Mi hai appena baciato?
[Flash-fic][2020][Mute!Link]
«Aah!» Un urlo di terrore. «Mi hai appena baciato?!»
Biulla si è immediatamente affacciata dalla porta, rivelando a Riju di essere sempre stata là a tenerla d'occhio. E vedendo Link, scandalizzato, scuotere la testa ed entrambe le mani, in un esagerato gesto di diniego.
«Biulla, meno male che sei qui, il campione Hylia si sta comportando da mascalzone!» Ha continuato a urlare la ragazzina, dando sfoggio delle sue capacità interpretative, e fregando in pieno la sua guardia del corpo.
«È così? Riju, ti ho detto sin dall'inizio che un voy non dovrebbe MAI, a nessuna condizione, visitare le stanze reali! Tantomeno uno che ha avuto il coraggio di travestirsi per presentarsi a noi la prima volta!» La gerudo si è avvicinata a grandi passi, con un'espressione di pietra dipinta in viso.
Link, nel frattempo, stava sudando freddo per la situazione in cui era finito; lui non le aveva sfiorato neanche un capello, e di più, non aveva avuto il minimo desiderio di entrare in quella stanza!
«Giovanotto, ti conviene confessare le tue intenzioni» ha minacciato Biulla, puntando lo spadone proprio al suo collo, e facendo tremare tutto l'edificio con la forza della sua voce. Link non ha potuto fare molto più che scuotere la testa con decisione, e tremare come una foglia.
«Fermati!» Ha gridato a quel punto la matriarca, alzandosi di scatto dalla poltrona. «Lui non ha fatto nulla, è una mia idea. Volevo dimostrarti che stare fuori dalla mia porta tutta la sera non serve a nulla! Se avesse voluto baciarmi ce l'avrebbe fatta senza problemi, anche con te a pochi metri di distanza. Mi vuoi lasciare un po' sola??!»
È calato un silenzio imbarazzante nella stanza, e Riju si è accigliata notando le espressioni scioccate dei due astanti. «Beh?» ha detto, sollevando i palmi, dopo qualche momento.
Link ha nascosto il viso tra le mani, preparandosi al discorso che molto probabilmente la donna avrebbe iniziato in capo a pochi attimi, e incredulo dell'ingenuità e infantilità della matricarca. Biulla, però, che non aveva la più piccola intenzione di parlare di cose tanto intime alla presenza di un maschio, si è diretta da lui per sollevarlo per il colletto come una gatta farebbe con un cucciolo. «Link, devo chiederti di tornare un altro giorno per finire quanto avevi da fare qui.» Ignorando le proteste di Riju, l'ha accompagnato - o meglio, portato di peso - alla porta, e dato indicazioni alle guardie di portarlo fuori e dargli una foca delle sabbie.
«Biulla, è solo un amico e stavo passando una bella serata con lui. Non mi permetti di uscire e non mi permetti di invitare nessuno qui. Mi annoio a morte! È questo che desideri per me? La morte per noia?!»
«Siediti con me per un attimo» ha risposto con calma la soldatessa, accomodandosi sul baldacchino. «C'è qualcosa che devo spiegarti, affinché tu possa capire il mio comportamento. Vedi, un bacio è una cosa molto importante, ma non è quello che mi preoccupa...»
Qualche momento più tardi, al termine del "discorsetto", Riju avrebbe voluto scomparire per la vergogna. Si è scusata almeno una decina di volte con la sua guardia del corpo, prima di nascondere la testa sotto il cuscino e non aprire più bocca per diverso tempo - tempo durante il quale Biulla è rimasta seduta al suo fianco ad accarezzarle la schiena. Dopo un po', comunque, si è alzata con l'intenzione di lasciarla sola: si avvicinava l'ora di dormire.
«Allora, d'ora in poi accetterai la mia sorveglianza?» ha chiesto, ormai sull'uscio.
«Sì, grazie» ha mormorato la matriarca da sotto il guanciale.
«Sei molto giovane, Riju. Non è una colpa tua, anzi forse avrei dovuto farti questo discorso molto tempo fa. Ma, vedi, io vorrei proteggerti da tutto questo, io non vorrei che tu conoscessi quanto è brutto il mondo là fuori. Neanche tua madre l'avrebbe voluto...»
Riju ha sbirciato l'espressione affranta che spuntava sul viso della sua, dopotutto, migliore amica ogni volta che si parlava di sua madre. Sembrava che il suo cuore si fosse spezzato quando era venuta a mancare.
Appena prima che svoltasse l'angolo, e diventasse quindi irraggiungibile, si è alzata e l'ha raggiunta per stringerla in un abbraccio fortissimo.
«Non ti farò più arrabbiare, Biulla»
Rimanendo in silenzio, la gerudo ha ricambiato la stretta, cacciando indietro le lacrime.
«Neanch'io, Riju»
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