CONTRATTACCO
Ankar entrò nella casa del nemico senza perdere la posizione assunta per tutto il tragitto nel villaggio, si fermò proprio vicino all'entrata quando gli occhi poterono vedere il suo capotribù legato come un prigioniero.
Il lupo non potè fare un altro passo, una pietra appuntita era poggiata sotto il mento pronta ad andare veloce, e fatale, nella carne al minimo passo falso.
"Ai miei occhi piace chi è caduto nella trappola."
Micah sorrideva nel vedere il suo rivale preso alla sprovvista.
Il canide si alzò con cautela sopratutto quando Jarvia si avvicinò al leader ancora privo di sensi intenta a imbracciare una lancia.
La gamba ferita le doveva e lo mostrava ogni volta che il piede toccava terra accompagnato da una leggera smorfia di dolore e dall'arto zoppicante.
Gli occhi, invece, evitano i simili del cacciatore che minacciava, troppo codardi per poterli fissare.
"Sei un gatto nel corpo ma non puoi celare il tuo insetto nello spirito."
Ankar fissò chi lo aveva cacciato senza perdere lo sguardo furioso.
"E io non credevo che saresti mai caduto in una trappola tanto ovvia."
Al felino scappò un leggero sorriso ma lo ritirò non appena chi aveva davanti ne mostrò uno più compatto.
"Io, invece, sapevo che la tua brama di potere sarebbe entrata nei tuoi occhi come terra..."
Per un istante la pupilla verde intercettò Tagan intenta ad avvicinarsi al puma senza fare rumore.
"... e sapevo che non avresti preso in considerazione il resto quando la tua lancia mi avrebbe puntato."
Un tonfo fece voltare il gatto, il cane reggeva la propria lancia e quella della felina appena addormentata con la forza.
Ankar non aspettò oltre e strinse la vita del cacciatore davanti a sè per poi spingere l'intero corpo contro la parete e sferrare un pugno alla testa con la mano destra.
I suoi occhi fissarono il felino che aveva davanti privo di sensi, sarebbe bastato prendere l'arma e trattare il corpo come un tapiro indifeso.
Le sue orecchie, tuttavia, avvertirono Tagan intenta a liberare Mornei.
Guardò un'ultima volta Micah e si avvicinò al prigioniero.
"Pensavo volessi ucciderlo." disse il cane.
"Non sarebbe una vittoria se la mia lancia lo toccasse quando non può difendersi." rispose chi stava di fianco alla cacciatrice.
Tuttavia era sicuro che se i posti dei due fossero stati scambiati il gatto non gli avrebbe riservato la stessa cortesia
La pioggia produceva un rumore costante sul legno delle gabbie e, allo stesso tempo, toccava i loro occupanti.
Akhena era seduta con le ginocchia alzate come fossero due montagne gemelle strette dalle braccia.
Le sue orecchie si alzarono quando udì qualcosa di diverso provenire dalle sue spalle.
Rohan forzava ciò che teneva il legname unito aiutato dal Dio Cielo che copriva quell'atto poco silenzioso, la lupa, tuttavia, spostò gli occhi sulla figlia maggiore intenta a fare lo stesso non molto lontano.
Finalmente la cacciatrice matura potè mettere i piedi fuori dal perimetro che, per giorni, l'aveva costretta in un piccolo recinto scomodo.
Non ringraziò lo sciacallo troppo presa a camminare verso la sua primogenita per poi abbracciarla, Lika, che le dava le spalle, sussultò per il tocco inaspettato ma, infine, un sorriso si stampò sulle labbra.
"Tutti a terra." sussurrò Ras.
Enola camminava come una guardia impegnata nella sua ronda, il gruppo restò immobile e gli occhi di Rohan si soffermarono sulla gabbia vuota.
La volpe voltò la testa verso l'area dei prigionieri, la fissò per qualche istante e poi procedette oltre.
Il canide dalla pelle violacea aveva sostituito la madre di Ankar nel suo precedente posto fisso e sembrava che il trucco avesse funzionato.
Tagan, nel mentre, si affacciava con la testa per vedere se la strada fosse libera, appena verificato fu la prima a uscire intenta a sollevare Mornei con il braccio sinistro del leader dietro il collo.
Il lupo dal pelo rosso faceva lo stesso dal lato, non riuscirono a fare più di tre passi prima di udire qualcosa alle loro spalle.
"CI ATTACCANO!"
Micah si era ripreso e corse verso il trio con la lancia puntata in avanti, Ankar spostò Mornei, il cui peso sorprese chi lo teneva dalla parte opposta, e si preparò ad affrontare il felino.
Quando la pietra appuntita era ormai vicina qualcosa colpì l'arma e la mira vacillò verso sinistra cosa che permise a chi prima era un bersaglio di sferrare un secondo pugno al nemico più odiato.
Quando indagò su cosa fosse successo notò una pietra sul terreno.
"Ciao, fratello."
Sophira armava la sua fionda pronta a usarla nuovamente.
Tuttavia l'urlo del cacciatore dal pelo bianco non era passato inosservato e uno dei suoi alleati corse verso il lupo, almeno finché un bastone non urtò la nuca e lo costrinse a dormire.
Tagan fissò chi li aveva aiutati mentre tentava di non cadere sotto il peso del lupo addormentato.
"Mi fa piacere vederti." disse Ankar.
"Ho fatto la mia scelta." rispose Zet sorridente intento a stringere la propria lancia.
La mostrò poco dopo quando un altro dei cacciatori nemici osò avvicinarsi, gli poggiò con forza il bastone sul piede e fece lo stesso sulla pancia per poi concludere sul mento.
"Ankar..."
Il cane richiamò l'attenzione del simile di classe ormai alle strette nel sorreggere il lupo di grado più alto.
Il canide tornò ad aiutare l'amica e i due ricominciarono a camminare, ma vennero nuovamente disturbati.
Due di quella che, ormai, era diventata la fazione opposta correvano verso di loro, almeno finché Liam non usò le sue braccia robuste per afferrarli e far sbattere le loro teste l'una contro l'altra.
"I prigionieri?!" chiese il lupo ma ottenne la sua risposta quando notò la madre guidare la carica di essi.
"Portalo via di qui!" disse il gatto nero riferendosi a Mornei.
La camminata riprese fino a quando raggiunsero la giungla e adagiarono il lupo esausto sul terreno bagnato.
Ankar unì le mani come a formare una vasca e rimase così fino a farle riempire d'acqua che versò, con cautela, sulla bocca del simile così da idratargli le labbra.
"Tu resta qui, io vado a porre fine a tutto questo."
"Ti servirà questa."
Una voce maschile mise sull'attenti il cacciatore che afferrò un'arma lanciata al volo da Lockla.
Quando gli occhi verdi fissarono meglio notò che gran parte dei cacciatori era al seguito del loro capo.
"Ma come-"
"Una fonte mi ha raccontato quello che stava per accadere."
"Una fonte priva della vista, che prevede il futuro e con la brutta abitudine di sparire?" chiese chi si era appena armato dopo un attimo di riflessione.
"Abbiamo amici comuni."
"Resto io con lui."
Ember si avvicinò a Tagan per poi chinarsi pronta a prestare soccorso al canide indebolito.
"Ricordate: nessuno va ucciso e-"
"Micah morirà per la tua lancia, il nostro amico mi ha messo al corrente di tutto."
Ankar annuì e si voltò, mentre il cane prendeva posto al suo fianco armata e pronta all'attacco.
Il lupo dal pelo rosso mosse i primi passi in una corsa rapida diretto verso il villaggio e, poco dopo, tutti quelli alle sue spalle fecero lo stesso come soldati intenti a seguire il proprio generale.
ECCOMI.
Allora che ne dite?
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