Sei con me o contro di me... Rambos?
[2021]
Era il quattro novembre. Sulla Terra il clima era gelido: l'aria limpida ha permesso agli scienziati del Centro Sviluppo Spazio di seguire con lo sguardo la navicella superstite di Waldaster mentre batteva in ritirata.
E mentre sulla Terra gli Space Knights festeggiavano, Rambos recitava una specie di rosario.
Quel giorno il suo superiore lo attendeva sulla Nave Madre, quindi la punizione per l'insuccesso sarebbe stata dolorosissima...
Ha cercato di distrarsi dal destino che l'aspettava ripensando ai bei momenti che aveva potuto vivere proprio con lui, Dobrai, l'attuale imperatore dello Spazio. Erano amici d'infanzia e i più bei momenti delle loro vite risalivano alla spensierata gioventù, passata sull'ormai scomparso sistema planetario di Waldaster. Erano cresciuti assieme... E appena giunta l'età adulta, quelle che sarebbero state le loro prime vittime avevano attaccato la loro stella disintegrandola assieme ai suoi abitanti.
Lui e Dobrai erano gli unici sopravvissuti, per cui si erano sentiti investiti del difficile compito della vendetta. Il dolore li aveva uniti nell'amicizia e nel lavoro spingendoli a compiere imprese incredibili: avevano conquistato pianeta dopo pianeta, fino a trovarsi a capo di un impero sterminato. E ora lo stress della gestione di un territorio del genere li perseguitava, nei momenti felici e in quelli... Tristi.
In un battito di ciglia si è trovato al cospetto del suo vecchio amico, con le mani unite in grembo in segno di preghiera, inchinato e pronto al peggio. Gli ha spiegato la situazione e non ha dovuto attendere per la sua risposta.
"Si tratta di un gravissimo fallimento!"
"C-come vi ho detto, s-signore..."
Un raggio psichico ha raggiunto l'esile corpo di Rambos mentre si accingeva a rispiegare cosa fosse andato storto quel giorno, durante l'ennesima battaglia per la conquista della Terra. Non ha potuto reprimere un grido di dolore, né ha potuto controllare il suo corpo, che ha iniziato a muoversi in autonomia.
In momenti come questo, le sue guardie del corpo - unici testimoni - chiudevano gli occhi o si voltavano con fine di estraniarsi da tale violenza.
"Ti avevo dettato un piano d'azione che tu non hai rispettato, Rambos!" Ha inveito Dobrai, completamente sopraffatto dall'ira. "Li hai sottovalutati ancora una volta, inizio a chiedermi se tu abbia un cervello funzionante per comprendere che i terrestri non sono ritardati, distratti o sprovveduti come tu credi stupidamente. Devi usare la furbizia per vincere questa guerra, ti è chiaro?"
L'azione di parlare l'ha fatto infervovare e, di conseguenza, ha aumentato quanto possibile la forza della scarica, trasformando il grido ancora virile del suo sottoposto in un verso ridicolo. Ha continuato qualche secondo e poi si è fermato, con il fiatone per la fatica che quella lunga tortura gli era costata.
"Domani il pianeta Terra deve essere nostro. Voglio vedere gli umani scomparire per sempre" gli ha intimato, avvicinandosi. "Ti è chiaro?!" Ha infine gridato, praticamente dentro il suo orecchio.
Rambos era rannicchiato a terra, tremante. Quando Dobrai ha sbraitato di nuovo è scoppiato in lacrime: i singhiozzi erano tanto forti da provocare in lui un dolore fisico che gli ricordava la violenza appena subita.
L'imperatore lo ha osservato con aria confusa, immobile sopra di lui: non aveva mai visto il suo amico piangere. Quando Rambos ha trovato la forza di rivolgergli lo sguardo, attraverso quegli occhi arrossati e umidi, il suo cuore ha saltato un battito: ha usato la sua capacità di mutare forma per assumere un aspetto simile al suo e si è inginocchiato di fianco a lui, passando un esile braccio dietro le sue spalle.
"D-Dobrai, mio signore, chiedo il vostro perdono" ha mormorato allora Rambos, abbassando il capo.
"Sei perdonato, sei perdonato." Il suo tono di voce, tanto diverso rispetto a pochi attimi prima, ha fatto sì che le guardie non resistessero a guardarlo almeno per un attimo, prima di tornare ad evitare il contatto visivo in tutti i modi possibili. Dobrai non se ne è neppure accorto: era concentrato sull'azione di portare una mano al viso del suo sottoposto e asciugare la lacrima che stava scendendo sulla sua guancia con il pollice. "Dimmi, ti ho fatto tanto male?" Gli ha poi chiesto, arrossendo per l'imbarazzo.
Prendendo un respiro, lui ha annuito impercettibilmente. "Ho creduto di morire, mio signore. Oggi è stato peggio che mai."
"Sono io, allora, a chiederti scusa. Non meriti tutto questo, Rambos. Vedi, non lo faccio per il disappunto... Quando non segui i miei ordini mi sento preso in giro da te e perdo immancabilmente le staffe. Mi capisci, vero?"
Rambos si è staccato da lui nervosamente.
"No, a dire il vero non vi capisco, mio signore. Sento anzi di dover fare una confessione, e desidero farla adesso, perché se mi punirete di nuovo sono certo che non sopravviverò. Non m'interessa dei terrestri e tanto meno mi interessa della terra... Ma l'idea di infierire su quel superstite di Sanno, Andro... Questo mi distrugge."
Come previsto, negli occhi dell'imperatore si è accesa una scintilla di rabbia. Con una punta di rammarico, l'altro ha cercato conforto nell'idea della pace eterna, preparandosi mentalmente al secondo raggio psichico della giornata.
"Dimmi solo questo, Rambos. Tu sei con me... O contro di me?"
Dopo qualche secondo di silenzio assoluto, il sottoposto ha compreso che non si trattava di una domanda retorica.
"Sono e sarò sempre con voi, in vita e anche dopo: il mio cuore appartiene a voi; la mia anima e il mio corpo sono al vostro servizio, Dobrai" gli ha detto, tutto d'un fiato.
"E lo pensi davvero?"
Il tono di voce con il quale l'imperatore di Waldaster ha posto questa domanda era unico; sembrava l'incontro di timore, incertezza e... Determinazione.
"Ne sono convinto."
"Allora fa' ritirare le truppe."
"C-come?"
"Fai ritirare i nostri soldati, ti dico. Aspetteremo che Andro muoia per cause naturali e poi torneremo ad invadere questo stupido pianeta, se è quello che desideri."
Allo sguardo esterrefatto del capo delle sue armate, l'imperatore ha risposto con un sorriso.
"Il tuo cuore mi appartiene, Rambos. È quindi mio compito... Proteggerlo."
Dall'abbraccio in cui si sono stretti è dipartito un calore che ha aumentato la temperatura dei corpi di tutti gli astanti. Dobrai è capace anche di questo...
Sentendosi subito meglio, il capo delle armate di Waldaster ha stretto ancor più forte il suo vecchio amico.
"Dovete dettarmi le prossime mosse per una ritirata diplomatica" gli ha sussurrato all'orecchio, facendolo ridacchiare.
"Mi piace darti ordini, Rambos. Lo farò con piacere"
"Lo so... E stavolta li seguirò alla lettera, vedrete."
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