La scacchiera delle riflessioni

«Non lo capisci? Il mondo è la mia scacchiera. Non puoi fare come ti pare, ci sono delle regole con le quali vi proteggo».

«Nessuno mi comanderà».

Fu con queste tre parole che il primo angelo mi si ribellò. Portando alla rovina tutto il mio popolo. Chi lo seguì cadde con con lui nelle viscere labirintiche dell'oscurità. 

Ho creato un mondo. Dato delle regole, semplici e chiare, con le quali ho sperato di proteggerli da questa caduta eterna.

Ma l'anima è qualcosa di così difficile da plasmare. Da curare.

Una grande responsabilità da un peso eterno. Perché non si consuma come le fiamme ardenti delle emozioni. Emozioni che sempre più spesso vengono messe da parte, per dare importanza ad altro. 

Ho lasciato ad ogni essere la libertà di scelta, chiedendo soltanto di rimanere dentro il quadratino che gli avevo disegnato. Ma molti uomini vorrebbero impadronirsi di tutta la scacchiera, sulla quale non hanno diritto. Ed ora quasi mi pento di non aver messo un recinto attorno al confine di ogni quadrato. Le mie pedine sono libere di poter invadere un altro quadrato, un'altra anima, ma senza farlo in modo arrogante. Ho pensato troppo ingenuamente, quando credevo che l'amore avrebbe mosso ogni loro passo.

Non credevo che gli uomini col tempo avrebbero rovinato la mia opera, con così tanta facilità. Soltanto per soddisfare i loro bisogni egoisti di comodità. Era bello guardarli crescere, scoprire ciò che avevo creato per loro, finché non cominciarono a farsi la guerra. E la guerre perseverano ad impastare la terra di fumo e sangue innocente. Era bello prendermene cura finché non cominciarono a fare di testa loro, seguendo il ragionamento di quell'angelo che ho cacciato dalla mia dimora. Rovinandosi l'anima, riducendola in qualcosa di cui nemmeno io riesco a vedere più la forma.

Sono solo semplici scelte. Semplici dettagli che muovono un cuore. Semplici desideri dentro la ragione. E la faccia della medaglia può cambiare dal bianco al nero, o viceversa. Ho sempre pensato che ogni scelta avrebbe condotto ogni uomo nel posto migliore in cui dovesse stare. Eppure continuano a sbagliare, pensando solo a sé stessi, come se nel mondo ci fossero solo loro su un trono dorato. Diventano ciechi, mentre la scacchiera è composta da ogni singolo quadratino, uguale agli altri.

Ho creato il mondo per svago, gioendo di ogni singola entità, dal più minuscolo insetto alla più grande montagna.

Ho creato l'uomo perché mi sentivo solo. Ed ora ogni uomo si isola, mentre io l'ho messo in un mondo pieno di meraviglie, senza confini, senza recinti a limitarne lo sguardo.

Ho creato la vita, così cara e preziosa. Ma ora non posso più proteggerla. Non posso proteggere l'uomo da sé stesso. Il libero arbitrio consente di sbagliare, per questo esistono il senso di colpa e la parola scusa. Per questo ho dato all'uomo la ragione, a differenza degli altri animali. Ma l'uomo sta diventando anche sordo.

E così ora non mi resta che guardare questa lotta tra male e bene, senza ben sapere chi alla fine prevarrà sull'altro.

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