Aveva un sapore strano

[2021] [Zelink]

Durante il suo pellegrinaggio per sacrari e torri in lungo e in largo per Hyrule, il Prescelto dalle Dee - il primo cavaliere, il campione Hylia - aveva imparato ad apprezzare la comodità delle pozioni. Si fermava a raccogliere qualsiasi tipo di insetto incontrasse e ogni sera si fermava presso un fuoco per preparare decine di bottigliette riempite con liquidi colorati.

Un pezzo di mostro e quattro insetti per pozioni quanto più potenti possibile: che permettessero di resistere al fuoco del monte Morte, al calore del deserto Gerudo, al freddo delle montagne di Hebra, che donassero vigore per il viaggio, forza o difesa per le battaglie, che lo aiutassero a mascherare il rumore dei suoi movimenti e persino pozioni curative. C'erano elisir in grado di guarirlo dalle ferite più superficiali e, con gli ingredienti giusti, persino di rimetterlo completamente a nuovo.

Ne aveva fatto un grande utilizzo per liberare Hyrule dalla calamità Ganon. La sua borsa era stata riempita di boccette ogni mattina e svuotata gradualmente lungo la giornata: non era raro che vendesse quanto avanzava per guadagnare rupie che puntualmente donava ai centri di ricerca, in cambio delle migliori armi disponibili nel regno.

Quando l'emergenza è terminata, Link ha scelto di restare al fianco della regina Zelda per aiutarla nella ricostruzione del regno. Prima che tutte le strade fossero ripristinate, girare con la carrozza era pressoché impossibile: insomma, all'inizio - quando c'era più bisogno di muoversi - Link e Zelda hanno dovuto viaggiare a cavallo e a piedi come viandanti qualsiasi.

Poter attraversare le campagne senza tenere alta la guardia era una sensazione completamente nuova: raccogliere mele senza temere di svegliare un hinox, oppure seguire la strada lungo il passo di Ranel senza il terrore di essere scorto dal lynel o dai grublin... Salire fino alla città dei Goron senza doversi proteggere da chuchu e pipistrelli di fuoco o recarsi al regno Zora seguendo il corso del fiume, senza deviare per evitare i lizalfos con le frecce elettriche, piuttosto che sfruttare le foche del deserto senza temere di infastidire le moldenottere, tutto questo era una rilassante novità per l'Eroe prescelto dalle dee.
La bellezza di Hyrule fioriva in tutta la sua magnificenza innanzi ai suoi occhi, in assenza delle creature che la oscuravano. Ma le pozioni si sono rivelate preziose lo stesso.

Zelda lo osservava cucinare, calato il sole, dopo aver piantato le tende per la notte. Cucinava decine di bottiglie di pozioni rinvigorenti, teneva scorte di pozioni per il freddo e per il caldo; conservava un paio di sorsi di pozioni per la forze e la difesa e per cena, spesso, si accontentava di una di queste brodaglie. La regina preferiva cibo vero: frutta e verdura, carne, pesce, pane e riso; e non è che Link ne fosse indispettito, anzi, non si era mai nemmeno posto il problema di offrire qualche bottiglia anche a lei.

"Da quando non ci sono più lune rosse mi vengono sempre piuttosto blande."
Zelda ha strabuzzato gli occhi. Il primo cavaliere che decide di parlare spontaneamente? E con fare cordiale, poi..?
"In che senso, scusa?"
"Durante quelle notti, non so perché, ma l'effetto delle pozioni guadagnava potenza e durata. Si sente chiaramente. Anche l'odore non è altrettanto forte"
"Dici davvero?"
Link l'ha osservata un attimo, immobile.
"Nei periodi di pace la magia ci abbandona. O meglio, indebolisce e si ritira in luoghi specifici - nei templi o nelle fontane fatate. Infatti ho imparato tante cose che, ora che l'emergenza è cessata, diventeranno inutili. Peccato" ha osservato, stringendo in mano una pozione verde acceso. "Presto non potrò più fare pozioni: manca la materia prima"
Senza capire a cosa si riferisse, la regina gli ha rivolto un sorriso dispiaciuto. Non avrebbe mai pensato che anche la pace potesse avere un lato negativo. "Mi spiace. Sembrano importanti, per te."
"Sono solo comode"

Il silenzio che è calato tra loro dopo quella frase li ha accompagnati fino al regno dei sogni: si sono addormentati attorno al fuoco, che dopo poco li ha imitati diventando brace e poi spegnendosi del tutto.

Il giorno seguente hanno viaggiato senza sosta. Se quella notte si erano accampati vicino alla frontiera di Colbacco, il loro obiettivo - il borgo Rito - andava assolutamente raggiunto entro la giornata. Poco prima dello stallaggio, però, Zelda ha preso a vacillare.
Il vento fresco l'aveva indebolita e il lungo viaggio le aveva praticamente dato il colpo di grazia: il suo cavaliere l'ha afferrata un attimo prima che si lasciasse cadere dal cavallo.

Senza scomporsi, Link l'ha fatta accomodare sull'erba ed ha cercato un rimedio nella sua meravigliosa borsa. Le ha allungato un'elegante boccetta contenente un liquido di colore rosa intenso: lei l'ha portata alle labbra con fatica e bevuta in quattro sorsi.
Subito dopo le è tornato colore sulle gote e uno scintillio negli occhi.
"Stai meglio?"
"Mi sento rinata! Non pensavo fosse possibile riprendersi in così poco tempo"
"Sono forti le mie ricette, vero?"
Ancora sorridendosi per il sollievo e la sorpresa, si sono resi conto all'improvviso della vicinanza fisica tra i loro volti, sono arrossiti e hanno voltato la testa. Sono tornati a cavallo in silenzio e solo dopo qualche momento hanno ripreso a parlare.
"Senti, Link, ma che cosa c'è dentro queste pozioni?"
Lui ha ridacchiato.
"Un mago non svela mai i suoi segreti. Perché, ti è piaciuta?"
"Se devo dirla tutta aveva un sapore strano... Ma non era del tutto sgradevole"
"Io la chiamo 'tonico fatato'. Esistono anche pozioni più forti, ma tra tutte questa ha il miglior sapore"
"Dai, dimmelo, sono curiosa! Deriva forse dall'Aspio vivax?"
"Fidati di me, è meglio non saperlo."
"E l'ingrediente che scarseggia? Non mi viene in mente nulla che cresca solo durante le lune rosse"
"In verità per questa pozione non serve nulla di strano. L'ingrediente principale è la polvere di fata: ne prendi una, la lasci libera di svolazzare sul pentolone e lei dona ai tuoi ingredienti il suo potere curativo... Se la bevi troppo in fretta ti fa girare la testa. Ma è meglio conservarla per quando serve davvero, come prima, e berla pian piano."
"Povera fatina" ha commentato Zelda, in assenza di altre idee da esprimere.
"Non so se sia peggio, per loro, essere sfruttate per questo o essere costrette in una boccetta come quelle che porto solitamente con me. Ma dato che mi hanno ripetutamente salvato la vita... Forse non mi odiano"
"E chi potrebbe?"

Mentre Zelda elaborava una frase da accompagnare all'affermazione che si era lasciata sfuggire, ha intravisto spuntare oltre il dosso che stavano percorrendo la punta del capannone dello stallaggio Rito.
"Siamo quasi arrivati!" Ha quindi esclamato, cambiando candidamente argomento.

"Per fortuna!"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top