Nonno Joji, Nonna Hiromi

[2021]

Erano ormai anziani.
Se le loro gesta non fossero state scritte in mille volumi, fermate nella pietra di decine di monumenti e insegnate a scuola, nessuno avrebbe potuto pensare che fosse successo per davvero.

La Terra aveva tenuto testa a Waldaster, sconfiggendo l'armata dell'Imperatore dello Spazio e liberando così dalla sofferenza un'infinità di altri pianeti.

Joji e Hiromi si erano sposati, avevano avuto quattro figli e numerosi nipoti; adesso il tempo lo dedicavano a loro, gli adorabili discendenti che amavano ascoltare le storie che avevano da raccontare. Ed è chiaro che a loro facesse piacere ricordare il passato.

Quella sera erano in compagnia dei due nipoti maggiori: Nina, ormai adolescente, e Rocco, che pur avendo qualche anno in più di lei non dimostrava la sua maturità. In effetti sprecava le sue giornate - almeno agli occhi dei nonni - digitando chissà cosa sullo schermo dei suoi dispositivi incomprensibili, con tutto l'aspetto di un lobotomizzato.

I due anziani coniugi erano seduti sul ricco divano di pelle nera, proprio di fronte a quello chiaro riservato agli ospiti. Chiacchieravano amabilmente del più e del meno, quando è calato il silenzio. Gli argomenti, a volte, mancano anche tra nonni e nipoti.

"Non vi ricordate la prima volta che vi siete incontrati?" Ha chiesto Nina.
Joji ha ridacchiato. "No, saranno stati più di cent'anni fa" ha risposto, dando una gomitata alla moglie.
"Siamo cresciuti assieme... Non penso di aver mai passato un giorno senza vederlo almeno qualche minuto"
Hanno discusso a cuor leggero di come possa essere possibile andare d'accordo tanto a lungo. Poi la nipote, che sembrava particolarmente in vena di discorsi sdolcinati, ha chiesto come si fossero dichiarati.
"In effetti è una storia piuttosto buffa" ha iniziato Hiromi, incrociando le braccia. "Adesso che lo sappiamo, almeno, fa ridere. Eravamo innamorati vicendevolmente da lungo tempo, ma non abbiamo trovato il coraggio di dichiararci per tanti, tanti anni. C'era una grande crisi a quel tempo: la Terra sembrava spacciata e con la sua scomparsa anche l'umanità avrebbe conosciuto la fine. Era noto solo ai membri del Centro Sviluppo Spazio e a pochissimi altri che il tempo calcolato di sopravvivenza si attestava intorno ai tre anni... Come se non bastasse, l'armata Waldaster ha approfittato di un momento di debolezza simile per attaccarci."
"Questa storia la so!"
"Ha ragione, cara" ha osservato Joji, invitandola a sbrigarsi.
"Sì. Dunque, combattendo tante battaglie contro le stesse persone, noi abbiamo imparato a conoscere gli alieni; e siamo stati studiati a nostra volta. Quindi siamo venuti a conoscenza della debolezza strutturale di Waldaster - al vertice stava una coppia di fatto - e loro hanno scoperto questo piccolo segreto: vostro nonno, ovvero il primo Tekkaman, amava ricambiato ma senza saperlo la sua collega."
"Non si è fatto molti scrupoli, al contrario nostro" l'ha interrotta nuovamente il marito, beccandosi una gomitata per l'intervento superfluo.
"Durante un affronto diretto tra il capo delle armate e Tekkaman, il primo ha minacciato di prendere me in ostaggio. Che parole aveva usato?" Ha chiesto a Joji, non tanto perché non le ricordasse, ma perché la divertiva sentirlo arrabbiarsi mentre lo raccontava.
"Disse: spero che tu sia riuscito a dichiararti, così quando la uccideremo soffrirai il doppio. Quante gliene ho date per la sfacciataggine che ha usato! E quante gliene darei ancora, solo al ricordo!"
"Tornato a terra mi hai chiesto cosa provavo per te. Eri terrorizzato all'idea di perdermi e ti sei lasciato sfuggire una tale domanda!"
"Eri una gran bella donna, Hiromi. Mi sembra una reazione normale" ha risposto il nonno, guadagnandosi una frase d'approvazione da parte del nipote.
Nina era più perplessa che contenta per loro.
"Quindi Rambos... Ha fatto la spia... E vi siete dichiarati per questo?"

"Già. Ma se lo dici così sembra uno scherzo."

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