28 |Ragazzo geniale|
Un millesimo di secondo dopo, Harry premette sull'acceleratore ed io venni sbattuta con forza contro il sedile dell'auto.
Presi la cintura con tutta la forza che avevo e la allacciai.
I miei capelli svolazzavano a causa del vento che entrava attraverso il finestrino abbassato. Fuori aveva cominciato a piovere a dirotto ed io pensai a come avrebbe potuto influenzare sulla corsa.
Vidi Harry cambiare marcia e premere sempre più sul pedale di accelerazione.
Eravamo appena usciti dal parcheggio sotterraneo e ci stavamo avvicinando sempre di più alla centrale della polizia. Guardai nello specchietto retrovisore e potei notare come altre quattro macchine stessero uscendo dal parcheggio. L’adrenalina nell'aria era al massimo. Diedi uno sguardo ad Harry che era concentrato sulla strada, facendo attenzione a non far slittare l'auto ma nello stesso tempo ad essere anche il primo.
Guardai dietro di noi e potei vedere come una macchina ci stesse alle calcagna, poi la vidi avvicinarsi sempre di più, arrivando a correre in parallelo con noi.
Buttai uno sguardo nella macchina, cercando di capire di chi si trattasse, ma quando scrutai meglio, potei notare che la persona in questione stesse indossando un passamontagna. Accidenti, pensai.
“Harry, perché indossa un passamontagna?” chiesi.
“Magari per non farsi riconoscere dalla polizia” rispose lui, cambiando di nuovo marcia. Ed a proposito di polizia, avevamo appena sorpassato di una decina di metri la centrale quando ad un tratto cominciai a sentire il suono di diverse sirene. Mi guardai intorno per poter capire che tre auto della polizia ci stavano inseguendo.
“Ci siamo” dissi io, piuttosto nel panico. Io avevo fiducia in Harry, sapevo che ce la saremmo cavati.
Per un momento, il mio unico pensiero fu che ci avrebbero riconosciuti ma subito dopo mi ricordai dei finestrini neri di cui la Mercedes di Harry era dotata. Tirai un sospiro di sollievo.
“Preparati” mi disse Harry, facendomi concentrare di nuovo sulla strada.
Fino a quel momento ci eravamo stati solo noi sul pezzo di strada che avevamo percorso, ma capii che non sarebbe più stato così, perché avvicinandoci al centro, la strada diventava abbastanza trafficata. Vidi come la macchina si muoveva fluidamente tra le altre, sorpassandole tutte. Stavamo andando a circa centoquaranta all'ora, ma a me sembrava che ci muovessimo a rallentatore. Diedi un altro sguardo per vedere cosa stava accadendo dietro di noi, poi guardai accanto a me, e della macchina di prima, capii non ce ne fosse più traccia. Delle auto che avevano partecipato alla gara, ne vidi solo due. Entrambe provavano ad arrivare fino a noi, ma noi eravamo nettamente in vantaggio. La strada si trasformò all'improvviso, e da tre corsie divenne una da una sola. Le sirene cominciarono a sentirsi sempre più forte, facendoci capire che la polizia si stava avvicinando sempre di più. Il suono acuto attirò la mia attenzione e mi fece voltare la testa verso destra, dove potei notare un'altra macchina della polizia incorporarsi alla strada su cui stavamo gareggiando, passando da una stradina secondaria. La auto della polizia si erano ormai duplicate.
“Fermatevi immediatamente” si sentì dire dal megafono di una macchina.
Certo, così ci sbattete dentro a vita, pensai. Sorrisi anche se non ne avevo motivo, mi aveva particolarmente divertita quel poliziotto.
Notai come le altre due macchine della Royal Racing si stavano avvicinando sempre di più a noi, come a farci da scudo. Ormai non era più solo una gara, stavamo provando tutti a salvarci. Vidi Harry fare un segno con la mano, e sentii i clacson delle altre due machine suonare, anche se a stento. Svoltammo a destra e la strada si trasformò nuovamente in una a più corsie. Vidi i nostri sfidanti accelerare fino ad arrivare alla nostra stessa velocità, in quel preciso istante stavamo correndo tutti parallelamente l'uno all'altro e guardando a destra potei notare il vecchio compagno di Vanessa nella macchina accanto a me.
“Che stiamo facendo?” gli chiesi, abbastanza spaventata.
“Proviamo a seminarli” rispose velocemente, poi sentii la macchina rallentare e far avvicinare un'auto della polizia a noi.
“Che stai facendo?” urlai. Stavamo quasi per fermarci del tutto, guardai il contachilometri ed il suo indice segnava su venti. Mi guardai intorno e potei vedere come anche gli altri stessero facendo come noi. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo. Ci fermammo del tutto, tutti ed in mezzo alla strada. Le auto della polizia fecero lo stesso, dietro di noi, riguardai Harry accigliata e nel guardarlo potei vedere come non aveva tolto le chiavi dal contatto.
Una lampadina si accese nella mia mente. Mi sorrise ed io feci lo stesso.
Era un ragazzo geniale. Guardai nello specchietto e potei vedere come due officiali stessero scendendo dalla macchina dietro di noi, avvicinandosi sempre più alla portiera di Harry.
“Tre” dissi io. “Due” continuò lui.
“Adesso” gli dissi vicina all'urlare. Con un movimento veloce della mano lo vidi mettere in moto la nostra macchina e cambiare velocemente la marcia.
Cominciai a ridere nel vedere la faccia che i poliziotti avevano fatto nel vederci scappare via in quel modo. Anche Harry cominciò a ridere subito dopo di me. Ed in quel preciso momento capii quanto felice mi sentissi quando passavo il tempo con lui.
Ormai le auto della polizia erano lontane da noi, ed io potei finalmente tirare un sospiro di sollievo quando cominciai a vedere la linea del traguardo, che consisteva in un mucchio di persone che aspettavano estasiate il nostro arrivo. Vidi Harry rallentare e parcheggiare accanto a Lexy e i suoi due amici. Subito dopo di noi anche gli altri due piloti, che si piazzarono rispettivamente al secondo e terzo posto, ma dal sorriso che avevano stampato in faccia, non sembrava che gli importasse poi molto. La folla cominciò a gridare il suo nome, ed io mi sentii fiera del ragazzo che avevo. Scesi dalla macchina e lui fece lo stesso, incontrandoci a metà. Gli presi il viso tra le mani e lo baciai, di fronte a tutti.
"Ti amo” gli dissi all'orecchio.
“Ti amo anche io Diamond” mi sussurrò sulle labbra. Vidi Lexy correre da me.
“Che è successo lì?” chiese lei, curiosa.
“Un po' di tutto” le risposi sorridendo, ero grata per essere ancora in vita e soprattutto non a marcire in una prigione. Poi mi avvicinai a Steve, dovevo per forza chiedergli una cosa.
“Steve, sai per caso chi guidava una Cadillac?” gli chiesi, mentre mi avvicinavo.
“Una Cadillac? Nessuno” rispose lui, guardandomi serio.
“Veramente? Perché se fosse così, penso proprio che Blake sia tornato” gli sussurrai, facendo in modo che mi sentisse solo lui. Mi guardai intorno per assicurarmi che Harry fosse distante abbastanza da non sentire quello che avevo confessato a Steve.
Non volevo proprio che il suo compleanno venisse rovinato per l'ennesima volta.
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