Un regalo inaspettato
Mancavano cinque minuti a mezzanotte quando Sam Winchester varcò la soglia dell'ospedale abbandonato. Secondo un informatore anonimo, vi si aggirava uno spirito che faceva la sua comparsa allo scoccare delle dodici in punto. Nulla di anomalo, se non fosse che la sua presenza metteva a rischio l'incolumità di ragazzini che si improvvisavano cacciatori di fantasmi.
Trasse un sospiro e diresse il fascio della torcia da un lato all'altro.
L'eco dei suoi passi appesantì il silenzio che aleggiava lì intorno e un brivido gli corse lungo la schiena quando, scoccata la mezzanotte, udì delle risate raggelanti. Sulla parete crepata del corridoio che stava percorrendo apparve qualcosa di viscido, di un colore scarlatto che non fu difficile identificare. Impugnò un'asta di ferro portata per l'occorrenza, efficace contro gli spiriti.
Trova ciò che lo lega a questo mondo e brucialo.
La torcia sfarfallò appena prima che Sam riuscisse a raggiungere le scale. Le diede dei colpetti nervosi, mentre l'aria si raffreddava. Se solo Dean fosse con lui... Ma suo fratello maggiore era scomparso in seguito all'attacco dei vampiri.
Perché non mi hai permesso di farti tornare in vita?
Del trambusto proveniente dal piano superiore lo distolse da quei pensieri. Salì le scale di corsa, per poi finire in un corridoio sporco di cenere. Purtroppo, Sam non aveva con sé del sale da usare qualora si fosse rivelato necessario; si chiese se ci fosse qualcosa di mistico in quella sostanza, per renderla efficace a tal punto.
Lo spirito varcò una delle poche stanze presenti.
Basta poltrire!
Percorse il corridoio a passo felpato e raggiunse la camera da dove, se ne accorse solo in quel momento, proveniva un chiarore caldo. Scoprì che la luce era generata da dozzine di candele accese. Davanti a esse, un uomo dal capo chino gli dava le spalle. Gli si avvicinò cauto, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a esorcizzarlo, ma quando questo parlò sentì un groppo in gola.
«Se al mio posto ci fosse stato nostro padre, ti avrebbe rimproverato per aver fatto troppo rumore.» Lo spirito si voltò, rivelando le fattezze di un giovane uomo il cui sorriso avrebbe potuto stregare chiunque. «Ciao, Sammy.»
Sam schiuse le labbra e rilassò la postura. «D-Dean? Come puoi... Voglio dire, tu sei...»
«Morto, sì» lo interruppe lui, con cipiglio divertito. «Sono uno spirito, ma non sono da solo.»
Le candele vennero oscurate dalla materializzazione di altre presenze eteree. Riconobbe Bobby, Ash, Rowena e altri vecchi amici, c'era perfino Crowley.
«Ragazzi...» Si strofinò gli occhi, incapace di trattenere l'emozione, e li osservò uno per uno. «Com'è possibile?»
«Castiel ha intercesso per noi e ci ha permesso di passare un po' di tempo sulla Terra» proseguì Dean, per poi allargare le braccia. «Ci scuserai se non ti abbiamo preparato un dolce caramellato, ma abbiamo rimediato con qualche scherzetto spaventoso.»
«Basta chiacchiere, ti abbiamo condotto qui per un motivo» si intromise Bobby.
«Ovvero?»
E così, tutti quanti dissero in coro: «Buon compleanno!»
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