[2022] [Mystrade]

"Sei ufficialmente il mio nuovo cuscino."
La frase più stupida che fosse mai giunta alle orecchie dell'Ispettore Lestrade riecheggiava ora nella sua mente con una forza tale da sovrastare ogni altro pensiero.
La voce che l'aveva pronunciata, nonostante il tono scherzoso usato, gli era sembrata la cosa più provocante che avesse mai potuto udire. Un po' perché non se lo sarebbe mai aspettato da parte della persona che lo aveva detto. Un po' per l'atmosfera nella quale era accaduto: intima, familiare, segreta se possibile. Eppure manifesta.
Mentre lo eleggeva suo "cuscino", l'uomo teneva la testa adagiata sul suo ventre. Si trovava, insomma, in una posizione tanto informale da avergli fatto diventare le orecchie bordò. E anche mentre ripensava semplicemente a quella scena, il D.I. sentiva le guance bruciare.
Certo, sarebbe stato tutto molto più normale se allora si fossero trovati a casa o in una qualsiasi stanza privata. Forse non avrebbe neppure fatto caso alla frase o alla situazione in generale; fatto sta che la sera precedente, ovvero quando era accaduto, loro due si trovavano niente meno che in discoteca.
Sì, si erano sfidati vicendevolmente ad andare in un locale tanto fuori dalla loro comfort zone; e da quell'esperienza avevano imparato che quando erano insieme, qualsiasi luogo poteva diventare "casa".

Avevano iniziato a sentirsi a disagio appena varcata la soglia del locale. Un po' perché non appartenevano alla generazione che gestiva e frequentava le discoteche, quindi si sentivano fuori luogo, abbigliati in modo sbagliato e incapaci di assumere il giusto comportamento.
Un po' perché non avevano solo l'età in disaccordo con il resto degli avventori; il fatto che si trattasse di due uomini sembrava attirare la curiosità degli astanti, ancora sobri perché - essendo le 23:00 - la serata era appena iniziata.
Fortuna che l'alcool aveva agito ben presto sulle coscienze di chi li circondava. E anche su loro due.
Alla quarta birra, Gregory ha invitato il suo accompagnatore in pista e si è esibito in una di quelle performance che si possono perdonare soltanto annusando l'odore alcolico del fiato del ballerino. Alla sesta birra, poi, si sono appollaiati insieme su una poltroncina libera e, iniziando finalmente a non badare alla folla che li circondava, hanno abbandonato ogni freno. E hanno parlato a bassa voce nelle orecchie l'uno dell'altro; sono stati vicini, praticamente appiccicati, tutto il tempo; si sono persino scambiati una specie di bacio. Infine, verso le tre, la stanchezza ha avuto la meglio e si sono accoccolati in cerca della posizione giusta per assopirsi.
In quel momento lui si è lasciato sfuggire quella fatale frase, che li aveva portati a ridere sguaiatamente, quindi ad uscire dal locale e tornare ognuno a casa propria.
Alla fin fine erano solo amici. Molto intimi e gelosi l'uno dell'altro, forse migliori amici, ma nulla più.
In fondo chi non ha invitato a ballare il proprio migliore amico durante una sbornia? Chi non ha mai sentito l'urgenza di accarezzare il suo volto, di proteggerlo per sempre... Di dare la vita per lui? Chi non ha mai desiderato, almeno per un secondo, di baciarlo? Chi non è mai scoppiato a piangere quando, dopo una serata come quella, si è sentito dire che lui non sarebbe salito perché doveva tornare a casa per dormire?
Probabilmente non lo stesso tipo di persona che dopo sei birre non è ancora ubriaca. Come Gregory che, infatti, ricordava lucidamente tutto ciò che aveva fatto. Come il fatto che Mycroft avesse - scompostamente - baciato lui. Non viceversa.

Realizzando quel particolare, Greg ha praticamente avuto un singhiozzo.
Ha composto il numero del suo "migliore amico" e poi, prima di pigiare il tasto verde, ci ha ripensato.
Non era possibile parlare a distanza di una simile questione... Doveva andare da lui, ovunque fosse! Già!
Ma come avrebbe potuto trovarlo?!

"Ciao Sherlock! Ti disturbo? Come dici? Sei in riunione con tuo fratello? Ma pensa che coincidenza... Avevo proprio bisogno di parlare con lui!"