14 |Testa leggera|


(Consiglio) West Coast - Lana Del Rey

Scesi dalla macchina e sbattei la portiera a mia volta.

Povera macchina, pensai.

Camminai in cerca dei ragazzi in mezzo a quel labirinto di pannocchie di mais. Della musica alta si sentiva ovunque, e potevo già notare come mezza gente fosse ubriaca. Alcuni vomitavano, altri ballavano scoordinati ed altri limonavano a terra. Mi feci il segno della croce, allibita da tutto quello a cui stavo assistendo.

Dopo essermi persa per un paio di volte, potei finalmente cominciare a sentire Go Flex ad un volume sempre più alto, facendomi capire che mi stavo avvicinando alla piazzola principale. Vidi i capelli castani di Lexy svolazzare di fronte a me ed io accelerai il passo, non volendo perderli più.

“Finalmente sei arrivata” rispose lei, potevo sentire che fosse già brilla, dall'inclinazione che la sua voce ebbe.

“Vuoi qualcosa da bere?” chiese Steve guardandomi.

“Si grazie, ma che non sia un mojito” risposi seria, sentii Lexy cominciare a ridere a crepapelle.

“Mojito sia allora” disse Steve prima di andarsene non so dove.

“Hai visto Harry?” chiesi ad Aydan, essendo lui più sano di Lexy.

“L’ho visto parlare con Vanessa, dietro quell'angolo” rispose, indicandomi con il dito la direzione. Vanessa? Vidi Steve avvicinarsi verso di me con il cocktail nella mano sinistra, glielo strappai letteralmente dalle mani e lo buttai giù tutto d'un sorso, per farmi coraggio. Poi mi diressi verso il posto che Aydan mi aveva indicato poco prima. Avvicinandomi sempre di più, potei cominciare a sentire come dei sussurri. Spostai alcune pannocchie e potei vedere come Vanessa stava ad una distanza abbastanza indecente secondo i miei canoni dal mio ragazzo. I due stavano parlando animatamente. Feci un rumore in più ed i due si voltarono nella mia direzione.

“Eccoti piccola troietta” sentii dirmi da Vanessa.

“Vedi come parli” la ammonì Harry.

“Tu taci” gli disse lei, mettendogli il dito contro il petto. Era palese che fosse ubriaca.

“E quindi tu, stupida ragazzina, te ne vieni da non so dove e mi rubi sia il titolo, sia il ragazzo...e pensi di passarla liscia?” chiese avvicinandosi a me pericolosamente. Ragazzo? Guardai Harry che se ne stava muto, e mi guardava come se avesse visto un fantasma. Il suo silenzio mi fece intendere che quello che Vanessa aveva detto, fosse la verità. Ma se lui mi aveva detto che non aveva più provato ad avere relazioni dopo Karen. Possibile che mi avesse mentito?
E se così fosse, perché?

“Vanessa, cosa vuoi?” le chiesi con gli occhi in lacrime.

“Niente” rispose Harry, avvicinandosi a me e provando a prendermi per mano. Tirai via la mia mano dalla sua presa e me ne andai verso i ragazzi. Vidi Harry rimanere fermo in piedi, con la coda dell'occhio. Ritornai dai miei amici, che mi guardavano come a saperla lunga. Chiesi a Steve dove potevo trovare da bere e mi ci recai immediatamente.

Diverse ore dopo stavo tenendo i miei tacchi in una mano mentre nell'altra era presente una bottiglia di Whisky, camminavo attraverso il campo di pannocchie perché volevo arrivare al mare e se fossi arrivata in tempo, avrei potuto ammirare l'alba. Camminai come un tornado sul vialetto che era già stato creato da qualcuno in precedenza, probabilmente avendo avuto la mia stessa idea, mentre la testa mi girava così tanto. Ero così giovane per essere già così distrutta, pensai. Era colpa mia infondo, mia perché ancora ci credevo alle belle parole. Camminai per l'ultima decina di metri, prima di poter scorgere il mare. Era ancora buio, ed avevo perso la cognizione del tempo. Ubriaca come ero, caddi in ginocchio sulla sabbia. Potei notare dopo diversi secondi che non ero da sola. Cercai di concentrarmi sulla mia vista, ma non riuscivo proprio a poggiare il mio sguardo sulla stessa cosa per più di un secondo.

“Hey” sentii dire. Mi voltai verso la persona in questione, potendo vedere quanto il ragazzo fosse attraente. Non capii quale forza mi spinse poi a compiere il gesto che avevo compiuto, dopo aver sentito il ragazzo in questione parlare. Mi avventai sulle sue labbra e lo baciai. Mi stupii quando lo sentii ricambiare lasciando che le nostre lingue danzassero l'una con l'altra.

Aprii le mie gambe e mi misi a sedere a cavalcioni su di lui. Cominciai a muovere il mio bacino contro il suo, potendo sentire quasi nello stesso istante un'erezione nei suoi pantaloni. Continuai a muovermi su di lui, mentre l'atmosfera si riscaldava. Cominciai a sentire caldo ovunque e i miei ormoni andare a farsi fottere.

Spinsi il ragazzo per le spalle facendolo distendere sopra la sabbia. Cominciai a sbottonare la sua camicia lentamente. Lo sentii mugugnare sotto di me, in segno di approvazione. Lui si alzò di nuovo mettendosi seduto per facilitare i miei movimenti nel togliergli la camicia. Dopo aver rivelato il suo petto scolpito e aver notato una marea di tatuaggi, mi liberai della sua camicia definitivamente, buttandola sui granelli di sabbia ad un metro di distanza da noi. Lui mi stava guardando mentre io a stento riuscivo a tenere gli occhi aperti.
Passò le sue mani un paio di volte sul mio corpo e dopo averci pensato un secondo, cominciò ad alzarmi la maglietta ed io lo aiutai alzando le mie braccia, come meglio potevo. Proseguì baciandomi il collo con foga mentre io sganciavo il mio reggiseno e lo lanciavo insieme alle altre cose. Cominciai a gemere quando toccò il mio punto sensibile, proprio dietro all'orecchio. Le sue mani vagarono su tutto il mio corpo fino ad arrivare al mio fondo schiena che massaggiò con durezza. Mi alzò la minigonna ed io cominciai a riscaldarmi sempre di più, fino ad arrivare al punto in cui non ne potevo più. Tolsi le sue mani dal mio corpo, rudemente, e cominciai a baciargli il torso fino ad arrivare all'elastico dei suoi boxer. Tirai via i suoi pantaloni insieme a quest'ultimi rivelando il suo membro alla luce di luna. Cominciai a massaggiare la sua erezione sentendolo gemere dal piacere. Poi mi prese per i fianchi e capovolse la situazione, facendomi finire sotto si lui. Tiro via la mia gonna e giocò per un momento con i miei slip, prima di buttarli via come il resto. Lo vidi guardarmi e analizzarmi ma io non mi sentivo in imbarazzo, grazie agli effetti dell'alcool. Sentivo la testa leggera e nessun pensiero negativo mi passava per la mente. Riuscivo solo a pensare al ragazzo che adesso mi stava massaggiando il clitoride e che aveva appena infilato un dito dentro di me, lo fece muovere circolarmente e poi lo tolse, lo rimise dentro ed io sentii una scarica di piacere attraversarmi il corpo.

“Sei sicura?” mi sussurrò mentre faceva strusciare le nostre parti intime l'una contro l'altra.

“Si” riuscii a rispondere, prima di vederlo armeggiare con i pantaloni che avevo buttato vicino a noi, alcuni momenti prima. Lo sentii strappare l'involucro del preservativo e lottare alcuni secondi con esso, probabilmente infilandolo sul suo membro. Pochi istanti dopo lo sentii avvicinarsi alla mia entrata e farsi spazio dentro di me. Una sensazione che conoscevo mi attraversò il corpo, nuovamente. Cominciai a gemere più forte ed ancorai le mie gambe alla sua schiena, permettendogli di entrare di più in me. Lui mosse i fianchi velocemente facendomi avvicinare sempre di più al mio culmine, e fu una rotazione del bacino in profondità a farmi venire, e subito dopo di me, a far venire anche lui. Il ragazzo mi baciò poi si alzò da sopra di me ed io rimasi distesa per circa dieci minuti, ancora troppo ubriaca per alzarmi. Lo sentii parlare, ma non capii cosa disse. Poi quando mi sentii più sicura sui miei passi, raccolsi i miei vestiti da terra e muovendomi lentamente, mi vestii e cominciai a camminare a zig zag sulla sabbia. Allontanandomi cosi dallo sconosciuto che si era appena addormentato e con cui avevo fatto sesso. Mossi i miei passi nella direzione opposta a dove si trovava il ragazzo misterioso, camminai e camminai ancora fino ad un molo, dove mi sedetti e chiamai un taxi che mi riportò a casa. Arrivai nella mia camera dove mi spogliai completamente e mi buttai a letto. Pensai a come la mia mente mi stesse facendo brutti scherzi, facendomi immaginare di aver appena fatto sesso con un ragazzo dagli occhi verdi.








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