spuma(nte)
"Io amo quella donna."
Quella tranquilla, con gli occhi chiari, chiari e pieni di spuma.
Sai cos'è la spuma?
Quella morbidezza che la dolcezza detiene ed ogni tanto vaneggia, futile, immensa, terrificantemente splendida.
Ed è così leggera da sembrare pesante,e la sua pesantezza ti mette le manette, una benda bianca e sei già nel tuo pigiama di flanella azzurrina, quasi celeste, di colpo nuovamente nella tua culla, quella dolce culla di spuma, poiché da piccolo la spuma ovunque è; mentre da grande ti entra negli occhi, nel cuore, e ti affonda perché ti ricorda che la tua leggerezza di bambino se n'è andata via, è fuggita dal tuo corpo impuro lasciandole spazio...
E allora la spuma, da morbida e dolce com'era, diventa una catena, una croce, un pianto che non farai perché gli adulti non piangono (...)
Però la sua spuma è ancora leggera, e non prova dolore e torna gioia in quegli occhi che sanno di prato, di fresco, di brughiera, d'infanzia.
E allora te ne innamori follemente, finché non li richiude per riposare e noti il volto anziano, la pelle spenta e gli abiti scenci di una donna che per tutta la vita ha lavorato fino a far diventare le mani callose, la cute bruciata dal sole e la bocca sempre serrata, poiché le hanno insegnato a non guardare in faccia nessuno, a restare costantemente in silenzio perché nel mondo della violenza in cui tutti puntano a guadagnare ma ognuno pensa solo a sé stesso, a nessuno importa se vivi o muori, quindi ci devi pensare tu a sopravvivere, qualunque età tu abbia.
E negli attimi in cui ha gli occhi chiusi il suo corpo, il suo essere diventa il ritratto della violenza, della brutalità.
Ma lei li riapre, gli occhi.
E ti innamori di nuovo.
non sapevo cosa fare durante l'ora di matematica e ascoltare non era tra le opzioni
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