Valentine' S Day IV ~ KuroKen ~


⚠️Disclaimer⚠️

Questa storia presenta contenuti per adulti abbastanza espliciti, per tanto non è adatta ai minori.


*

~ Kuroo x Kenma ~

Il Bosone di Higgs

Parole: 8249***.


*


Mancava una settimana a San Valentino, e già su Tokyo, si era adagiato uno strato di neve che rendeva impossibile gli spostamenti a piedi, ma questo non scoraggiava i temerari che andavano alla ricerca della cioccolata perfetta da regalare; o anche i lavoratori, che dovevano per necessità, recarsi sul posto di lavoro.

L'Università delle Scienze di Kagurazaka, struttura privata di alta formazione scientifica, nel quartiere di Shinjuku, era piuttosto trafficata da studenti, professori e ricercatori, come se all'esterno, non avesse ripreso a nevicare, su quei già abbondanti 40cm di neve vecchia.

Il contrasto che si creava, tra le neve fresca, candida e pura, con quella vecchia ed ingrigita dall'inquinamento, era abbastanza particolare e curioso.

Così com'era curioso e particolare Kuroo Tetsurō, professore associato e ricercatore nel gruppo di particelle subnucleari, di soli 26 anni, all'Università di Kagurazaka, che in quel momento stava per rientrare a casa.

<<Professore! Professore!>> una voce femminile richiamò la sua attenzione, sotto quei grandi e candidi fiocchi di neve, che piano si stavano depositando sui loro abiti.

<<Si?>> la voce profonda e roca di Kuroo Tetsurō faceva impazzire tutte le sue studentesse, così come i suoi studenti ed anche, persino alcuni dei suoi colleghi.

Ma non era solo la sua voce a renderlo estremamente attraente, bensì era tutto l'insieme.
Kuroo Tetsurō era alto 190 cm e pesava un complessivo di 88 kg distribuiti ben equamente tra cervello e muscoli.

Com'era possibile che il professore prodigio, di soli 26 anni, avesse quel corpo così statuario, muscoloso e ben piazzato?

Com'era possibile che fosse altrettanto simpatico, sagace, gentile e tremendamente provocante?

Kuroo Tetsurō aveva preso e distrutto tutti i pregiudizi e gli stereotipi sugli scienziati: che fossero brutti, antipatici e pieni di se.
Kuroo Tetsurō era esattamente l'opposto, nonostante il suo ego arrivasse prima della sua scompigliata chioma corvina, mieteva vittime tra i cuori, con la stessa facilità con cui bocciava agli esami chiunque ritenesse non idoneo alla sua materia.

Aveva preso ad insegnare da un solo anno, sotto consiglio del direttore del suo dipartimento, anche se lui era entrato in quell'università esclusivamente per il suo lavoro di ricerca.

Da quando c'era lui a tenere le lezioni, fare esercitazioni o presentare seminari, le sue aule erano sempre pienissime e, stranamente, la fila per accaparrarsi i primi posti era diventata una faida all'ultimo sangue, tra gli studenti.

Si perché, chiunque si fosse preso un posto in prima fila, avrebbe potuto assistere da vicino allo spettacolo dei suoi pantaloni estremamente fascianti sul posteriore, che mettevano ben in risalto ogni sua curva, scolpita alla perfezione.

Che fosse una distrazione per gli occhi, Kuroo Tetsurō lo sapeva benissimo, ma alla fine le sue lezioni erano così interessanti che venivano ad assistervi anche studenti di altri dipartimenti.

<<Professore mi scusi, il Professore Matsuda mi ha lasciato questo da portarle.>> disse quella ragazza dai capelli rossicci, completamente imbarazzata.

Kuroo Tetsurō adorava vedere i volti imbarazzati delle sue studentesse, li trovava così divertenti dal non riuscire a trattenersi dal ridere.

<<Ahahah! Bene, grazie. Non che mi serva a qualcosa questo documento, ma ti ringrazio ugualmente.>> rispose sorridendo.

Il viso della ragazza si accese come le luci di un albero di Natale, mentre ringraziava e si chinava in avanti, il professore Kuroo Tetsurō.

Lui la congedò con un occhiolino, dopodiché riprese a camminare verso casa sua.

Quel giorno aveva finito molto presto e non voleva attardarsi in ulteriore lavoro, desiderava tornare a casa, farsi un bagno caldo e poi solo in fine, mettersi al lavoro sulla presentazione che doveva tenere proprio il giorno di San Valentino.

Già, proprio il 14 Febbraio, gli era stato affibbiato un convegno, da tenere nel pomeriggio dopo le sue ore di lezione mattutine, che presentasse il suo lavoro di ricerca, assieme a tutto quello del gruppo di cui faceva parte.

Non che a Kuroo Tetsurō importasse qualcosa del San Valentino, lui era follemente innamorato ogni giorno dell'anno, ma conosceva qualcuno a cui avrebbe fatto piacere che lui staccasse un po' dal lavoro, almeno in quel giorno.

<<Sono a casa Micetto!>> aveva urlato, una volta rincasato nell'appartamento che condivideva con il suo fidanzato, da circa 5 anni.

Si tolse il cappotto e le scarpe, e immediatamente salì le scale fino al piano superiore, della sua abitazione, dove si trovava la loro camera da letto e lo studio del suo fidanzato: Kenma Kozume.

Come aveva immaginato, Kenma Kozume, stava nel suo studio, raggomitolato sulla sedia da gaming, con in mano un controller, mentre giocava con qualcuno online a Call Of Duty.

<<No... no Shoyo alle spalle! Coprimi! Aaargh, ti avevo detto di coprirmi!>> disse Kenma, dopo un po', senza essersi accorto che la porta alle sue spalle si fosse aperta e che, Kuroo Tetsurō era scivolato dentro.

<<Vabene dai tranquillo Shoyo, non preoccuparti. Avvia il matchmaking per una prossima partita.>>

Pausa.

<<Ahaha ma no, non sono arrabbiato! Figurati.>>

Pausa.

Ed invece Kenma Kozume era estremamente infastidito per aver perso quella partita.
Era una persona terribilmente competitiva e, quando giocava online, non transigeva su nulla di meno che la perfezione.

Questo suo lato del carattere si estendeva anche al suo lavoro, che difatti continuava ad avere a che fare con i video games: era il team leader di un gruppo di sviluppo software, di una nota casa produttrice giapponese.
La gente che lavorava sotto di lui era esasperata, dalla sua continua ricerca del codice perfetto, senza sbavature e che funzionasse al primo colpo.

I capi che stavano più in alto, invece, lodavano questa sua caratteristica, premiando il suo impegno, nonché genio, con una promozione dietro l'altra; così a soli 25 anni, Kenma Kozume gestiva già un gruppo di 15 persone ed alcune, anche molto più anziane di lui.

Kuroo Tetsurō gli si affiancò, facendo notare la sua presenza.
Kenma Kozume si interruppe nel parlare nel microfono delle sue cuffie wireless, mutandolo, per salutare il suo ragazzo appena arrivato.

Si concessero un rapido bacio sulle labbra e Kenma, diede una strizzata al didietro di Kuroo Tetsurō, come bentornato.

<<Bentornato Kuro, com'è andata?>> chiese, mentre smutava il suo microfono.

Kuroo ricadde sul divano messo nello studio di Kenma, con un sonoro sbuffo.

<< Il solito: tutti sono innamorati di me, ma io non sono innamorato di nessun altro al di fuori di te.>> rispose ammiccante Kuroo Tetsurō.

Kenma Kozume alzò gli occhi al cielo, poi riprese a concentrarsi sul gioco.

<<Ah si, è tornato Kuroo.>> disse al suo microfono.

Pausa.

<< Ti saluta Shoyo.>> disse Kenma Kozume, voltandosi a guardare Kuroo sul divano, che stava sbottonandosi la camicia, dopo essersi tolto il maglioncino grigio ed averlo ripiegato sul braccio del divano.

Quel maglioncino di cashmere, dalla tramatura da 36000¥* , glielo aveva regalato proprio Kenma Kozume per Natale, poiché diceva che lo facesse sembrare estremamente attraente nel modo in cui le fibre pregiate, avvolgessero il suo corpo.

Kenma Kozume rivolse uno sguardo interrogativo a Kuroo Tetsurō, il quale aveva preso anche sbottonarsi la cintura dei pantaloni.

Il corvino non rispose, semplicemente ammiccò nella sua ritenzione e si leccò le labbra, facendogli segno con un dito, di avvicinarsi.

Kenma allora, diventando completamente paonazzo in viso, scostò leggermente il microfono dalla bocca e prese a parlare piano:

<< Non posso Kuro, sto giocando...>>.

Ma lo sguardo che Kenma Kozume, stava lasciando sul corpo di Kuroo Tetsurō, tradiva esattamente l'intenzione contraria a quella che la sua voce stava esprimendo.

Provocatore e tentatore come pochi, Kuroo Tetsurō si alzò da divano, con la camicia semi aperta sul petto e la cinta slacciata, si avvicinò alla postazione di Kenma Kozume, e si appoggiò alla scrivania.

<<Ma... cosa fai?>> chiese il biondino, deglutendo visibilmente.

<<Ah! No, non a te Shoyo... sto dicendo a Kuroo che sta FACENDO L'IDIOTA. >> disse rimarcando per bene le ultime parole, e facendo gesti su gesti con le mani per costringere Kuroo ad uscire dalla stanza.

Kuroo Tetsurō congiunse le mani, come se fosse appena diventato un santarellino, dicendo che avrebbe semplicemente voluto osservare da vicino quella partita.

Ma Kenma Kozume, che che lo conosceva da quando avevano poco più di 7 anni, sapeva bene che dietro a quel viso angelico, si nascondesse la più infida delle serpi.
Così restò in attesa che iniziasse a distrarlo in qualche modo, cosa che non si attardò a verificarsi.

Era tremendamente difficile tenere gli occhi sullo schermo, mentre di fianco a lui, Kuroo, aveva preso a toccarsi da solo, tra le proprie gambe, guardandolo spietatamente negli occhi.

Era impossibile per Kenma Kozume resistere alla vista del suo fidanzato, con la camicia semi aperta sul petto muscoloso, che mandava indietro la testa e poi tornava a guardarlo sorridente, mentre con una mano aveva preso a masturbarsi davanti a lui, e con l'altra che accarezzava i capelli lunghi e sottili di Kenma.

Cercò di resistere, fino a quando, in attesa che il suo personaggio respawnasse, Kuroo Tetsurō prese una delle mani di Kenma, portandosela dentro i pantaloni.
A quel punto Kenma Kozume perse completamente il suo spirito competitivo, nel tastare la voluminosa erezione del suo fidanzato, e scusandosi di fretta e furia da Shoyo, chiuse la sessione si gioco online per iniziarne una in locale.

Non appena il microfono su spento, così come la console, Kuroo Tetsurō si fiondò a baciare le labbra del suo ragazzo, ancora completamente immobilizzato sulla sedia.

Questo, che ancora dopo tutti quegli anni non era abituato alla violenza dei baci di Kuroo Tetsurō, fece fatica a stargli dietro, e già dopo qualche secondo implorò di poter respirare.

<< Ma che... che ti prende oggi?>> disse ansimando tra un bacio e l'altro il biondino.

<< Mi sei mancato troppo Micetto.>> rispose Kuroo, facendolo alzare in piedi e iniziando a spogliarlo.

Kenma si lasciò andare a quella passione che stava per travolgerlo, provando a fare strada al suo ragazzo, verso la loro camera da letto.
Ma Kuroo fu irremovibile: non aveva nessuna intenzione di aspettare fino alla camera da letto, aveva deciso che se lo sarebbe preso nel suo studio, sul suo divano.

<<Kuro... se si macchia il... il divano...>> disse il più piccolo, mentre il corvino gli affondava nell'incavo del collo per baciarlo e mordicchiarlo anche in quel punto.

<< Non si macchierà nulla... stai tranquillo.>>

Ripresero a baciarsi con foga, e le mani sottili e lattiginose di Kenma Kozume, iniziarono a percorrere tutta la lunghezza del corpo ambrato e muscoloso di Kuroo Tetsurō, il quale lo aveva già privato di tutti gli indumenti fuorché quelli intimi.

Kenma Kozume sapeva come stuzzicare il suo fidanzato e sapeva anche che, qualora lo avesse fatto, il sesso che gli si stava proponendo sarebbe stato molto più impetuoso e violento, ma forse questo era proprio quello che voleva.

<<A-Anf... P-professore... la prego...aaahh.>> si ritrovò ad ansimare ad alta voce, mentre Kuroo Tetsurō gli stava già massaggiando l'entrata con le dita.

Kenma Kozume non aveva bisogno di vedere il sorriso lussurioso che si era già dipinto sul volto del proprio fidanzato, così come non aveva bisogno di vedere la luce peccaminosa che stava attraversando i suoi occhi dorati in quel momento.

Forse era un banalissimo cliché di molte coppie, ma il suo intelligentissimo fidanzato aveva il fetish del "professore" con lo "studente" ed adorava essere chiamato in quel modo, quando erano in intimità, nonché adorava come Kenma Kozume si rivolgesse a lui, con tutte le onorificenze del titolo da Professore.

Non allungava mai le mani sui suoi veri studenti, Kuroo Tetsurō, ma quando tornava a casa, faceva piangere dalla goduria e dal piacere il suo fidanzato mingherlino.

Ed infatti, nel momento in cui prese a penetrarlo, senza neanche la dovuta stimolazione con le dita, a Kenma Kozume sfuggì un urlo dalla bocca, e delle lacrime roventi dagli occhi.

Lo amava quando lo facevano dolcemente, ma lo amava ancora di più quando Kuroo lo prendeva con la forza.

<<No... n-no Professore... non mi bocci all'esame, farò... farò il possibile...>> aveva preso ad ansimare il biondo, mentre Kuroo, gli teneva le gambe sollevate, saldamente dalle caviglie, e pompava con forza contro il suo bacino.

Ad ogni spinta che riceveva Kenma Kozume sentiva il membro di Kuroo, andare sempre più in profondità dentro di lui.
Ogni volta si stupiva di come fosse possibile, che gli venissero toccati punti sempre più profondi, nonostante lo facessero sempre nello stesso modo.

Si sentiva pieno di Kuroo Tetsurō, Kenma Kozume, anche se non ne aveva mai abbastanza.
Lo desiderava sempre più, sempre con più forza dentro di lui.
Così gli afferrò il viso ed inizio a baciarlo con traporto, lasciando che le loro lingue si intrecciassero in complicatati passi di danza, come se volessero fondersi, così come il quel momento una parte di Kuroo Tetsurō si stava fondendo con il corpo tremante di Kenma Kozume.

<<Sto... sto venendo...>> aveva fatto appena in tempo a dire Kenma Kozume, prima di sentire il calore nel suo basso ventre espandersi, arrivando a stringergli la gola e facendogli annebbiare per un attimo la vista.
L'orgasmo era esploso con un'intensità tale da fargli tremare i muscoli delle gambe, mentre veniva copiosamente sul suo stesso addome.

Ma Kuroo Tetsurō, il quale sorrideva sempre soddisfatto quando il suo ragazzo veniva prima di lui, non era ancora sazio.

Aumentò le spinte che dava con il bacino contro quello di Kenma Kozume, che, essendo appena venuto, si trovava ad essere troppo sensibile nel punto stava stimolando in quel momento Kuroo.

<<No... non... lì.>> provava invano a dire il più piccolo, ma sapeva benissimo che Kuroo non si sarebbe fermato e che, probabilmente, lo avrebbe fatto piangere per il secondo orgasmo che gli stava per regalare.

<< Ah... ma davvero?>> ghignò il corvino, mentre godeva del viso arrossato dal piacere e dalle lacrime, del suo ragazzo sotto di lui.

Bastarono poche altre spinte, ben assestate, ad un ritmo più incalzante, per far venire entrambi.

Kuroo si perse in una quantità imprecisata di fiotti caldi all'interno di Kenma Kozume, mentre quest'ultimo nuovamente, veniva scosso da un orgasmo più intenso del precedente.

Come facesse a farlo godere in quel modo, Kuroo Tetsurō, Kenma proprio non ne aveva idea.

<<Fermo... non ti muovere Micetto.>> gli ordinò il corvino, mentre piano si sfilava da lui, ed ansimante si allungava per prendere dei fazzoletti sulla scrivania.

Con lo stesso amore con cui lo aveva posseduto poco fa, adesso Kuroo si stava premunendo di pulirlo per bene, prima di farlo rialzare e condurlo nella doccia assieme a lui.

Kenma a fatica si rialzò dal divano, sentendo i muscoli del suo ano chiedere pietà. Non era ancora abituato, dopo tutti quegli anni, a quel sesso così irruento, magrolino com'era.

E proprio perché già sentiva il suo didietro dolere, che alla fine nella doccia, si concessero entrambi, ad una nuova sessione di sesso orale.

Dire di no ad uno come Kuroo Tetsurō era impossibile, nonché impensabile.

Ma quando si trovava nervoso, per una qualsiasi motivazione legata alla sua vita accademica, Kuroo diventava una macchina da sesso ancora più insaziabile.

Questo poteva essere un bene, come un male, dipendeva dai punti di vista: sicuramente dal punto di vista del didietro di Kenma Kozume, era decisamente un male.

<< Perché sei così agitato, stasera?>> gli chiese Kenma, mentre si accoccolava sul divano vicino a Kuroo, dopo aver consumato la cena.

Kuroo aveva appena iniziato a lavorare sulla sua presentazione, e già sembrava esausto.

<< Devo ancora finire la mia presentazione... verranno un sacco di studenti e colleghi a vedermi...>> disse il corvino, massaggiandosi il ponte del naso.

<< E allora? Non lo hai già fatto un milione di volte?>>

Kuroo Tetsurō sospirò.

<<Si ma... verranno colleghi anche dall'Europa questa volta, ed io dovrò parlare in inglese e... ho paura di fare la figura dell'idiota.>> confessò infine, arrossendo leggermente.

Kenma ridacchiò.

<< Non puoi fare la figura dell'idiota se... sei già un'idiota.>> scherzò il biondino.

<<Ah-ah-ah, ha parlato il Signor " So parlare tutte le lingue del mondo perfettamente".>>

Kenma lo guardò negli occhi, senza smettere un secondo di ridere.

<< Almeno, riesco a parlare inglese abbastanza correttamente da farmi capire.>> lo stuzzicò ancora, per poi lasciargli un bacio sulla guancia e ritirarsi nel suo studio.

Sapeva che in quei momenti, precedenti alle conferenze che doveva tenere, Kuroo doveva riorganizzare le sue idee da solo, imprecare da solo e maledirsi da solo.

Era una routine, alla quale erano entrambi abituati.

L'unica cosa che cambiava e che quella fatidica conferenza, si sarebbe tenuta proprio il giorno di San Valentino.

Generalmente l'Università delle Scienze di Kagurazaka era un'Università privata, ma la portata di quell'evento, che presentava i lavori di ricerca dei vari gruppi interni, era così di grande importanza che avrebbero aperto le porte anche ai più curiosi.

Kenma, in gran segreto, aveva acquistato un biglietto per assistervi: non si sarebbe mai perso la presentazione del lavoro del suo ragazzo, in un pessimo inglese.

Era del materiale troppo prezioso, per poi ricattarcelo sopra, per poter perdersi quell'evento.

Anche Kuroo lo sapeva, che alla fine sarebbe andato a vederlo anche il suo Micetto, e forse era proprio questo che lo rendeva ancora più nervoso.

Kenma non si faceva vedere molto nella sua Università, anzi si può dire che le uniche volte in cui ci avesse messo piede era per il giorno della laurea di Kuroo, e per nessun altro motivo.

Le conferenze che teneva- quelle più importanti- venivano sempre trasmesse in diretta streaming, così lui le seguiva comodamente da uno dei suoi schermi nel suo studio.

Ma questa volta, essendo che fosse proprio San Valentino, ed essendo che si trattasse della presentazione del lavoro di ricerca al quale Kuroo, stesse dedicando la sua vita, si era sentito in obbligo di partecipare, Kenma Kozume.

Alla fine la loro vita non era fatta di classiche routine: Kuroo lavorava spesso fino a tardi e Kenma Kozume, andava a letto nell'esatto momento in cui Kuroo si alzava per andare a tenere le sue lezioni; i momenti che potevano condividere erano davvero pochi, ma a loro stava bene così.

Non sentivano la necessità di stare appiccicati tutto il giorno, per sapere che si amavano.
Perché loro due si amavano tantissimo, da quando si erano messi assieme, circa 5 anni fa, e stavano progettando anche di sposarsi, presto o tardi.

Non sarebbe stato un San Valentino passato diversamente dal convenzionale, a fargli cambiare idea, anzi erano fermamente convinti che un giorno, tutto questo, si sarebbe trasformato in una storia divertente da raccontare ai loro figli; poiché Kuroo Tetsurō stava risparmiando più che per un matrimonio in grande stile, per un'adozione.

Kenma sapeva che Kuroo sarebbe stato un ottimo padre di famiglia, per tanto la loro relazione non era decollata prima, proprio perché il biondino lo spingeva a trovarsi una donna che avrebbe potuto realizzare questo suo sogno.

Kenma era un ragazzo magrolino, un po' apatico, che non avrebbe mai potuto dare a Kuroo Tetsurō quello che lui desiderasse.
Ma la caparbietà e la testardaggine del corvino furono più forti: alla fine lo fece cedere e si misero assieme, con la promessa che nessuna donna avrebbe potuto dargli la gioia di un figlio, se quel figlio, non avesse portato anche il cognome di Kozume.

Era tremendamente sdolcinato, dietro quei suoi ciuffi ribelli da punk, Kuroo Tetsurō, e questo lato di lui lo conosceva solamente Kenma Kozume.

<< Bene... ricominciamo: Welcome to Tokyo University of Science, your speaker for this first part of the conference... will be me: Kuroo Tetsurō, and it's a pleasure to have you here, today!

I'm extremely happy to see so many people, men and women, but expecially women. But please don't misjudge me... also because i'm gay. I'm honestly glad to see so many women interested in the wonderful world of subatomic physics.>> iniziò a leggere Kuroo, dallo schermo del suo pc.

"Bene..."

Pensò il corvino, battendo le mani.

<<Quale modo migliore di introdurre il lavoro della propria vita, se non facendo anche coming out davanti la comunità scientifica di cui fai parte?!>> esultò Kuroo Tetsurō, riprendendo la revisione del testo che aveva scritto.

Era estremamente convinto di fare coming out, ma Kenma Kozume, che da piano di sopra stava sentendo ogni parola che suo ragazzo ripetesse a voce esageratamente alta, la pensava diversamente.

Essere gay, all'interno della comunità scientifica, di una rigida Università privata, non era di certo la scelta migliore per un ricercatore del calibro di Kuroo.

Il suo lavoro, la sua ricerca, il suo impegno ed il suo sudore, non potevano essere giudicati sulla base delle sue preferenze sessuali.
Avrebbe potuto perdere il lavoro, avrebbero potuto allontanarlo dall'ateneo di cui faceva parte e Kenma Kozume non poteva permetterlo.

Sapeva che era estremamente malato, il funzionamento di quell'Università, che i precetti su cui si teneva in piedi fossero antiquati e datati da un pezzo, ma questa era la realtà.
Non poteva semplicemente confessare di essere omosessuale, con la stessa facilità con cui ordinasse al McDonald.

Così decise che gli avrebbe parlato il giorno dopo, per dissuaderlo da questa idea, e per evitare di fargli perdere il lavoro.

*

Quando Kenma Kozume si ritirò nel letto, erano le 6:00 del mattino. Stanco e con gli occhi arrossati, entrò nella camera in punta di piedi per non fare troppo rumore, anche se sapeva che di lì a poco il suo fidanzato si sarebbe svegliato.

<<Buongiorno Micetto.>> disse Kuroo Tetsurō, nel mentre che si stiracchiava dentro al letto.

<<Buongiorno.>> rispose, esausto il biondino.

Si tuffò tra le braccia del più grande, per qualche minuto, prima che questo decidesse di alzarsi.
Stava già scivolando tra le braccia di Morfeo, Kenma Kozume, ma si impose di rimare sveglio per quel poco in più che bastasse, per dire un'ultima cosa, prima che Kuroo si alzasse:

<<Non lo fare Kuro.>>

Kuroo Tetsurō si accigliò, non capendo a che cosa fossero riferite le sue parole.

<<Ma devo andare a lavoro... devo alzarmi...>> rispose ingenuamente.

<<No, non dire che sei gay nella tua presentazione.>>

Il cuore di Kuroo perse un battito, era mai possibile che lo avesse sentito ieri sera?
Non era impegnato a giocare o programmare chiuso nel suo studio, con le cuffie schiacciate sulle orecchie?

<<Ah... lo hai sentito?>> disse esitante.

<<Si, e non voglio che tu lo faccia.>> rispose secco Kenma Kozume, iniziando a faticare a tenere gli occhi aperti.

<<Ma perché? Ti vergogni d...>> provò a dire Kuroo, cercando di spostare l'attenzione della discussione su altro, ma il biondino lo zittì subito.

<<No, non mi vergogno di te. Sai che non puoi farlo, quindi non fare cazzate. Non me la prendo, so bene che mi ami ugualmente anche se non puoi dirlo apertamente sul posto in cui lavori. Va bene così.>> rispose Kenma, chiudendo gli occhi e facendo capire al proprio fidanzato che la discussione poteva considerarsi chiusa.

Borbottando parole incomprensibili Kuroo Tetsurō si alzò dal letto, si trascinò deluso in bagno, e si lasciò lavare via tutto lo sconforto che quella breve conversazione avuta con il proprio ragazzo, gli aveva messo addosso.

*

Il chiacchiericcio che precedeva l'ingresso di Kuroo Tetsurō nell'aula, era sempre molto animato.
L'argomento principale di discussione era ovviamente, il professore stesso.

Che cosa avrebbe indossato quella mattina?
Sarebbe arrivato con i suoi consueti capelli spettinati?
Avrebbe avuto il suo solito ghigno trionfate?
Su che cosa avrebbe fatto lezione, quest'oggi?
Ma ovviamente, la maggior parte delle ipotesi venivano fatte sul grado di aderenza dei suoi pantaloni: sarebbero stati più o meno provocanti?

Ovviamente il professore, non indossava mai qualcosa che potesse distrarre l'attenzione dei suoi studenti, ma la politica accademica, gli imponeva di indossare sempre la cravatta e la giacca.

Così quella mattina Kuroo Tetsurō si presentò con dei jeans scuri- che gli calzavano a pennello- una camicia bordeaux, stirata alla perfezione da lui stesso quella mattina, una cravatta scura e stretta, con delle righe beige molto chiare e delicate, ed una giacca nera dal taglio sportivo.

Naturalmente le ragazze della prima fila iniziarono a sventolarsi con gli appunti ed con i quaderni, non appena lo videro rapidamente posizionarsi davanti la grande lavagna scura, per mettersi il microfono per farsi sentire anche dalle ultime file.

Si vociferava che le persone delle ultime file, usassero dei piccoli binocoli, per osservarlo nei minuti precedenti all'inizio della lezione in cui, si chinava più volte per collegare tutti i cavi necessari alla proiezione delle sue slide.

Seguire una lezione di Introduzione alla Fisica Teorica, tenuta dal Professor Kuroo Tetsurō, non era banale per due motivazioni:
La prima consisteva nel professore stesso.
La seconda consisteva nella complessità dell'argomento che trattava, estremamente nel dettaglio, mostrando lavagne intere di calcoli e di approssimazioni di notazioni.

<<Buongiorno a tutti. Vedo tantissime facce sveglie questa mattina, mi fa molto piacere!>> disse Kuroo, una volta che il microfono a bottone fosse ben posizionato sulla sua camicia.

Le ragazze della prima fila iniziarono a ridacchiare.

<<Beato me che non vedo la mia faccia addormentata. Però se mi vedete chiudere improvvisamente gli occhi, fate di tutto per svegliarmi, mi raccomando.>>

Finito lo scambio di battute consueto dell'inizio della lezione, il silenzio calava nell'aula, in quanto, nonostante sembrasse un buontempone amichevole, Kuroo Tetsurō era anche estremamente severo.

<< Ora, se non ci sono domande su questa prima ora di lezione, direi di fare 10 minuti di pausa.>>

Kuroo si congedò e fece per andare a prendersi il suo secondo caffè della mattinata e, approfittandone, per mandare un messaggio a Kenma, dicendogli che nel tragitto da casa all'Università aveva riflettuto sulle sue parole della mattina e conveniva con lui.

Estrasse il suo smartphone e aprì la voce "Kitten" ma non fece in tempo a scrivere neanche una parola che fu nuovamente richiamato.

<< Professore? Posso disturbarla?>>

Una ragazza bassina, dai capelli corti e biondicci e dai felini occhi ambrati, stava timidamente avvicinandosi dal corridoio.
Kuroo notò come assomigliasse al suo Kenma, quella studentessa, e poi si ricordò essere l'assistente di un suo collega del suo stesso gruppo di ricerca.

<< Prego prego, posso offrirti un caffè, nel mentre?>> disse Kuroo, facendole un sorriso.

Lei inevitabilmente arrossì ed accettò, schiarendosi poi la voce ed iniziando a parlare.

<< Professore, mi scuso se la fermo qui per il corridoio ma... ecco, volevo sapere se... potessi fissare un ricevimento con lei.>> disse lei, spostandosi più volte una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Kuroo Tetsurō si sforzò di fare un sorriso.
Le studentesse inventavano le scuse più improbabili per rivolgergli la parola, ogni qual volta lo trovassero in giro per i corridoi.

Per fissare un appuntamento, bastava inviare una mail, e lui l'avrebbe inserita nel sistema salvato sul computer e l'appuntamento si sarebbe generato automaticamente.
Ma stranamente, tutte quante preferivano fermarlo per i corridoi, e chiederli un appuntamento, domanda alla quale lui ogni volta si proponeva di rispondere con:

<<Certo, ma non saprei dirti quando, se mandi una mail al mio indirizzo, ti verrà assegnato un appuntamento il prima possibile.>>

A quel punto la studentessa avrebbe dovuto dire " certo professore, va bene" ma quella ragazza che assomigliava così tanto a Kenma Kozume, disse qualcosa di completamente inaspettato:

<< E se invece, professore, dopo la lezione controllasse la sua agenda, e me lo dicesse lei, quando potrei passare dal suo studio? È davvero una cosa che richiede pochissimo tempo, giusto un dubbio su un passaggio del calcolo fatto l'altro giorno a lezione.>>

"Impertinente ed insistente proprio come la sua versione maschile."

<<Bene allora, se non hai lezione, aspettami pure, ti riceverò nel mio studio, la prossima ora...>>

Era obbligato a quella risposta, del resto quella studentessa era l'assistente di un suo collega del gruppo di ricerca, per giunta il direttore del Dipartimento, non poteva assolutamente rifiutare.

Tornò così in aula e concluse la sua lezione di Introduzione alla Fisica Teorica, sentendo lo sguardo di quella biondina puntato su di lui per tutto il tempo.

La stanza assegnata a Kuroo Tetsurō era una stanza abbastanza ampia, con una scrivania orientata verso l'enorme finestra a vetrata, una libreria immensa a parete ricolma di tutti i libri utili per la sua ricerca e le sue lezioni.
Una lavagna sul lato opposto della stanza, un divanetto poggiato al muro e due sedie, abbastanza pregiate, sistemare davanti la scrivania.

Kuroo Tetsurō avrebbe tanto voluto tenere una foto di Kenma Kozume sulla scrivania, ma era impossibile per lui giustificare quel tipo di foto, così si limitava a tenerne una della sua vecchia squadra di pallavolo del liceo in divisa, che ritraeva lui e Kenma vicini.

Era davvero poco, ma a lui bastava per riempirgli il cuore di gioia, senza destare commenti sgradevoli.

<<Vieni, prego... scusa la confusione.>> disse Kuroo facendole cenno di accomodarsi ad una delle due poltrone.

Il corvino appese la giacca all'appendiabiti, e liberò parte della scrivania per permettere alla ragazza di mostrargli gli appunti.
Estrasse il cellulare dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni e lo adagiò sulla scrivania.

<<Bene, allora, dimmi pure.>> disse dopo essersi accomodato dall'altro lato.

In quel momento lo schermo del suo telefono si illuminò rivelando un messaggio da parte di

" Kitten."

La ragazza non se lo lasciò di certo sfuggire, e prima di riprendere a parlare, fece un sorriso sotto i baffi.

<<Ecco, professore... guardi... quando abbiamo introdotto il concetto di Varietà di Riemann...>> iniziò lei.

Kuroo annuì, restando in silenzio e visualizzando mentalmente tutto quello che riguardasse quel concetto di geometria differenziale, che aveva introdotto giusto l'altro giorno, alla classe della ragazza davanti a lui.

La domanda di per se era molto banale e Kuroo aveva già risposto, più che esaustivamente, nei primi 2 minuti di conversazione, però la ragazza, evidentemente non soddisfatta continuava a dire non capire di che cosa stesse trattando quel calcolo.

Così rubò ben 30 minuti dell'ora di buca che Kuroo Tetsurō avesse, per continuare a lavorare sulla sua presentazione.

<<Mi scusi professore se le ho fatto perdere così tanto tempo...>> iniziò lei mentre metteva a posto i suoi appunti.

<< Non c'è problema, l'importante è che ora sia tutto chiaro.>> disse lui cercando di mostrarsi il più cordiale possibile.

<<Certo... professore.... scusi... posso fare un'ultima domanda?>>

In quel momento Kuroo Tetsurō avrebbe voluto urlare "NO VEDI DI ANDARTENE" ma nuovamente si trattenne, e rispose con un sorriso.

<<Ma certamente.>>

<< È lei nella foto, con la maglia numero 1?>> chiese, indicando la foto della squadra di pallavolo sulla sua scrivania.

<< Ah si. Un tempo giocavo a pallavolo ed ero il capitano della squadra.>>

La nostalgia di quei tempi lo invase, riportandogli inevitabilmente alla memoria, il ricordo di quanto avesse dovuto insistere prima di riuscire a strappare un bacio a Kenma e prima di convincerlo a mettersi assieme.

<< Woah, professore, ma c'è qualcosa che lei non sappia fare?>> ammiccò lei.

Kuroo ci pensò su un attimo e la risposta gli sembrò piuttosto ovvia.

<< Non so giocare ai videogiochi. Sono davvero pessimo.>>

<<Bhe questa è una fortuna! In molti potrebbero aiutarla a migliorare, professore!>>

La ragazza ridacchiò, uscendo successivamente dallo studio privato di Kuroo, il quale si precipitò immediatamente a controllare il messaggio di Kenma.
Non potevano essere buone notizie se erano appena le 10:30 del mattino, e generalmente la sua giornata iniziava verso le 14:00.
Cosa ci faceva Kenma già in piedi, essendo che solo stamattina fosse andato a letto alle 6:00?

Kitten:

@!#*$%
HANNO MANDATO A PUTTANE IL MIO CODICE. MI HANNO SVEGLIATO STAMATTINA PERCHÉ QUALCUNO HA MESSO MANO SUL CODICE SORGENTE " PER SBAGLIO" E ADESSO NON FUNZIONA PIÙ NULLA. 

@+$^#%^8

SI... QUEL CODICE SORGENTE CHE HO IMPIEGATO 8 MESI A SCRIVERE SENZA NEANCHE UNA SBAVATURA.

SE VEDI UNA MIA FOTO SUI GIORNALI DI CRONACA: LI HO AMMAZZATI TUTTI KURO.


Kuroo sorrise in un primo momento ma poi realizzò che cosa volesse dire quel messaggio:
Lavoro, lavoro lavoro.

Kenma avrebbe dovuto sistemare quel codice per il quale aveva impiegato 8 mesi, a scriverlo una prima volta.
Mancavano solo 5 giorni alla sua presentazione: anche lavorando giorno e notte non avrebbe mai potuto farcela.

Kuroo Tetsurō poggiò la testa sulla scrivania.

Non solo Kenma non sarebbe andato a vedere la presentazione del suo anno di lavoro, di ricerca, ma questo significava anche che a casa sarebbe stato intrattabile: quando Kenma Kozume programmava e qualcosa andava storto diventava una serpe, capace di tramutarlo in pietra con il solo sguardo.

Ed in più, poteva benissimo dire addio al suo sesso-scarica tensione.

Una serie di brutte notizie, una dopo l'altra, e la giornata non era ancora finita.

Guardò per un momento fuori dalla finestra, notando come avesse ripreso a nevicare. Un brivido freddo forse lungo la schiena di Kuroo Tetsurō, si sentiva tremendamente giù di morale per non avere Kenma Kozume con se, il giorno di San Valentino.

*

Il grande giorno arrivò prima del previsto, e Kuroo Tetsurō era riuscito a vedere il suo fidanzato si e no, solo quelle poche volte in cui gli portava la cena nello studio.

Era rintanato là dentro, Kenma Kozume nella speranza di correggere i bug che erano stati introdotti- e di conseguenza ripristinare il suo impeccabile codice sorgente- da almeno 5 giorni, ed ancora non riusciva ad arrivare alla soluzione ideale.

<<Come sto?>> disse Kuroo, quella mattina, mentre si preparava ad avviarsi verso l'Università.

Kenma Kozume, gli rivolse solo uno sguardo rapido:

<< Benissimo, come al solito.>>

Era vero, nonostante lo avesse guardato solo di sfuggita, Kuroo Tetsuro, nel suo completo nero sartoriale, cucito su misura per lui, stava divinamente.

<<Ah! Aspetta.>> disse ad un certo punto Kenma Kozume, allungandosi ad aprire un cassetto della sua scrivania.
Ne estrasse un pacchetto bianco, infiocchettato a regola d'arte, si voltò verso un agitato Kuroo Tetsurō e poi glielo lanciò.

Kuroo lo prese al volo e guardò il proprio ragazzo con uno sguardo interrogativo.

<< Te lo volevo dare dopo la conferenza, ma facciamo che te lo do adesso. Buon San Valentino Professore, e in bocca al lupo.>> disse Kenma, tornando con gli occhi sui suoi 3 schermi, sui quali venivano trasmessi fogli di codice di programmazione interminabili.

Kuroo si richiuse la porta dello studio alle spalle, nel mentre che scartava quel regalo.
Si sentì anche un po' uno stupido per non aver preso nulla al suo ragazzo, mentre lui alla fine era anche riuscito a fargli un regalo.

Dalla scatolina uscì fuori un meraviglioso orologio da polso, con un quadrante scuro ed il cinturino- così come la cassa che circondava il quadrante- in quello che aveva tutta l'aria di essere oro bianco

Le mani di Kuroo Tetsurō tremarono, quando lentamente estraeva quel orologio da folli, dalla sua confezione e se lo rigirava in mano: Kenma doveva aver speso una fortuna.
Improvvisamente sentì di non meritarselo per niente, quel regalo così pregiato.

Fece per infilarselo al polso, quando notò che, in un angolo sulla cassa, dalla parte posteriore c'era una piccola incisione:

K. & K.

Ed improvvisamente gli occhi di Kuroo Tetsurō si inumidirono, annebbiandogli la vista.

Si sentiva così terribilmente fortunato, così grato e così innamorato nel vedere quelle semplici lettere, l'una di fianco all'altra, da fargli passare anche l'agitazione con cui si era svegliato quella mattina.

Uscì di casa con gli occhi lucidi, il cuore ricolmo di gioia, e lo zaino con i suoi appunti ed il portatile, in spalla.

*

Quando Kenma Kozume si rese conto di essere finalmente riuscito a risolvere le problematiche legate al codice sorgente, del progetto al quale tutto il suo team stesse lavorando, erano le 16:00 in punto.

Era stremato, con gli occhi rossi iniettati di sangue, che gli lacrimavano senza sosta.
Un mal di testa pulsante, scandiva lo scorrere del tempo e rendeva pesanti i suoi piedi, che lo stavano finalmente trascinando a letto.

Ovviamente, prima di lanciarsi sull'immenso letto matrimoniale, scrisse una e-mail inoltrata a tutti i membri del suo team, dai toni abbastanza coloriti e per nulla cordiali.

Del resto, cosa poteva esserci di cordiale in:

" Teste di cazzo se provate nuovamente a toccare IL MIO CODICE, perdere il lavoro sarà la cosa migliore che potrà capitarvi."

E ancora:

"Attenetevi a fare quel che vi ho assegnato, senza improvvisare. Voglio le modifiche concordate nella riunione della scorsa settimana PRONTE PER QUESTA SERA."

Era stato un po' brusco e se ne rendeva conto, Kenma Kozume, ma doveva tenere il pugno fermo sul suo team, altrimenti qualcuno avrebbe potuto mettere in dubbio la sua autorità- nonché professionalità- solo per la sua giovane età.

Quella leggera disattenzione gli era costata 5 giorni di lavoro ininterrotto, dove aveva dormito sì e no 10 ore totali.

Adesso era esausto e necessitava di un po' di riposo.

Si tuffò dalla parte di letto di Kuroo, affondando il viso sui suoi cuscini ed inebriandosi del suo profumo, ancora impresso sulle federe.

"Kuroo"

Pensò Kozume Kenma, mentre le palpebre calavano contro la sua volontà.

Si addormentò immediatamente e, con altrettanta rapidità, sognò il volto sorridente del suo fidanzato, nel mentre iniziava la sua discussione sulle interazioni fondamentali e sul suo lavoro sul Meccanismo di Higgs.

Nel sogno Kuroo gli disse, una cosa che, appena aveva iniziato lo scorso anno il lavoro di ricerca, gli aveva detto realmente sul divano di casa loro:

<<Vedi, Micetto, il mondo particellare è davvero vasto. Come si sono generate tutte queste particelle? Il Modello Standard è ancora valido?
È stata teorizzata l'esistenza di una particella speciale, il Bosone di Higgs**, che tramite un suo campo presente in tutto lo spazio, riesce ad accendere tutto quello che ha intorno.

Questo meccanismo, riesce a dare una massa a tutte le particelle che noi oggi conosciamo, in cui si aggrega la materia.

Analizzando i dati dei nostri colleghi europei, non sarebbe meraviglioso, se riuscissimo a "vederla" questa particella? La particella di Dio, Micetto.>>

<<Kuro, non credo di averci capito un accidenti.>>

E allora il corvino aveva ridacchiato e lo aveva baciato, per poi aggiungere:

<< Quello che sto cercando, è un Micetto piccolo piccolo come te, che tramite la sua sola presenza, riesce a dare un senso alla realtà.
Perché da quando ci sei tu nella mia vita, tutto ha avuto un senso, tutto ha preso forma e tutto mi è stato dannatamente più chiaro.
Questo è quello che fa il Bosone di Higgs con le altre particelle, questo è quello che hai fatto tu con me.>>

Kenma Kozume si svegliò di soprassalto, dopo appena un'ora di sonno.

Dopo aver fatto la doccia più rapida della sua vita, ed aver infilato la prima felpa extralarge che avesse trovato nell'armadio, assieme ad un paio di jeans, uscì di casa ringraziando che l'Università delle Scienze di Kagurazaka fosse a soli 10 minuti a piedi.

L'Aula Magna in cui si sarebbe tenuta la conferenza era strapiena di gente vestita impeccabilmente.
Professori, ricercatori, studenti, curiosi, appassionati ed anche qualche telecamera della tv locale, riempivano lo spazio.

Kenma Kozume, nella sua felpa nera più grande di tre taglie- molto probabilmente appartenuta a Kuroo- si sentì decisamente a disagio nel mentre che prendeva posto, vicino ad un gruppo di ragazze, alla 34esima fila.

Il posto non era dei migliori, considerate le 50 fila di posti disponibili, ma alla fine, nonostante quel gorgogliare di gente, la figura di Kuroo Tetsurō che stava già venendo intervistato, gli saltò immediatamente agli occhi, facendolo sorridere.

Era davvero splendido in quel completo, ed era davvero meraviglioso vederlo con quanta disinvoltura gesticolasse davanti a quella telecamera.
Forse, il fatto che non sapesse che Kenma Kozume fosse riuscito a partecipare alla sua presentazione, lo aveva messo in un stato di calma apparente.

Di lì a poco sarebbe iniziata e Kenma si mise comodo al suo posto, senza smettere un attimo di sorridere.

La sua attenzione però, venne subito catturata dai discorsi che quel gruppo di studentesse, stava intrattenendo.

<<Ma tu lo hai visto stamattina? Ma hai visto che completo sta sfoggiando oggi?>> disse una ragazza della fila davanti, rivolgendosi alle ragazze sedute dietro.

Una finse di svenire.

<< Ti prego, non me lo dire, seguire la sua lezione questa mattina è stato impossibile. Credo di aver avuto un orgasmo solo guardandolo.>>

E tutte le ragazze risero.

Kenma Kozume, nonostante non le conoscesse per nulla, sapeva benissimo di chi stessero parlando.

Non era un tipo geloso, per lo meno, non lo era più dai tempi del liceo, e quasi quasi lo divertiva sentire parlare le donne in quei termini del suo fidanzato; soprattutto quando queste erano inconsapevoli del fatto che ogni fibra ed ogni centimetro di pelle di Kuroo Tetsurō fosse estremamente devota a Kenma Kozume.

<<Hai visto che culo? Ma lo avete visto in quei pantaloni?! Non so neanche io che cosa darei per palpargli una chiappa.... almeno una volta!>> sospirò una ragazza dai capelli corvini.

Kenma non potè fare a meno di soffocare una risata.

Voleva dirglielo a quelle ragazze, che il suo didietro, senza pantaloni era ancora meglio delle aspettative.
Ed era, inoltre, estremamente divertente vedere come Kuroo Tetsurō ancora facesse stragi di donne, dovunque andasse.

Una di loro, che portava i capelli biondi lunghi quasi quanto i suoi, se ne accorse, fece per aprire bocca nella sua direzione ma qualcun'altra la interruppe.

<<Il culo? Tu pensi al culo? Mi vuoi dire che non sei mai andata nel suo studio privato, per chiedergli  qualcosa che non avresti comunque capito, solo per immaginare che ti scopasse ripetutamente e violentemente su quella scrivania?!>>

E tutte le ragazze risero, annuendo, dicendo che quello era un pensiero d'obbligo, quando si chiedeva un appuntamento al Professor Kuroo.

"Ah ecco, quindi siete voi che lo trattenete fino a tardi?!"
Pensò Kenma Kozume.

Forse adesso, quella scintilla di gelosia, che era sopita dentro di lui da anni, stava iniziando a risvegliarsi sotto le sue ceneri, del resto era pur sempre il suo uomo quello di cui stavano parlando.

<<Siete così fortunate! Io purtroppo ho già fatto il suo esame, e nel mio dipartimento non insegna più! Come vorrei vederlo ogni mattina, mentre si piega per collegare quei cavi... Come vorrei vederlo mentre collega il suo cavo dentro di me! TUTTI e dico TUTTI dicono che sia estremamente dotato... ma ve lo immaginate?!>> disse la ragazza seduta proprio di fianco a Kenma.

" Mia cara, fidati che non te lo puoi neanche immaginare."

Ed ecco che il sorriso che aveva prima, si tramutò in una smorfia, mentre sentiva il fuoco della gelosia iniziare ad ardergli dentro.

<<Ehi tu! Scusaci per questi commenti...>> disse la ragazza bionda, richiamando l'attenzione di Kenma Kozume.

Kenma si voltò e notò che quella studentessa, fosse un sacco somigliante a se stesso.

<<Non c'è problema.>> rispose lui, senza smettere di squadrarla con gli occhi.

<<Ma sai... questo nostro professore... è davvero illegale. Guarda, se vuoi, te lo presento dopo... sono abbastanza in confidenza con lui! Così giudicherai con i tuoi occhi. Del resto, è per lui che sei venuto, no?>> ammiccò quella ragazza.

" Brutta troia dalla bocca larga te la faccio vedere io la confidenza, CON IL MIO UOMO... tu non sai DI CHI stai parlando e soprattutto CON CHI."

Avrebbe voluto rispondere Kenma Kozume, ma si impose di sorridere e di annuire.

<<Ho sentito dire che c'era un certo professore molto attraente, effettivamente, poi l'argomento della sua presentazione sembrava interessante... così sono venuto proprio per questo.>>

La ragazza gli lanciò uno sguardo abbastanza ambiguo, prima di aprire nuovamente bocca:

<<Lo immaginavo, ma sai... dubito che sia interessato agli uomini ahahah mi spiace per te. Sai, proprio perché ci sono in confidenza, conosco molte cose di lui... ad esempio... al liceo era il capitano di una squadra di pallavolo.>>

"Ma dai, gallina dalla bocca larga... fammi indovinare... lo sai perché hai visto la foto CHE IO GLI HO REGALATO QUALCHE TEMPO FA, nel suo studio?"

Kenma si limitò nuovamente a sorridere.

<<WOAH! Certo che tu e il professore siede davvero in sintonia! Io non lo sapevo!>> commentò una ragazza occhialuta.

<<Bhe... non posso negarlo.>> rispose la biondina senza staccare gli occhi di dosso a Kenma Kozume.

<<So anche che deve abitare qui vicino, perché viene a sempre a piedi. Come so che non riesce a giocare ai videogiochi... come so che ha una sorellina che ha salvato "Kitten" sul cellulare.>>

<<Che soprannome adorabile!! Se c'è qualcuna che riuscirà a portarselo a letto, quella sei tu Akiko! Che invidia!>> esclamò un'altra.

"Sorellina? SORELLINA???"

A quel punto le luci si abbassarono e, prima che Kenma Kozume potesse esplodere di rabbia, la voce sensuale di Kuroo Tetsurō invase la sala.
Il suo inglese era migliorato molto, e risultava ancora più attraente, sentirlo parlare in una lingua diversa dal giapponese.

Complice forse anche la rabbia che aveva accumulato in quei giorni per colpa del lavoro, la gelosia che quella ragazza bionda gli aveva suscitato, Kenma Kozume era ben deciso a dimostrargli quanto poco ci fosse di "fraterno" nel rapporto che c'era tra Kuroo Tetsurō e la voce Kitten nella sua rubrica.

<< Thank you all, very much, for listening!>>

Dopo circa due ore e mezzo, in cui Kuroo aveva parlato ininterrottamente, mostrando formule, calcoli ed ipotesi, di tutto il suo lavoro- in cui erano intervenuti anche suoi colleghi e ospiti dall'Europa- la conferenza si concluse.

<< Dio ma come può, un uomo del genere, essere single a San Valentino?!>> sbuffò la ragazza seduta accanto a Kenma, nel mentre che la folla si riversava a stringere le mani a tutti i relatori che erano intervenuti in quella conferenza.

<< Professore! Le ho portato una bottiglietta d'acqua!>> la ragazza bionda di mise a sbracciare in direzione di Kuroo.

Non appena la voce di lei, fosse appena udibile, sopra il vociare attorno a Kuroo, il professore si voltò nella sua direzione, ma i suoi occhi si illuminarono nonché spalancarono, non alla vista di quella bottiglietta d'acqua, bensì per Kenma Kozume, con indosso una sua felpa, che stava scendendo le scale dietro una studentessa.

Si liberò immediatamente, scusandosi, dalla gente che lo aveva attorniato, per andargli incontro.

<< Ve lo avevo detto, che sarebbe venuto per me.>> disse la ragazza bionda, facendo in modo che anche Kenma Kozume sentisse per bene le sue parole.

<< Professore ecco...>> disse lei, nel mentre gli porgeva la bottiglietta.

<< E tu cosa ci fai qui?!>> disse Kuroo, completamente rivolto a Kenma.

Il biondino alzò le spalle.

<< Mi era stato detto che ci fosse un professore estremamente attraente, che trattava di un argomento complesso e sono venuto a dare un'occhiata.>> rispose.

Gli occhi di Kuroo scintillarono.

<< E com'era, quindi?>> chiese Kuroo.

Nel mentre il volto della ragazza era diventato verde dalla rabbia, per essere stata bellamente ignorata.

Possibile che un ragazzino con le occhiaie profonde, vestito con abiti di 10 volte più grandi di lui, destasse di più l'attenzione del professor Kuroo, rispetto a lei, che si era anche messa in tiro per l'occasione?

<< L'argomento? Abbastanza complesso, lo ammetto.>>

Kuroo rise, avvicinandosi ancora di più a Kenma.

<< Ma no! Il professore... Kitten, com'era?>> gli disse avvicinandosi al suo orecchio.

La ragazza lì di fianco trasalì, e si voltò con occhi ricolmi di lacrime ed imbarazzo verso Kenma Kozume, il quale stava finalmente sorridendo trionfante.

Sapeva cosa dire, per far in modo che Kuroo lo chiamasse con quel soprannome, sapeva benissimo come stuzzicarlo.

<< Ah, il professore? Non lo so, vorrei vederlo più da vicino, dal posto in cui ero... non ti vedevo proprio Tetsurō.>>

La ragazza, osservando il sorriso che si era dipinto sul volto di Kuroo, decise di andare via, in preda alle lacrime e alla disperazione.

<<Ne avrò per altri 30 minuti. Il mio studio è al terzo piano, aspettami lì.>> gli disse Kuroo, avvicinandosi al suo orecchio.

Kenma obbedì e nel tragitto per arrivare al suo studio, incontrò nuovamente quella ragazza, in preda alle lacrime, che invano, veniva consolata da una sua amica.

Se fosse stato il Kenma Kozume del passato, forse avrebbe lasciato perdere, ma essendo che ormai era cresciuto e che il suo orgoglio era stato così ferito, si avvicinò, facendo finta di niente.

<< Scusate, lo studio del professor Kuroo, è su questo piano?>> chiese.

La ragazza bionda non rispose, ma si perse in un urlo di disperazione.

<< Ahm... non farci caso... si comunque... svolta a sinistra e lì c'è la sua stanza. >> rispose l'altra.

Kenma sorrise, lasciando cuocere la poverina nel suo brodo ancora per un po'.

"Ben ti sta! Questo scommetto che non sapevi, non è vero?!"

Dopo trenta minuti esatti, anche Kuroo lo raggiunse, aprendo la porta del suo studio e chiudendosela alle spalle.

<< È stata una bellissima sorpresa Micetto! Grazie, per essere venuto... grazie per questo bellissimo orologio... io non so davvero cosa dire...>> gli disse, non appena furono da soli in quella stanza in penombra.

<< Non ringraziarmi. Allora, l'hai trovato il tuo Micetto piccolo piccolo, che da senso a tutte le cose?>> chiese Kenma, nel mentre che iniziava a liberare la scrivania.

Kuroo inizialmente non capì, ma poi, quando lo vide accomodarcisi sopra, fu attraversato da un brivido freddo lungo la schiena.

<<Qui...? Sul serio?>> sussurrò a bassa voce, nel mentre che già stava togliendosi la giacca ed allentandosi il nodo della cravatta.

<<Sai, quelle tue studentesse, immaginano come sia fare sesso con te, sulla tua scrivania. Devo dar loro una risposta... per amore della scienza.>> rispose Kenma Kozume, iniziando a sua volta a spogliarsi.

Kuroo Tetsurō non vedeva il lato geloso, del suo ragazzo, da forse anni, e quindi quella sua semplice frase lo infiammò molto più del dovuto.
Iniziò a baciarlo con estremo trasporto, affondando la lingua nella sua bocca, ed iniziando a tastare il suo corpo caldo, con le mani.

Kenma si lasciò mordere nell'incavo del collo e gli sussurrò all'orecchio, tra gli ansimi:

<< Vediamo se quell'orologio funziona a dovere. Vediamo se riesci a battere il tuo record e farmi venire più di 5 volte consecutive... Professore.>>

La neve aveva ripreso a cadere lenta dal cielo, riprendendo ad imbiancare le strade della città di Tokyo.

Era proprio un San Valentino non convenzionale, nonostante gli impegni lavorativi improvvisi, per Kuroo Tetsurō e Kenma Kozume, ma a loro, stava davvero bene così.

*36000¥ ~ 281€

** Bosone di Higgs- particella elementare  fondamentale, si presuppone che non sia stato scoperto nel 2012 dal CERN di Ginevra.

*** CIAO!
La storia era ESTREMAMENTE lunga, per tanto se sei arrivat* fino a qui: COMPLIMENTI. Ti ringrazio per la pazienza e per aver seguito queste vicende! Spero che alla fine di queste 8000 parole, la storia ti abbia divertito... almeno un minimo! ❤️

Grazie ancora
❤️

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