Ho un problema per ogni soluzione

"Ciao Louis"
"Ciao"
"Come va oggi?"
"Come ieri"
"Sempre male?"
"Si"
"Allora temo che non dovremmo vederci più" il ragazzo dagli occhi blu non si scompone più di tanto a questa affermazione fatta dal suo psicologo. Lo fissa negli occhi e poi semplicemente alza le spalle.
"Perché?" Chiede come se nulla fosse. L'uomo davanti a lui, seduto sulla sua poltrona di pelle nera, si passa una mano fra i ricci corti e sospira, picchiettando con la penna sul foglio sul quale prende appunti ad ogni sua seduta.
"Perché sono 7 mesi che vieni da me e non hai fatto nessun miglioramento. Forse io non sono adatto a te. Non sei stato e non sei il mio primo paziente ma con te mi sento completamente incapace. Mi sono laureato 6 anni fa, esercito la mia proefessione da circa 4 anni, ho 31 anni ma non ho mai trovato nessuno come te. Ti sono antipatico e questo l'ho capito ma non hai mai cercato di darmi fiducia. Ho tanti pazienti con problematiche diverse dalle tue e che erano piú diffidenti di te e non volevano avere niente a che fare con me, ma alla fine, dopo un paio di sedute, si sono fidati. Tu invece non fai progressi e in 7 mesi non mi hai detto niente, se non cose che ho letto sulla tua cartella clinica. Non vale la pena continuare a far spendere soldi a tua mamma" Quando Harry ha conosciuto Johannah Deakin, la donna era disperata, cercava a tutti i costi di salvare Louis, il suo secondogenito. Jay ha 3 figli, avuti da 3 uomini diversi, ha avuto una vita difficile e ha anche rischiato di morire, ma tutte le volte ce l'ha fatta, aiutata dalla sua immensa forza e dai suoi figli. La sua più grande preoccupazione adesso è proprio uno dei suoi bambini, Louis, 16 anni, soffre di una grave forma di depressione e di diverse manie ossessive compulsive, ha tentato il suicidio 3 volte in un anno e la donna non sa più cosa fare. É per questo che si è rivolta ad Harry, 7 mesi fa. Harry é giovane, ha 31 anni è uno psicologo che si occupa soprattutto di bambini e adolescenti problematici e appena ha conosciuto Jay e la sua storia, ha deciso di voler aiutare Louis. Solo che le cose non sono andate per niente come sperava, anzi è tutto un disastro e il ragazzino non ha fatto nessun miglioramento.
"Okay. Lo dirò a mamma, posso andare adesso?"
"La seduta è appena iniziata, Louis. Manca un'ora alla fine"
"Che senso ha finirla se tanto non verrò più?" Harry sospira ancora, pesantemente, si alza dalla poltrona e si avvicina alla finestra.
"Sai cosa penso, Louis?" Il ragazzo quasi non lo sente, perché le parole di Harry sono appena sussurrate e continua a guardare davanti, verso finestra.
"Non mi interessa ciò che pensi"
"Adesso ti stai zitto e ascolti!" Harry si gira verso di lui e per la prima volta il suo sguardo non è comprensivo, anzi, è duro e gelido in direzione di Louis che è stupito.
"Penso che sei un fottuto egoista!! Che sei un debole e scegli la via facile! Vuoi ucciderti? Troppo semplice. Sei un bambino viziato! Sei fortunato e neanche te ne rendi conto!!. Hai tua mamma che farebbe di tutto per te, pur di vederti sorridere, pur di sapere cos'hai e tu come la ripaghi? dopo tutto ciò che fa per voi e dopo tutto quello che ha passato!!. Facile mollare, sai, potevo farlo anche io. Ho perso i miei genitori che ero piccolissimo e sono stato affidato ai servizi sociali, visto che non avevo nessun parente che si potesse prendere cura di me. Sono stato in un fottuto istituto insieme a mia sorella Gemma fino ai 18 anni e nel frattempo andavo a scuola e lavoravo per potermi pagare gli studi al college. All'inizio non volevo nemmeno più fare domanda, ne io e ne Gemma avevamo abbastanza soldi e le rette troppo alte, volevo mollare ma poi ho pensato ai miei genitori e non l'ho fatto. Mi sono impegnato il triplo e sono riuscito ad entrare al college con la borsa di studio, che, successivamente ho mantenuto per tutto il corso degli studi. Mi sono laureato prima dei miei compagni, ho fatto il percorso che dovevo, ho iniziato a lavorare in uno studio con altri psicologi e adesso eccomi qua, finalmente in uno studio mio, il sogno di una vita. Le tue sono solo scuse per non andare avanti, per non aprirti al mondo e alla vita!! Se davvero pensi che la tua esistenza valga così poco, prego, prova di nuovo ad ucciderti e stavolta fallo per bene" Harry apre la finestra invitando Louis a buttarsi giù. Se solo qualcuno lo vedesse sa che verrebbe radiato dall'albo degli psicologi e che questo suo atteggiamento non è di certo deontologicamente professionale, ma se c'è anche solo un modo per scuotere Louis e tentare di salvarlo, lui deve provarci.
"Andiamo, cosa aspetti? Ti sto facilitando le cose, devi solo buttarti. Ah no, tu sei abituato a tagliarti le vene, aspetta.. posso aiutarti" a passi svelti si avvicina alla sua scrivania, apre a caso un cassetto e prende da esso un tagliacarte, porgendolo al ragazzo che lo guarda con due occhi assurdi.
"Con questo è più facile, è tagliente e ti farà male. Su Louis, coraggio" tende il tagliacarte verso il paziente che non da cenno di muoversi.
"Non chiamerò l'ambulanza e ti lasceró morire, è quello che vuoi, no?" Harry posa l'oggetto sulle ginocchia di Louis, senza toccarlo, sa che il ragazzo odia il contatto.
"Basta!! Basta!!! Smettila!!!" Con una manata lascia cadere il tagliacarte lontano da lui e urla con tutto il fiato che ha in gola. Piange, e si porta i pugni alla testa, colpendosi ripetutamente.
"Basta!! Basta!!! Basta!! Basta!!! Basta!!" Harry non interviene, aspettava questo sfogo di Louis da 7 mesi, forse il ragazzino riuscirá ad aprirsi.
"Basta!! Basta!!" Continua ad urlare e a darsi a pugni.
"Non sono egoista!! Non lo sono!! E non sono una puttana!!" Adesso i pugni sono stretti davanti al viso e nascondono gli occhi. Harry si avvicina cautamente a lui tornando seduto sulla sua poltrona di pelle, di fronte al ragazzo.
"Chi ti dice che sei una puttana?"
"Io non lo sono!! Te lo giuro, Harry!!" Adesso Harry può vedere i suoi occhi non più nascosti dai pugni. Sono colmi di lacrime e spaventati, gli chiedono aiuto e Harry non vuole far finta di nulla.
"Lo so, ti credo Louis. Parla con me, dimmi che cosa hai dentro che non ti fa respirare e ti fa desiderare di morire" il ragazzo è sopraffatto dalle mille emozioni che sente in questo momento e fa l'unica cosa che gli dicono che sa fare. Si alza e si spoglia lentamente e rimanere in intimo, davanti agli occhi sbigottiti del suo psicologo. Louis trema e ha lo sguardo basso. Si tortura le mani l'una nell'altra e si morde il labbro con i denti. Harry é disgustato da quello che vede, non da Louis, ma da tutto quello che sta immaginando gli sia successo. Louis é esile e minuto, ha un fisico asciutto e gambe forti e toniche, è bello ma Harry é sicuro che questo sia solo il fantasma di ciò che il ragazzo potrà essere quando i suoi problemi saranno spariti. Il viso di Louis é spento, gli occhi blu così belli sono altrettanto tristi e il corpo così perfetto è martoriato da segni di ogni genere. Il petto e la pancia sono violacei, con segni di tagli sparsi qua e là. Le gambe sono piene di cicatrici e segni rossi, ben vividi sulla pelle. Non c'è una sola parte del suo corpo che non sia segnata dalla sofferenza. Harry intravede anche una lunga cicatrice che parte dalla gamba destra e finisce dietro, presume sul fondoschiena. Il ragazzo, come se avesse percepito lo sguardo di Harry su quella parte del suo corpo, si gira e allarga leggermente le gambe. Lo psicologo deve portarsi subito una mano alla bocca per non urlare. La schiena è anch'essa livida, violacea, costellata da segni di bruciature e grossi graffi che gli arrivano fino alle gambe. La cicatrice che parte da davanti, finisce proprio sul fondoschiena, coperto dallo slip nero. Fra le gambe sono presenti altri segni che Harry non riesce bene a vedere. Cosa gli è successo a questo povero ragazzo?.
"Louis.."
"Non dire niente, per me è stato più facile mostrarti ciò che nascondo piuttosto che parlare".
"È un grande ed enorme passo avanti. Sei bravissimo Lou"
"Non dirmelo, ti prego, non dirmi che sono bravo. Loro me lo dicono sempre"
"Loro chi?" Il ragazzino trema e Harry si alza avvicinandosi a lui. Raccoglie i vestiti sul pavimento e lo guarda.
"Vuoi.. posso aiutarti a vestirti?"
"Si.. Non è vero che mi sei antipatico e non è vero che non mi fido di te.." L'uomo non risponde, si inginocchia davanti a Louis e con estrema calma, attento a non toccare la sua pelle, gli infila i larghi pantaloni della tuta che il ragazzo indossa e poi le scarpe. Dopo si alza e Louis trattiene il respiro quando le mani di Harry sfiorano accidentalmente il suo braccio.
"Vuoi metterti tu la maglia?"
"N no"
"Hai visto? Non ti ho toccato per metterti i pantaloni, farò lo stesso con la maglia" ed Harry mantiene la parola, non tocca Louis nemmeno quando gli mette la maglia e il ragazzo, man mano, ritorna a respirare regolarmente.
"Vuoi sederti?"
"Harry, i io.." Harry si accorge giusto in tempo degli occhi di Louis che si chiudo piano piano e lo afferra prima che possa cadere a terra, svenuto fra le sue braccia. È normale questa reazione, il corpo di Louis si è difeso da tutto ciò che sta provando ed è per questo che si è lasciato andare. Lo prende in braccio e lo adagia sul divano, in fondo allo studio. Si allontana leggermente e aspetta che si svegli, non vuole spaventarlo. Passano pochi minuti e il ragazzino apre gli occhi guardandosi intorno.
"Lou, non agitarti, va tutto bene, siamo sempre io e te"
"S sono svenuto come un idiota, scusa" si mette seduto allontanandosi da Harry.
"Non chiedermi scusa, non devi. Sei svenuto perché il tuo corpo si voleva proteggere dalle troppe emozioni che ha subito".
"Adesso pensi ancora tutte quelle cose brutte di me?" Harry per la prima volta in 7 mesi vede Louis fragile, spogliato di ogni maschera di indifferenza che si è messo addosso in questo periodo.
"Non le ho mai pensate, volevo solo scuoterti. Se c'è un solo modo per salvarti io voglio provarci"
"Giusto, è il tuo lavoro"
"Non pensare che io mi interessi a te solo per lavoro"
"Ma è quello che fai, mia mamma ti paga 100 sterline a settimana"
"Facciamo così allora, questa è la tua ultima seduta, poi non verrai più allo studio.."
"Lo so, me lo hai già detto"
"Ascoltami, non verrai più allo studio ma ci incontreremo dove vorrai, al parco, a casa mia, in giro. Dovunque vorrai e passeremo del tempo insieme, solo come due amici e non più come medico e paziente"
"Non ho amici!"
"Da oggi ne hai uno"
"Non devo farti pena"
"Non mi fai pena, te lo giuro"
"Ti faccio schifo?"
"Niente di tutto questo, mi fa schifo la gente che ti fa del male" Louis abbassa lo sguardo e non parla più.
"Lou, iniziamo insieme questo percorso. Ti prego, fidati di me"
"Mi farai anche tu del male"
"Ti giuro che non ti farò del male" il campanello che segna la fine della seduta suona prepotente e Louis, quasi sconsolato, si alza dal divano e guarda lo psicologo con occhi imploranti.
"Non ti abbandono Louis, non ti lascerò solo. Non riesco ad aspettare una settimana, sento che potrebbe essere troppo tardi. Domani ti aspetto fuori dalla tua scuola e stiamo insieme. So che hai bisogno di me e del mio aiuto"
"Davvero vuoi vedermi domani?"
"Ti aspetterò davanti scuola, disdico tutti i miei appuntamenti"
"Non dire niente alla mia mamma"
"Non sono tenuto a farlo. Devi fidarti di me, Lou"
"Mi sono sempre fidato, anche se ti ho detto il contrario. Sei un brav'uomo Harry e un bravo psicologo"
"Vuoi che ti accompagno fuori da tua mamma che ti aspetta?"
"S si" l'uomo apre la porta dello studio ed esce seguito da Louis. Nella sala d'attesa però non c'è Jay, al suo posto c'è una ragazza, molto simile a Louis.
"Louis"
"Dov'è la mamma?"
"Non c'è, mi ha chiesto di venirti a prendere, andiamo dai"
"Salve, io sono Harry Styles, lo psicologo di Louis"
"Io sono Lauren, sua sorella maggiore"
"Piacere di conoscerti, Lauren"
"Andiamo Louis" Louis raggiunge la sorella e prima di andare, la sua mano si aggrappa alla giacca di Harry. Lo psicologo se ne accorge e lo guarda negli occhi. Il ragazzino scuote la testa, lascia la presa e segue la sorella fuori dallo studio.

***

"Cavolo! Per poco non ci beccava la professoressa!!"
"A scuola rischiamo troppo, non possiamo più continuare. Ha ragione Lauren, dobbiamo incontrarci solo dopo la scuola. Ha una casa disponibile dove possiamo stare tranquilli"
"Si ma così ci aumenta il prezzo!!"
"Lo so, ma ne vale la pena"
"Hai ragione amico!" Harry, come promesso a Louis ieri, si trova davanti alla scuola e lo sta aspettando. Ascolta i discorsi di alcuni ragazzi che stanno passando accanto a lui. Gli sembra di sentire il nome della sorella di Louis ma non ci fa caso, sono tante le persone che si chiamano così.
"Comunque stasera inizio anche io ad andare in quella casa, ho tanta voglia e scoparlo nei bagni della scuola non mi basta più" un altro ragazzo raggiunge i due e sorride introducendosi nel discorso.
"Stavo dicendo proprio quello, è più comodo in casa e anche se si paga di più ne vale la pena. Avete sentito cosa ci ha raccontato Lauren, ieri sera ha ricevuto più di 10 uomini e si sono divertiti da matti"
"Solo che ci penso mi sto eccitando! Immaginate cosa possiamo fargli al di fuori della scuola"
"Tutto quello che gli fanno gli uomini che frequentano quella casa da tempo. Si divertono a marchiarlo a proprio piacimento"
"Ieri sera lo hanno anche legato!! Avete visto oggi nei bagni? Urlava più del solito mentre lo scopavamo"
"Si! Se non gli tappavamo la bocca ci sentivano!"
"Infatti adesso non si regge in piedi"
"Indipendentemente da tutto, come si lascia scopare Louis, non lo fa nessuno. È la miglior puttana del mondo"
"Nom vedo l'ora di scoparlo ancora stasera"
"Andiamo via, poi chiamo Lauren nel pomeriggio e ci mettiamo d'accordo". Ad Harry gli viene il vomito, non riesce a contenersi. Scappa verso un albero poco lontano e vomita fra i fili d'erba. Non può credere a ciò che ha sentito e adesso sta mettendo insieme i pezzi. Prende un fazzoletto dalla tasca si pulisce la bocca e come se niente fosse torna davanti al cancello della scuola. Vede Louis uscire da solo, a passo lento, ha il viso sofferente e si mantiene la schiena con una mano. Harry gli si avvicina in un attimo e lo raggiunge
"Andiamo Lou"
"D dove?"
"Vieni con me, piccolino" Harry deve fare qualcosa e senza dirgli niente lo fa sedere in macchina e guida verso un'unica direzione, il distretto di polizia più vicino alla scuola.

***

"Louis, non devi avere paura"
"Andiamo via Harry, ti prego. Non è successo niente, non mi fanno niente"
"Ascoltami, hai detto che ti fidi di me, è davvero così?"
"Sì"
"E allora ti prego, voltiamo pagina insieme e inizia una nuova vita. Sarai felice, te lo prometto"
"Sarai con me?"
"Sempre" un agente di polizia li chiama e li invita ad entrare nella stanza del commissario. Louis prende la mano di Harry, la stringe forte e insieme a lui si decide ad entrare.
"Prego accomodatevi. Siete voi che volete fare una denuncia?"
"Si. È lui, Louis Tomlinson. Io lo accompagno"
"Bene, giovanotto, dimmi tutto. Sono qui per te"
"I io.. mi fanno tanto male, a scuola e anche fuori. Uomini e ragazzi pagano p per.. per torturarmi e v violentarmi. M mi bruciano le sigarette addosso e m mi marchiano c con il f fuoco.." il commissario quasi inorridito lo ferma
"A chi pagano, Louis?"
"P pagano m mia sorella. L lei mi costringe ad andare con i nostri compagni di scuola e con uomini più grandi. I ragazzi della scuola m mi prendono nei bagni e gli uomini più grandi in una casa, mi picchiano, mi legano, mi bruciano con le sigarette e con il fuoco. O oggi mia sorella ha detto ai nostri compagni di non continuare più a scuola perché possono scoprirci, verranno anche loro nella casa e mi possono fare quello che vogliono. Succede nella casa del papà di mia sorella, l lui non sa niente però, non abita più lì. M mi dicono che sono una brava p puttana e che d devo.. io devo.." Louis trema da far paura e scoppia a piangere. Harry lo tira a sé e il ragazzino si lascia stringere.
"Scusi, lei è un parente del ragazzo?"
"Sono il suo psicologo, Harry Styles"
"H Harry é b buono con me"
"Louis, tesoro. Puoi dirmi da quanto tempo ti fanno del male?"
"Quasi due anni. Lauren dice che io faccio schifo e che non sono il suo vero fratello e allora devo pagarla. La mamma non sa niente. I io.. ho anche provato a morire come mi ha consigliato mia sorella ma non ci sono riuscito"
"Tua sorella è maggiorenne?"
"Si, ha 18 anni"
"Devi darmi nome e cognome di tutti quelli che ti fanno del male sia a scuola che fuori e darmi l'indirizzo della casa che tua sorella utilizza per farti prostituire"
"Io.. farò tutto.. n non sono una puttana"
"Tranquillo Louis, presto finirá tutto e ti aiuteremo"
"G grazie".

***

"Harry, io non so come ringraziarti, hai salvato il mio bambino" Jay continua a piangere e il suo attuale marito, Dan, patrigno di Louis e padre di Nadine, la sorellina più piccola di occhi blu, la stringe fra le braccia, piange anche lui. L'uomo ama Louis come se fosse suo figlio e adesso si sente in colpa per tutto ciò che il ragazzino ha dovuto passare da solo, senza che loro si accorgessero di nulla. La polizia ha chiamato lui e Jay, gli ha spiegato tutto, hanno interrogato i ragazzi coinvolti e alla fine, messi alle strette, hanno confessato. Sono stati tutti arrestati, sia i compagni di scuola che gli uomini adulti, tutti identificati. Lauren è stata accusata di tanti reati e condannata a molti anni di carcere. Louis é finalmente libero e può ricominciare.
"Perché non ci hai detto niente, amore? Potevamo aiutarti"
"N no.. Lauren diceva che me lo meritavo" il piccoletto piange ed è seduto sul divano di casa sua, con Harry accanto. Non vuole più lasciare la sua mano.
"Non ti meritavi niente di tutto ciò, scusaci Lou"
"N non è colpa vostra, Dan"
"Harry, rimani a cena con noi? Dobbiamo festeggiare la fine di un incubo per Louis e l'inizio della sua nuova vita. Cambierà anche scuola, lo iscriveremo in un ottimo istituto privato" Louis annuisce felice di non dover più tornare in quella scuola orribile.
"Lou, vuoi che resti?"
"Io.." il più piccolo non risponde ma si nasconde nel petto di Harry, stringendosi di più a lui.
"Mi sa che questa è una risposta positiva, Harry" Dan ridacchia in direzione del figlioccio ed è così felice a vederlo legato a qualcuno dopo tanto tempo.

***

"Lou!! Dove scappi?!"
"Guardate il nostro LouLou come ci snobba per correre dal suo principe"
"Nemmeno ci saluta più!" Zayn, Liam e Niall prendono in giro il loro, ormai, migliore amico. Louis ha conosciuto i tre ragazzi 5 mesi fa, quando ha iniziato a frequentare la nuova scuola. Si sono avvicinati a lui fin dal primo giorno, hanno iniziato a legare e nemmeno dopo una settimana erano amici per la pelle. Louis non ha mai avuto amici e con loro è rinato, è finalmente felice e ha compiuto 17 anni da poco, con una grande festa. Si sta godendo la vita come dovrebbero fare tutti i ragazzi della sua età. Si sta lasciando pian piano tutta quella brutta storia alle spalle, soprattutto grazie all'aiuto di una persona speciale.
"Scemi!! Non stavo scappando, il mio Haz ha una sorpresa per me"
"Oh davvero?"
"Sentitelo! Il mio Haz"
"Nialler! Difendimi tu, per favore, sei il mio preferito" Niall abbraccia Louis e fa un gestaccio rivolto agli altri 2.
"Sono il suo preferito!! Beccatevi questa, stronzi!"
"LouLou dai! Ti vogliamo bene!" Louis ridacchia e mette un finto broncio per lasciarsi coccolare dai suoi migliori amici.
"Hey piccolo mio" basta solo questo per far girare Louis di scatto, farlo sorridere e farlo correre verso il giovane psicologo che lo aspetta a braccia aperte.
"Mio Haz!!"
"Ciao babe! Come sei bello!" Louis bacia la guancia del suo Harry e arrossisce.
"Andiamo? Voglio la sorpresa"
"Mi vuoi solo per la sorpresa?"
"Certo che no Hazzie! Ti voglio perché senza di te non sono felice"
"Aww" esclamano in coro i tre ragazzi alle spalle di Louis. Harry sorride e li saluta
"Ciao ragazzi!"
"Ciao Haz"
"Ci vediamo più tardi? Tu e Lou venite al cinema?"
"Certo, ci saremo. Vero piccolo?"
"Si Hazzie. Adesso andiamo, però" occhi blu trascina via Harry sotto le risate di Liam, Niall e Zayn.

***

"Qual è la sorpresa, Haz?" Louis mette il broncio e si siede sulle gambe di Harry, nel suo studio. Il riccio ha preso una vaschetta di gelato alla vaniglia, il preferito di Louis, e lo ha portato nel suo studio.
"Questa è la sorpresa. Io, te, lo studio solo per noi e il gelato" Louis sta per parlare ma Harry prende coraggio e lo bacia. Il loro primo bacio. Il cuore del più piccolo sembra esplodergli nel petto e allaccia le braccia dietro al collo dello psicologo.
"Ti ho portato qui perché é dove ci siamo conosciuti e dove i miei occhi hanno incontrato i tuoi per la prima volta. Prima spenti e tristi, adesso pieni di vita e di gioia. Voglio dirti che ti amo e voglio chiederti se vuoi essere il mio ragazzo.. so che abbiamo 15 anni di differenza e che tu non ti fidi ancora completamente delle persone, ma io non posso più far finta di niente. Dovevo dirtelo"
"T tu ami un disastro come come?"
"Amore mio, sei il più bel disastro della mia vita"
"Ti amo anche io, Hazzie. Di te mi fido ciecamente, amore mio" Harry approfitta della distrazione di Louis per mettergli al collo la collana che ha comprato per lui ieri.
"Ohh Hazzie!!" Louis prende la collana fra le mani e osserva il ciondolo a forma di sole con gli occhi lucidi.
"Ti piace, amore?"
"É bellissima Hazzie, ti amo tanto e comunque si.. voglio essere il tuo ragazzo. Lo voglio da tanto!"
"Sei il mio sole e ti amo, piccolo e dolce Louis".

***

"Harry!!"
"Amore, sono qui!" Louis corre al piano di sotto piagnucolando e si butta fra le braccia del suo ragazzo.
"Stasera conoscerò tua sorella e tuo cognato!"
"Esattamente qual è il problema, piccolo sole?"
"Il problema è che conoscerò tua sorella e tuo cognato!!" Harry ridacchia per la preoccupazione inutile del suo ragazzo e lo bacia. Louis si calma all'istante
"Non c'è nessun problema, amore. Stiamo insieme da 3 mesi ed è ora che tu li conosca, poi gli parlo sempre di te e ormai è come se ti conoscessero già" i due ragazzi stanno insieme da un po' di mesi ed entrambi sono felicissimi. Il più piccolo però è sempre insicuro e a tratti pessimista, è colpa di tutto ciò che ha subito negli anni e Harry é sempre pronto per rassicurarlo e amarlo come merita.
"Per te non c'è mai problema!!" Sbotta Louis con il solito broncio.
"E per te invece c'è un problema per tutto. Gli altri hanno una soluzione ad ogni problema, tu invece sei il contrario, hai un problema per ogni soluzione!!" Sembrano entrambi arrabbiati, ma alla fine si guardano in faccia e scoppiano a ridere. Harry lo bacia di nuovo e Louis ridacchia mordendogli una guancia.
"Hai ragione, Hazzie. Io ho un problema per ogni soluzione. Scusami, sono solo preoccupato di non piacere a Gemma e Alex, ti amo tanto e non sopporterei di non stargli simpatico"
"Vita mia, come puoi non piacergli?  Gemma ti adora già e io ti amo anche con i tuoi problemi per ogni soluzione" ridacchiano e Louis si accoccola al petto del suo uomo e sospira soddisfatto e decisamente tranquillo. Lui è più piccolo, si preoccupa per tutto rispetto ad Harry e molte volte esagera, ma il riccio non gli fa pesare mai nulla. Lo ama e lo proteggerà sempre.
"Ti amo tanto tanto e sono felice di essere il tuo sole. Tu sei il mio eroe dagli occhi verdi e dai capelli ricci, che mi ha salvato da una vita disastrosa"
"Sarai sempre il mio sole, piccolo mio e ti avrei salvato anche se non ci fossimo mai conosciuti. Eravamo destinati ad amarci e lo faremo per sempre".
"Si mio eroe, per sempre".

|angolo di bi|

Ecco qui, finalmente ho postato questa short. Spero vi piaccia.
Voglio precisare che ho cambiato il nome e il 'numero' di fratelli Tomlinson per non associare i veri nomi e le vere persone alla sorella cattiva che avevo pensato per la short.
Pochi giorni fa ho sentito in giro una storia simile a quella che ho raccontato io e purtroppo queste cose succedono davvero, ma come ogni storia che si rispetti, c'è stato un bel lieto fine. Fatemi sapere cosa ne pensate, è molto importante per me. Vi voglio bene!! ❤❤.

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