Buon Halloween, Lucy!
Lucy si trovava all'interno di un cerchio sterrato circondato da fiaccole accese, in piedi di fronte a una meridiana magica che segnava l'avvicinarsi della mezzanotte.
Ormai sono grande, ho ben nove anni.
Un essere luminoso andò a posarsi sul palmo della sua mano. La fatina indossava un abito arancio striato di nero. «Sicura di volerlo fare?»
Lucy gonfiò il petto. «Certo. Così potrò dimostrare ad Alysia che non sono una fifona.»
Polly sorrise. «Ricordi le regole?»
Fece un cenno di assenso, memore delle ore passate a consultare un libro contenente una mappa del percorso che ormai conosceva a memoria. Doveva percorrere un sentiero illuminato da centinaia di altre fiaccole che serpeggiava all'interno di un bosco, fino a raggiungere l'uscita. Ce n'erano sparse anche al suo interno, così che potesse notare le ombre che vi si muovevano. Lucy deglutì a vuoto e iniziò la sua corsa, consapevole che da lì a poco qualcosa avrebbe cercato di spaventarla.
E infatti, poco dopo Polly si aggrappò alla sua nuca e mormorò: «Arrivano.»
Gemiti raccapriccianti giunsero dalla vegetazione, e per poco Lucy non mise un piede in fallo appena una figura spettrale attraversò il sentiero.
«Non fermarti!» esclamò la fata.
Lucy aumentò l'andatura, poiché un ululato vicino e uno sciame di pipistrelli che sorvolavano il cielo sopra la sua testa le fecero capire che gli spiriti non erano le uniche creature che infestavano quel luogo. Purtroppo, la stanchezza cominciava a farsi sentire per le sue esili gambe. Trattenne un urlo quando alcuni pipistrelli scesero in picchiata e le sfiorarono gli abiti e i capelli, ma la paura svanì non appena il fragore di un'onda la informò che la meta era vicina.
E infatti, il bosco si diradò e lei finì in cima a un'alta parete rocciosa, in fondo alla quale si estendeva una spiaggia affollata da diverse creature impegnate con gli allestimenti per la festa. Centinaia di fate facevano brillare il mare e l'aria era permeata da voci e allegre risate.
È bellissimo!
Un guaito spinse Lucy a voltarsi verso il bosco, dal quale uscì un piccolo licantropo che le correva incontro senza dar cenno di volersi fermare. L'impatto fu inevitabile ed entrambi precipitarono dalla rupe, ma una nuvola di pipistrelli creò un cuscinetto che rallentò la loro caduta. Poco dopo, Lucy si ritrovò faccia a terra, con bocca e naso pieni di sabbia.
«Sei il solito idiota, licantropo puzzolente» mormorò qualcuno, mentre lei si rimetteva in piedi.
Un pipistrello assunse le fattezze di una bambina dallo sguardo duro e capelli color cremisi. Lucy la abbracciò. «Mi hai salvata!»
«Gli amici servono a questo» rispose Alysia. «Il percorso è stato spaventoso?»
«Spaventosissimo, ma anche divertente!»
Il licantropo si scusò a capo chino, poi chiese: «È odore di muffin quello che sento?»
Lucy individuò una donna robusta dal volto gentile che scuoteva un mestolo in aria, e solo allora si rese conto che la corsa e la paura le avevano messo una gran fame. Prese entrambi per mano e andarono a unirsi ai festeggiamenti.
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