Da che pulpito viene la predica!
Era stata una lunga giornata. Link era a pezzi.
Oltre alla solita quantità di esercizi durante l'allenamento, aveva aiutato con un trasloco. Aveva aiutato la cuoca reale a raccogliere gli ingredienti che le mancavano. Aveva giocato con due bambini particolarmente vispi. E, al calar del sole, si era messo in viaggio in direzione sud-est, verso il villaggio di Lurelin.
Il risultato era un pungente mal di schiena, le palpebre pesanti come non mai, e i nervi a fior di pelle. E per un individuo tanto forte, si trattava di una condizione particolarmente rara.
Si è fermato poco prima della meta, allo stallaggio del Lago. Sia perché era a conoscenza del pericolo che si nascondeva la notte nel tratto di strada che divideva il lago di Floria e la spiaggia, sia perché poco prima si era accidentalmente addormentato.
È sceso da cavallo, affidando il suo prezioso destriero al gestore dello stallaggio. Ha versato venti rupie e si è gettato sul letto per dormire.
Quando, poche ore dopo, un avventore è entrato urlando allo stallaggio risvegliando tutti per un insignificante mostriciattolo, Link ha dovuto mordersi entrambe le labbra per non bestemmiare.
Ha arraffato spada e scudo e, senza neppure cambiarsi, è uscito ad affrontare lo Stalhinox.
«È un folle!»
«Morirà di certo!»
Invece di elogiare il suo coraggio, la gente l'ha giudicato così. L'unico che conosceva chi fosse Link era il proprietario dello stallaggio (insomma, non tutti hanno l'atto di proprietà di Epona, il cavallo più veloce mai esistito). E ha dovuto difenderlo a spada tratta praticamente finché... Beh, finché la ripugnante creatura di Ganondorf non è stata sconfitta e lui è tornato con un bel carico di denti, unghie e armi scintillanti.
Inutile dire che Link è stato accolto con una serie infinita di complimenti, congratulazioni ed espressioni d'ammirazione varie.
Lui però non ha dato il minimo peso alla follia della gente. Non aveva sentito i commenti iniziali, ma ne era comunque al corrente. A nessuno va a genio che una sola persona possa cambiare il destino di Hyrule, per quanto neppure quella persona fosse d'accordo con il ruolo divino che gli era stato assegnato.
Ha avuti occhi e orecchie solo per il gestore: «Torni pure a dormire gratuitamente. Grazie di averci difeso. Sarei onorato anche se, domani mattina, accettasse una modesta colazione offerta dalla gestione dello stallaggio!»
L'eroe di Hyrule ha potuto quindi continuare a dormire. Anche se il mormorio non accennava a scemare, lui si è subito addormentato di quei sonni pesanti che poche cose possono interrompere. Ne aveva bisogno.
Un avventore si è avvicinato al bancone, allora.
«Che voltafaccia che sei. Avevi giurato che per nessuno al mondo avresti fatto eccezioni o sconti. Ed eccolo qui, il paladino della democrazia, a regalare vitto e alloggio ad un soldato reale!»
«Ma senti un po' da che pulpito viene la predica! Il voltafaccia che esulta per la vittoria di Link dopo avergli dato dello squilibrato. Se la democrazia è fatta da brutte persone come voi, non la desidero affatto. Lunga vita al re!» Ha esclamato, rosso in viso per la collera. «Evviva l'aumento dei prezzi!» Ha continuato a strillare, alzando le braccia al cielo. «Chi si vuole coricare, stasera, pagherà il doppio delle rupie per farmi recuperare i soldi dell'alloggio di Messer Link!»
Così il cortile dello stallaggio si è riempito di mezzi sonnambuli borbottanti. Mentre dentro, al calduccio, Link ronfava e il gestore vegliava su di lui.
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