Cioccolata
Questa è la prima one shots su Cordelia, ci sarà una scena di violenza quindi per chi è molto sensibile e non vuole leggere qualcosa del genere può anche saltare il tutto. È da molto che non scrivo una storia quindi spero che sia venuta decente. Detto questo buona lettura.
Si ringrazia Corvy_Ilcorvetto per avermi prestato il suo oc Elsa, spero di aver mosso bene l'oc <3 Buona lettura <3
Cioccolata
L'alba era arrivata anche quel giorno. I timidi raggi del sole filtravano dalla finestra, quelli per la piccola erano gli unici momenti di gioia. Le sembrava che quei raggi di luce fossero le mani della sua mamma, che con delicatezza la svegliavano, le donava affetto e serenità. Ma erano attimi, brevi come la vita di una farfalla, ma erano gli unici che insieme alla notte non la facevano sentire sola, sbagliata, non amata. La piccola creatura si sedette sul letto, Ivonne sarebbe arrivata da un momento all'altro e se non l'avesse trovata pronta sarebbero stati guai. Non per la donna, ma per la bambina. Cordelia non aveva ancora imparato cosa fosse la puntualità, di solito con la sua mamma poteva dormire più del dovuto, ma da quando la donna era morta le cose erano cambiate.
Doveva svegliarsi alle 8:00, vestirsi, fare colazione e correre dai suoi insegnanti. "Che noia" pensò la piccola alzandosi dal letto e recandosi al suo guardaroba pieno zeppo di abiti. Ne scelse uno azzurro, amava quel colore le ricordava il cielo e la sua mamma. Le maniche del vestito erano lunghe perché doveva coprire quegli orribili lividi che aveva sulle braccia, sperava tanto che la signorina che sarebbe venuta per occuparsi della sua carenza in alcuni ambiti scolastici fosse gentile e che non la toccasse, odiava spiegare il motivo dei suoi dolori.
Passò il tempo a prepararsi, mancavano solo i capelli, ma quelli li poteva lasciare sciolti non era un così grosso problema. Sobalzò quando udì il rumore di una mano che bussava alla porta segno che Ivonne era arrivata. 《Avanti》disse la piccola mentre stava seduta sulla sua poltroncina di fronte allo specchio e si sistemava i lunghi capelli ramati.
《Buongiorno, signorina. Come vedo siete sempre in ritardo. Vi ci vuole molto per domare quella orribile chioma? La signora Zimmerman
vi attende》la signora Ivonne, o come preferiva chiamarla Cordelia la vecchia strega, era una donna alta, di piacevole aspetto, ma dal cuore nero come la pece. A Cordelia però piacevano i suoi capelli scuri, erano così lucidi e sembrano come seta, ma guai se provava a toccarglieli. Una volta ci aveva provato e si era beccata uno schiaffo e un calcio. Cordelia aveva pianto e le aveva urlato che era una donna cattiva e malvagia, e quando la donna la stava per colpire intervenne suo "padre". Fu la prima volta che Cordelia mentì e fu anche la prima volta in cui Indigo credette alla figlia.
La bambina spostò lo sguardo sulla donna e sorrise lievemente 《Sono pronta, come potete vedere, o forse la vista vi sta diminuendo vista la vostra età?》la donna strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche. Ivonne era l'unica persona di cui Cordelia non avesse paura. La trovava una donna cattiva, ma insignificante per tale motivo la bimba le rispondeva sempre a tono.《Piccola bambina insolente》un dolore acuto si propagò lungo la guancia della piccola, ma non pianse non avrebbe avuto quella soddisfazione.
《Se lo farai un'altra volta lo dirò a papà. E gli dirò anche che vi vedete con uno dei suoi uomini più fidati》la bimba scese dalla poltroncina e si incamminò verso la porta 《Andiamo, non posso fare tardi all'appuntamento》
《È una minaccia? Perché non ti conviene scherzare, ragazzina》
La bimba sorrise dolcemente 《Oh, no non mi permettere mai. Il mio è un dolce consiglio》detto ciò la bimba uscì e si incamminò lungo il lussuoso corridoio della sua prigione. La casa sarebbe stata anche bella se l'ambiente fosse stato meno tossico e se la gente fosse stata gentile. Cordelia odiava quella casa, era il luogo che aveva visto sua madre spegnersi e morire, era il luogo delle sue disgrazie e del suo malessere, forse era il luogo dove sarebbe morta. Rabbrividì a quel pensiero, ma continuò a camminare a testa alta perché non voleva ricevere altre botte. Entrò nella stanza dove ad attenderla c'era una delle donne più belle che avesse visto, ovviamente la sua mamma rimaneva sempre la donna più bella che avesse mai visto. Eppure, una parte di lei aveva timore di quella donna. Non la conosceva e se fosse stata come Ivonne? Se lavesse picchiata? Quanto poteva resistere una bambina in quelle condizioni? La bimba le si avvicinò con passo lento, non sorrideva, ormai non lo faceva da diverso tempo, ma si limitava a guardarla con aria curiosa.
《Ciao, tu devi essere Cordelia》la donna aveva un tono di voce melodioso, alla bambina sembrò come se a parlarle fosse un angelo e non una persona in carne e ossa.
《Si e tu chi sei?》chiese con aria curiosa la piccola, senza avvicinarsi così che se la donna avesse provato a farle del male avrebbe potuto scappare, anche se Ivonne sarebbe corsa subito ad acchiapparla.
《Mi chiamo Elsa Adalia Zimmerman. Il tuo papà mi ha assunta per aiutarti e prendermi cura di te》
Da quando qualcuno si prendeva cura di lei? Aveva perso il conto o forse era più facile del previsto fare un conto. Da quando era morta sua madre aveva conosciuto solo il dolore, sia quello fisico che quello interiore. Non c'era un giorno in cui non avesse paura, dove una parola sbagliata poteva fare la differenza tra una giornata buona e una giornata cattiva, dove lei era la vittima e gli altri i suoi carnefici. Quella donna, dall'aria angelica, le sembrava solo l'ennesima persona pronta a soffocarla, a rinchiuderla dentro la sua gabbia dorata e farle del male perché ormai Cordelia aveva dimenticato cosa significasse la parola bene.
《Hai un nome lunghissimo, però mi piace》si limitò a rispondere la piccola infondo era un complimento, poteva andare bene quella frase, ma se si fosse arrabbiata? Se le avesse detto qualcosa di brutto? Lei era solo una bambina e non comprendeva bene ancora il mondo degli adulti, sapeva solo che quelli che lei conosceva erano tutti cattivi. Eppure, la donna sorrise in modo quasi dolce ed era una cosa a cui Cordelia non era più abituata. L'ultima volta che qualcuno le aveva sorriso così era stata la notte prima che sua madre morisse, un momento in cui era stata felice e che poi le aveva strappato dal petto il cuore.
《Anche il tuo è un bel nome.》gentile, quella donna era gentile, o così le sembrava e Cordelia si rilassò un po'.
《Li ha scelti la mia mamma, lo sai? Lei era molto bella e gentile, ma ora è in cielo》parlare della madre le faceva sempre male. Era come aprire una ferita, saltare dentro una voragine che la portava sempre più giù senza permetterle di rivedere la luce e senza poter respirare. Non pianse, sapeva che se lo avesse fatto Ivonne l'avrebbe picchiata di nuovo ed era stanca, terribilmente stanca.
Non si era resa conto che Ivonne era uscita dalla stanza e che adesso era tornata con un vassoio. C'erano due tazze da tè, una teiera e dei pasticcini. A Cordelia venne l'acquolina in bocca nel vederli, ma non poteva mangiarne tanti le conseguenze sarebbero state terribili per lei. Le due donne si guardarono per un breve attimo, poi Ivonne guardò Delia come a volerle dire "Se ne mangerai tanti le tue mani sanguineranno il doppio". Cordelia lì ebbe paura.
Quando la bimba rimase sola con Elsa decise di accomodarsi sulla sua poltrona preferita. Era troppo grande per lei, ma non importava quella era una delle poche cose che suo padre non aveva buttato e che appartenevano a sua madre. Elsa si sedette nella poltrona di fronte.
《So che hai difficoltà con i numeri》
La bimba alzò lo sguardo 《Si, non mi piace la matematica. A te piace?》
《È una materia come le altre, ma vedrai che insieme riusciremo a fare grandi cose. Tuo padre sarà orgoglioso di te》avrebbe riso volentieri a quella frase o avrebbe voluto urlarle che stava dicendo una bugia che suo padre la odiava, che non le aveva mai voluto bene e che non sarebbe mai stato orgoglioso della piccola Delia. Per lui la bambina era un peso, una persona inutile e una bocca in più da sfamare. Si chiese perché non l'avesse fatta uccidere, perché continuasse a tenerla là, in vita ma senza vivere per davvero.
《Va bene》si era limitata a dire per poi tornare a stare zitta, perché ogni parola aveva un peso se ti chiamavi Cordelia Artemisia Sanchez.
《Ti ho portato una cosa. Un piccolo pensiero per conoscerci e per fare amicizia》la donna porse una scatola alla bimba, una scatola con dentro cioccolata che Delia non poteva mangiare. Rimase in silenzio ad osservare la scatola come se da un momento all'altro qualcuno potesse entrare, armato di cintura, pronto a farle del male. Rabbrividì.
《Non ti piace?》chiede la donna osservando la bambina.
《Si, è un dono molto bello, ma io non posso mangiarla》
《Oh, sei forse allergica?》chiese e Delia si rese conto che quella donna stava rischiando quanto lei. Scosse la testa e i boccoli rossi si mossero con lei.
《Sei la prima bambina a cui non piace la cioccolata》
《A me piace tantissimo, ma davvero non posso mangiarla》
Le ritornò alla mente il giorno in cui fu beccata da Ivonne mentre stava mangiando un secondo dolcetto. Si ricordava di come la donna l'aveva guardata con disprezzo, di come l'avesse portata da suo padre trascinandosi per i capelli e a niente valsero le scuse di una bambina in lacrime. Fu portata davanti a Indigo, il quale aveva ascoltato le parole della donna con attenzione per poi guardare sua "figlia.
《Quante volte te lo devo ripetere che se mangi troppi dolci diventi brutta e grassa? Non voglio una figlia così. Sei forse stupida e non capisci le cose?》
《Io n-non volevo. M- mi dispiace tanto, n-non fatemi del male v-vi prego》
Fu tutto inutile, Indigo fece chiamare i suoi uomini e anche se la "figlia" piangeva non gli importò 《Devi imparare la lezione, Cordelia con le buone o con le cattive, ma vedo che preferisci quest'ultime. Portartela nella stanza》
La stanza in questione era orribile, Delia l'aveva definita la stanza delle torture e del suo dolore. Lì nessuno la poteva sentire visto che la stanza era insonotizzata, nessuno poteva aiutarla o meglio nessuno voleva aiutare una bambina innocente il cui unico crimine era essere golosa. Perfino un dolce di troppo poteva cambiare la sua giornata o la sua intera vita. Indigo passò la cintura a uno dei suoi uomini, il secondo uomo presente nella stanza colpì la bambina così forte da farla cadere a terra, mentre il primo, munito di cintura, eseguì il secondo colpo. Una, due, tre frustate il dolore che la invadeva e che le faceva credere che da un momento all'altro sarebbe morta, ma c'era una consolazione nella morte: avrebbe rivisto sua madre. Quando smisero lasciarono la bambina da sola nella stanza. Solo qualche momento dopo venne una donna che la portò in camera e la medicò. Il sangue scendeva lento dalla ferita e per poco la donna non vomitò nel vedere la bambina ridotta in quel modo. Nonostante tutto ebbe la forza di occuparsi di lei. Fu quel giorno che si procurò la cicatrice alla spalla.
《Hai forse fatto una promessa?》
《No, davvero. I-io n-non posso》abbassò lo sguardo. Non doveva piangere, non di fronte a lei che era una sconosciuta. 《Se la mangio divento brutta e l-lui non vuole una figlia b-brutta》
《Per un pezzetto di cioccolata non si diventa brutta e poi tu sei molto graziosa. Un pezzetto di cioccolata non ti ucciderà, piccola》Elsa apri la scatola e l'odore di quel cibo delizioso invase le narici di Cordelia. E se quella era una trappola? Cordelia non poteva cedere, anche se la cioccolata aveva un aspetto delizioso. Eppure, anche quel pezzo di cioccolata poteva essere la sua condanna. 《Sarà il nostro piccolo segreto. La mangerò insieme a te se lo desideri》
Cordelia la guardò visibilmente confusa per poi annuire. Elsa le porse un pezzo della cioccolata e la bambina la mangiò rapidamente come se da un momento all'altro qualcuno potesse entrare nella stanza.
《Piano o finirà che ti sentirai male》la donna le sorrise e Cordelia accennò a un sorriso, uno timido, ma sincero.
《Non importa. Grazie, la cioccolata è buonissima》
《Ne vuoi un altro pezzo?》
La bimba annuì e poco dopo mangiò un secondo pezzo di cioccolata.
《Mi prometti che non dirai nulla a papà? Non voglio essere punita》
《Certo. Sarà il nostro piccolo segreto》
《Allora, visto che ti occuperai di me, possiamo diventare amiche? Io non ho amici》la bimba la guardò piena di speranza e poco le importava se lei era una bambina ed Elsa era un'adulta. 《Sarò una brava amichetta e giocheremo con le bambole, con le macchinine e con i cavalli di peluche》la piccola iniziò a parlare rapidamente e notò il sussultare di Elsa quando nominò le bambole, le avrebbe chiesto in un secondo momento il motivo per adesso sperava solo che le dicesse di sì.
《Mi piacerebbe molto essere tua amica》
La bambina ne fu felice, per la prima volta sembrava aver trovato qualcuno che potesse essere sinceramente interessato a lei e che, forse, le avrebbe voluto bene.
Ed Elsa mantenne davvero il segreto su quel pezzo di cioccolata rubato, con il passare del tempo le due divennero molto unite e Cordelia scoprì nuovamente cosa significava provare l'amore incondizionato nei confronti di qualcuno.
Tag: Ely_Feline_Nerd, -H1STRI0, weepiangel
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top