29 |Tensione nell'aria|


E visto che la serata non poteva andare peggio di così, da lontano cominciai a vedere Tyler che si stava avvicinando a noi.

Harry non lo aveva ancora notato, così provai a trascinarlo con me dentro il locale.

“Che stai facendo?” chiese lui tirando via il suo braccio dalla mia presa.

“Voglio andare dentro....” cominciai a dire ma fui battuta sul tempo da un altra persona.

“Styles ma che piacere” disse la voce di Tyler, facendo girare me ed il resto dei ragazzi verso di lui. Ad intervenire immediatamente fu Lexy.

“Che ci fai tu qui?” chiese lei, abbastanza adirata.

“Sono venuto a parlare di affari” rispose lui serio. Harry si posizionò di fronte a me come a volermi proteggere.

“Non faccio affari con bambini talmente frustrati da picchiare le proprie ragazze” rispose Harry a tono e facendo ridere tutti i presenti.

Vidi L'espressione di Tyler mutare e guardarmi truce. Lexy e gli altri se la stavano ridendo sotto ai baffi.

“Tu...Piccola troia” disse puntandomi il dito contro. Sentivo le mie gambe tremare, non ero in una buona posizione.

“Troia a chi?” chiese Harry, avvicinandosi talmente tanto a lui da poterlo sentire respirare sulla sua faccia.

La tensione nell'aria si poteva benissimo tagliare con un coltello, e la gente ormai si era allontanata e si era posizionata a mo’ di cerchio per poter assistere a ciò che pensavamo tutti che sarebbe successo da un momento all'altro.

“A quella che cerchi di nascondere” rispose lui, poi gli sputò in faccia.
Ed ecco come l'inferno si scatenò in un secondo.

Harry si pulì la faccia con un angolo della camicia ed alzandola mostrò gran parte dei suoi addominali e dei suoi tatuaggi.

Spinse Tyler per le spalle facendolo cadere a terra, Aydan e Steve si misero dietro di lui, per proteggerlo se i suoi amici avrebbero deciso di reagire.

Tyler si alzò da terra e provò a tirare un gancio destro ad Harry, ma lui fu più veloce e lo schivò. Harry si avvicinò a lui e lo prese per la maglietta attirandolo a sé, lo guardò un secondo e poi lo buttò di nuovo a terra.

Tutti capirono come Harry stesse giocando con lui. Tyler si alzò per la seconda volta ed Harry gli tirò un pugno dritto nell'occhio sinistro, che lo fece traballare per un secondo. Lo vidi voltarsi verso i suoi amici e fargli un cenno. I quattro a quel punto si fiondarono su di Harry, facendo cadere lui a terra quella volta. Aydan e Steve si buttarono anche loro nella mischia. Vidi Tyler guardarmi come fece quella sera di anni fa, quando mi picchiò talmente tanto da non riuscire più a muovermi per settimane.

Guardai Lexy e lei capì. Entrambi si avvicinarono pericolosamente a me, ma Tyler avendo le gambe più lunghe arrivò un attimo prima di Lexy. Mi prese per i capelli con forza e mi buttò a terra, gemetti dal dolore ed alzai di poco la testa dal suolo per dare uno sguardo al mio fidanzato, che stava picchiando due dei ragazzi di Atalanta in contemporanea, ma purtroppo non riuscii a veder altro perché sentii un dolore incredibile al ventre che mi fece rannicchiare su me stessa. Tyler mi aveva appena tirato un calcio nello stomaco, alzai la testa per poter vedere come Lexy lo aveva strattonato da sopra di me e gli aveva assestato un bel pugno, però quello non fu abbastanza. In quel momento, Tyler si era avvicinato a lei e la stava spingendo, fino a farla cadere a terra. Lo vidi cominciare a ritornare verso di me, ma Lexy si agganciò al suo piede con la mano, e lo tirò facendolo cadere con la faccia contro il suolo. Io provai ad alzarmi, tenendo una mano sullo stomaco, come se essa avesse potuto farmi passare il dolore acuto che stavo sentendo. Tyler sembrava fatto di marmo, perché si alzò di nuovo da terra, anche se quella volta un po' più ammaccato di prima perché dal suo naso stava uscendo una marea di sangue.

“Diamond!” sentii urlare, mi voltai per incrociare lo sguardo di Charlie.

“Prendi” mi disse, prima di lanciarmi quella che capii fosse una mazza, dopo averla presa ed esaminata per una frazione di secondo.

Non mi voltai verso Tyler, sentivo chiaramente che si stava avvicinando ed aspettai che Charlie mi facesse un cenno. Quando vidi il suo movimento di testa mi voltai e caricai il mio braccio con tutta la forza che avevo, alzai la mazza in aria e lo colpii alla testa, lo guardai rimanere immobile per un attimo, poi crollare a terra come un sacco di patate.

La folla cominciò ad applaudire. Io sorrisi. Mi avviai verso Lexy, che aveva guardato tutto da terra, le porsi la mano e lei mi sorrise mentre si alzava.

“Così si fa sorella” esclamò lei, mentre insieme ci avvicinammo verso i ragazzi. Harry Aydan e Steve se ne stavano in piedi, anche se un po' ammaccati, mentre i ragazzi di Atlanta erano tutti distesi a terra, proprio come Tyler.

“Che ti è successo?” Mi chiese Harry mentre mi accarezzava la guancia.

“Niente di che” risposi, mi voltai e gli indicai Tyler disteso a terra e poi alzai la mazza per mostrargliela. Lo vidi alzare le mani in alto, in segno di resa. Ed io cominciai a ridere.

“Prometto che non ti farò arrabbiare mai più” disse lui sorridendomi.

Lasciai cadere la mazza a terra e lo abbracciai.

“Non so voi ragazzi, ma io voglio tornare a casa” sentii dire a Lexy.

Annuimmo tutti e dopo aver salutato le persone che avevano assistito allo sgradevole spettacolo cominciammo ad andarcene verso la macchina di Harry. Salirono tutti dietro ed io mi ricordai di dover fare una cosa, mi voltai verso Charlie e gli mimai un “Grazie”, lo vidi sorridermi e finalmente salii anche io nella macchina accanto ad Harry. Lui mise in moto e si avviò verso casa dei ragazzi. Lexy scese a casa di Aydan insieme a quest'ultimo e Steve si fece portare a casa di una ragazza, così rimanemmo solo io ed Harry.

“Resti a dormire da me?” mi chiese lui dolcemente voltandosi verso di me.

“Certo” risposi io, guardandolo a mia volta. Arrivati nel parcheggio, salimmo le scale verso il suo appartamento. Lo vidi armeggiare con le chiavi di casa quando la mia attenzione cadde su una piccola busta, proprio davanti alla porta, mi chinai verso di essa e la presi, tutto sotto lo sguardo curioso di Harry. Entrammo nel suo appartamento e ci sedemmo sul divano uno accanto all'altro. Aprii la busta con mani tremanti ed estrassi il foglio bianco da quest'ultima.

Non pensare che abbia finito con voi, siamo solo all'inizio, e non pensare che mi sia dimenticato del tuo compleanno. Ecco il mio regalo per te” Guardai di nuovo dentro la busta e passai il foglio con la scritta ad Harry. Quello che vidi mi fece venire la pelle d'oca. Era una foto di una persona carbonizzata in una macchina, meglio dire lo scheletro di una persona.

Karen, pensai. Presi la foto e provai a nasconderla con mani tremanti dietro la schiena, non volevo che Harry vedesse una cosa simile. Lui stava ancora osservando il foglio.

“Vado un attimo in bagno” sussurrai. Lo sentii annuire e corsi letteralmente dentro al bagno. Chiusi a chiave e mi avvicinai verso il water, presi la foto di prima e cominciai a spezzettarla, poi buttai i pezzi e tirai lo sciacquone.

Mi diedi una rinfrescata ed uscii dal bagno, forzai un sorriso e mi avvicinai nuovamente ad Harry. Gli presi il foglio dalle mani e lo lasciai cadere a terra.

“Non ci pensare più” sussurrai. Poi mi misi a cavalcioni su di lui e lo guardai.

“Ti amo” gli dissi, facendolo sorridere dopo molto. Agganciai le mie labbra alle sue e cominciai a baciarlo intensamente, mentre con le mani provavo ad aprirgli i bottoni della camicia. Lui mi alzò il vestito e cominciò a palparmi il fondo schiena. Gemetti fortemente quando addentrò la mano nelle mie mutandine. Cominciò a massaggiarmi il clitoride mentre io gemevo e gli baciavo il collo. Presi la sua mano e la tolsi dal mio punto sensibile. Mi alzai da sopra di lui tirando con me anche la sua camicia. Sbottonai i suoi jeans e li tirai via, poi cominciai a baciargli il ventre, sentendolo gemere sotto di me. Feci lo stesso con i suoi boxer, rivelando la sua grande erezione. Baciai la punta del suo pene e poi cominciai a leccare tutta la sua lunghezza. Lui iniziò a gemere ed a muoversi, facendomi capire cosa desiderasse. Aprii la mia bocca e feci entrare quasi tutta la sua lunghezza, cominciai a muovere la testa in alto ed in basso mentre con la lingua stuzzicavo la sua punta. Continuai così per un po', ma capendo che sarebbe venuto da lì a poco, mi fermai, perché i miei desideri erano altri. Alzai la testa dalle sue gambe e mi tolsi le mutandine. Poi mi misi a cavalcioni su di lui, alzai il mio vestito di poco ma senza toglierlo, ed in filai il suo pene dentro di me.
Cominciai a muovere i miei fianchi su di lui, sempre più veloce mentre lui teneva le mani sul mio sedere e dirigeva gran parte dei movimenti, cominciai ad urlare dal piacere perché aveva trovato il mio punto sensibile. I miei urli lo fecero eccitare talmente tanto che pochi secondi dopo venne dentro di me, ed io feci lo stesso crollando su di lui.
Rimanemmo per un po' in quella posizione, con lui che mi accarezzava i capelli e mi sussurrava cose dolci all'orecchio.

“Andiamo a farci una doccia” suggerii io, mentre mi alzavo da sopra di lui e mi toglievo il vestito che il giorno seguente avrei dovuto lavare obbligatoriamente. Lui sorrise e si alzò dal divano, correndo nella doccia. Camminai nuda verso il bagno.

“Diamond” sentii urlare dalla cabina della doccia, e per un momento il mio cuore smise di battere, pensando che forse aveva trovato tracce della foto che avevo buttato un paio di ore prima. Così con le gambe che tremavano un po', entrai in bagno.

“Dimmi” sussurrai preoccupata. Sentii Harry fermare l'acqua. Poi vidi la sua testa uscire dal box.

“Niente, visto che sei arrivata per ultima, mi devi dei grattini.” rispose lui sorridendomi a trentadue denti.
Tirai un sospiro di sollievo senza farmi vedere ed annuii sorridendogli.









Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top