Sorella
Mia urla sempre nel cuore della notte. Orribili grida che ti fanno raggelare il sangue.
E non riesco a farla smettere.
Rimango sdraiato sul mio letto, via da questo mondo, sognando, e le sue urla penetrano nel mio sonno.
Lei piange per me, piange per qualcuno.
Non posso aiutarla, nulla di ciò che farò la fermerà.
Le porto un po' di lavanda fresca, un giorno. Spero che il profumo la potesse calmare.
I miei occhi si chiudono, e mi lascio trasportare.
Ma le grida.
Cosa posso fare, ? Perché urli? Cosa ti spaventa? Non me lo dirai, non posso aiutarti.
Una notte, quando le urla sono troppe, mi alzo. Fermerò le urla.
Mi dirigo al suo letto, e mi inginocchio proprio vicino al suo capo.
Smettila di urlare. SMETTILA DI URLARE.
Guardo in basso, verso di lei, ma non riesco a vederla. È buio e c'è una distanza tra noi.
SMETTILA DI URLARE.
Lei smette, ma solo perché sa che c'è qualcuno qui.
Lei sta in silenzio, non vuole che loro sappiano che lei è qui.
Mia madre, che mi dice di tornare a letto. Devo smetterla di far visita a mia di notte.
Ma non le senti le grida, mamma?
Ma non le sente. Solo io.
Mia fa finta di dormire.
Mi alzo.
Sono sporco del terreno su cui mi sono inginocchiato, sopra la tomba di mia .
Riposa nella sua bara. Morta, ma continua a gridare.
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