Ritrovarsi

Separarsi è sempre difficile, lo è prima, quando inizi a capire che ormai non c'è più niente da fare e lo è anche dopo. Ripartire, reinventarsi una nuova quotidianità, non tutti ci riescono e non è cosi semplice come possa sembrare. Separarsi è difficile, lo è soprattutto quando hai passato tutto la vita insieme, quando ti fidanzi a 14 anni e ti sposi a 18, convinto che sia la scelta giusta, convinto che accanto a te hai la persona della tua vita. Separarsi è difficile quando ti trovi a soli 30 anni con alle spalle 12 anni di un matrimonio che all'improvviso sembra cosi lontano, con accanto un uomo che tutto d'un tratto ti sembra un estraneo. Separarsi è difficile dopo che si ha condiviso le vittorie e le sconfitte, più periodi bui che pieni di luce, dopo 3 gravidanze andate male, 3 aborti spontanei e diverse richieste di adozione mai esaudite. Separarsi è difficile quando guardi il tuo ex marito pian piano rifarsi una vita, andare avanti e tu invece rimani sempre fermo allo stesso punto, facendo passare i giorni, le settimane, i mesi tutti uguali e senza trovare uno scopo abbastanza forte per rimboccarsi le maniche e andare avanti. Separarsi da Harry per Louis è stato difficile e ancora oggi, dopo 1 anno, niente è come prima per lui. Louis ammette che la maggior parte della colpa è stata sua, nell'ultimo periodo prima della separazione si era lasciato andare, tre aborti in tre anni pesano e in più tutti i rifiuti, non si sa per quale ragione, che hanno subito per le loro domande di adozione. All'inzio quando lui ed Harry si sono sposati erano molto giovani, Louis aveva 18 anni e suo marito 20, andavano ancora al college e anche se sognavano una famiglia numerosa con tanti bambini, hanno aspettato per provarci. Quando poi Harry si è laureato e successivamente lo ha fatto anche Louis e hanno trovato due bei lavori, hanno iniziato a provarci e a sperare di rimanere subito incinto. Più passavano i mesi e più non succedeva niente, finché 5 anni fa la prima gravidanza. Non ci potevano credere, sembrava tutto bello fino al 3 mese, aborto spontaneo e un mese di ospedale perché Louis era troppo debilitato. Passarono diversi mesi e ci riprovarono ancora, dopo un po' rimase di nuovo incinto e stavolta la paura fu forte, talmente forte che i primi mesi il ragazzo passò  la gravidanza quasi chiuso in casa, ma nemmeno questo é servito ad evitare un altro aborto. Purtroppo non sarà l'ultimo, perché i due ragazzi, anche se scoraggiati, non si sono mai e arrivano alla 3 gravidanza, la più lunga portata avanti, quasi fino al 6 mese, poi i soliti dolori, le solite perdite di sangue e l'ennesimo aborto. Così Harry, per non far star più male Louis, ha deciso di smettere di provarci e hanno iniziato il lungo e difficile percorso delle adozioni. Mai una chiamata decisiva, mai una risposta alla loro richiesta e così le cose fra loro sono iniziate a precipitare, sono cessati i baci, gli abbracci, il confrontarsi a vicenda, il parlarsi e anche il semplice buongiorno o il condividere insieme i gesti più semplici come ad esempio un pranzo e una cena. Erano diventati due estranei che vivevano sotto lo stesso tetto, senza il coraggio di ammetterlo. Finché un giorno Harry ha preso il coraggio a quattro mani e ha deciso di parlare a suo marito, di dirgli tutto ciò che non andava più da un pezzo ormai e gli ha confidato che da qualche mese aveva iniziato a sentire un altro uomo, una cosa senza malizia che era partita come un'amicizia ma che adesso gli dava più stimoli del loro matrimonio e che provava qualcosa nei confronti di questa persona. Louis cosa avrebbe dovuto fare?. Impuntarsi, non concedergli il divorzio e costringerlo a rimanere con lui? Troppo semplice ed egoista. Ha fatto l'opposto, ha scelto la strada più difficile, ha accettato e capito le parole di Harry e gli ha dato ragione sul fatto che non erano più quelli di una volta. Gli ha detto che l'amava ancora e che proprio per questo non poteva costringerlo a rimanere in un matrimonio che non esisteva più e in una vita che gli stava stretta. Harry fece le valigie la sera stessa e da quel giorno Louis non è più stato lo stesso. Il dolore per gli aborti subiti, per le adozioni mancate e per il naufragio del suo matrimonio gli è piombato addosso come un macigno e quest'anno che ormai sta giungendo al termine è tutto da dimenticare per lui e spera che il prossimo sia meglio, che gli dia la forza di ricominciare e di riprendere in mano la propria vita.
"Louis?". Harry entra in quella che era casa sua, ha ancora la sua copia delle chiavi e non le ha mai lasciate, anche se lui e Louis sono separati da un anno.
"Louis, sei in casa?". Non ricevendo risposta cammina per casa fino ad arrivare al suo vecchio studio, si siede alla scrivania e cerca il fascicolo che stava cercando. Ci impiega un po' ma alla fine riesce nel suo intento e soddisfatto prende il fascicolo che stava cercando da giorni, non pensava di aver lasciato qualcosa in questa casa e invece è proprio così. Esce dalla stanza e si guarda un po' in giro, è tutto in disordine e non è da Louis, anzi di solito è un maniaco dell'ordine e guai a lasciare una cosa fuori posto o i piatti sporchi nel lavello. Harry sa che non dovrebbe impicciarsi e dovrebbe andare via senza approfondire ma si tratta pur sempre del suo ex marito, di quello che prima era il suo migliore amico e colui con il quale ha passato metà della sua vita insieme, così decide di salire al piano di sopra e trova la porta della camera da letto aperta, il letto disfatto e Louis che dorme scompostamente sopra alle lenzuola.
"Louis che dorme in pieno giorno?. Strano, di solito a quest'ora è in ospedale". Il riccio si avvicina a lui, gli passa una mano fra i capelli e lo sistema sotto alle coperte per non fargli prendere freddo, sa bene quanto il ragazzo dai occhi blu odi svegliarsi infreddolito, gli rovinerebbe l'umore per l'intera giornata.
"Louis". Prova a chiamarlo scuotendolo leggermente ma l'altro non sembra volersi alzare dal letto.
"Louis!!". Stavolta alza un po' la voce ma non ottenendo nessuna reazione inzia a preoccuparsi e butta l'occhio sul comodino accanto al letto. Vede un flacone di antidepressivi e inizia ad andare nel panico, lo prende e legge la composizione, è un farmaco che conosce bene, viene usato generalmente per i disturbi del sonno, lo prescrive ai suoi pazienti che fanno fatica a dormire e che di base stanno affrontando un periodo di depressione.
"Louis!! Diamine!! svegliati!!". Per prima cosa gli controlla il respiro e il polso e quando si rende conto che sta dormendo si calma, ma decide comunque di svegliarlo perché conoscendo Louis non è normale dormire così e soprattutto nel bel mezzo del giorno, proprio lui che è abituato a fare turni anche di 24 ore in ospedale.
"Louis!! Quante gocce hai preso?!. Cosa ti è saltato in mente". Visto che Louis non da segno di volersi svegliare, Harry decide di prenderlo in braccio e portarlo in bagno. Lo adagia nella vasca e gli fa scorrere l'acqua addosso.
"Oddio!!". Appena l'acqua gli colpisce il viso, Louis si sveglia di colpo sbarrando gli occhi.
"Harry ma che cavolo fai e che ci fai qui?". Louis guarda il suo ex marito e nel frattempo cerca di alzarsi dalla vasca
"Scusa, ero venuto per prendere il fascicolo con delle vecchie cartelle cliniche di alcuni miei pazienti. Ti ho chiamato ma non hai risposto, ho bussato ma sembrava non fossi in casa e allora ho aperto con la mia copia di chiavi. Poi ti ho visto dormire e mi sono preoccupato, non è da te dormire in pieno giorno e non andare in ospedale, sul comodino c'erano le gocce. Da quanto tempo le prendi?"
"Prima che pensi male ti ricordo che sono un medico anche io e so bene quante gocce posso prendere o meno, ne ho prese solo 5 perché sono notti che non dormo e sono davvero stanco. Sai bene che se non sono lucido non posso lavorare, come farei ad operare se non riesco a concentrarmi?. Ho preso un paio di giorni di permesso".
"Come mai non riesci più a dormire? Problemi a lavoro?". Harry e Louis sono due stimati e bravissimi medici, chirurghi per l'esattezza e fino ad un anno fa lavoravano nello stesso ospedale, poi dopo il divorzio Harry si è trasferito, sempre a Londra ma al St Thomas hospital, mentre Louis è rimasto a lavorare al St Mary.
"Non più del solito, nel nostro lavoro non esistono pause o vacanze, ho solo bisogno di staccare almeno un giorno". Harry annuisce e lo aiuta ad uscire dalla vasca, gli passa l'accappatoio e Louis gli si avvolge dentro
"Odio svegliarmi infreddolito!"
"Lo so, ma quando ho visto le gocce sono andato in panico. Ti ho chiamato un sacco di volte ma non mi sentivi. Hanno fatto davvero effetto le 5 gocce, eh?" Louis sorride e scuote la testa
"Che cretino. Se potessi prendere le gocce per dormire da domani fino a dopo capodanno lo farei". Fra poco iniziano le vacanze natalizie e Louis quest'anno non vuole saperne, vorrebbe davvero addormentarsi e svegliarsi a feste finite.
"Non riesci ad andare dai tuoi, quest'anno?"
"Uhm.. ti dispiace se vado a cambiarmi?. Ho davvero freddo". Louis senza aspettare risposta va a chiudersi in camera per cambiarsi e Harry scende in cucina a preparare due tazze di tè. L'unico modo per far calmare Louis quando è agitato è preparargli del té e questo il riccio lo sa bene. Dopo circa mezz'ora Louis arriva in cucina finalmente asciutto, accoccolato in una felpa decisamente troppo grande per lui.
"Pensavo fossi andato via".
"Ti ho preparato il té, è ancora caldo". Louis prende la sua tazza e beve il té ancora caldo ma non bollente.
"Grazie. Tu piuttosto cosa ci fai qui a quest'ora?. Non sono l'unico che di solito passa tutta la mattinata in ospedale"
"Mi serviva questo fascicolo, ci sono delle cose che devo sistemare prima di andare via".
"Vai via?"
"Ehm si. Io e Lucas quest'anno passiamo tutte le feste natalizie fuori, partiamo la prossima settimana, il giorno prima della vigilia di natale e torniamo dopo capodanno".
"Ah, beh fate bene. Non lo passi con Anne e Gemma, allora? Sarà il primo anno lontano da loro". Harry è in imbarazzo e non sa come affrontare il discorso senza far rimanere male Louis.
"In realtà partiamo tutti insieme, vengono anche loro. Volevamo passare un natale diverso e abbiamo deciso di andarcene alle Maldive".
"Wow, che cambiamento. Beh sono felice per voi. Anne adora il mare e gli piacerà"
"E tu invece? Andrai dai tuoi?"
"No. I io.. lavoro. Quest'anno sono di turno il giorno del mio compleanno e forse anche a Natale". Louis evita di dire ad Harry che si vergogna di andare dai suoi per natale perché nonostante sia passato un anno dal loro divorzio, lui non ha ancora detto niente alla sua famiglia. In quest'anno si sono visti poco per via del lavoro di Louis e quelle poche volte che è andato a trovare sua mamma, ha sempre trovato la scusa che Harry fosse impegnato con il lavoro. Ogni volta che si sentono non ha il coraggio di guardare i suoi negli occhi e di raccontargli dell'ennesimo fallimento della sua vita.
"Louis.. sei sicuro di stare bene?. Era da un paio di mesi che non ci vedevamo e beh.. mi sembri molto diverso e non hai mai preso antidepressivi". Louis vorrebbe urlargli contro e dirgli che è tutta colpa sua, che non doveva lasciarlo e andare dietro ad un altro, non doveva arrendersi e dovevano provare insieme a salvare il loro matrimonio.
"Non prendo antidepressivi, uso le gocce solo quando non riesco a dormire, te l'ho già detto".
"Lou, ho sentito Niall l'altro giorno e mi ha detto che nemmeno lui, Liam e Zayn ti vedono più tanto spesso"
"È vero, ma ci sentiamo tutti i giorni. Harry, devo ricordarti che il st Mary è l'ospedale più affollato di Londra?. Se il St Thomas è forse più elitario, il st Mary no, è sovraffollato e impegnativo e io lavoro davvero 24 ore su 24. A volte torno a casa così stanco che non ho nemmeno la forza di salire in camera e spogliarmi, resto sul divano e mi addormento senza neanche accorgermene e poi invece, ci sono notti in cui nonostante la stanchezza resto sveglio senza riuscire a prendere sonno, ma questo non vuol dire che sia depresso e prendo farmaci".
"Non volevo insinuare che fossi depresso, mi preoccupo solo per te".
"È un anno e forse anche di più che hai smesso di preoccuparti per me, continua a vivere la tua vita senza pensare alla mia"
"Anche se non stiamo più insieme, non siamo più mariti, non vuol dire che non ti voglia bene o che abbia smesso di preoccuparmi per te. Fai e farai sempre parte della mia vita"
"Harry per favore.. non ho voglia di litigare, non voglio più parlare e affrontare l'argomento. Ho capito, tu sei il marito compassionevole e io quello sfigato e solo che ha bisogno della tua pietà. Adesso però davvero, lasciami in pace e vattene via". Louis si alza dalla sedia, prende la tazza del té ormai vuota, la posa nel lavello pieno di piatti sporchi e sale al piano di sopra per chiudersi nella sua stanza e tornare a dormire. Harry rimane da solo in cucina per diversi minuti, finché non decide di andare via chiudendosi la porta alle spalle.

***

"Ciao Josh!"
"Hey Haz, che bello vederti da queste parti. Da quando lavori al st Thomas sei un vip ormai". Un suo ex collega lo prende in giro e Harry ride mostrando le fossette che ha sulle guance
"Ma smettila!. Sono qui per parlare con Louis, volevo salutarlo visto che domani parto per le vacanze natalizie". Josh non sa se dirglielo o meno ma alla fine decide di dirgli una mezza verità.
"Haz, Lou ha preso giorni di vacanza"
"Ancora?. L'ho visto due settimane fa e mi ha detto di aver preso due giorni di permesso". Josh alza le spalle e non dice altro
"Da quello che so ne ha presi altri"
"Va bene Josh, grazie. Ho provato a chiamalo ma non risponde, per questo sono venuto il ospedale. Vorrà dire che andrò a casa. Buon natale Josh". Harry sta per andarsene ma Josh ci tiene a dirgli ancora una cosa
"Har, non sono tenuto a dirti niente e sono felice che tu stia bene e che sei andato avanti con la tua vita e sei felice con il tuo compagno ma metà della tua vita l'hai passata con Louis e beh, non è che sta passando un periodo felice. Dovresti guardarti un po' intorno e smetterla di pensare solo a te e alla tua vita perfetta". Detto questo Josh se ne va pensando di aver fatto la cosa giusta.

***

"Harry che fai qua?". Louis si alza dal divano lentamente e cammina trascinando i piedi sul pavimento. È stupito di vedere il suo ex marito in casa e gli chiede subito il perché della visita, mentre il riccio lo guarda e non lo riconosce. Non sembra il ragazzo che ha sposato 12 anni prima, con cui ha passato metà della propria vita. Louis è trasandato, trascurato, sembra sul punto di addormentarsi da un momento all'altro, per non parlare della casa poi, è sporca in disordine e c'è un odore nauseabondo. Il riccio è davvero frastornato e incredulo, Louis è sempre stato un medico attento, una persona pulita, ordinata e con la casa che profumava di fiori. Adesso invece è una persona completamente diversa e Harry forse solo adesso inzia a rendersi conto del disagio che sta attraversando la vita del suo ex marito.
"Lou, ti ho chiamato e non hai risposto, sono venuto in ospedale e mi hanno detto che non c'eri. Hai preso altri giorni di vacanza?"
"Si e non vedo dove sia il problema, cosa ti cambia?. Tu trascorri la tua vita normalmente e io faccio lo stesso. Non vedo perché dovresti intrometterti nella mia vita. Quello che avevo da dirti, te l'ho detto l'ultima volta che ci siamo visti, pensa quello che vuoi ma lasciami in pace".
"Voglio solo sapere se stai bene". Louis ride nervosamente e scuote la testa
"Sapere se sto bene?. Sono passate due settimane dall'ultima volta che ci siamo visti, fra l'altro entrando in casa mia di nascosto, usando le chiavi che non avresti più dovuto avere. Se davvero volevi sapere come stavi potevi mandare un messaggio, fare una chiamata"
"Ho provato a chiamarti.."
"Si, un'ora fa. Ti ripeto la domanda, cosa fai qua?"
"Volevo salutarti e augurarti buon natale. Domani mattina parto"
"Bene, buon natale anche a te e divertiti".
"Se non vai a Doncaster dai i tuoi passerai il natale con i ragazzi?. Liam e Zayn restano in città, mentre Niall raggiunge i suoi in Irlanda"
"Lo so, ti ricordo che sono anche i miei migliori amici, non solo i tuoi e comunque no, ti ho già detto che lavoro quindi lo passerò in ospedale".
"Ma non hai preso giorni di ferie?". Louis sbuffa e alza gli occhi al cielo.
"È un terzo grado?. Ho commesso un reato del quale non sono a conoscenza?". Gli chiede Louis sarcastico
"Lou.."
"Harry basta, davvero. Ti ringrazio per essere venuto a salutarmi e ti auguro una buona vacanza. Salutami tua madre e Gemma, le manderò un messaggio per gli auguri di natale".
"Se avessi qualche problema me lo diresti?".
"Sinceramente no ma tranquillo che sto bene". Harry è convinto che Louis gli stia dicendo una stronzata dopo l'altra ma non insiste, tanto sa che sarebbe tutto inutile.
"Okay, va bene. Posso rimanere a pranzo?"
"No, non ho niente nel frigo e non mi va di cucinare. Non mi sembra educato comunque autoinvitarsi a pranzo in casa altrui"
"Questa è casa mia". Si lascia scappare Harry e se ne pente subito dopo
"Ah giusto. Sei tu che l'hai comprata e 'gentilmente' mi stai permettendo di viverci, dimenticavo. Ancora una una volta tu sei quello buono e generoso che aiuta uno sfigato che non è buono a far nulla, uno che non è in grado nemmeno di portare avanti una gravidanza". Harry si da dello stupido mentalmente e capisce davvero che Louis non sta bene, sta soffrendo e anche tanto.
"Mi dispiace tanto Lou, non volevo dire ciò che ho detto".
"Lascia perdere Harry, in fondo hai ragione, questa è casa tua. Se non ti dispiace adesso vado a sdraiarmi, ho sonno. Rimani quanto vuoi e ancora buone vacanze e buona partenza".

***

"Amore che hai?. Ancora non hai preparato le valigie?. Domani mattina abbiamo l'aereo prestissimo".
"Hey Lu, si tutto bene, non ho avuto tempo di preparare la valigia ma adesso lo faccio, c'è tempo". Lucas gli bacia le labbra e annuisce
"Mentre tu prepari la valigia io vado a fare gli ultimi acquisti, ci vediamo più tardi?. Andiamo a cena fuori con tua madre e tua sorella?"
"Va bene, prenoti tu?"
"Si Haz. A dopo". Lucas va via e Harry inizia a fare la viglia con la testa invasa dai pensieri. Non fa altro che pensare a Louis, alle parole che si sono detti e ai suoi occhi tristi e pieni di dolore.
"Basta, lo chiamo". Prende il cellulare senza pensarci oltre e compone il numero di Louis. Squilla per diverso tempo ma non risponde così riprova 4/5 volte ma non ottiene nessun risultato e inzia a preoccuparsi. Si siede sul letto con ancora il cellulare in mano e non sa che fare. Vorrebbe andare a casa sua per vedere come sta ma non sa se è la cosa giusta
"Haz?". Sua madre, arrivata a Londra il pomeriggio, in vista della partenza del giorno successivo, lo raggiunge in camera trovandolo seduto sul letto con ancora il cellulare fra le mani mentre fissa lo schermo spento.
"Che fai qui tutto solo?"
"Stavo preparando la valigia". Anne guarda la valigia semi vuota adagiata sul letto e scuote la testa
"La valigia è quasi vuota e tu sei qui a fissare lo schermo del cellulare. Che succede?"
"Tu pensi che abbia fatto bene a lasciare Louis e a mettermi con Lucas?"
"Non devo rispondere io a questa domanda, tesoro e se me la stai ponendo vuol dire che c'è qualcosa che non va"
"Io non lo so mamma, penso di aver affrettato le cose. È passato solo un anno da quando io e Louis ci siamo lasciati e io cosa ho fatto? Sto già con un altro, sto partendo per delle vacanze da sogno e Louis invece è da solo, non è più lui e sento che gli sta succedendo qualcosa"
"Che ha Louis? Sta male?"
"Non lo so, lui dice che sta bene, che a Natale non andrà dai suoi perché deve lavorare ed è impegnato, stamattina invece sono andato in ospedale, ho incontrato Josh e mi ha detto che Louis ha preso dei giorni di ferie. Mamma, avresti dovuto vederlo, non è più lui, dorme tutto il giorno, vive in una casa che è un porcile e sembra apatico. Sono davvero preoccupato. Non riesco a partire tranquillo se non lo vedo e mi assicuro che stia bene"
"Andiamo a casa da Louis allora, ti accompagno".

***

Grande sono state la sorpresa e la preoccupazione quando Harry è andato a casa di Louis e non l'ha trovato lì. Al suo posto c'era un bigliettino che diceva:'da oggi puoi farci quello che vuoi con questa casa, dovevo andare via molto tempo fa. Dovevo ricominciare daccapo, in un posto tutto mio che non mi parlava di te e di tutti i nostri sogni infranti in ogni angolo. Non so quando leggerai questo biglietto, se prima o dopo la tua vacanza. Spero comunque che ti vada tutto bene e che tu sia felice. Non provare a chiamarmi, ho cambiato numero e ho lasciato il lavoro, non è vero che ho preso le ferie. Devo ricominciare, Harry come hai fatto tu e devo farlo da solo, me lo merito. Non andare dai miei per favore, non sanno niente di noi, non ho avuto il coraggio di dirgli che ci siamo lasciati, lo farò prima o poi ma non adesso. Ora ho solo bisogno di prendermi del tempo per me e riordinare le idee. Abbiamo sofferto entrambi, è vero ma tu ti sei arreso, non mi hai parlato, ti sei allontanato senza nemmeno provare a ricucire il nostro matrimonio, io ci ho provato a salvare e a rimettere insieme i pezzi ma tu eri già altrove. Nonostante avessi più motivi per mollare non l'ho fatto, sono io che ho subito 3 aborti, che ho visto il mio corpo cambiare, farsi meno desiderabile e tu allontanarti sempre di più verso chi sapeva riservarti le attenzioni che io non riuscivo più a darti. Tu sei riuscito ad andare avanti, io no ma è arrivato il momento. Per farlo devo cambiare aria, ambiente e forse anche vita. Grazie per tutto ciò che mi hai donato in questi anni e spero davvero che tu possa essere felice e magari crearti la famiglia che io non ho saputo darti. Questo vuol dire amare, sperare che l'altro sia felice anche senza di te. Buona fortuna Haz e sappi che ti amo e che probabilmente ti amerò sempre." Ad Harry tremano le mani, ha gli occhi lucidi e alla fine scoppia a piangere fra le braccia della mamma.
"L'ho perso mamma, l'ho perso e avrei potuto fare di più per salvare il nostro matrimonio, ha ragione lui, non mi sono impegnato abbastanza"
"Vuoi davvero lasciarlo andare e costruirti una vita con Lucas?"
"No e l'ho capito troppo tardi, mamma. Ormai è già andato via e non so dove cercarlo. Stava male, lo è stato per tutto questo tempo e io non me ne sono accorto. Ha passato un anno terribile mentre io ero già con un altro, sono stato pessimo. Un pessimo marito".
"Puoi recuperare, tesoro"
"Come faccio?"
"Cercalo, fagli capire che lo ami e che niente è perduto fra voi".
"E se non vuole essere trovato?"
"L'amore sa sempre il modo per farsi trovare, Haz".

***

.1 anno dopo.

"Questo è il nostro primo viaggio, amore, farò tante foto e tanti video e quando sarai grande ti farò vedere tutto". Louis parla con il suo piccolo Joseph che seduto nel passeggino ride per le facce buffe che il suo papà gli regala.
"Questo è il nostro prima natale insieme, patatino e sarà bellissimo, te lo prometto". Louis è appena arrivato a New York per trascorrere le feste natalizie con suo figlio. Quest'anno è stato ricco di cambiamenti e sorprese per Louis. Un anno fa è partito da Londra dopo aver scritto quella lettera ad Harry, ed è arrivato a Boston pieno di ansie, paure e indecisione. Non sapeva nemmeno lui perché era arrivato a Boston, era semplicemente andato in aeroporto e aveva comprato il primo biglietto disponibile. All'inzio non stava bene soprattutto perché si sentiva in colpa con la sua famiglia, così li chiamò e gli raccontò ogni cosa, i suoi genitori piansero con lui, lo capirono e gli promisero di raggiungerlo presto. Dopo quella telefonata inizió a stare meglio ma qualcosa gli mancava, non riusciva a trovare lavoro e passava le giornate tutte uguali, a piangersi addosso, finché un giorno, dopo i tanti curriculum mandati, é stato chiamato dal Massachusetts hospital e adesso è un anno che lavora lì e che sta per diventare il primario del suo reparto. Joseph è arrivato nella sua vita 7 mesi fa, dopo aver fatto domanda di adozione subito dopo aver trovato lavoro. Non ci sperava più eppure qui in America le cose sono state più semplici e veloci e in pochi mesi è stato chiamato perché avevano un bimbo di appena 6 mesi disponibile per l'adozione. Quel giorno è stato il più bello della sua vita, seguito da quando ha portato Joseph a casa. In realtà tutti i giorni sono una festa per lui da quando c'è suo figlio nella sua vita. Nonostante sia un papà single e lavora tante ore al giorno in ospedale, riesce comunque a non far mai mancare amore e attenzione al suo Joseph che è un felice e paffuto bimbetto di poco più di un anno. Oggi è il primo giorno di vacanze per Louis che, per questo natale, ha deciso di passare le festività da solo con suo figlio, in un posto molto speciale per lui. New York è stata la meta del viaggio di nozze suo e di Harry, proprio in questo periodo ormai 13 anni fa. Nonostante non lo vede e non lo sente da un anno, il riccio non è mai andato via dal suo cuore e dalla sua testa ed è voluto tornare qui con suo figlio per onorare una promessa fatta da lui ed Harry appena sposati. Ormai Louis è un uomo nuovo, sta bene, è felice e ha tutto ciò che ha sempre desiderato, o quasi..
"I tuoi nonni e i tuoi zii non vedono l'ora di conoscerti dal vivo, dicono sempre che sono stufi di vederti attraverso un video, ma ti prometto che torneremo presto a Londra, mi mancano tutti loro." Louis sistema meglio il capello e i guanti a Joseph perché fa veramente freddo e nel frattempo inizia a camminare per le strade di New York.
"Amore guarda, gli zii ci stanno facendo una videochiamata". Louis risponde subito e i visi sorridenti dei suoi 3 migliori amici gli compaiono sullo schermo
"Tommo!!".
"Ciao ragazzi!. Che belli che siete. Jos, fai ciao agli zii". Louis mostra a suo figlio come agitare la mano in segno di saluto e il piccolo lo imita suscitando le urla di adorazione dei tre ragazzi dall'altra parte dello schermo
"Louis ogni volta che lo vediamo è sempre più grande e bello!. Non vediamo l'ora di conoscerlo dal vivo. Verrete presto, vero?"
"Si Zay, vi prometto che verremo a Londra il prima possibile. Uhm.. io non potevo non passare queste vacanze natalizie qui a New York con Joseph, sapete perché e anche se ormai è solo una vecchia promessa sapete bene cosa significa per me questa città e questi posti, soprattutto in questo periodo dell'anno".
"Lo sappiamo Lou e siamo davvero orgogliosi di te, sei un uomo fortissimo e un padre fantastico, Joseph é fortunato ad averti". Louis sente un gran rumore e per un momento perde di vista i suoi amici
"Ragazzi ci siete?". Lo schermo diventa nero e la videochiamata si stacca.
"Oh Jos, gli zii hanno problemi di linea, li richiameremo più tardi. Adesso godiamoci il nostro primo giorno a New York. Questa città è magica, è un luogo molto importante per me e.. beh, si.. per me ed Harry. Quando diventerai grande ti parlerò anche di lui, ti sarebbe piaciuto averlo come papà, ne sono certo, forse più di quanto ti piacerò io, ma non tutto ciò che si desidera si può avere e probabilmente adesso avrà anche lui un figlio e sarà sposato con Lucas. Magari un giorno anche io troverò qualcun altro con cui rifarmi una vita". Louis riprende a camminare spingendo il passeggino e parlando con Joseph che gioca con la sua giraffa di peluche.
"Ma chi voglio prendere in giro Jos, non ci sarà mai nessuno che prenderà il posto di Harry nel mio cuore".

***

"Dormi amore, hai ragione, oggi ci siamo stancati tanto"
Louis guarda suo figlio dormire beato al centro del letto nella sua camera d'albergo e sorride scattandogli una foto. Deve ammettere di esser stanco anche lui ma è anche felice ed appagato e non vede l'ora di riprendere la passeggiata per le strade di New York, vuole che suo figlio si goda ogni meraviglia della città, anche se è troppo piccolo per ricordarsi poi in futuro di questa vacanza.
"Quasi quasi dormo un po' anche io". Louis riesce a chiudere gli occhi appena per 5 minuti che il suo cellulare inizia a squillare. Lo prende subito e risponde in fretta per evitare che Joseph si svegli.
"Pronto?". Si sposta sul balcone nonostante il freddo pungente di New York
"Pronto?". Ripete visto che dall'altra parte della linea sembra ci sia solo silenzio
"Lou..". Basta quel sussurro per far tremare il cuore e le gambe a Louis che si porta le mani al viso e trattiene le lacrime
"Harry.."
"Dio che bello sentire la tua voce. Come stai, piccolo Boo?" 'Piccolo Boo' è il soprannome con il quale Harry lo chiamava all'inzio della loro storia e questo gli fa venire ancor più da piangere
"C come hai avuto il mio numero?"
"Non importa adesso, Lou. Come stai?"
"Io sto bene, davvero bene. È stato un anno importante questo e andare via da Londra mi ha fatto bene, probabilmente se non fossi scappato non avrei mai ripreso in mano la mia vita e non sarei dove sono ora".
"Penso tu abbia ragione anche se avrei preferito guardarti  negli occhi e salutarti. È stato bruttissimo entrare in casa e non trovarti.. se questo però è servito a farti stare bene vuol dire che ne è valsa la pena"
"Sono cambiate così tante cose, Haz e non c'è stato giorno in cui non ti abbia pensato, anche se non ne ho più il diritto, lo so. Tu stai bene?. Tu e Lucas avete in programma un'altra vacanza di natale come quella alle Maldive delle scorso anno?"
"In realtà io e Lucas non stiamo più insieme da un pezzo. L'ho lasciato l'anno scorso dopo aver trovato la tua lettera, non ci siamo mai arrivati alle Maldive. È stato un anno di cambiamenti anche per me, Boo. Ho venduto la casa dove abbiamo vissuto per 12 anni e sono andato a vivere da Niall, ho lasciato il St Thomas e sono tornato a lavorare al st Mary, quella è casa mia, in quell'ospedale sono cresciuto professionalmente e adesso sono il primario del reparto di cardiochirurgia. Ho una vita felice, soddisfacente e piena ma comunque mi manca qualcosa. Mi manchi tu, mi manca il nostro matrimonio e tutto ciò che abbiamo vissuto insieme. Nella lettera avevi ragione, avrei dovuto lottare insieme a te, cercare di rimettere insieme i pezzi e sostenerti visto che le cose più dolorose le hai passate tu, i 3 aborti li hai vissuti tu in prima persona, non io. Ho fatto così tanti errori che forse non avrei capito pienamente se non mi avessi scritto quella lettera e se non te ne fossi andato. Ho passato l'intero anno ad aspettare una tua chiamata, un messaggio, qualsiasi cosa ma sapevo che non sarebbe mai arrivato, pensavo ti fossi rifatto una vita. Niall, Liam e Zayn non mi hanno mai raccontato nulla di te, mi hanno solo detto che sapevano dove fossi, che stavi bene e che ti avevano promesso di non dirmi niente sul tuo conto. Hanno mantenuto la promessa fino ad oggi". Louis piange ormai a dirotto e non riesce a fermarsi
"Quindi sai.. sai tutto?"
"Si, so di Boston, di Joseph e di New York. È un bambino bellissimo e io sono un coglione ad averti lasciato solo e ad aver chiesto il divorzio"
"Non potevo non portare Joseph a New York. Ho mantenuto la promessa, Haz". New York è una città importante per Harry e Louis, è un po' come se fosse la loro città, ci sono stati diverse volte ed è il simbolo della loro storia. È stato il luogo della loro prima vacanza proprio a natale, poi Harry lo ha riportato lì quando gli ha chiesto di sposarlo, sempre in inverno inoltrato e ancora sono ritornati per il viaggio di nozze, in pieno dicembre e si erano promessi di tornare a New york con il loro primo figlio, in occasione del loro primo natale in 3. Ecco perché Louis ci teneva a passare le prime festività natalizie di Joseph proprio lì.
"Anche se Jos è solo mio figlio, ci tenevo in qualche modo, a  mantenere la promessa e a portare anche lui in questa città per noi così importante"
"Joseph è figlio tuo quanto mio, Lou e se mi vuoi ancora e sei disposto a perdonarmi tutto il male che ti ho fatto possiamo ricominciare. È un anno che ti cerco ma ho rispettato sempre il tuo volere". Louis non è in grado di parlare, è sopraffatto dalle mille emozioni che sta provando e dalle lacrime di gioia che gli scorrono lungo il viso
"P perché i ragazzi ti hanno detto solo adesso dove vivo e ti hanno dato il mio numero?"
"Perché hanno capito che ti amo davvero, perché in quest'anno non ho mai smesso di cercarti e soprattutto perché volevano che entrambi mantenessimo la promessa che ci siamo fatti". Mentre Louis parla con Harry bussano alla porta della sua camera d'albergo
"Haz, puoi aspettare in linea?. Hanno bussato alla porta della mia camera, mi avranno riportato i documenti che ho lasciato alla reception". Louis controlla Joseph che dorme ancora, sorride e poi va ad aprire alla porta
"Sorpresa, Boo". Louis non può credere ai suoi occhi, Harry è davanti a lui con un sorriso tutto fossette e il cellulare ancora all'orecchio.
"N non ci posso credere"
"Non mi hai ancora detto se mi perdoni". Si sorridono e Louis spegne la chiamata buttando poi le braccia al collo di Harry e lo bacia.
"Ti amo Lou e mi dispiace davvero tanto"
"Ti amo anche io Haz e non pensiamoci più. Forse dovevamo perderci per ritrovarci".
"Passeremo un bel natale amore, te lo prometto".
"Io, te e Jos, il nostro bellissimo bambino".
"Dov'è il piccolo?"
"Sta dormendo, vieni". Louis tira Harry all'interno della stanza e chiude la porta. Appena arrivano nella camera da letto Harry rimane incantato a guardare il piccolo che dorme con un sorriso rilassato sul viso
"È bellissimo Lou, le foto non gli rendono giustizia"
"È il sogno della mia vita che si è avverato, non ci speravo più ormai"
"Sei stato così coraggioso e hai combattuto per avere Joseph nella tua vita e io adesso farò di tutto per rendervi felici entrambi".
"C come faremo adesso?. Io qui sto bene, Boston mi piace e l'ospedale in cui lavoro è il più grande dello stato. Mi manca la mia famiglia, mi mancano i nostri amici ma.. non so se me la sento di tornare a Londra. Ci sono troppi ricordi dolorosi per me lì"
"Non dovrai farlo, Boo. Sono venuto per restare con te e Jos in America. Stavolta non commetterò errori e lavoreremo per far andare le cose meglio di prima". Louis si accoccola al petto di Harry e il riccio gli bacia dolcemente le labbra.
"Sono così felice e abbiamo mantenuto la promessa Haz".

***

"Jos hai visto che bello, guarda!". Joseph sorride e batte le manine mentre se ne sta comodo in braccio ad Harry che gli indica la sfera sopra l'edificio del Times.
"Fra poco sarà tutta illuminata e festeggeremo il nuovo anno, amore". Louis sorride, bacia prima la guancia di suo figlio e poi Harry sulle labbra. Joseph ride e bacia i visi dei suoi papà. Inizia il conto alla rovescia, le strade strapiene, le persone intorno a loro iniziano ad urlare festosi e a scambiarsi gli auguri. Joseph non sembra per niente spaventato da tutto quel rumore, anzi continua a battere le mani e ad osservare l'enorme sfera del Times appena illuminata che saluta il vecchio anno e da il benvenuto a quello nuovo. Harry stringe il loro bambino al petto e bacia Louis unendo le loro mani.
"Buon anno amore mio"
"Buon anno piccolo Boo. Amo te e Joseph e vi renderò felici"
"Ci rendi già felici e noi ti amiamo davvero tanto, Haz". Harry e Louis si baciano ancora e ancora mentre Joseph continua a ridere felice e batte le mani per festeggiare l'amore che si respira fra i suoi papà.

|angolo di bi|

Questo è il mio regalo di Capodanno. Buon anno, spero che vi piaccia e soprattutto spero che il nuovo anno vi possa portare tutto ciò che desiderate ❤.

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