👀👀👀 Parte 2
Fisso il test di gravidanza davanti ai miei occhi, sperando di star avendo le allucinazioni e di star sbagliando a trarre conclusioni affrettate... ma la scritta è chiara sul piccolo display, non ci sono errori. Sono incinta.
Cerco di scacciare via questa sensazione di nausea che mi sta avvolgendo per colpa dell'ansia, ma è impossibile quando nella mia mente nascono troppe domande. Come è possibile che io sia incinta? Prendo la pillola, pensavo che fossi al sicuro e coperta, ma a quanto pare mi sbagliavo. Come diavolo faccio ora? Non so nemmeno se siamo davvero una coppia io e Max, figuriamoci se so cosa fare in questa situazione.
Mi porto le mani nei capelli e li tiro all'indietro in preda a una crisi di nervi e di pianto, lasciando che un gemito di rabbia e frustrazione fuoriesca dalle mie labbra, girandomi poi di scatto quando sento la porta del bagno aprirsi e poi mia madre entrare. Quasi salto in aria e d'istinto cerco di nascondere il test dietro di me.
"Che succede?" mi guarda preoccupata, cercando di capire "Ti ho sentita piangere e sei sconvolta... pare che tu abbia visto un fantasma..."
"Mamma... non è nulla." mento, anche se non è difficile capire che lo sto facendo. Le lacrime scendono copiose dai miei occhi e la mia voce trema. "Sto bene... è stato solo un attimo."
"Cosa hai lì? Che sta succedendo? Non è vero che non hai niente." si avvicina a me e prova a farmi spostare, ma io resto salda davanti al lavandino. "Flora, davvero. Voglio sapere la verità."
Mi tremano le gambe e le mani, ho paura, sono terrorizzata da tutto questo che al momento mi sembra qualcosa di più grande di me... ma non posso nasconderlo alla mia famiglia, lo verrebbero a sapere comunque. Perciò prendo un bel respiro profondo e le do il test di gravidanza.
Lo afferra con espressione neutra, mi aspetto che da un momento all'altro impazzisca, ma non lo fa. Continua a fissare il test per secondi interminabili e poi, finalmente, mi rinizia a guardare. "L'hai appena scoperto?" annuisco solamente per rispondere alla sua domanda, così lei continua. "Va bene, ora respira. Andrà tutto bene, non è la fine del mondo. C'è una soluzione a tutto, ricorda. E poi sono certa che Charles se ne prenderà cura, e si prenderà cura di te."
Sussulto sentendo le sue parole e deglutisco rumorosamente. Charles? Anche lei pensa che io frequenti lui? "Charles..."
"Sì... ho sempre pensato che ci fosse qualcosa tra voi. Ho visto varie volte quanto è attento a te e quanto è dolce con te." sorride e mi accarezza i capelli "Sono sicura che davvero ti starà accanto qualsiasi cosa vogliate fare. Non esistono più i ragazzi così, sei fortunata a stare con lui, e lui ad aver trovato te." so che questo sarebbe il momento di dire la verità, ma non riesco, non ce la faccio proprio, perciò sto zitta e annuisco in modo distratto, sperando con tutta me stessa che questo sia solo un incubo e che presto mi sveglierò.
*****
Non so più quante lacrime abbia buttato giù, ma per fortuna anche mio padre non ha preso male la notizia, anche se era più scioccato di mia madre e inizialmente meno dolce, ma ora sembrerebbe essersi davvero calmato, forse dopo che mamma gli ha parlato. Mi hanno addirittura accompagnata a comprare qualcosa di sfizioso per pranzo che potesse nutrirmi e contrastare il mio cattivo umore. Non mi aspettavo reagissero così bene.
"Mi hai cercato?" scatto in piedi sentendo la voce del pilota Ferrari e corro ad abbracciarlo. Sembra essere leggermente scioccato, visto che sento il suo corpo irrigidirsi, ma subito dopo ricambia la mia stretta. "Ehi... ma stai piangendo, che è successo?" mi accarezza la schiena e cerca di farmi calmare, ma con scarsi risultati. "Hai discusso con Max?"
Solo a sentire il suo nome, vengo attraversata da centinaia di brividi. Non so come farò a parlargli. Ho paura della sua reazione... abbiamo una relazione nascosta, non credo che si aspetti di sentir parlare di un figlio.
Sciolgo l'abbraccio con il monegasco e lo prendo per mano, portandolo a sedersi dove ero accomodata io prima che arrivasse, ossia sullo scalino di casa mia, in cortile. Pensavo che prendere un po' d'aria in mezzo ai fiori mi avrebbe calmata, ma mi sbagliavo. Pare che nulla riesca a tranquillizzarmi.
"Charles... aspetto un bambino." dirlo a voce alta lo rende ancora più vero. "L'ho scoperto stamattina..."
Il mio amico si fa serio e mi stringe più forte le mani, con aria dispiaciuta... questa sua reazione non promette nulla di buono. "Max lo sa?"
Scuoto la testa in segno di negazione "Non ho il coraggio di scrivergli. Prima mi ha chiamata per sapere se stasera poteva passare a prendermi per restare qualche giorno con me in una casa in campagna della sua famiglia."
"Ovviamente all'oscuro da tutto e tutti..." Il commento di Charles sembra quasi infastidito, come se sapesse qualcosa che non so. "Flora... posso chiederti se sei stata tu a chiedere a Max di tenere nascosta la vostra storia o il contrario?"
Aggrotto le sopracciglia e lo guardo confusa, cercando di capire il perché di questa domanda. "Gli ho sempre detto che Daisy non avrebbe mai accettato la nostra relazione..."
"Sì, ma gli hai chiesto tu di tenere nascosta la storia? Pensa bene alla dinamica."
"No..."
Stringe ancora di più le mie mani, ma si rilassa quasi subito. "Ecco. Max non sta giocando onestamente, tiene nascoste le sue mosse. Flora, ho paura che Max non sia stato completamente sincero con te. L'ho sentito parlare con la sua ex, dice a tutti che non sta con nessuna e la tranquillizzava come per paura che lei lo scoprisse."
"Ma si sono lasciati... e di questo sono certa." ho letto i messaggi in cui lei incazzata lo insultava per averla mollata, non potevano essere falsi, Max non sa nemmeno che li ho visti.
"Non dico che stiano insieme, dico che cerca di tenersela buona."
"Questo non significa che non ci tenga a me... Charles, lui mi ha conquistata, lui ha fatto tutti i primi passi, lui cerca me quando sta male." cerco di convincere me più che lui, ma un qualche allarme nella mia testa scatta, come a indicarmi che non tutto ciò che credo su Max sia esatto. "Devo dirgli del bambino..."
Charles annuisce e mi accarezza dolcemente il viso "Comunque andrà io sono con te."
*****
Non so come, ho convinto Max a farmi andare a casa sua per parlargli. Ha insistito tanto per venire lui da me, ma alla fine ha ceduto. Ho chiesto a mia madre di accompagnarmi, anche se non sa dove stiamo andando.
Parcheggio l'auto davanti a casa del pilota e mi giro verso di lei, sedendola chiedermi con aria confusa dove siamo. Prendo un bel respiro profondo e cerco in tutti i modi di restare calma. Tutta questa situazione è assurda e surreale.
"Non è figlio di Charles. Io e lui siamo solo amici, non c'è mai stato niente tra noi." mi mordo il labbro inferiore prima di continuare, accarezzando d'istinto la pancia non ancora evidente "Frequento Verstappen da qualche mese... l'ho conosciuto al paddock, ci siamo piaciuti e frequentati. Nessuno ne sa nulla, Charles a parte. E ora eccomi qua."
Mi guarda dolcemente e mi accarezza il viso. "Perché non hai detto nulla?"
"Perché abbiamo deciso così. Lui non piace alle mie amiche e anche per lui, a quanto pare, andava bene se non venisse fuori che aveva una ragazza." che storia ridicola a dirla ora "Ma adesso devo parlargli."
"Andiamo. Mamma è qua." mi lascia un bacio sulla guancia e mi dà così coraggio per affrontare questa cosa. "Vedrai che andrà bene."
Non lasciamo spazio ancora ad altre parole, spengo l'auto e scendo, seguita da lei. Non so con quale forza io riesca a camminare, ma lo faccio. Arrivo fino al citofono di casa sua, suonando senza pensarci troppo su, per paura di ripensarci e di scappare così a gambe levate.
Mia madre mi lascia una carezza sul braccio, facendomi sentire la sua vicinanza, e nello stesso momento il portoncino di casa di Max si apre, rivelando la figura del mio ragazzo davanti a me. Sorrido vedendolo in tenuta da casa e pensando a quanto sia affasciante anche in questo momento. I nostri contri avvengono sempre in luoghi inerenti alla Formula Una, per cui lui indossa o la tuta o è vestito elegante.
"Flora..." Si blocca realizzando che non sono sola e lanciandomi un'occhiata confusa e infastidita. "Signora." la saluta comunque cordialmente, ma non ci invita ad entrare in casa.
"Max... dobbiamo parlare."
Mi incita a parlare muovendo la mano davanti a sé, fissandomi con i suoi occhioni di ghiaccio... stavolta sembrano più freddi del solito, sembra non si scaldino nemmeno vedendo me. "Parla."
"Non è una cosa da dire così sulla porta..."
"Flora... nemmeno ci conosciamo, che sta succedendo?" Sgrano gli occhi sentendo la sua frase e sento il mio fiato spezzarsi. Che diavolo dice? "Perché sei qua? Ho capito che era urgente e ti ho detto di sì, ma davvero non capisco."
"Maxie... che stai dicendo?" spero che non stia fingendo davvero di non conoscermi solo perché non sono venuta sola.
Si irrigidisce sentendo il nomignolo che uso sempre per chiamarlo, ma continua a tenere la sua solita facciata apatica.
"Ripeto: non capisco che stia succedendo. Penso tu abbia altre persone da vedere se ti succede qualcosa, io forse non sono il più indicato." sento mia madre trattenere il fiato, così le lancio un'occhiata per chiederle di non fare niente. So che si sta innervosendo a sapere la verità e a sentire invece quello che Verstappen dice. "Non c'è confidenza..."
"Sono incinta..." Lo dico comunque, sperando che questo gli faccia cambiare idea e lo faccia smettere di fingere di non conoscermi. "Aspetto un bambino, Max."
Lo conosco, lo conosco abbastanza per vedere tante emozioni colorargli lo sguardo, nonostante resti serio e non accenni minimamente a fare nessuna espressione.
"Perché lo dici a me? Charles ti ha cacciato?"
"Davvero fai? È tuo, e lo sai benissimo. Non sono mai stata con Charles."
Deglutisce, mentre io inizio a piangere non riuscendo a trattenermi. Non riesco davvero a credere che si stia comportando così, certo sapevo che non sarebbe stato facile e che non è una notizia semplice da assimilare e digerire, ma lui si sta comportando da stronzo.
"Senti... non so perché tu stia dicendo questa cosa. Scusate ma ora devo andare." cerca di chiudere la porta ma io lo fermo, mettendomi in mezzo, avvicinandomi poi a lui. Lo sento trattenere il fiato, come se fosse combattuto tra quello che sta facendo e dicendo e quello che dovrebbe fare davvero, ma me ne frego. Sono stanca di giustificare sempre tutti. "Che c'è, Flora?"
"Mi fai schifo." gli do uno schiaffo, nonostante sia una tipa che condanna sempre tutte le forma di violenza, non riuscendo a trattenermi. "Tranquillo, sparirò completamente dalla tua vita, Max."
Lui mi guarda dritto negli occhi, come intenzionato a ribattere, ma alla fine decide di non farlo, abbassa lo sguardo solamente, perciò afferro la mano di mia madre e la porto via, volendo allontanarmi il più velocemente possibile da lui e da tutto ciò che lo riguarda.
Ho il cuore spezzato, mi sento illusa e usata, ma non gli permetterò di mettermi i piedi in testa, avere altro potere è una cosa non che si merita. Può scordarsi di me, di ciò che abbiamo condiviso, e anche di questo bambino. Non ho bisogno di lui, non voglio nella vita una persona che mi ripudia e che non si prende le responsabilità di ciò che ha fatto.
L'avevo sopravvalutato, pensavo che fosse migliore di così, che avesse dei valori, ma a quanto pare mi sono completamente sbagliata.
Mi fermo solo quando sono vicino all'auto, ed è qua che mia madre mi stringe a sé, mi abbraccia forte e mi culla come quando ero bambina, mentre io mi maledico per aver creduto alle belle parole di Max e a ciò che c'era tra noi. Sono proprio una sciocca.
Ora, però, non importerà più. Andrò avanti. Vivrò la mia vita, e sono intenzionata a far venire al mondo questo bambino, prendendomi cura di lui e amandolo come merita. Non gli farò mai mancare nulla, e so che grazie alla mia famiglia e alle persone che mi amano, ce la farò.
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