若くて美しい ~ Young and Beautiful ~ SakuAtsu ~
⚠️Disclaimer⚠️
Questa One Shot è ispirata alla canzone di Lana Del Rey, Young and Beautiful.
Vi lascio di seguito il link qualora, improbabilmente, non la conosciate.
O semplicemente se avete voglia di ascoltarla.
https://youtu.be/O4uD6o9XxLs
Buona lettura.
*
~ Sakusa x Atsumu ~
若くて美しい
Young and Beautiful.
Parole: 3398.
*
Ho fatto molte cose nella mia vita.
Cosi tante che adesso mi sembra di averne perso il conto.
Quante albe ho visto?
Quanti tramonti?
Non ci ho mai badato a quanta bellezza ci fosse intorno a me, nascosta nelle ore fredde dell'aurora o avvolta nelle ombre scure del crepuscolo.
Era lì, a portata di mani, quell'incantevole meraviglia di ogni singolo giorno, ma credo che non sempre io l'abbia afferrata e stretta tra le braccia.
Ho visto tutto il mondo.
Ogni antro di questa Terra dove ho camminato, è impresso nella mia memoria indelebilmente.
La sensazione della sabbia del deserto tra le dita dei piedi, la brezza ed il senso di vertigine di quando ti sollevi in mongolfiera.
Le acque chiare dell'Oceano.
Le aurore boreali dall'altra parte dell'emisfero.
Il gelo pungente di un posto dimenticato dagli uomini e da Dio stesso.
Posti eterei ed eterni.
Posti meravigliosi che scintillavano come diamanti ai miei occhi.
La loro luce sembrava accecarmi, addirittura divorarmi delle volte.
Voleva azzannarmi quella luce, ferirmi per poi mangiarmi; e adesso non posso fare a meno di chiedermi se alla fine dopo avermi inghiottito, non mi avrebbe sputato fuori quella luce, lasciandomi da solo nel buio.
Ci ho pensato tante volte a che cosa sarebbe successo, se io la luce non fossi stato in grado di vederla.
Se fossi rimasto a tormentarmi nelle tenebre della mia anima dolente, se fossi stato cieco oltre che inerte.
Mi hai insegnato ad essere sensibile.
Mi hai mostrato come vedere la bellezza, come afferrarla e come custodirla.
Mi hai insegnato a vederla la luce, anche quando il cielo sopra di me era cupo, scuro, opprimente e triste.
Mi hai fatto vedere che la luce dentro all'universo viaggia incessantemente, anche quando non sono in grado di percepirla, lei trova il modo per arrivarmi e mostrarmi le cose sotto una nuova prospettiva.
Me la ricordo la prima volta che abbiamo visto la Via Lattea insieme.
Eravamo a Bel Air, in un posto costoso e di lusso, come piaceva a te.
Era una notte calda d'estate, nella metà di luglio, quando mi hai fatto riflettere a quanti cieli stellati siano passati sopra di me, senza che io avessi mai alzato gli occhi una singola volta per osservarli, per goderne.
Eravamo quel che eravamo, e nessuno poteva dirci che cosa fare.
Eravamo giovani, selvaggi e senza freni.
Giorni folli e indimenticabili, tra le luci della città ed il silenzio delle montagne dell'Osservatorio.
Ed il modo in cui giocavi con me, come ti prendevi cura di me, quasi fossi un bambino.
Il modo che avevi di sorridermi, con tutto il viso, strizzando gli occhi e arricciando il naso.
Quando sorridevi, tutto intorno a me sembrava fermarsi ed il tempo stesso s'inchinava davanti a te.
Tutta la città si prostrava a te, per quanto fossi bello, con quelle tue fossette sui lati delle guance quando sorridevi a me, solo a me.
Solo per me.
Quando vidi le stelle quella notte, mi resi conto che nessuna di loro brillava come facevi tu, mentre avevi il naso all'insù e la bocca semiaperta per la meraviglia.
Il tuo fiato era caldo.
I tuoi occhi erano lucidi, le guance arrossate, le labbra un po' screpolate.
Tiravi su con il naso per non lasciartelo sgocciolare.
I capelli chiari venivano scompigliati dal vento, di quella notte.
La pelle del tuo collo rabbrividiva, nonostante fosse una notte d'estate tra le montagne, quella brezza ti faceva avere la pelle d'oca.
Mentre ti guardavo, realizzai quello che avevi cercato di dirmi in tutti quei mesi.
In quel momento realizzai che l'amore è la cosa più forte che possa colpirti in pieno petto.
Ti mozza il fiato, ti fa contorcere di un dolore acuto e dolce allo stesso tempo.
Ti fa versare lacrime che neanche credevi di avere.
Ti fa urlare, dal fondo dei tuoi polmoni per tutto il tempo.
Un colpo che non puoi schiavare e neanche parare, puoi solo incassarlo al meglio che puoi.
Ed io lo feci.
Mentre mi beavo della bellezza che avevo davanti, mi accorsi che non tutto nel mondo era sporco e disgustoso.
A volte il mondo poteva essere chiaro, cristallino e trasparente.
Poteva essere un luogo sicuro, che sapeva di bagnoschiuma dolce, che profumava di una qualche fragranza costosa dalle note speziate e mascoline.
A volte il mondo poteva essere bellissimo, incontaminato, puro così come lo sguardo che ti si dipingeva in viso quando c'era qualcosa che ti piaceva.
Il mondo poteva essere un palco sul quale anche io potevo esibirmi, poteva odorare di ghiaccio secco e ardesia, così come poteva avere il gusto di caffè delle tue labbra la mattina presto.
Il mondo potevi essere tu.
E lo sei stato.
Lo sei stato mentre con pazienza mi hai preso per mano insegandomi ad avere fiducia nelle mie gambe; mi hai atto arrivare lontano, da solo con le mie forze.
Mi hai lasciato fare i miei errori e con amore, mi sei rimasto vicino, rattoppando gli strappi dentro mia anima.
Lo sei stato quando hai dovuto vincere una battaglia contro un mostro invisibile, qualcosa di sbagliato che esisteva dentro solo dentro la mia testa.
Mi hai reso forte e consapevole, che i demoni si possono sconfiggere un po' alla volta, anche quando si ha paura.
Lo sei stato quando mi hai reso libero, da me stesso, da quel che credevo.
Lo sei stato quando mi hai lasciato abbeverare ad un calice di rugiada, io ch'ero arido e sterile.
Sei stato abbastanza discreto, nella tua irruenza.
Sei stato abbastanza delicato, nella tua violenza.
Nel tuo modo d'amarmi, nel tuo modo d'odiarmi, nello starmi vicino promettendomi tutto te stesso e nell'allontanarmi, facendomi desiderare anche solo uno sguardo.
Mi hai giurato amore, quello vero e sincero, quello puro e vergine, di quando alzi gli occhi alla volta celeste per la prima volta.
Ed io, ho fatto lo stesso con te.
Mi amerai comunque, quando non sarò più giovane e bello?
Continuerai ad amarmi quando appassirò e di me non resterà altro che la mia fobia?
Mi amerai come oggi, quando di me non resterà altro che il mio animo tormentato?
Quando non avrò più la forza per stringerti la mano, quando non avrò più la vista per lodarti e guardarti invecchiare, quando non avrò più la voce per risponderti "anche io"?
Ci sarai ancora, nei momenti in cui saremo irriconoscibili, così lontani da noi stessi da scambiarci per due punti qualsiasi nel cielo?
Mi amerai ancora?
Lo so che lo farai.
Sì, tu sei l'unico che so che lo farà.
Anche fra cent'anni, anche quando di noi non resterà che polvere d'ossa, sono sicuro che lo farai.
So che mi amerai ancora, quando non sarò più giovane e bello.
Abbiamo visto il mondo, insieme.
Posti in Terra che sembrano usciti da luoghi di fantasia, al limite del possibile.
Posti in Terra che erano dell'altro mondo.
Abbiamo fatto più di mille esperienze, insieme.
Esperienze ultraterrene, esperienze carnali che sapevano di peccato, ed esperienze che trascendevano la moralità e l'etica.
Ci siamo abbuffati a sazietà, ci siamo dissetati a lungo di acque fresche e cristalline, abbiamo dormito profondamente e abbiamo fatto l'amore con ogni fibra del nostro essere.
Ci siamo tenuti stretti, ci siamo cuciti addosso con nodi stretti e solidi come se fossimo l'uno il guscio dell'altro.
E dopo tutto questo tempo posso dire che nessuno mi veste bene come fai tu, nessuno mi calza perfettamente, facendomi sentire le farfalle nello stomaco di essere io la persona che cercavi in tutto il reame.
Sono io che ti completo nello stesso modo in cui tu completi me.
Abbiamo fatto prendere fuoco al mondo, rendendolo il nostro palco per la nostra performance migliore di tutte; abbiamo acceso tutte le luci dentro l'universo e abbiamo messo in subbuglio anche il regno dei cieli.
E tutti ti guardano, ti divorano con gli occhi e desiderano un pezzo di te.
Della tua bellezza, del tuo animo, del tuo cuore.
Anche gli angeli sono gelosi di quel che sei e di quel che fai, e con invidia ti osservano anche loro, mentre sfili per le strade di Tokyo, di Parigi, di Roma o di qualsiasi altro posto che abbiamo reso nostro.
L'estati che si susseguono sono sempre più roventi, e non so se questo è per effetto del tuo copro che preme contro il mio, per le tue labbra che sanno di salsedine, o se per i tuoi occhi che risplendono di più della superficie del mare.
Non so se è l'amore in sé o se sei tu, che lo rendi tale.
E se mai avrei giurato che sarei stato un uomo sesso, droga e rock'n'roll, alla fine con te ogni giorno è un concerto che suona esattamente la musica che ho dentro.
Ed il modo in cui trovi le note giuste, per il tuo show, ogni qual volta mi tocchi è ridicolo e patetico allo stesso tempo.
Come ci riesci resterà per sempre il tuo segreto.
Ed io non posso fare a meno di tendermi, come una corda di violino, ogni qual volta mi dai il "la".
Proprio io che avevo giurato che la tua faccia da ragazzo innocente e bello non mi avrebbe scalfito.
Io, che non sarei caduto vittima del tuo incantesimo, che la tua anima elettrica non mi avrebbe fatto prendere la scossa.
Avevo giurato di non volerti.
Avevo giurato di non credere alle tue parole velenose ed ingannevoli.
Avevo giurato a me stesso che sarei rimasto esattamente uguale a me stesso, identicamente solo uguale a me stesso.
Ed invece più il tempo passa, più ti stringo tra le braccia e più assomiglio a te.
Ogni giorno di più, in qualcosa di piccolo che magari neanche tu riesci a vedere, ma di cui m'accorgo solo io.
Lo vedo che ho imparato a sistemare i capelli come più ti piace, che ho iniziato ad usare il profumo che usi tu per ricordarmi dell'odore che hai anche quando non ci sei.
Ho imparato ad apprezzare delle cose solo perché mi ricordano di te, della faccia che fai quando le vedi o le assaggi.
E ricordarmi di te, in ogni singolo momento della mia giornata, mi fa sentire vivo.
Mi fa sentire con uno scopo, mi fa sentire bello ed amato.
Ma tu, mi amerai ancora quando non sarò più giovane e bello?
Mi amerai ancora, quando di me non sarà rimasto altro che il mio spirito spezzato?
Ci sarai ancora, quando non ricorderò più le rughe sul tuo viso?
Quando non sarò più in grado di sentire il suono della tua risata?
Quando dimenticherò tutto di me, di te e dell'amore che ci siamo giurati e promessi?
Mi amerai ancora, quando finirà tutto?
Quando io sarò finito, sparito da questo mondo senza aver lasciato alcuna traccia di me?
Potrai amarmi così come mi ami oggi, quando non sarò più giovane e bello?
Mi amerai ancora, Atsumu?
Lo so che lo farai.
Sì, tu sei l'unico che so che lo farà.
E mentre ti stringo a me, facendo aderire la pelle nuda della tua schiena a quella del mio petto, nel nostro letto che profuma di nuovo e di te, affondando il naso nei tuoi capelli, non riesco a fare a meno di pensare che un giorno quando moriremo potremmo dimenticarci tutto quello che abbiamo vissuto.
Non saremo più noi, ma solo due anime sofferenti, separate con forza dallo scandire lento di una clessidra crudele.
Non ci saranno più nottate come queste, in cui ci addormentiamo stretti l'uno all'altro dopo aver fatto l'amore.
Non ci saranno più giorni in cui ci svegliamo vedendo l'uno il viso ancora addormentato dell'altro.
Ed ho paura di dimenticarti, Atsumu.
Quando morirò ho paura di dimenticarmi di te, del me che sei riuscito a costruire con le tue sole mani e di tutto quello che abbiamo vissuto e condiviso.
Temo che quando non aprirò più gli occhi, il tuo viso sarà stravolto dal dolore, la tua voce si spezzerà e le tue gambe cederanno.
Il tuo cuore andrà in mille pezzi, nel momento in cui ti renderai conto che non siamo più noi, ma che adesso sei solo tu.
Ed io non posso accettarlo.
Non riesco ad accettare che quando moriremo, davanti a me ci sarà solo un'eternità senza di te, un vagare lento e vuoto, in cerca di un posto dove sotterrarmi per sempre.
Chiudo gli occhi ogni sera con l'immagine di te in mente e ripenso a tutto, lo rivivo mentalmente proprio perché voglio che s'imprima a fuoco nel mio animo.
Che le voglio ricordare tutte, le particolarità di te.
Il suono della tua voce mentre piangi, ridi, urli di rabbia o di gioia, mentre godi di piacere o mentre ti trattieni dalla paura.
La luce dei tuoi occhi, il profilo definito della tua mascella, la morbidezza dei tuoi capelli.
Il posto di tutti i tuoi nei, delle tue cicatrici e di tutte le macchie che hai sulla pelle.
Voglio ricordare di come s'arrossa la tua pelle sotto al sole, di come risplendono le tue lentiggini chiare d'estate e di come ti diventano freddi i piedi d'inverno.
Oh Dio, se mi stai ascoltando, ti prego lasciami portare quest'uomo con me, quando moriremo.
Lasciaci varcare insieme i cancelli del tuo Regno, lasciaci la possibilità di passare anche quest'eternità insieme.
Perché sarebbe crudele, farmi incontrare l'amore di una vita in Terra, quando una vita per assaporarlo tutto non basta.
Sarebbe troppo doloroso stringerlo a me per anni, e poi all'improvviso dimenticare com'è fatto il suo corpo.
Non puoi, Dio, avermelo messo sul mio cammino con la consapevolezza che un giorno dovrò lasciarlo andare.
Non puoi chiedermi di arrivare a tanto, Dio.
Io voglio tutto di lui, tutto per sempre.
Tutto di lui: tutta la sua grazia, la sua bellezza, il suo corpo.
Ogni centimetro dell'uomo che ho sposato.
Ti prego Dio, lasciamelo avere per sempre.
Atsumu si gira nel letto, appoggiando il viso contro la mia spalla e allaccia le gambe alle mie.
Dorme profondamente, di un sonno lieve e beato, mentre io sono sveglio ad osservarlo con il cuore che sembra voler gareggiare con i cavalli.
Non potrei mai averne abbastanza di lui, del suo viso e del suo amore.
E se devo essere avaro e geloso, lo sarò.
Se devo volerlo solo per me, lo farò, senza provare pietà per nessuno.
Perché lo amo, perché mi amo quando sono con lui.
Non ci riesco a distogliere lo sguardo.
E così io lo guardo, anche quando lui pensa che i miei occhi siano volti altrove.
Lo guardo anche se mi acceca, per quanto sia luminoso tutto il suo essere.
Ed anche se dico di non volerlo, anche se fingo di sopportarlo a malapena, anche se davanti agli altri muoio di vergogna nel lasciarmi sorprendere perdutamente innamorato di lui, io lo guardo.
E lo amo con tutto me stesso, ogni giorno di più.
Che è tutta una farsa, quella di trovarlo insopportabile e viziato, scontroso e irritante.
È falso quando dico che lui è solo uno di quegli amori giovanili destinati a spegnersi presto.
Non è vero che non conta niente, che non farei niente per lui o che mi sia pentito di averlo sposato così in fretta.
Non è vero niente di quel che mi costringo a dire.
Porto una maschera d'indifferenza per camuffare la mia completa devozione per lui.
E potrà sembrare infantile e meschino, ma a me non importa niente di quello che pensano gli altri.
Se i miei genitori sono delusi, se i miei amici hanno qualcosa da ridire, se la sua famiglia vorrebbe altro per lui.
A me non importa di nessuno al di fuori di lui, e se lui mi sceglie ogni giorno allora io sono disposto a tutto.
Anche a morire adesso, purché sia tra le sue braccia.
E se non ci fosse un senso all'esistenza degli uomini, se non ci fosse uno scopo a tutto ciò, io potrei affermare di aver trovato l'eccezione tra un mare di regole; che sei tu che rendi tutto sensato, anche quando tutto sembra solo precipitare.
Se non ci fosse un senso, tu troveresti il modo di darglielo comunque, perché sei testardo e cocciuto e non ti arrendi neanche quando dovresti.
E quando sei qualcuno come me, che incontra qualcuno come te, non puoi non essere grato ogni giorno.
Essere estremamente riconoscente alla vita per averti messo davanti qualcuno di così prezioso.
Non posso non essere grato a te, in primo luogo e a me, per secondo.
A te, ch'eri solo un ragazzino esuberante e troppo loquace quando ci siamo incontrati la prima volta.
A me, ch'ero un adolescente disilluso ed insoddisfatto, che nascondeva la propria insicurezza dietro ad una mascherina di tessuto.
A te, che hai saputo trovare tutte le chiavi per aprire il mio cuore.
A me, che senza di te, varrei niente o poco meno.
Ma più di tutto a noi.
A noi, senza se e senza ma.
E le paure che m'attanagliano alla gola di notte, mentre tu dormi e la mia mente prende a viaggiare alla velocità della luce, si dissipano.
Tutte quelle domande che mi sembrano non avere risposta, improvvisamente si risolvono da sole e mi abbandonano, mi liberano.
Ed anche se mi chiedo se m'amerai ugualmente quando non sarò più giovane e bello, anche se non faccio altro che tormentarmi con il pensiero se potrai amarmi ugualmente, quando di me non resterà altro che la mia anima dolente, alla fine la risposta è sempre la stessa.
Ti stringo forte a me e chiudo gli occhi, appoggiando il mento sui tuoi capelli scompigliati.
Ti lamenti un poco, ma non ti svegli.
E mentre respiro a pieni polmoni il profumo che mi sono scelto d'avere addosso per tutta la vita, scivolando finalmente in un sonno calmo e senza ansie, mi rendo conto che all'amore tu hai dato una forma dentro di me.
L'hai plasmato per assomigliarti in tutto e per tutto, che adesso risponde solo al tuo nome, l'amore.
E ne sono sicuro che m'amerai.
Anche quando non sarò più giovane e bello.
Anche quando di me non resterà che la pallida imitazione dell'uomo che sono oggi.
Ed io, Atsumu, farò lo stesso.
Con ogni fibra di me, io, lo giuro.
Ma sono sicuro che tu già lo sappia, anche se stai dormendo.
Anche se, in realtà, sei altrettanto sveglio quanto me.
Anche mentre ti sento sorridere nell'incavo del mio collo.
Sono sicuro che tu lo sappia già.
Anzi, sono sicuro che tu lo abbia sempre saputo.
Angolo Autore:
Ciao Stelline✨
Rieccomi con una nuova One Shot smielata e romantica, ma allo stesso tempo dal retrogusto un po' amaro.
Come nasce questa storia?
Probabilmente non se lo sta chiedendo nessuno, però adesso vi svelo un po' di retroscena del processo "creativo" dietro a questa One Shot.
Vi è mai successo di provare un'immensa nostalgia per il futuro?
Spesso mi capita, mentre sono a letto, proprio come Sakusa in questa breve riflessione, di pensare e ripensare.
A volte penso a quel che ho fatto fino ad oggi ed altre volte, penso a quello che ancora dovrò fare.
Mi capita di sentirmi inspiegabilmente triste per cose che ancora non sono successe.
E così, con contorno della meravigliosa Young qnd Beautiful ( che forse riassume alla perfezione questa riflessione) eccomi che mi ritrovo a scrivere di pensieri personali, lasciandoli uscire dalla bocca di qualcun altro.
Ecco Sakusa che mentre stringe il suo Atsumu, si ritrova a pensare a quello che sarà il loro futuro.
Romanticamente depresso, non è così?
Bhe, non potevo di certo scrivere di un blando amore romantico senza inserisci un po' quella tristezza che un po' contraddistingue la mia scrittura!
Che dire, se anche voi le avete sentire queste sensazioni, allora forse forse questo mio ennesimo sperimentare ha avuto un piccolo successo.
Ditemi un po' che ne pensate!
Ci tenevo a scrivere di loro sia perché ormai è una sfida con me stessa, scrivere di ship che sono fuori dalle mie abituali, sia perché mi sembrava che si prestassero bene alla riflessione.
Ci avrò azzeccato?
Spero che immergervi assieme a Sakusa in questa sua personale riflessione notturna, vi sia piaciuto!
Come sempre vi lascio un bacino.
❤️
Alla prossima One Shot!
Lavienne_
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