30 |Vieni a vivere con me|

Il giorno dopo mi svegliai a causa di un raggio di sole che era pervaso tra le tapparelle della stanza di Harry.

Mi sentivo così felice ed appagata, della me triste e dannata di mesi prima non ce n'era più traccia.

Incredibile come un po' d'amore potesse cambiare le persone.

Sbadigliai sonoramente e sentii anche Harry muoversi tra le lenzuola.

“Buongiorno amore” sussurrò mentre mi abbracciò da dietro. Sentii le farfalle nello stomaco e mi sembra inutile spiegarvi che mi faceva sentire come se fossimo al primo incontro ogni volta, certe sere mi fermavo a pensare al fatto che probabilmente, io di lui non mi sarei mai stancata, mi girai e lo baciai a stampo.

“Cosa farei io senza di te?” mi chiese tra i capelli. Cosa avrei fatto io senza di lui? Era la domanda da fare.

“Penso non lo saprai mai, per il momento non ho alcuna intenzione di andarmene.” gli risposi io sorridendo.

“Per il momento?” chiese lui, alzandosi dal letto e mettendosi a sedere. Annuii.

“Per il momento?” chiese di nuovo, ma stavolta sorridendo. Poi si avventò su di me e cominciò a solleticarmi la pancia leggermente scoperta. Cominciai a ridere a crepapelle, non riuscendo quasi più a respirare.

“Harry...fermati!” provai a dire tra una risata e l'altra.

“Solo se dici che non mi lascerai mai” disse lui, continuando a farmi il solletico. Così mi arresi e gli dissi

“Non ti lascerò mai” lui smise immediatamente e mi diede un altro bacio a stampo. Si distese sopra di me, schiacciandomi con il suo peso, ma non mi importava più di molto, l'unica cosa che importasse era che fosse accanto a me. E anche se non volevo pensarci troppo, sentivo come se avessimo i giorni contati, sapevo per certo che fosse così, perché ero sopravvissuta per poter raccontare la pazzia di cui era dotato Blake, prima o poi sarebbe successo qualcosa di brutto, ed io speravo solo che non succedesse a noi.

“Vieni a vivere con me” mi disse tutto d'un tratto. Io alzai lo sguardo verso di lui.

“Eh?” chiesi, temevo quasi che le mie orecchie mi avessero giocato brutti scherzi.

“Ho detto, vieni a vivere con me” disse scandendo meglio le parole, poi mi sorrise sghembo, quasi imbarazzato.

“Dici seriamente?” chiesi balbettando dalla troppa emozione.

“Si Diamond, vieni a vivere con me” concluse lui, poi si alzò sul letto ed iniziò a saltellare su di esso.

“Harry, che ti prende?” chiesi, ero come drogata, non capivo cosa gli stesse succedendo. Mi tese le sue mani ed io le presi, mi alzò con forza fino ad esser ad un palmo della sua faccia, continuò a tenermi le mani mentre ricominciò a saltellare sul letto. Decisi di assecondarlo e cominciai a saltare insieme a lui.

“Ti amo Diamond” urlò lui.

“Sono fottutamente innamorato di te dal primo giorno che ti ho vista” gridò di nuovo. Iniziai a ridere, mentre continuavamo a saltare sul letto e pensai che se avessimo continuato per molto probabilmente di sarebbe rotto, però nello stesso tempo non mi importava perché mi sentivo così libera e felice.

“Vengo a vivere con te” risposi io fermandomi dal saltare.

“Davvero?” chiese lui facendo la stessa cosa.

“Si” risposi più sicura che mai. Ero talmente innamorata di lui che avrei fatto qualunque cosa mi avesse chiesto. Stavo per dirgli un'altra cosa ma il suo telefono cominciò a vibrare attirando così la sua attenzione. Scese dal letto e corse fino al salotto, dove lo sentii rispondere. Decisi così di seguirlo ma quando arrivai in salotto non lo trovai lì. Uscii in balcone e lo vidi chiudere la chiamata prima che potessi sentire qualunque cosa.

“Chi era?” chiesi curiosa. Lo vidi guardarmi, ma la sua espressione non era già più quella di prima. Capii che qualcosa non andasse.

“Harry parlami, per favore” gli dissi quasi supplicandolo, perché quando Harry non parlava era perché stava nascondendo qualcosa, ed il suo nascondere qualcosa poteva provocare la nostra rottura.

“Devo andare a casa di Steve” rispose secco.

“Ed io?” chiesi.

“Tu fai quello che vuoi, puoi andare a casa tua e rimanere lì oppure puoi tornare qui, la mia proposta rimane valida” concluse lui mentre se ne andava nella sua camera per vestirsi.

Io rimasi in piedi nel bel mezzo del salotto come una stupida. Lo vidi ritornare pochi minuti dopo con un paio di chiavi nella mano che mi tese. Ma io decisi di non prenderle. Gli diedi le spalle e feci come aveva fatto lui pochi istanti prima, ovvero andare in camera e vestirmi. Quando finii diedi uno sguardo nel salotto per vedere che se ne stava seduto sul divano a guardarmi.

“Diamond, dove vai?” chiese lui avvicinandosi a me, mi prese per la mano per farmi girare ma io la strattonai prontamente e mi allontanai di qualche centimetro.

“Io non mi sono innamorata di questa persona, quindi quando torni in te, chiamami” parlai velocemente, poi gli voltai definitivamente le spalle ed uscii dal suo appartamento. Chiamai un Taxi mentre scendevo le scale, che arrivò velocemente portandomi a casa mia.

Dovevo parlare con mia madre. Entrai in casa e mi avviai verso la cucina, perché se fosse stata a casa sicuramente l'avrei trovata lì. “Diamond, sei tornata” disse lei mentre entrai nella cucina e mi sedetti su uno sgabello.

“Hey mamma, si...vorrei parlarti di qualcosa.” le dissi seria.

“Anche io, dimmi prima tu” mi disse lei mentre toglieva dal forno una deliziosa crostata di mele.

“Vorrei andare a vivere con Lexy” mentii, se le avessi detto di Harry non mi avrebbe mai lasciata.

“Pensa un po' che io volevo dirti che sei diventata grande e che dovresti trasferirti perché nell'ultimo periodo casa mia sembra sia diventata un bordello.” rispose lei dura.

“Mi dispiace...” le sussurrai io.

“Fa niente, ormai sei cresciuta, devi imparare a volare da sola” rispose lei, venendo verso di me ed abbracciandomi.

“Vado ad impacchettare le mie cose” chiarii, poi corsi sulle scale di quella che presto sarebbe diventata la mia vecchia casa. Varcata la soglia della mia camera, mi fiondai di fronte all'armadio da dove estrassi una delle mie tante valigie. Cominciai a buttarci dentro gran parte dei miei vestiti, i trucchi e quello che di più prezioso avevo. Decisi di non portare via tutto, per due motivi principali: Uno non avevo più spazio nella valigia, Due non volevo spaventare Harry. Quando finii era ormai tardo pomeriggio e decisi di distendermi due minuti sul letto, ma il mio momento di relax non era destinato ad aver vita lunga poiché il mio telefono cominció a vibrare sotto di me, lessi il nome che appariva sullo schermo.
“Harry...” dissi rispondendo alla chiamata.



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