Valentine'S Day III ~ IwaOi ~



~ Oikawa x Iwaizumi ~


The perfect planning

Parole: 6140.

*

Hajime Iwaizumi non era mai stato un fan delle festività, che fossero quelle natalizie o quelle pasquali, a lui la confusione e lo stress che derivava da quelle ricorrenze, semplicemente lo infastidiva.

A lui piaceva passare quelle giornate in famiglia, facendo cose più o meno di abitudinaria amministrazione quotidiana: Iwaizumi Haijime amava le cose semplici e lo starsene tranquillo.

Gli piaceva passeggiare per le strade, lontano dai periodi in cui ci si riversavano folle di persone impazzite per la corsa ai regali.
Adorava il silenzio di casa sua, piuttosto che la confusione che si creava nei centri commerciali, ma più di tutto odiava le pubblicità che facevano il conto alla rovescia per qualsiasi cosa.

Così quando ad inizio Gennaio, si rese conto che mancava solo poco più di un mese, alla festività che più in assoluto detestava, iniziò a tremare.

Il San Valentino era una di quelle ricorrenze talmente odiate da Iwaizumi Hajime, che anche quando era solo un liceale, rifiutava la cioccolata di chiunque, e preferiva rinchiudersi in casa piuttosto che interfacciarsi con tutto quello sfavillante rosa confetto e rosso fuoco, di cui si tingeva la città di Tokyo in quel periodo.
Era solo una festa consumistica, che creava chiasso e confusione, mettendo in subbuglio i cuori dei più deboli.

" Oh chissà quanta cioccolata riceverò quest'anno."

"Oh quante spese ho da fare per San Valentino quest'anno."

Coloro i quali, non avevano un partner per San Valentino si sarebbero svenduti fino all'ultimo secondo, pur di non passare quella giornata da soli.
Mentre, i più fortunati che avevano una persona al loro fianco, dovevano iniziare a programmare la giornata con largo anticipo.

Ma perché ricordarsi di amare una persona solo un giorno all'anno?
Ma perché, fermarsi e dire " ti amo", solo un giorno all'anno?
Perché riempire di attenzioni, di vizi e coccole la propria dolce metà, solo il 14 di Febbraio?

Non era forse meglio vivere una routine colma di tutte queste cose, ogni giorno della propria vita?
Non sarebbe stato meglio prendersi cura dell'altra persona, in ogni momento?

Perché ridursi solo ad un unico giorno, che poi era per giunta uguale per tutti quanti?

Ad Iwaizumi Haijime, non piaceva l'idea di condividere il suo amore, assieme a quello di altri miliardi di persone, nello stesso giorno, solo perché era una ricorrenza forzata.

Era estremamente geloso dei suoi sentimenti, Iwaizumi, così tanto che anche il solo festeggiare nello stesso giorno di qualcun altro, lo infastidiva.

Per lui ogni giorno era speciale ed ogni giorno, passato accanto al suo compagno, doveva essere memorabile.

Questo era quello che pensava, ogni qual volta che vedeva rincasare Oikawa Tōru, o ancora quando lo trovava sul divano intendo a leggere qualcosa con addosso i suoi occhiali da vista; ogni qual volta lo vedeva ai fornelli, o lo sentisse cantare a squarciagola per nessun motivo particolare, o più banalmente quando lo chiamava con quel nomignolo che adorava.

<<Iwa-Chan! Sono a casa!>> trillò il castano dalla soglia dell'ingresso, mentre si toglieva le scarpe.

Hajime Iwaizumi sorrise appena sentì il suono squillante della sua voce, anzi aveva iniziato a sorride già da quando aveva avvertito la chiave infilarsi nella toppa della porta.

<<Sisi... bentornato Shittykawa.>> fu quello che rispose, mettendo su il suo tipico cipiglio.

Lo amava tantissimo Oikawa Tōru, Iwaizumi Hajime ed anche da parecchi anni, ma quello che dava a vedere era esattamente il contrario.

Stavano assieme solamente da un anno, poiché ci aveva messo un bel po' Iwaizumi Hajime a farsi largo tra le mille e uno pretendenti di Oikawa Tōru, per confessargli i sentimenti che aveva tenuto dentro, per tutti i loro anni di liceo.

In realtà se n'era innamorato molto prima, da quando erano appena ragazzini delle medie, ma credeva che con il tempo quel suo strano batticuore si fosse placato e che, anche lui, avrebbe trovato una donna, proprio come faceva Oikawa Tōru.

Eppure, più il tempo passava e più quei sentimenti, invece di svanire, si intensificavano e più vedeva Oikawa Tōru circondarsi da ragazze, amiche, ammiratrici di qualsiasi genere, più sentiva impossibile per lui riuscire a dimenticare quei sentimenti.

Era paradossale come, più Oikawa Tōru fosse interessato alle donne e più lui si interessava ad Oikawa Tōru. Erano amici da una vita e non riusciva a sopportare Iwaizumi Hajime che un giorno, una donna se lo sarebbe sposato e lo avrebbe portato via da lui; per tanto aveva sviluppato una gelosia possessiva nei confronti del suo migliore amico, che lo spingeva a trattarlo malissimo, pur di non vederlo sorridere ad un'altra persona al di fuori di lui.

E così quando Oikawa rompeva con una ragazza Iwazumi gli diceva che era stata sicuramente colpa sua, e quando Oikawa riceveva doni particolari per il suo compleanno da parte delle sue ammiratrici, lui gli diceva che era tutta robaccia da 4 soldi, così come quando le ragazze trovavano il coraggio per consegnarli la cioccolata a San Valentino- cosa che anche lui avrebbe disperatamente voluto fare- gli diceva che lo avrebbe fatto ingrassare rendendolo ancora più brutto di quel che già non fosse.

Era spietato, Iwaizumi Hajime, con quel suo amico vanesio che tanto adorava state al centro dell'attenzione di tutti quanti.

Ma Oikawa Tōru sapeva com'era fatto Iwaizumi Hajime, per tanto non se la prendeva mai sul serio per le cattiverie che gli diceva.

Si erano diplomati entrambi, ed Iwaizumi era diventato un medico sportivo, al solo scopo di supportare la carriera di pallavolista di successo di Oikawa Tōru, il quale aveva preso a giocare con la Nazionale Argentina.

Per tanto i due si erano trasferiti in Argentina e solo da un anno, in un contesto così lontano dalla Tokyo che lo aveva fatto innamorare quando era solo un ragazzino, Iwaizumi Hajime, aveva trovato il coraggio di dichiararsi ad Oikawa Tōru.

<< Forse dovremmo metterci insieme.>> aveva scherzato una sera, Oikawa Tōru, mentre sul divano di casa, Iwaizumi Hajime gli stava distendendo i muscoli delle gambe, tramite alcune tecniche di attivazione della circolazione.

Iwaizumi aveva saltato un battito ed aveva inavvertitamente fatto più pressione sul punto dolente di Oikawa.

<< AAAH! Mi fa male in quel punto Iwa-Chan!>> aveva ansimato Oikawa Tōru.

<< Che hai detto ShittyKawa?!>> aveva sibilato lui, sentendosi all'improvviso mancare.

<< Oh mamma mia... stavo scherzando! È solo che... ci conosciamo da così tanto tempo, adesso abitiamo anche assieme, le tue mani sono mani d'oro Iwa, mi sembrava una battuta simpatica da fare. Non te la prendere subito per tutto!>> aveva esordito Oikawa Tōru, stiracchiandosi.

"È il momento... non ci sarà mai più un momento migliore di questo. Devo farlo... o adesso o mai più!"

Aveva pensato Iwaizumi Hajime, sentendosi il cuore in gola.

Il suo stomaco aveva preso a brontolare e la sua gola gli parve stringersi sempre di più, tanto che faticò anche solo per dire, in un sussurro impercettibile:

<<Okay, mettiamoci insieme.>>

Oikawa Tōru sobbalzò, portandogli subito una mano sulla fronte ed avvicinandosi pericolosamente al viso in fiamme di Iwaizumi Hajime.

<<Iwa... ti senti bene? Scotti... forse hai la febbre! Aspetta vado a prendere il kit di primo soccorso...>> aveva detto allarmato il castano, che fece per alzarsi ma che Iwaizumi trattenne per le spalle.

<< Idiota di uno ShittyKawa senza palle. Sto bene, cretino.>> aveva grugnito il corvino, guardando fermamente l'amico negli occhi.

<<S-Stai dicendo... sul serio... Hajime?>>

Iwaizumi Hajime annuì, grattandosi la nuca nervosamente e guardando un punto imprecisato tra Oikawa Tōru ed il divano.

Oikawa Tōru, per tutta risposta prese il viso paonazzo di Iwaizumi e lo baciò, con un'intensità ed un trasposto tali che fecero tremare le gambe del corvino, dicendo che aveva atteso quel momento da tutta una vita.

Dopo un primo momento di estraniamento, anche Iwaizumi Hajime aveva preso a ricambiare quel bacio, con lo stesso desiderio che per tutti quegli anni aveva tenuto segretamente solo dentro di lui.

Così si erano messi assieme, quasi per gioco, ma i loro sentimenti erano tutto fuorché un passatempo.

Si resero presto conto che tutto quello che mancava alle loro vite, era semplicemente la parola amore tra loro due, parola che avevano sempre tenuto nei loro cuori ma che, solo da un anno a questa parte si sussurravano nei loro momenti di intimità.

Per questo motivo Iwaizumi Hajime, al solo 3 di Gennaio, stava già pensando che questo sarebbe stato il primo San Valentino che festeggiava con Oikawa Tōru come coppia, e si sentì pervadere dall'agitazione.

Quando non era altro che il migliore amico di Oikawa Tōru, aveva sempre odiato il San Valentino, ma adesso che ne era il fidanzato come si sarebbe dovuto comportare?

Oikawa Tōru adorava festeggiare qualsiasi cosa, ed ancora di più adorava le sorprese, così come i regali, e qualsiasi cosa potesse accrescere il suo narcisismo ed il suo smisurato ego.

Che cosa avrebbe mai potuto organizzare qualcuno come Iwaizumi Hajime, per una prima donna del calibro di Oikawa Tōru?
L'ansia e la paura di deludere Oikawa si insinuarono nel cuore e nella mente di Iwaizumi Haijime, facendolo sentire così stressato, che aveva iniziato a passare le notti in bianco.

Si spremeva le meningi fino a farsi salire il mal di testa, passava ore davanti allo schermo del pc fino a a quando non gli iniziassero a sanguinare gli occhi.
Era perennemente scostante e con i nervi a fior di pelle, poiché qualsiasi cosa gli sembrava troppo misera per Oikawa Tōru.

Nella sua vita, Oikawa aveva ricevuto tonnellate di cioccolata, lettere d'amore e fiori, aveva mangiato nei posti più assurdi ed aveva partecipato a giornate pazzesche, durante i suoi precedenti San Valentino.

Aveva sempre immaginato, che cosa avrebbe fatto lui, al posto di quelle galline che erano solite abbordare Oikawa, giudicando sempre il loro lavoro come mediocre e privo di fantasia:

" Io avrei fatto sicuramente di meglio"

Pensava spesso Iwaizumi Haijime, ma adesso che tocca realmente a lui, non aveva la più pallida idea di che cosa fare.

Ormai erano più di tre settimane che andava avanti così: evitava Oikawa Tōru e le sue domande indagatrici, stava sempre sveglio fino a tardi per controllare e per pianificare al meglio che potesse, ed era sempre di cattivo se non pessimo umore.

Erano le 2:45 del mattino, quando una sera, mentre Oikawa dormiva beatamente nella loro camera da letto, Iwaizumi stava in piedi, con gli occhiali da vista inforcati sul naso ed una tazza di caffè freddo, davanti al suo pc portatile.

Faceva ricerche su ricerche ed appuntava ogni idea gli sembrasse anche lontanamente passabile, mordicchiando nervosamente una penna e tamburellando con le mani sul tessuto del divano.

<< Questo... potrebbe... ma no... ma che dico! Chissà quante volte sarà già andato al Luna Park per San Valentino...>>

Faceva caldissimo, il pc segnava che le temperature a Buenos Aires, sfiorassero i 25 gradi, nonostante fosse notte inoltrata.

Si massaggiò le tempie Iwaizumi, mentre si sentiva stremato sia per lo stess dell'organizzazione di quella giornata, sia per le temperature costantemente alte che c'erano a Buenos Aires.

L'Argentina, era una terra calda non solo per le temperature, ma anche per la passionalità e sensualità dei suoi abitanti, poiché non ci si limitava a festeggiare solo il 14 di Febbraio, bensì si dedicava un'intera a settimana alla celebrazione dell'amore e dell'amicizia.
Questo era un sogno per una persona come Oikawa Tōru, ma un incubo ad occhi aperti per Iwaizumi Hajime.

Se non era in grado di trovare qualcosa di bello da fare per il 14 Febbraio, come avrebbe potuto sopravvivere ad una settimana intera di celebrazioni?

Esasperato, si prese la testa tra le mani, iniziando ad imprecare a bassa voce per non svegliare Oikawa.

<<Iwa...? Sei qui?>> chiese la voce assonnata di un Oikawa Tōru, in piedi in mutande, sulla porta del soggiorno.

Iwaizumi trasalì nel vederlo sveglio, così si affrettò a nascondere tutto il suo materiale, e lo raggiunse sulla porta.

<<Ma che ci fai sveglio a quest'ora idiota?>> gli disse, affrettandosi a riportarlo nella stanza, l'ultima cosa che Iwaizumi Hajime voleva in quel momento, era che Oikawa scoprisse tutti i suoi fallimentari tentativi di organizzare qualcosa di speciale per lui.

<<Mi sono svegliato e non ti ho trovato...>> disse il castano, assonnato mentre si lasciava guidare nuovamente in camera da letto.

<<Ero andato a bere un bicchiere d'acqua, Tōru.>> rispose.

Oikawa si sdraiò nuovamente e fece segno ad Iwaizumi di raggiungerlo, il quale seppur a malincuore, si accoccolò di fianco a lui.

Non aveva tempo per dormire, doveva continuare le sue ricerche, ogni giorno che passava senza che lui producesse alcun risultato, era un giorno andato completamente perso.

Il condizionatore nella loro camera rendeva l'aria più piacevole, così con la pelle d'oca, Iwaizumi si strinse contro la schiena di Oikawa, il quale sembrava essersi già riaddormentato.

Iwaizumi diede un bacio sulla base della nuca di Oikawa Tōru, e lasciò che i suoi capelli castani e folti, gli pizzicassero la punta del naso.

Sospirò Iwaizumi, sentendosi stanchissimo ma comunque molto agitato.

<< Non so proprio come fare a dirtelo... Tōru...da una parte vorrei essere all'altezza delle tue aspettative... dall'altra... non sono tagliato per questa cosa.>> si lasciò sfuggire dalle labbra, in un sussurro appena udibile.

Ma del resto Oikawa era già addormentato per tanto Iwaizumi non diede molto peso a quel suo pensiero espresso ad alta voce, così chiuse gli occhi provando a conciliare un sonno che difficilmente sembrava arrivargli; mentre Iwaizumi scivolava in un sonno inquieto, Oikawa cercava di trattenere le lacrime per quanto avesse appena sentito dire al suo ragazzo.

*

Si sentiva il cuore in tumulto  Oikawa Tōru, perché era da qualche settimana che il suo ragazzo si stava comportando in maniera molto strana, senza che ci fosse un motivo apparente.

Era sempre nervoso, sempre scostate e infastidito.
Non facevano più nessun pasto insieme poiché ogni qual volta Oikawa Tōru lo chiamasse a tavola, lui rimandava sempre dicendo che era impegnato e che avrebbe mangiato dopo, oppure davanti al suo portatile.

Non solo questo, ma anche il fatto che non gli dava più le attenzioni di un tempo, infatti non erano più soliti concedersi delle coccole sul divano o a letto, poiché Iwaizumi diceva sempre:

<<No Tōru, sono stanco. No Tōru fa troppo caldo. No Tōru adesso ho fare.>>

Erano tre settimane e mezzo precise che non si baciavano neanche più e che non facevano più l'amore.

Per quanto si sforzasse di restare positivo ed allegro, giorno dopo giorno, Oikawa soffriva terribilmente per la lontananza che il suo migliore amico, nonché fidanzato, avesse messo tra di loro.

Era sicuro dei suoi sentimenti, ed era altrettanto convinto dei sentimenti di Iwaizumi, ma allora perché ogni qual volta lo vedeva entrare nella sua stanza, si affrettava a nascondere il cellulare?

Perché chiudeva sempre lo schermo del pc, per non fargli vedere a che cosa dedicasse la maggior parte del suo tempo?

Perché passava tutto quel tempo fuori casa e, quando rientrava sembrasse avere ancora più nervosismo di quanto ne avesse prima di uscire?

Perché non lo sfiorava più, non lo apprezza a più e sembrasse fare sempre di tutto per toglierselo dai piedi?

Il dubbio si era insinuato nel suo cuore e il dolore che provava, al solo pensiero che Iwaizumi Hajime avesse un altro uomo, semplicemente lo devastava.

Così, quando quella notte gli aveva sentito fare quella confessione, Oikawa Tōru aveva avvertito qualcosa dentro di lui spezzarsi.

Dopo tutti quegli anni, erano davvero arrivati al capolinea?
Iwaizumi Hajime, si era davvero stancato di lui?

Certo, non era semplice stare dietro ad una persona vulcanica ed egocentrica come Oikawa Tōru, con tutti i suoi capricci e sbalzi d'umore, ma credeva che ormai Iwaizumi avesse capito come prenderlo e come trattare con lui, del resto si conoscevano da quando avevano 8 anni entrambi.
Erano cresciuti assieme e la maggior parte dei ricordi, che Oikawa Tōru custodiva dentro di se, erano in qualche modo legati ad Iwaizumi Hajime.

Immaginare ora di doversene separare, gli faceva semplicemente troppo male.

Se Iwaizumi avesse confessato un tradimento, per quanto lo avrebbe distrutto, Oikawa si diceva che lo avrebbe perdonato, pur di non perderlo.

Se Iwaizumi avesse espresso il desiderio di allontanarsi da Oikawa, lui a malincuore lo avrebbe lasciato andare, pur di vederlo felice, anche se questo significasse accettare di vederlo assieme ad un uomo che non fosse lui stesso.

Ma voleva conoscere le ragioni dietro il suo comportamento, voleva che fosse sincero e che gli parlasse, di qualsiasi cosa lo stesse turbando ultimamente.

Il non sapere, era una tortura ancora più grande per Oikawa Tōru, che il sapere stesso.

Erano le 7:00 del mattino quando Iwaizumi si svegliò.
Oikawa fece finta di dormire nuovamente, mentre lo sentiva alzarsi piano dal letto, infilarsi un paio di pantaloncini e tornare in soggiorno, chiudendosi la porta della camera alle spalle.

Oikawa attese solo qualche minuto, prima di fiondarsi a prendere il suo cellulare.

Scorse nella sua rubrica dei contatti: aveva decisamente bisogno di sfogarsi con qualcuno prima di perdere completamente il senno.

A Tokyo adesso, dovevano essere circa le 19:00 di sera, quindi c'erano buone probabilità che Hinata Shoyo, gli avrebbe risposto.

Hinata Shoyo era diventato un buon amico per Oikawa Tōru, poiché i due si erano ritrovati in Sud America assieme, quando si trovarono per qualche mese a vivere nella città di San Paolo.

Si erano tenuti in contatto anche quando Hinata Shoyo si trasferì a Rio De Janeiro e Oikawa Tōru a Buenos Aires.

Adesso Hinata Shoyo era tornato in Giappone, poiché era stato richiamato per le Olimpiadi, per rappresentare la Nazione, mentre Oikawa Tōru avrebbe continuato a giocare per la Nazionale Argentina.

H: " Oikawa-Senpai! Ciao!"

La voce allegra di Hinata Shoyo gli trapassò i timpani, poiché non si aspettava che rispondesse giusto al primo squillo.
Si allontanò istintivamente l'apparecchio dall'orecchio ed abbassò il volume della chiamata in ingresso.

"Ohi Shoyo"

Disse in un sussurro Oikawa Tōru

H: " Perché sussurri?!"

Aveva sussurrato anche Hinata Shoyo.

Cercando di fare il più piano possibile, e dopo aver litigato con Kageyama Tobio, dall'altra parte del telefono poiché non voleva che il suo Shoyo perdesse tempo con Oikawa Tōru in quella chiamata, finalmente ebbe un momento di privacy per raccontare le ultime vicende al suo amico.

H:" E quindi ha davvero usato le parole " Non so come dirtelo Tōru"?"

"Si..."

H:" Credendo che tu stessi dormendo?"

"Si..."

Hinata Shoyo fece una pausa dall'altro capito del telefono, facendo approfittare Oikawa Tōru di quel silenzio per prendere nuovamente la parola.

"Ho paura Shoyo, che si sia trovato un altro, ma che non abbia il coraggio di lasciarmi..."

H:"Mh, io non credo. Cioè sembra davvero molto probabile la tua ipotesi ma... insomma... non riesco a credere che davvero abbia fatto una cosa del genere."

"Allora qual è la spiegazione al perché non mette più neanche un dito sul mio meraviglioso corpo?
Perché è sempre di cattivo umore e perché nasconde sempre qualsiasi cosa stia facendo, non appena mi vede?"

H:" Pensiamo positivo... forse...mmmh... forse sta cercando di farti una sorpresa?!"

"Una... sorpresa... e che cosa sta cercando di organizzarmi?"

K: " LE CORNA!!"

Sentì la voce di Kageyama Tobio urlare attraverso il telefono di Hinata Shoyo.
La sua risposta fu così improvvisa che Hinata passò i dieci minuti successivi cercando di zittirlo, scusandosi con Oikawa per l'insensibilità del suo fidanzando.

Oikawa Tōru rise, in un primo momento, ma alla fine ogni risposta possibile, ogni opzione plausibile, riportava sempre lì: Hajime Iwaizumi aveva un altro uomo.

H:" Scusami per Tobio... lui... lo sai com'è fatto. Comunque adesso devo andare... ti consiglio di parlarci con Iwaizumi. Solo così saprai la verità! A presto Oikawa-Senpai!"

"A presto, Shoyo."

Si alzò dal letto che Iwaizumi era uscito di casa, e con nessuna voglia particolare addosso, si trascinò in cucina per fare la colazione.
Quest'oggi avrebbe avuto allenamento solo nel pomeriggio, per tanto aveva la mattinata completamente libera.

Essendo nel pieno dell'estate, il mese di Gennaio era l'ideale per fare qualche scappatella al mare, ma era impossibile riuscire a conciliare la sua voglia di tuffarsi in acqua, con il perenne malumore di Iwaizumi Hajime.

Sbuffò dalla noia e dalla tristezza, dicendosi che, prima di provare ad affrontare Iwaizumi a muso duro, incolpandolo di tradimento avrebbe provato ad estrarre un ultimo asso nella sua manica: avrebbe provato a sedurlo questa sera.

Se avesse ceduto alle sue avances e si fosse finalmente concesso alle tenerezze e all'amore di cui Oikawa sentiva disperatamente la mancanza, allora avrebbe accantonato l'idea del tradimento per sempre.

Qualora invece, avesse continuato a rifiutare avrebbe capito, e per rendergli la situazione più facile avrebbe impacchettato le sue cose e si sarebbe trasferito altrove.

Mancava una settimana esatta all'inizio della settimana degli innamorati a Buenos Aires, non ci sarebbe potuto essere tempismo più perfetto di questo, per  Oikawa Tōru, per distruggere il grande amore della sua vita.

Si fece forza Oikawa e alla fine decise di andare a farsi un giro da solo, per strade della capitale.

Quando alle 20:00 di sera, Oikawa rientrò a casa, stremato dalla fatica e dall'allenamento, Iwaizumi Hajime non era ancora rientrato.

Una morsa gli fece stringere la bocca dello stomaco, costringendolo ad un pianto disperato, per tutte le sensazioni negative che gli si stavano accumulando nel petto.

Aveva bisogno di Iwaizumi, aveva bisogno di sentirlo vicino e di sentirsi amato da lui.

Non voleva perderlo, era il suo migliore amico, era l'amore della sua vita, ma le cose sembravano essere precipitare nel giro di un mese.

Si buttò nella doccia a fatica, ordinando poi cibo da asporto da un ristorante sotto casa, e lo attese.

Attese il suo rientro fino alle 23:00, quando poi sfinito per la logorante attesa e per la stanchezza accumulata durante la giornata, Oikawa sentì rientrare Iwaizumi.

Entrò in punta di piedi in casa, Iwaizumi Hajime, e sembrava stranamente di ottimo umore.

Oikawa Tōru avrebbe voluto scattare in piedi e chiedergli dove fosse stato per tutto il giorno, ma alla fine decise, frenato dalla paura di quella discussione, di fingere nuovamente di essersi addormentato sul divano.

Sentì Iwaizumi andare nella loro camera per spogliarsi, dopodiché lentamente si avvicinò a lui e lo prese delicatamente in braccio, facendo attenzione a non svegliarlo, portandolo fino alla loro camera da letto.

L'odore del corpo di Iwaizumi gli pervase le narici, così come il suo calore, rendendo Oikawa Tōru ancora più inquieto.

"Dove sei stato, Iwa-Chan?"
Pensò il castano.

Si sentì adagiare sul letto ed accendere il condizionatore nella camera.

Perché gli stava concedendo quell'attenzione se poi lo aveva evitato per tutto il giorno?

Una nuova ondata di lacrime sopraggiunse negli occhi di Oikawa Tōru, quando Iwaizumi si chiuse la porta della camera alle spalle ed andò a sedersi sul divano.

La situazione non migliorò neanche nella settimana successiva: sebbene prima per lo meno Oikawa Tōru riuscisse a vedere Iwaizumi in casa, adesso quest'ultimo tra il lavoro e tra qualsiasi il suo impegno fosse, passava la maggior parte della giornata fuori casa; di notte, si addormentava per sino sul divano, senza neanche più entrare nella loro camera da letto.

Erano giunti così alla notte prima di San Valentino, ed Oikawa Tōru sentiva di star per esplodere.
Non ce la faceva proprio più a vivere con uno sconosciuto in casa, poiché ormai Iwaizumi non era diventato che questo: un coinquilino qualsiasi che a malapena sopportava la presenza di Oikawa in casa.

Aveva rimandato ed anche troppo, nonostante fosse quasi la mezzanotte, così decise, spinto da un impeto di disperazione, di tirare fuori le sue vaglie e di impacchettare la sua roba.

Nonostante fosse notte fonda sarebbe andato via di casa, poiché lo faceva troppo soffrire la condizione di disagio e tensione che si era creata tra di loro.

Era chiaro, Iwaizumi Hajime non lo amava più e, piuttosto che attendere che quest'ultimo riducesse il suo cuore a brandelli, Oikawa Tōru avrebbe raccolto i suoi cocci da terra e avrebbe fatto un'uscita di scena in grande stile.

Soffriva troppo per continuare ad andare avanti, facendo finta di niente.
Soffriva, ed Iwaizumi Hajime non sembrava importarsene.

*

Un tremendo trambusto arrivò alle orecchie di Iwaizumi proveniente dalla sua camera da letto.

<<Tōru? Tutto bene?>> si affrettò a dire, in seguito a quel fracasso.

"Chissà che cosa sta combinando quell'idiota." Si ritrovò a pensare, mentre sorridendo, continuava a ripassare mentalmente il suo piano per la giornata di domani.

Ci aveva lavorato, con tutto se stesso, da più di un mese, ma finalmente dopo tante notti insonni, dopo tanto pensare e tanto progettare era riuscito a trovare qualcosa che avrebbe lasciato Tōru senza parole.

Per evitare di spifferare tutto, e quindi di vanificare tutti i suoi tentativi di mantenere la sorpresa, aveva anche passato l'ultima settimana fuori casa il più possibile, vagabondando da un fioraio all'altro, alla ricerca di un fiore che potesse abbinarsi agli occhi nocciola di Oikawa Tōru.

Per uno burbero e perennemente con il piede di guerra, come Iwaizumi Hajime, non era semplice entrare in un negozio di fiori e chiedere una sfumatura ben precisa; per questo gli ci vollero diversi tentativi prima di riuscire nel suo intendo.

Ma adesso era tutto pronto: la mezza giornata alla spa che aveva prenotato per Tōru, per farlo uscire di casa.
La cena che aveva in mente di cucinare per loro due, il completo che aveva comprato per se stesso e per Oikawa Tōru.
I fiori che avrebbe posizionato sulla loro tavola.
Le candele che avrebbe messo nella loro camera da letto.
I biglietti che si era procurato per andare ad assistere ad uno spettacolo di fuochi d'artificio sulla spiaggia.
Gli anelli che aveva faticato per farsi realizzare di fretta e furia da un orafo, proprio come lui si era immaginato, per chiedere a Tōru di sposarlo, una volta che fossero rientrati a casa.
E lo champagne che avrebbero stappato, una volta che Oikawa Tōru avesse accettato la sua proposta.

Non stava più nella pelle Iwaizumi Hajime, e forse era ancora più nervoso di quanto non aveva alcuna idea per rendere il San Valentino, all'altezza delle aspettative di Oikawa Tōru.

Ci fu nuovamente un rumore proveniente dalla loro camera da letto, seguito da un imprecazione da parte di Oikawa.

<<Tōru... ma che combini? Tutto bene?>> urlò di nuovo il corvino.

Non ci fu nessuna risposta da parte del castano, così, essendo un po' in pensiero, Iwaizumi decise di andare a controllare direttamente la fonte di quel frastuono.

Quando aprì la porta della loro camera da letto, la scena che si trovò davanti gli fece gelare il sangue nelle vene.

Tutti i vestiti e gli effetti personali di Oikawa erano sparsi ovunque nella stanza, mentre sul letto si trovavano le sue valigie più grandi, che aveva iniziato a riempiere.
Oikawa rimase impietrito per un attimo, con gli occhi gonfi ed arrossati per le lacrime a fissare Iwaizumi sulla porta.

Quando i loro occhi si incontrarono Oikawa si morse con forza il labbro inferiore, per non scoppiare in un pianto isterico, e continuò a piegare i suoi abiti.

Iwaizumi fu colto così di sorpresa da non riuscire a muovere un passo nella loro camera.
La voce sembrava essergli morta nella gola, mentre il suo cuore scalpitava ed la sua testa lo martellava dall'interno.

<<T-Tōru... che cosa stai facendo?>> disse Iwaizumi superato lo shock iniziale.

<<Ah... Ah! Adesso mi rivolgi la parola?!>> esplose Oikawa, voltandosi con gli occhi iniettati di sangue verso Iwaizumi che era ancora in piedi sulla soglia.

"No...no...."

Era così confuso, da non riuscire a pensare ad altro in quel momento, Iwaizumi Hajime.
Vedere Oikawa Tōru che faceva le valige, era l'ultima cosa che si aspettasse di vedere in quella serata, nonché la più dolorosa della sua vita.

<<Ehi.. ehi! Mi spieghi che cosa...>> provò a dire, ma si bloccò vedendo come aveva iniziato a sussultare la schiena di Oikawa Tōru, sotto i suoi violenti singhiozzi.

Iwaizumi Hajime si avvicinò per abbracciarlo, ma Oikawa gli scansò la mano, con un sonoro gesto, ricolmo di delusione ed esasperazione.

<<Non ti avvicinare Hajime. Non ti avvicinare mai più a me.>> singhiozzava Oikawa.

In quel momento l'intero mondo di Iwaizumi, che ruotava proprio attorno ad Oikawa Tōru, sembrò crollargli addosso.
Un capogiro lo fece indietreggiare di qualche passo, e gli lasciò la mano ferma a mezz'aria.
Anche gli occhi di Iwaizumi si inumidirono a quelle parole, delle quali non capiva l'origine.

<<Tōru... ma che stai dicendo... che cosa ti prende?!>> balbettò il corvino, in preda al panico.

<<Ah che sto dicendo? Che mi prende?! Davvero sei così sorpreso ora, o stai solo fingendo?!>> esclamò Oikawa Tōru.

Iwaizumi mosse lentamente e un passo verso di lui, con cautela, cercando di colmare quei pochi metri che li separavano, nonostante gli sembrassero chilometri in quel momento.

<<Tōru, per favore...>>

Oikawa Tōru puntò i suoi occhi nocciola, sconvolti da pianto, diritti negli occhi incredibilmente scossi di Iwaizumi Hajime.

<<No! Credevo... credevo che le cose si sarebbero sistemate da sole, se solo fossi stato più paziente. Ed invece no, tu non hai fatto altro che ignorarmi...>>

La lampadina nella testa di Iwaizumi si accese: accecato com'era dall'ossessione di voler regalare ad Oikawa Tōru il miglior San Valentino della sua vita, che non avesse nulla a che fare con quelli che già aveva vissuto, era finito per diventare nervoso e scontate nei suoi confronti.
Non si erano quasi rivolti la parola per un mese, ma Iwaizumi lo aveva fatto, per il solo scopo di rendere indimenticabile il loro primo San Valentino assieme.

Lo aveva evitato, in tutti i modi per evitare che scoprisse la sua sorpresa ed era stato un fascio di nervi, fino al momento in cui non era riuscito ad organizzare il tutto nel minimo dettaglio.

Era così spaventato dall'idea di deludere le aspettative di Oikawa Tōru, che alla fine si era trasformato in quello che più odiava: una persona accecata dal senso del dovere che aveva dimenticato che non c'era niente di più bello che la loro quotidianità.

Ogni cosa era venuta a mancare in quel mese e mezzo, ogni loro piccola abitudine ed ogni momento di intimità, tutto al solo scopo di rendere speciale un unico giorno.

Ma ne era valsa davvero la pena, sacrificare un mese delle loro vite assieme, al solo scopo di rendere memorabile un solo giorno?

Era stato sciocco, Iwaizumi Hajime, ed aveva dimenticato che la cosa più portante che potesse regalare a Tōru era il suo amore, in piccole dosi, tutti i giorni.

<<No... no... Tōru hai frainteso tutto...>> provò a giustificarsi Iwaizumi.

<< Io non credo di aver frainteso un bel niente! Chi è lui, mh? È forse un ragazzo più giovane? Forse qualcuno di più silenzioso di me, qualcuno che non risulta petulante nelle tue orecchie... qualcuno che riesci a sopportare di più!>> Oikawa iniziò a vomitare addosso ad Iwaizumi tutto quello che in questo mese aveva taciuto, senza più avere paura di dire alcunché.

Se questo era il capolinea della loro relazione, ormai non aveva più senso trattenersi.

<<Tōru no! Ti posso spiegare per favore...>> Iwaizumi mosse un altro passo vero il castano, il quale però, a sua volta, stava indietreggiando verso uno degli armadi aperti.

<<Non voglio sentire nessuna spiegazione. Ho già avuto tutte le mie conferme: Il tuo perenne nervosismo, il tuo nascondermi tutto, il tuo essere freddo e distaccato... ma ti rendi conto che non mi dai un bacio da un mese?! Come si fa a fraintendere una cosa del genere? Non mi ami più e l'ho capito... ma piuttosto che stare qui a soffrire mentre tu ti innamori di un altro... preferisco sparire e non sapere nulla.>>

A quelle parole a Iwaizumi cadde in ginocchio ai piedi di Oikawa Tōru, in preda alle lacrime.
Si sentiva così stupido, ed era così arrabbiato con se stesso, che non riusciva neanche più a tenersi in piedi.

Voleva sposarlo Oikawa Tōru e lui pensava che lo avesse tradito?
Non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, anche se in quest'ultimo mese, si era comportato in maniera del tutto riprovevole.

Era stato meschino con Oikawa, nonostante stesse agendo nei suoi interessi.
Era stato crudele nel non dargli le attenzioni che meritasse, ed era stato un povero illuso per credere che Oikawa, non si sarebbe accorto di niente.

E adesso, lo stava perdendo, mentre in tasca conservava la scatola con gli anelli che si era fatto fare su misura per loro due.

Adesso Oikawa lo stava lasciando, e tutto il suo lavoro per rendere quel San Valentino memorabile sarebbe andato in fumo.

A che cosa serviva dannarsi tanto per un San Valentino, se durante il restante del tempo Iwaizumi si completato talmente male, da essere sul punto di essere lasciato?

<<Tōru ti prego... ti prego fammi spiegare...>> disse, cercando di trattenere l'emozione nella sua voce.

<<Io... io ti chiedo scusa... per come mi sono comportato...>>

<< Non servono a nulla le scuse ora Hajime.>> lo interruppe secco Oikawa.

<<Ascolta... ti prego, lasciami parlare... Ti chiedo scusa per tutto. Ma io non ho nessun altro. Non potrei mai innamorarmi di nessun altro Tōru perché il mio cuore strabocca di te... se... se mi sono comportato così è stato solo perché... perché volevo che tu avessi un San Valentino indimenticabile insieme a me. >>  disse Iwaizumi, senza il coraggio di guardare Oikawa Tōru negli occhi.

<<Che... Che cosa?!>> esclamò il castano.

<< Mi sentivo così frustrato dal non riuscire a trovare qualcosa degno di te... che... che non dormivo, non mangiavo, non riuscivo a fare altro se non organizzarti la giornata perfetta. Perché tu la meriti una giornata perfetta, Tōru... ma solo  adesso mi rendo conto che sono stato uno stupido nel sacrificare un mese intero, in cui avrei potuto farti sentire speciale ogni giorno, per il solo San Valentino.>> confessò il corvino.

Oikawa Tōru rimase immobile, con il viso segnato della lacrime, e con il cuore che piano stava tornando a battergli in petto.

<< Iwa... sei serio?>> chiese con esitazione.

<<Si, e... come hai potuto pensare che non ti amassi più?! Ci ho messo anni prima di trovare il coraggio per confessarti i miei sentimenti... pensi che basti così poco adesso per farmeli scordare? Ho intenzione di amarti per sempre Oikawa Tōru.>>

Ed ecco che nuovamente gli occhi di Oikawa si riempirono di lacrime, nel momento in cui, lentamente Iwaizumi sollevava il suo capo per guardare dritto negli occhi Oikawa Tōru, in piedi davanti a lui.

Piano Iwaizumi Hajime si posizionò su un ginocchio, mettendo una mano in tasca ed estraendo la piccola scatolina di velluto nero.

<< Avevo immaginato di farlo diversamente... però... ShittyKawa, CrappyKawa, Trashykawa, Tōru Oikawa, amore mio... perdonami se sono stato un completo idiota, ma io ho perso la ragione nel momento esatto in cui ci siamo conosciuti.
E farò tantissime altre cose che non avranno senso, dirò tantissime altre cose che potranno offenderti, ma non dimenticarti mai che ti amo. Ti ho sempre amato e se... lo vorrai... mi impegnerò per amarti per sempre... mi vuoi sposare?>>

Aveva immaginato di farlo in riva al mare, con lo spettacolo pirotecnico sullo sfondo, mentre indossavano il loro completo nuovo, che aveva acquistato, Hajime Iwaizumi.

Ed invece lo aveva fatto nella loro camera da letto, messa a soqquadro dal irruente modo di Oikawa Tōru di fare le valigie, mentre entrambi avevano la faccia gonfia di lacrime, e sull'orlo di una crisi che avrebbe segnato la loro rottura definitiva.

Oikawa Tōru rimase interdetto, piangendo così forte da non riuscire neanche a dirgli di sì, aveva solo iniziato ad urlare e singhiozzare senza un ritegno, nel tentativo di annuire con la testa.

Iwaizumi, commosso dalla gioia e dall'emozione anche lui, lentamente avena infilato la fede d'oro bianco, con sopra incastonato uno scintillante smeraldo, nell'anulare sinistro di Oikawa; mentre il castano, con molta difficoltà aveva infilato una fede identica, al dito di Iwaizumi.

Si erano così stretti in un abbraccio riconciliante, che non aveva fatto altro che riaccendere il fuoco dei loro sentimenti.

<< Baciami Iwa... ti prego e dimmi che mi ami.>> lo aveva supplicato Oikawa Tōru, che stava lentamente riprendendosi da quel pianto, che lo aveva finito di scuotere.

Non se lo fece ripetere due volte Iwaizumi Hajime, il quale sollevò Oikawa dalle natiche e se lo strinse addosso, iniziando a baciarlo con trasporto e con emozione.

<< Ti amo, Tōru... ti amo tantissimo.>>

Le loro mani, ancora tremanti, corsero subito ad eliminare quei pochi strati di vestiti che si trovavano addosso, essendo che fosse piena estate.

Si accarezzavano, si baciavano, si cercavano e si desideravano, i loro corpi, dopo quel mese passato lontani adesso, sembravano incredibilmente affamati l'uno dell'altro.

Era tremendamente felice Iwaizumi Hajime, che le cose, alla fine, avessero preso una piega ben diversa da quella che aveva immaginato all'inizio; pensava che Oikawa Tōru lo avrebbe lasciato, per essersi comportato da perfetto idiota per un mese, ed invece alla fine aveva accettato la tua proposta ed adesso erano sdraiati su quel cumulo di vestiti sopra al letto, con tutta l'intenzione di fare l'amore per tutta la notte.

All fine, Iwaizumi Hajime, si rese conto che nessun preparativo, per quanto studiato nei minimi dettagli, potesse equiparare la meravigliosa imprevedibilità della vita.

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