SEGNO DIVINO

Il cammino forzato del lupo continuava ma il suo sguardo guardava verso l'alto, non si curava di tutti i presenti che fissavano lui e gli altri prigionieri con aria schifata.

Si allontanavano al loro passaggio, come quando Ankar fu esiliato, e i bambini venivano stretti dai genitori per evitare che la loro innocente curiosità potesse farli avanzare verso quei quattro esseri immeritevoli di attenzione e comprensione.

Tuttavia il canide questo non lo avvertiva in quanto fissava quella che poteva essere definita una piramide, per la forma, osservava l'esterno composto di mattoni e da un colore giallo ormai sfumato per gli anni vissuti.

Impegnò ancor di più la vista per capire cosa ci fosse in cima, a prima vista assomigliava a una testa di pietra senza un cervello ma comunque splendida... Nono ciò il suo cuore mandava segnali di pericoli grazie alla forza dello stomaco in continua agitazione.

Sembrava che fosse innamorato ma non era certo così, sopratutto in quel posto, legato in quel modo e sotto quegli sguardi.

Infine una scalinata rossa si presentò davanti al gruppo in marcia.

"Siamo quasi arrivati... Carne."

Kuningas sorrise mentre gli altri seguivano il suo esempio, i dubbi sulla profezia sembravano scomparsi una volta giunti al villaggio natale, la salita si dimostrò ancora più faticosa.

Il respiro era già affannoso mentre le gambe tremavano sempre più durante il cammino leggermente obliquo verso la testa della piramide, la schiena era curva per sostenere il peso del corpo e di certo il sole non aiutava a rendere quel tragitto confortevole.

Era mezzogiorno... Ankar lo sapeva.

Non poteva dimenticare le parole del padre.

"Sai Ankar? Anche il Dio Sole può aiutarci a distinguere il tempo mentre regna con la sua creazione: guarda... In questo momento il sole è nel suo punto più alto, è la metà del giorno."

Mezzogiorno era un termine moderno per il lupo e chiunque conoscesse, loro dicevano metà del giorno.

Semplice ma non così diverso dal linguaggio europeo.

I pensieri scapparono come pipistrelli da una grotta quando le pupille del canide videro quello che assomigliava a un altare.

Era di forma quadrata ma lui si preoccupava di più dello scarlatto secco sopra il suo marrone naturale.

"Ne trovi sempre quattro, sei un bravo cacciatore Kuningas."

Avanzò chi finora era stato considerato una leggenda, un mito, un giaguaro in grado di camminare con la lingua identica a quella di tutti i presenti.

Ogni dettaglio attirava gli occhi del lupo dal pelo grigio come i sassi ai capelli neri come le piume dei corvi, lunghi e legati più o meno a metà schiena con un piccolo laccio, la sua corona fatta d'oro, materiale totalmente sconosciuto al cacciatore, sembrava riflettere la luce prodotta dal Dio Sole come se lo riconosceva legittimo leader.

"Deluderti sarebbe un errore imperdonabile per me Lockla."

Il leone chinò leggermente il busto mentre i suoi lo imitavano, il canide intento osservava dietro le sue spalle tre oggetti mai visti.

Erano sicuramente fatti di pietra, che si mostrava con un colore nero composto come carbone, ma erano così strani... Potè capire il loro utilizzo grazie a un cane di sesso femminile seduta su uno di essi.

Il suo pelo grigio faceva un bel contrasto con l'oggetto misterioso mentre i capelli neri portati a quasi a caschetto si mimetizzavano con esso.

Gli europei li chiamavano troni.

Notò subito che il terzo era senza padrone e fu facile intuire il tutto: Lockla era il padre del cane ma sua moglie era stata reclamata dal Dio Morte prima del tempo stabilito alla nascita.

Ankar sussultò quando Lynx invertì i posti dei due gruppi, lui era il primo, il bastone al collo venne tolto dalla lince con un colpo di mazza mentre i colli dei prigionieri venivano roteati dai proprietari mentre le ossa sotto la pelle facevano rumore.

Il felino carceriere scambiò ancora le postazioni, il lupo era il terzo in fila ma venne messo al posto della lucertola e viceversa, ora era l'ultimo dei quattro.

"Osserva cosa ti aspetta."

La lince si avvicinò per sussurrare queste parole con un sorriso tutt'altro che rassicurante.

Il consiglio venne preso da Boka e Roz mentre il secondo le liberava le mani, venne messa a pancia in su con la schiena poggiata sull'altare mentre gli arti erano tenuti fermi dal toro e dallo squalo.

La femmina era visibilmente terrorizzata, il suo respiro era pesante mentre il leone afferrava un pugnale dalla lama rossa, ormai suo colore naturale dopo tutte le vite prese, una lacrima scese dall'occhio destro della malcapitata.

Kaede si avvicinò dal lato opposto e rimosse il pezzo di stoffa che copriva il petto, doveva essere una femmina a farlo.

"Che la tua anima sia purificata!"

Il pugnale penetrò la carne del coniglio che nonostante i versi soffocati provò un enorme dolore mentre l'arma si muoveva nel petto, poco dopo il felino stringeva il suo cuore ma non aspettò che la sua preda chiudesse gli occhi.

La sua testa ruzzolò sul suolo marrone mentre il rosso formava una scia simile a una traccia da seguire.

Il cadavere venne gettato poco più in là e toccò allo sciacallo, implorò diverse volte in un pianto infantile mentre scuoteva la testa ma ciò non fermò le mani di Kuningas che estrasse un secondo cuore e fece cadere un'altra testa.

Seguì la lucertola che sembrava impassibile al suo destino, il toro e lo squalo se ne accorsero e si scambiarono un'occhiata interrogativa, quando il petto venne colpito emise un sospiro profondo mentre aspettava la fine.

La sua testa cadde vicino alle altre.

Lynx mise la mano sulla schiena del lupo, lo aveva messo ultimo con l'intenzione di fargli provare il terrore psicologico di ciò che lo aspettava.

"Aspetta."

Kaede raggiunse la sua sfida e poggiò una mano sul pettorale sinistro.

"Mi dispiace che tu debba andare dal Dio Morte così presto... Un bacio di addio?"

Una testata la fece finire sul suolo con il sopracciglio sinistro sanguinante mentre la lince rideva insieme alla maggior parte dei suoi compagni.

"Kuningas!"

Intervenne Lockla.

"Silenzio!"

La voce del leone, simile a un tuono potente, fece zittire tutti, era pur sempre una cerimonia e le risate non erano certo le benvenute.

Ankar venne messo sull'altare mentre respirava forte per darsi coraggio ma allo stesso tempo implorava mentalmente il Dio Sole di non far finire la sua vita così... esiliato, odiato, catturato... non si meritava tutto questo e non voleva morire con quei nomi addosso.

Il felino si apprestò ad alzare le braccia ma prima ancora che potesse abbassarle guardò verso l'alto.

La luce divenne sempre meno finché sembrò di essere nel mezzo di una falsa notte, qualcuno urlò terrorizzato mentre il cielo mostrava qualcosa di nuovo ma anche terrificante.

Un'eclissi.

Turkis fissò più volte il lupo e l'evento mentre scuoteva la testa.

"Non è possibile." sussurrò mentre afferrava saldamente la collana.

La luce tornò, fortunatamente nessuno guardava il sole in quel momento, Kuningas alzò nuovamente le braccia.

"Fermo!"

Lockla si alzò dal trono e raggiunse il leone.

"Liberalo". ordinò mentre Boka e Roz lasciavano gli arti del lupo che si mise in piedi.

"Ma..."

"Liberalo o forse ti è sfuggito il segno del Dio Sole?"

La domanda era ironica e quindi senza bisogno di risposta, il giaguaro fissò il canide intento a guardarlo a sua volta.

Non distoglieva lo sguardo.

Non mostrava segno di sottomissione.

Gli teneva testa con gli occhi, lo specchio dell'anima.

"Voglio sapere il tuo nome."

Il canide stette in silenzio.

"Lockla ti ha fatto una domanda."

Masha provò a colpirlo con un pugno sulla nuca, ma il lupo si abbassò e l'orsa bianca urtò l'altare con le nocche che sanguinarono leggermente mentre la mano veniva scossa.

"Non sono nessuno." rispose vago per poi voltarsi con l'intenzione di andarsene.

"Perché sei qui? Prigioniero."

"Ho fatto l'azione giusta."

Ankar era in procinto di raggiungere le scale ma Lynx si parò davanti a lui.

"Fatti da parte o sarai fatto in parti."

Fu questo ciò che disse con lo sguardo turbato ma acceso come l'indole aggressiva di un giaguaro quadrupede.

"Chi ti credi di essere?"

"Non lo vuoi sapere."

I due si fissarono intensamente mentre la lince stringeva la mazza con scopi bellici.

"Lynx."

Kuningas avanzò e la lince allentò la stretta sull'arma.

"Ti scortiamo."

Il lupo fissò un attimo il leone per poi girarsi verso la strada da percorrere, il secondo cercava una scappatoia, una breccia, un'alternativa.

E l'aveva trovata.

L'avrebbe liberato ma a modo suo.

Turkis restò fermo con la mano stretta sulla collana mentre lo sguardo era assente in quanto la mente comandava in quel momento.

"No." sussurrava spesso mentre cercava di convincere sé stesso a stare tranquillo ma se il fuoco era troppo alto una goccia d'acqua non bastava a fermarlo.

"Turkis vieni!"

La voce di Kuningas lo destò leggermente e seguì i suoi compagni mentre sperava di sbagliarsi.

CIAO!
Che ne pensate? Secondo voi cos'ha in mentre Kuningas?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top