LA PROFEZIA

Ankar fissò l'ariete mentre i tredici gli giravano intorno come il fiume con una roccia, il lupo poggiò gli occhi su di lui e notò che i suoi erano bianchi.

Era cieco.

L'ovino si mise eretto mentre sembrava guardare verso Kuningas, quest'ultimo si fermò con un sorriso.

Non era di simpatia o comprensione ma di divertimento.

"Voi che calpestate la terra con arroganza e superbia prestatemi orecchio..."

Il leone poggiò la base della lancia sulla terra mentre pregustava un poco di felicità.

"Dobbiamo proseguire." sussurrò Turkis mentre sentiva un brutto presentimento e lo mostrava con le dita intorno alla collana di zanne.

"No, voglio sentirlo."

Il felino sembrò un bambino viziato in quel momento, l'ariete era Onias, cieco dalla nascita, faceva profezie continue e ovviamente veniva deriso per questo.

Per Kuningas era un passatempo incontrarlo.

"... Ci saranno quattro albe, la prima è quella del giorno che stiamo vivendo in questo momento, fissatele con attenzione perché saranno le ultime viste dai vostri occhi..."

Il leone cambiò l'espressione sul volto, adesso mostrava la sua solita serietà mentre gli altri prestavano più attenzione.

"... Il quarto giorno sarà due volte notte e la prima di venuta di essa salverà la sua vita... la vita di chi la strapperà a voi..."

Ankar fissava l'ovino mentre quest'ultimo teneva le braccia erette verso il cielo sereno e il suo manto bianco veniva mostrato dal sole, era come se il Dio Sole accompagnasse le sue parole.

"... Il sangue scorrerà... Il tuo sangue scorrerà..."

Indicò il leader dei tredici con l'indice destro mentre il cacciatore indicato mostrava un altro cambiamento sul volto, adesso era furioso ma, anche se non l'avrebbe mai ammesso, nascondeva un pizzico di paura.

"... Eluderà il figlio di un dio con estrema facilità! Farà un salto impossibile! E sarà allora che vi inviterà a seguirlo!"

La voce di Onias crebbe mentre i cacciatori iniziavano a sentirsi a disagio sempre più, i loro cuori battevano come tamburi di guerra in un ritmo che creava brividi sulle loro spine dorsali.

"E voi lo seguirete come prede che vanno verso la lancia del cacciatore, uno a uno lo cercherete... uno a uno lo troverete... e uno a uno perirete sotto la sua imponenza."

La fine della profezia era vicina e venne anticipato ai presenti con le braccia leggermente più in alto e la testa chinata all'indietro.

"Verrete uccisi da una quinta alba che non vedrete mai!"

Ankar rizzò le orecchie mentre sentiva il suo cuore perdere un battito per la frase appena detta.

"Ma questo sarà solo l'inizio del cammino di questo cacciatore destinato a raggiungere un posto elevato che nessuno di voi avrà mai."

L'ariete tornò in ginocchio mentre Kuningas si voltava.

"Andiamo."

Gli altri, ancora scioccati per le parole di Onias, restarono fermi come statue.

"Andiamo!"

Il leone non dovette ripetersi una terza volta e il cammino continuò mentre il lupo dal pelo rosso fissava il ruminante che alzò la testa e gli sorrise.

Sembrava sapere dove fosse colui di cui parlava fino a poco prima.

Gli occhi del canide restarono puntati verso di lui fino a quando divenne impossibile vederlo.

Passarono altri due giorni, il cammino era stato lo stesso per tutto il tempo ma ogni ora passata alimentava un dubbio pressante nei cacciatori, sembrava che un albero infinito crescesse sulla loro schiena.

Il felino era l'unico a mostrarsi concentrato, era il leader e il suo compito comprendeva di essere forte, ma sentiva un leggero turbamento nel suo animo come il corso di un fiume tranquillo disturbato da un sasso che affondava in esso.

Ankar spalancò gli occhi quando vide l'enorme monumento in mezzo a un villaggio assai più popolato del suo.

Il viaggio era finito.

CIAO!
Scusate se è corto.
Che ne pensate della profezia?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top