza far uscire dalla sua bocca alcun suono.

“Spiega o giuro che prendo la macchina e me ne vado in questo preciso istante” dissi io alzando la voce e attirando l'attenzione dei nostri amici, che si avvicinarono a noi.

“Cosa c'è da spiegare?” chiese lui con voce dura. Si era arrabbiato ma in quel momento l'unica a dover essere arrabbiata ero io.

“Lexy, tu lo sapevi?” chiesi voltandomi ed incrociando il suo sguardo.

“Sapere cosa? “ rispose lei accigliata.

“Che apparentemente siamo qui perché dall'altra parte del lago si trova il famigerato Blake” risposi io ironica. Lexy strabuzzò gli occhi e si voltò verso Aydan guardandolo con sguardo truce.

“Quel Blake?” chiese Isabella, sapeva di chi si trattasse perché Steve aveva dovuto motivare le notti in cui era sparito.

“Già, quel Blake” dissi io amareggiata.

“Penso che i nostri ragazzi debbano raccontarci un paio di cose” conclusi io, avvicinandomi al falò e facendo segno anche a loro di sedersi e raccontare quello di cui noi ragazze non eravamo ancora a conoscenza.

Fecero quello che gli avevo suggerito, anche perché di fronte a tre ragazze più arrabbiate che mai non avevano scampo.

“Parlate” disse Lexy, sedendosi il più lontano da Aydan, facendogli così capire quanto fosse delusa dalle sue bugie.

“Cosa c'è da dire? Avete scoperto tutto” disse Steve parlando per primo e dimostrando il suo coraggio.

“Quale è il vostro fottuto piano?” chiesi esasperata.

“Sono mesi interi che lo stiamo cercando, ma lui è furbo e non si fa trovare” continuò lui. Guardai Harry, aspettando che parlasse.

“Due giorni fa, abbiamo scoperto delle cose su di lui che ci hanno portato qui” a parlare fu finalmente Harry.

“Che genere di cose?” chiesi. “È stato abbandonato quando era piccolo da sua madre, suo padre non si sa chi fosse ed è stato spedito in un orfanotrofio dal quale è uscito quando ha compiuto diciotto anni, ha vissuto per strada e per necessità ha cominciato a spacciare e ad occuparsi di cose illegali e con i primi soldi che ha fatto si è comprato una piccola casetta in riva a questo lago” continuò lui. Io e le ragazze avevamo ascoltato il tutto con la bocca aperta.

“Perché proprio qui?” chiese Isabella, non faceva parte del suo carattere immischiarsi, ma quella cosa la riguardava in qualche modo. Tutti restarono in silenzio.
“Diglielo Harry” disse Aydan.
Lo vidi sospirare.
“Perché qui veniva in vacanza Karen insieme ai suoi genitori” sussurrò Harry.



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