“Vanessa...davvero, vattene” le dissi seria, non avevo voglia di un'ulteriore rottura di cazzo.
“Sono venuta solo per dirti una cosa” rispose lei, sedendosi nell'altalena accanto alla mia.
“Di qualsiasi cosa si tratti, non mi interessa” detto quello, mi voltai verso di lei.
“Sei sicura? Ha a che fare con Styles.” sussurrò, come se non volesse essere sentita da altri. Il mio silenzio le fece capire di aver captato la mia attenzione.
“Partiamo dal presupposto che non so cosa ci sia tra voi due, ma proprio in questo istante Harry sta scopando con quella bionda dalle tette finte, con cui lo hai visto prima”
Non poteva essere seria.
“Sei sicura?” le chiesi, cominciando ad agitarmi mentre mille emozioni si susseguivano dentro di me e lei mi guardò seria, non sembrava stesse scherzando e nemmeno godere della mia reazione.
Sembrava proprio una ragazza, che per un secondo aveva provato a fare del bene venendo a riferirmi ciò che altri sicuramente non avrebbero avuto il coraggio di dirmi.
Lei annuì in risposta alla domanda che le avevo fatto prima. E sembrò leggermi nella mente.
“Nella camera degli ospiti, al piano di sopra”
Non aggiunsi altro, semplicemente cominciai a correre scalza sull'erba, poi sul vialetto ed infine sulle scale che portavano al piano superiore.
Aprii tre porte, ma le stanze in questione erano vuote. Raggiunsi l'ultima e tentennai prima di poggiare la mano sulla maniglia della porta. Presi un bel respiro ed aprii lentamente.
Vanessa aveva avuto ragione.
La ragazza bionda era sopra di lui e stava muovendo i suoi fianchi, erano entrambi nudi. Lei gemeva dal piacere e lui pure.
Lo spettacolo a cui stavo assistendo era orribile. Cominciai a sentire il mio nome uscire fuori dalle labbra di lui e fu allora che capii che c'era qualcosa che non andava.
Mi avvicinai e tirai la ragazza per i capelli, così forte da farla cadere a terra.
Inutile provare a spiegare la rabbia che stavo provando in quel momento. Lei aprì gli occhi e mi vide. Provò a coprirsi il seno con le braccia, come se io non l'avessi già vista nuda.
Guardai per un secondo Harry, che non si era mosso nemmeno di un millimetro e che in quel momento aveva cominciato a mugugnare qualcosa.
“Cosa cazzo gli hai fatto?” le chiesi urlando la vidi guardarmi e sorridere.
A quanto pareva, non aveva la minima idea di quello che ero capace di fare.
La presi di nuovo per i capelli e la alzai con tutta la forza che avevo in corpo fino a farla arrivare faccia a faccia.
“Ti ho chiesto, cosa cazzo gli hai fatto?” chiesi nuovamente, scandendo parola con parola.
Lei non rispose, semplicemente mi guardò con quel sorriso da deficiente stampato in faccia.
Ed io allora non ci vidi più.
La spinsi di nuovo, facendola cadere a terra e cominciai a prenderla a calci, uno nella pancia, uno alla gamba destra.
La vidi piegarsi in due dal dolore, provò ad alzarsi da terra ma io mi sedetti sulla sua pancia e cominciai a prenderla a schiaffi, così forte che il giorno seguente sicuramente le sarebbero rimasti i lividi.
La sentii provare a dire qualcosa ma io non la lasciai nemmeno cominciare.
Le tirai un pugno nell'occhio, sentendo le mie ossa entrare in collisione con la sua faccia e la mano cominciare a sanguinarmi pochi istanti dopo.
Se fosse stato per me, avrei continuato a picchiarla fino al giorno successivo, ma delle forti braccia mi presero per i fianchi e mi alzarono dal corpo quasi inerme della bionda.
Cominciai a scalciare come una pazza e ad urlare.
“Basta, Diamond!” urlò Lexy. Le sue parole furono come un calmante per me ed io smisi di divincolarmi tra le braccia di Simon.
“Cosa sta succedendo qui?” chiese Steve, entrando anche lui nella stanza.
“È quello che sto provando a scoprire” Urlai. Lo vidi avvicinarsi verso Harry e controllare i suoi segni vitali.
“Respira” disse lui, facendoci tirare un sospiro di sollievo. Lo guardai poi cominciare ad armeggiare con i vestiti di Harry ed a vestirlo. Fece un segno ad Aydan, chiedendogli di aiutarlo.
“È stato palesemente drogato” sentenziò quest'ultimo.
Ed ecco come sentii i miei nervi ritornare e cominciai a strattonarmi nuovamente, la ebbi vinta sulla forza di Simon perché si distrasse ad ascoltare Aydan.
Mi chinai verso la bionda e quella volta fui io a sorriderle malignamente.
“No-non mi picchiare più, per favore” supplicò con voce spezzata, mentre una goccia di sangue le scivolava dal labbro spaccato fino al mento.
“Dammi un buon motivo” le risposi. Potei vedere come Simon si stava avvicinando di nuovo a me, ma Lexy gli fece segno di fermarsi, capendo che avevo la situazione in mano.
“Ti dirò tutto quello che vuoi sapere, solo...basta” sussurrò cominciando a piangere. Mi alzai ed andai a prenderle una coperta, che le buttai addosso rudemente.
“Cosa gli hai fatto?” le chiesi, dopo che vidi si fosse coperta. Potei notare come la nostra discussione aveva attirato l'attenzione anche degli altri ragazzi.
“Gli ho messo una dose di Metadone nel suo drink” rispose secca, non sembrando avere alcun rimorso.
“Perché?” chiese Lexy al mio posto.
“Perché sono stata pagata per farlo” rispose lei, abbassando gli occhi e guardando a terra.
“Pagata? Da chi?” chiesi, orripilata da quello che le mie orecchie stavano sentendo.
“Un tizio, mi pare si chiami Brandon, o qualcosa di simile”
”Blake?” Chiese Lexy.
“Ah si, Blake” rispose lei.
Ed allora giurai nella mia mente che lo avrei ucciso uno dei giorni a venire, se lo avessi trovato.
“E?” chiesi spazientita, volendo sapere i dettagli.
“E mi ha fermata per strada, mi ha dato mille dollari per venire a questa festa, drogarlo e farci sesso. Fine della storia” confessò piangendo.
“Esci” le urlò Steve. Facendo balzare dallo spavento perfino me, non essendo lui un tipo che perdeva facilmente le staffe.
Lei fece come le avevamo chiesto ed abbandonò l'abitazione, con solo la coperta addosso.
“Io quello lo uccido!” urlai, mettendomi a sedere per terra e cominciando a piangere tutto il mio dolore e la mia frustrazione.
Vidi Lexy abbassarsi verso di me ed abbracciarmi.
“Vedrai che lo troviamo e gliela facciamo pagare” mi sussurrò baciandomi la testa.
“Noi andiamo a dire a tutti di andarsene” concluse Steve allontanandosi da Harry, che stava dormendo beatamente.
“Già...Diamond? Rimani con lui?” chiese Lexy, alzandosi e trascinandomi su con lei. Annuii e mi misi a sedere sul letto accanto a lui.
“Gli effetti del metadone possono durare fino alle trentasei ore, dipende dalla dose che ha assunto e come noi non ne abbiamo la minima idea, ci conviene non lasciarlo solo, nemmeno per un minuto” ci avvertì Steve.
“Bene... per qualsiasi cosa, ci trovi di sotto” disse Lexy, dopodiché mi abbracciò un'altra volta ed insieme agli altri abbandonò la stanza, lasciandomi da sola con Harry.
Avevo desiderato passare del tempo con lui, ma non avrei mai pensato di farlo in quelle circostanze.
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