Capitolo 6: La Squadra d'Assalto

"Bene, come vi è stato spiegato Takeru verrà assegnato alla squadra di Kakashi."

Queste erano le parole di Tsunade, il quinto Hokage.

Tutti erano rimasti perplessi da quella decisione, però la decisione dell'Hokage era assoluta.

Quando uscii dalla stanza Kakashi mi venne vicino.

"Takeru è il momento di incontrare la tua squadra. Mentre andiamo ti spiegherò i dettagli."

Ci incamminammo lasciando indietro Naruto e Sakura, ero abbastanza curioso di conoscere i miei compagni, la cooperazione è un fattore chiave per le missioni.

"Vedi Takeru questa squadra è speciale, perché è stata creata come punta di lancia del villaggio. Non compie missioni regolari, ma si occupa principalmente dei eliminare i pericoli del villaggio."

Lo stava dicendo in modo tranquillo, ma avevo capito dove voleva andare a parare. Era una squadra creata per gli assalti e assassinii.

"Maestro Kakashi, se posso chiedere vorrei sapere il perché mi abbiate inserito in questa squadra. Sono ancora parecchio inesperto."

"Come già vedi hai buone capacità di giudizio, inoltre da come avrai capito, sei l'ospite del Senza Coda. Di questo dettaglio sappiamo solo noi due e l'Hokage. Se si venisse a sapere nel villaggio scoppierebbe il panico, la gente non vedeva di buon occhio già Naruto, pensa un individuo esterno. E come ultimo motivo, forse non ti sei accorto della tua forza."

Erano tutte ragioni valide, effettivamente avevo una chance di proteggere il villaggio e mantenere la promessa fatta a Naruto. Inoltre forse combattendo l'Akatsuki in prima linea avrei potuto scoprire di più su mio fratello.

Passammo rasenti al confine del villaggio, le alte mura mi opprimevano un poco. Fino a che Kakashi si fermò di fronte ad un muro completamente uguale agli altri, con mia sorpresa ci passò attraverso.
Una tecnica di occultamento forse? Mi decisi ad entrare anche io. Al di là del muro c'era un grosso edificio, sembrava una grande casa, con mura e tetto in legno.

Davanti a me si parlarono un ragazzo e una ragazza della mia età.
"Ben venuto nella Squadra d'Assalto!" disse Kakashi.

Mi presi un secondo per osservare meglio i due.

Il ragazzo era poco più basso di me, i capelli erano violacei e i suoi occhi di un arancione acceso come dei tizzoni ardenti. Indossava una tuta nera di buona fattura. Portava un fodero abbastanza sottile e parecchio lungo, probabilmente la sua arma era una Katana.
La ragazza invece era alta circa quanto me, aveva degli stupendi capelli bianchi e occhi viola intenso. Indossava un classico top da Kunoichi*. Inoltre aveva dei guanti che lasciavano scoperte le dita con unghie lunghe e ben curate. Mi guardava con uno sguardo particolare serio e pensieroso, non riuscivo a capire i suoi pensieri.

"Bene bene. Non sembri male a prima vista. Io sono Shinji e lei è Kiyoko, sarà un piacere fare squadra con te."

"Io sono Takeru. Vedrò di fare del mio meglio!"

"Sarà meglio... " Disse Kiyoko.

La vedevo parecchio indispettita, ma chiedere il motivo sarebbe stato come gettare legna in un incendio per spegnerlo.

Lei prese e se ne andò per le sue.

"Dalle tempo... È scossa per la perdita di un nostro membro del team. Non esserne dispiaciuto, sono cose che capitano." Disse Shinji.

In effetti mi dispiaceva, ma era comprensibile essere di poca parola dopo una grave perdita.

"Takeru d'ora in poi alloggerai qui. Porta le tue cose velocemente."

Le avevo lasciate in un appartamento che avevo noleggiato, perciò le andai e tornai, possibilmente senza farmi vedere da nessuno.

La casa era spaziosa, con tre camere da letto e aveva anche un giardino esterno bello ampio.

Quella sera, mentre gli altri erano a letto, volevo rispolverare la chitarra di mia madre. Mi sedetti su un ramo di un albero, leggermente ricurvo e cominciai a suonare, me lo aveva insegnato lei. Quando ero piccolo me la suonava sempre, fino al giorno in cui morì.

In quel momento però sentii dei passi e smisi di suonare. Era Kiyoko.

"Dove hai imparato a suonare così bene?" Chiese.

"Mia madre..."

Lei capii subito cosa volevo intendere, rimanendo in silenzio si sedette vicino a me.

"Mi spiace per oggi, non era un buon momento..."

"Tranquilla, è normale sentirsi così dopo una esperienza simile." Replicai.

"Shinji te lo ha detto? Dopo lo meno."

Entrambi cominciammo a ridacchiare. Era bellissima.
Lei si accorse che la stavo guardando e girò il viso di scatto e cambiò argomento.

"Scusa potrei chiederti di suonare come stavi facendo prima? Era veramente bello... "

Cominciai ad canticchiare il motivetto che mia mamma mi cantava sempre.

"And I immaginated you here, right next to me..."

La vedevo parecchio interessata. Mi presi un attimo, i suoi occhi erano bellissimi, la luce della luna li rendeva ancora più appariscenti e brillanti.

"I wish you'll be beside me, that we would meet again..."

Finii di intonare la canzone. Lei si era addormentata li con la testa poggiata al tronco. Posai un attimo la chitarra.
Se fosse rimasta lì si sarebbe presa un'influenza. Faceva parecchio freddo quella sera. La sollevai con delicatezza e la portai in camera sua.

Era veramente gentile. Quel suo lato buono era stupendo.

La mattina seguente mi alzai all'alba, dovevo riprendere il mio allenamento fisico mattutino.

Shinji Pov

Erano ormai le sette, dovevo fare un po di stretching, quando mi accorsi che c'era già qualcuno lì.

Era grondante di sudore dalla testa ai piedi, con solo con una maglia a maniche lunghe e un paio di pantaloncini addosso. Stava facendo pesi con un braccio sollevando una sfera verde grande quanto una palla da calcio. Lui mi vide e mi salutò.

"Takeru, anche tu mattiniero?" Dissi avvicinandomi a lui.

"Stavo facendo un po di allenamento..."

"Con quella cosa lì? Posso provare?"

La poggiò per terra delicatamente poi annuì.

"Si vieni pure, ma sta attento che è un po pesante."

Ora mi chiedevo a cosa servisse anche se un po pesante era abbastanza facile sollevarla, pensai.

Quando però la cercai di tirare su, quella non si smosse.

Con tutte le mie forze la riuscì a prendere, ma era titanico. La lasciai per terra.

"Quanto pesa?" Chiesi con le braccia che pensavo si stessero per staccare.

"120 Kg..." Disse togliendosi la maglia sudata, e li rimasi a bocca aperta.

"Porca troia..." Non riuscii a dire nient'altro.
Takeru aveva tanti di quei muscoli da mettermi in difficoltà. I suoi addominali sembravano fatti e scolpiti nel marmo, mentre i bicipiti sembravano avere altri bicipiti a loro volta.

"Quanto cazzo ti alleni? Io faccio fatica a sollevare quella cosa e tu lo fai con un braccio?"

Ma siamo seri? Non riuscivo a concepire quello che stavo vedendo.

"Devo farlo... Altrimenti non riuscirei a sostenere la tecnica a cui sto lavorando da un bel po."

In quel momento il maestro Kakashi ci venne a chiamare.

"Muovetevi abbiamo una missione..."

Anche lui stava fissando i muscoli di Takeru. Come biasimarlo, povero maestro.

*Kunoichi è il termine per definire una donna Ninja mentre Shinobi si usa per il maschile.

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