Vorrei Che Tu Mi Sposassi... Dobrai.

[2021]

Dobrai e Rambos si erano stabiliti sulla Terra da ormai un decennio. Si erano cammuffati da umani per una missione di spionaggio; si erano trattenuti un po' più a lungo nel tentativo di prendere la decisione giusta; infine avevano decretato che erano stanchi delle responsabilità di essere imperatore e capo delle armate, quindi hanno inscenato la loro morte e hanno preso il posto di una coppia di umani.
Dobrai aveva deciso di assumere il ruolo della donna: era lei a dettare legge in casa, dopotutto. Dopo dieci anni si sentivano davvero a casa su quel pianeta che tempo addietro era stato dato per spacciato: se inizialmente avevano deciso di distruggerlo, vivendoci avevano scelto di salvarlo e adesso ci si stava davvero bene.
Avevano mantenuto le amicizie e i superficiali legami familiari della coppia della quale avevano assunto le sembianze ed erano riusciti persino a stringere nuove conoscenze. Sì, qualcuno li definiva 'stravaganti' soprattutto per il loro insolito vocabolario; ma nessuno avrebbe mai pensato che non fossero seriamente Sibilla e Giacomo Fioravante, gli anziani inquilini del secondo piano di via XX settembre, civico trentadue.
In dieci anni avevano vissuto di tutto. Avevano passato l'inverno in città, festeggiato il Natale e il capodanno, trascorso la primavera in lunghe scampagnate e passeggiate sui monti, avevano visitato le spiagge e i fiumi d'estate e persino festeggiato Halloween ogni autunno.

Avevano letto libri, guardato show televisivi e spettacoli teatrali, avevano persino provato a lavorare come operai, poi come insegnanti, allenatori e pressoché infinite altre cose. Si sentivano, insomma, più terrestri che mai.

La vita mediocre che gli uomini trascorrevano sulla Terra era una benedizione, o almeno così sembrava loro. Anche se erano consapevoli del piccolo inconveniente che quella vita costava loro.
La Terra gira, infatti, molto più velocemente del loro pianeta nello spazio profondo e, per questo, il tempo passa più velocemente. Erano riusciti a vivere migliaia di anni viaggiando nel vuoto cosmico ma stare sulla Terra stabilmente li faceva invecchiare di giorno in giorno.
Ben presto sarebbe venuta la loro ora, ma si rallegravano al pensiero di aver vissuto così tanto assieme. Come una vera coppia di umani, infatti, si amavano sinceramente. Aspettavano praticamente a braccia aperte quel momento, cercando di godersi il tempo rimanente essendo sempre felici.

Quel dieci novembre, comunque, doveva essere per Dobrai il giorno più speciale non solo degli ultimi dieci anni, ma di tutta la loro vita.
Com'era usanza tra gli umani - e Rambos ne era consapevole sopratutto per la quantità di televisione che aveva guardato e di libri che aveva letto - intendeva ribadire la sua eterna fedeltà davanti ad un buffo signore in piedi dietro un tavolino, dando le spalle a un centinaio di persone commosse e sedute su panche di legno.

Non era stato facile capacitarsi che erano già uniti nel matrimonio.
Giacomo e Sibilla si erano infatti sposati ben quarant'anni prima: aveva trovato l'album con le fotografie nel mobile della sala e i documenti che l'accertavano in studio, mentre esplorava la casa che, ai tempi, era ancora una novità per loro.
L'aveva detto a Dobrai e mentre sfogliavano insieme le fotografie, gli era parso di vedere i suoi occhi diventare lucidi per l'emozione. Questo l'aveva portato a chiedere ad Antonio, il più caro tra i loro amici, un aiuto per organizzare le 'seconde nozze'.

Anche Antonio si era dimostrato emozionato a quell'idea.

Ci era voluto un po', non era stato facile soprattutto per la necessità di non essere scoperto da Dobrai, ma era pronto quasi tutto. Mancava soltanto la cosa più importante, ora: la risposta affermativa alla fatidica domanda. E quella sera, a cena, aveva ogni intenzione di ottenerla.

Calato il sole si erano messi in ghingheri al fine di non risultare inadeguati al ristorante di lusso che Rambos aveva scelto. Scesi dalle scale, il taxi che aveva chiamato aveva le portiere spalancate per permettere loro di salire; si era diretto al posto giusto senza bisogno di indicargli la strada e aveva di nuovo aperto le portiere per farli scendere.
Erano entrati nel locale e chiedendo al cameriere il tavolo prenotato a nome Fioravante, si erano fatti accompagnare al più prestigioso di tutti.
Era tutto organizzato nei minimi dettagli e Dobrai - la signora Sibilla - si mostrava sempre più attonita dal comportamento insolito, tanto diligente del marito.
Lui era talmente emozionato da non riuscire a mandare giù neppure un boccone. Fissava Dobrai, l'espressione seria del suo viso, tramite lo sguardo speciale che gliela mostrava con il suo aspetto originale. Solo coloro che arrivano da Waldaster hanno questa capacità: essendo naturalmente dei mutaforma, per loro l'aspetto esteriore conta pochissimo. E hanno sviluppato la capacità di guardare l'anima degli individui che hanno davanti agli occhi per capire quale sia la loro forma vera.

Dobrai avvertiva un vago senso di inquietudine. Non capiva cosa stesse succedendo ed era sinceramente preoccupata dal fatto che suo marito si comportasse in modo insolito da una settimana a quella parte. Era consapevole della vicinanza del decimo anniversario della loro decisione irrevocabile di fermarsi sulla Terra: non avendo idea di che giorno fosse quando avevano messo piede su quel pianeta, avevano l'abitudine di festeggiare il dodici novembre come data ufficiale dell'arrivo sulla Terra. Forse, ha pensato, Rambos aveva organizzato qualcosa di speciale per quell'avvenimento, ricambiando con decisione il suo sguardo sognante.

"Che hai, Giacomo? Mi guardi come se avessi due teste" gli ha detto, facendolo tornare immediatamente in sé.
"Io? Io avevo gli occhi chiusi, Sibilla."
"Non mentirmi. Ultimamente ti comporti in modo sospetto... Vuoi dirmi che cosa pianifichi alle mie spalle?"
"T-te ne sei accorta? Cioè, volevo dire..." Ha abbassato lo sguardo, leggermente deluso dal fatto di essere stato smascherato. Ma confidando immediatamente che non si aspettasse qualcosa di tanto grosso, ha ripreso un po' di fiducia. "Sì, in effetti ho organizzato qualcosa senza che tu lo sapessi. Ma l'ho fatto perché si tratta di una sorpresa!"
Dobrai ha alzato il mento.
"E di cosa si tratta?" Ha domandato, incuriosita.
Rambos ha estratto una scatolina dalla giacca, si è alzato per andare di fianco al tavolo e, tenendo gli occhi fissi nei suoi, si è inginocchiato.
"Voglio ribadire la mia eterna fedeltà a te. Perché ti amo. Quindi vorrei che tu... Mi sposassi."
Dobrai non ha potuto evitare che una lacrima scendesse giù dall'occhio sulla guancia e fino al collo.
"Noi siamo già sposati, tesoro."
"Di nuovo" ha mormorato allora lui, aprendo la scatolina e mostrando il prezioso anello che conteneva.
Scoppiando finalmente in un pianto liberatorio, Dobrai si è gettata a terra di fronte a lui per stringerlo in un abbraccio.

"Non sapevo di sognare questo, ma tu hai l'hai reso realtà!"

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