Lasciarsi andare
A volte, ma forse troppo spesso, mi prendo degli attimi per pensare al perché deve essere tutto così difficile?
Bisogna sudare, sempre, per ottenere le cose. Nulla viene per caso, con facilità, e se succede è una volta su mille e non devi ritenerti del tutto fortunato.
Bisogna stare attenti dove mettere i piedi, per evitare di farsi male e scivolare per terra.
Bisogna cercare di essere sempre ottimisti, con la paura di venire illusi che ci attanaglia lo stomaco in una morsa. Perché è sempre inesorabilmente dietro l'angolo quella paura, a tentare di sbilanciare un equilibrio che già non è del tutto stabile.
Bisogna avere delle istruzioni per tutto. Perché sennò non sapremo nemmeno qual'è il verso giusto dei pantaloni, sempre se non hanno l'indicazione della cerniera.
Bisogna sempre avere un piano B. Perché il primo piano ha molte probabilità di non andare come si spera.
Bisogna imparare a stringere i denti, perché le speranze sono fragili come vetro e troppo spesso vanno in frantumi con niente.
Bisogna costringersi ad essere forti, perché si deve lottare.
Sì, lottare.
Perché nessuno resta per sempre nella tua vita, e molto spesso ti sentirai dire addio da persone a cui tenevi. Perché il tuo sogno può non realizzarsi come vorresti o può mancare del tutto il suo bersaglio. Perché troverai così tanti ostacoli sul tuo cammino, che nemmeno ancora te li immagini e non avrai mai abbastanza dita per contarli.
Penso che bisognerebbe avere il superpotere di riuscire a leggere nelle menti degli altri, per evitare quelle attesi snervanti che precedono una sconfitta.
Vivere è faticoso, così come lasciarsi andare, una sfida continua verso te stesso, verso i tuoi limiti e contro gli altri. Come se fosse tutto una scommessa contro l'ignoto.
Nel lavoro per dimostrare che sei tu il migliore, che vuoi davvero quel posto, che ne hai bisogno, che sei un membro importante, che ti impegni costantemente.
Nella famiglia per tenersi saldi dopo i litigi, le incomprensioni e le discussioni.
Nelle amicizie per riuscire a capire quali sono davvero sincere.
Nell'amore per riuscire a capirlo davvero.
Ti butterai giù. Rotolerai nei crepacci. Ti sentirai sul bordo di un precipizio. In bilico. Senza fiato. Ferito. Colpito al cuore. Affondato.
Eppure devi mandare giù il boccone amaro, ricacciare indietro le lacrime, stringere i pugni e dirti che da una sconfitta può nascere qualcosa di buono.
Puoi trovare un'altra strada.
Intraprendere altre scelte, che forse ti porteranno a momenti migliori.
Calpestare i tuoi ricordi, quelli che ti rendono il cuore pesante, e nasconderli nell'angolo più remoto di te stesso.
Per evitare di cadere, di sprofondare. Perché in cuor tuo sai quanto vali. Sai che sei forte.
Ma poi hai paura. Paura che la tua forza potrà finire, come si consuma la fiamma di una candela.
Che non riuscirai a sopportare sempre chi ti delude, chi ti illude, chi ti passa davanti nonostante i tuoi sforzi, i crolli, le ansie, i tormenti che ti tengono sveglio di notte, i problemi che ti affollano la testa.
Chiudi gli occhi e mandi al diavolo chi ti dice "se fosse facile non ci sarebbe gusto".
Perché tu conosci le tue fatiche, i tuoi sforzi, i tuoi sudori per ottenere qualcosa che ti rendesse davvero felice. Che ti lasciasse quel gusto di vita sulle labbra.
Chiudi gli occhi.
Sperando che domani sia un giorno migliore, con tutti i granelli di forza che ormai ti sono rimasti.
Perché alla fin fine, se sei stato forte finora riuscirai ad esserlo anche domani.
A volte mi fermo e penso che mi stancherò di recitare queste parti imposte da altri. Eppure le mie scelte non possono essere mai del tutto mie. Bisogna sempre piegarsi in parte o del tutto a quelle di altre persone più potenti, più importanti, più in alto di te, più vecchie di te.
A volte quando dai il meglio non serve a nulla...
A volte ci si sente così poco ascoltati.
Si fa così meno fatica a sedersi, che a restare in piedi.
Però, alla fine, è molto meglio tenersi in piedi.
Perché da seduti ci si perde davvero troppe cose.
Tra cui quelle piccole vittorie che ogni tanto arrivano.
E poi da seduti, prima o poi bisogna per forza rialzarsi, ed anche quello è faticoso.
A volte si ha bisogno di prendersi un attimo per lasciarsi andare, soltanto... prendere un bel respiro e chiudere gli occhi.
Ed a volte anche contare.
Uno, due... tre. Poi si riparte.
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