NESSUNA RESA

Ankar apriva la fila disordinata intenta a correre nel mezzo della giungla, i piedi toccavano violentemente il terreno e il respiro di ogni cacciatore si faceva rumoroso quanto pesante.

Non passò molto prima che il gruppo fosse costretto a una sosta.

Il lupo rosso ansimava con lo sguardo rivolto verso la strada appena percorsa, le pupille verdi continuarono a guardare quel tratto così infinito finché il braccio, quasi come se avesse una volontà propria, si alzò e scagliò l'arma nella direzione così odiata.

Detestava scappare e, di certo, in quest'occasione la rabbia aumentava ogni istante.

Se ne aveva la forza poteva sradicare alcuni degli alberi intorno a sè per poi sollevarli e scagliarli lontano, magari sarebbe riuscito a colpire Micah con le radici appuntite o, comunque, l'avrebbe  schiacciato sotto il tronco pesante.

Ma era un mortale.

Iniziò a camminare con passo lento per recuperare l'arma, quando la raggiunse poggiò il piede sinistro sul corpo composto da una pelle detta corteccia e iniziò a tirare il bastone, il primo tentativo fu vano segno che l'arma era incastrata.

Tirò diverse volte senza ottenere risultati.

Ad ogni strattone il volto sorridente del gatto appariva davanti a lui, iniziò a respirare pesantemente dal naso preso nuovamente dalla rabbia.

Quel felino che un tempo chiamava amico aveva distrutto la sua vita e, poi, la sua tribù, le braccia fremevano nel trapassare la carne marcia piena di codardia fino a far spuntare il suo sangue corrotto dalle sue stesse menzogne.

Finalmente la lancia venne fuori quasi al dodicesimo tentativo e la forza usata portò il corpo a fare diversi passi all'indietro finché la schiena toccò qualcuno.

Il canide strinse subito l'arma e si voltò di scatto, era sicuro che non si trattasse di uno dei suoi compagni.

L'unica ad avere la forma corporea avvertita era Tagan, ma il corpo in questione non possedeva il petto femminile.

Tuttavia quando la punta di pietra puntò il possibile nemico chi stringeva i bastone dovette dichiararsi sorpreso.

"Tu?" chiese sottovoce.

Il resto del gruppo si alzò di scatto, nessuno l'aveva sentito arrivare, nemmeno Ankar, era come apparso dal nulla.

Onias sorrideva al lupo rosso intento ad abbassare la lancia.

"Tu?" chiese Tagan che si avvicinava.

"Lo conosci?"

Il canide dal pelo identico al colore del fuoco fissò la simile di classe ormai vicina all'ariete.

"È venuto al mio villaggio poco prima che tu tornassi con la testa di Kuningas."

Il cacciatore fissò l'ovino ignaro che erano state le sue parole a fargli avere un posto nella quotidianità di Lockla.

"Tu odi scappare, vero?"

Ancora una volta le parole di quello sconosciuto colpirono in pieno il lupo.

"Lasciateci soli." sussurrò intento a fissarlo in quegli occhi privi di vita eppure così sapienti.

"Ankar..."

Liam si alzò per protestare, ma un cenno dell'amico sembrò calmarlo.

Quando tutti si allontanarono abbastanza Ankar pose tutta la sua attenzione sull'ariete.

"Che cosa vuoi da me?"

"Quello che ti aspetti."

Onias mise le braccia conserte intento a esprimersi come aveva fatto al primo incontro con il lupo, in modo enigmatico quanto sicuro.

"Parla, ti prego."

Ormai il cacciatore dal pelo rosso provava un turbine d'incertezza nello spirito, voleva a tutti i costi salvare la madre e chiunque fosse caduto nelle grinfie del felino.

Tuttavia l'inferiorità numerica e il fatto di non voler uccidere nessuno, tranne il gatto, rendevano necessario chiedere aiuto a Lockla, ma ciò comportava otto giorni... Otto giorni che potevano costare caro a chi era prigioniero nel suo villaggio natale.

Micah.

Questo nome risuonava nella testa con odio e rabbia, colui che preferiva mandare avanti gli altri per restare indietro a guardare.

Un re in una scacchiera composta solo da pedoni con lo scopo di muoversi nelle direzioni decise da lui. 

Ankar mostrò nuovamente i denti, mentre l'incertezza spariva per far posto all'ira ancora una volta.

"Torna indietro."

Le parole di Onias riportarono alla realtà il lupo.

"Torna indietro." ripetè l'ariete intento a sorridere, come sempre.

"Torna indietro, l'aiuto che cerchi ti verrà dato."

Onias si voltò e fece per andarsene, mentre il cacciatore strinse la lancia.

"Grazie Onias, ora so come affrontare la mia guerra."

Il canide si voltò.

"Ti sbagli."

Ankar si fermò appena udite queste parole.

"Questo è solo l'inizio, la tua guerra non è nemmeno iniziata."

"Cosa?"

Si voltò, ma l'ariete era sparito senza lasciare traccia dopo essere apparso dal nulla.

"Ankar."

Liam si alzò quando vide tornare l'amico curioso di sapere cosa fosse successo.

"Ascoltate, in quella direzione si trova il villaggio dove sono stato accolto dopo essere stato esiliato, se non volete seguirmi proseguite per quattro giorni e sarete al sicuro."

Il lupo, dopo aver indicato all'incirca verso nordovest, girò su sè stesso e iniziò a camminare.

"Dove vai?" chiese il gatto dal pelo nero.

"A uccidere Micah."

"Aspetta, è un atto senza ritorno: siamo un numero minore, non possiamo uccidere i nostri nemici e quel gatto sarà più irraggiungibile del Dio Sole."

Il felino avanzò intento a stringere l'arma.

"Devo assolutamente venire altrimenti che storie racconterò ai miei figli?"

Ankar scosse la testa intento a sorridere.

"Io sono tua sorella e come tale ho il diritto di sferrare un pugno a Micah, il resto lo lascio a te."

Lika avanzò seguita a ruota da Talia.

"Se viene Lika puoi giurare che vedrai anche me dalla parte della lancia."

"Se viene Talia devo venire anch'io."

Ras si avvicinò alla figlia e poggiò la mano sulla spalla destra.

"Padre." sussurrò la iena nuovamente in imbarazzo.

"Come ho detto, senza di te non ho nessuno con cui litigare perciò..."

Tagan fece diversi passi avanti intenta a finire la frase con questo gesto.

"Se devo dire la verità..."

Rohan raggiunse il gruppo.

"...io desidero tornare indietro ma sono sicuro di non sopravvivere un giorno da solo nella giungla."

"Grazie della tua verità, Rohan."

Ankar sorrise ma tornò serio quando le sue orecchie avvertirono un rumore familiare quanto quello prodotto dalla pioggia che batte sulla giungla.

"Sei qui." sussurrò.

CIAO!
Secondo voi di chi, o cosa, si tratta?

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