Capitolo 2: Missione di salvataggio
Eravamo di fronte all'Hokage. Tsunade aveva dei lunghi capelli biondi, occhi marroni e un piccolo prisma turchese segnato sulla fronte. Indossava una toga verde smeraldo e con il suo sguardo serio scrutava ognuno di noi con estrema attenzione.
"Tu sei Takeru del clan Yokimichi giusto?"
Annuii. Probabilmente Jiraiya l'aveva già avvertita del mio arrivo.
"So già tutto, sia del fatto che cerchi tuo fratello e sia del fatto che vorresti chiedere di unirti alle forze di Konoa in cambio."
Io e Naruto ci guardammo nelle palle degli occhi. Come faceva a saperlo?
Ne avevamo parlato solo io e Naruto la sera prima, era impossibile che qualcuno ci stesse ascoltando.
"Si, ho ascoltato il vostro discorso la scorsa notte, era abbastanza interessante sentirvi chiacchierare."
A quel punto un Ninja comparse alla finestra. Aveva dei capelli bianchi e portava una maschera in volto. Non ero riuscito a percepirlo, da dove era spuntato?
"Maestro Kakashi!" Esclamò Naruto.
Lo riconobbi. Quello era il Ninja copia Kakashi, era talmente famoso da essere conosciuto in tutti i paesi. Mio padre ne parlava spesso, era davvero affascinato da lui.
"Non presenta neanche un grammo di ostilità. Mi sembra un tipo a posto."
Allora mi guardò con fare sorridente. Mi pareva una persona davvero tranquilla e gentile. Naruto era davvero fortunato ad avere un maestro del genere.
"Mi fido abbastanza del tuo giudizio Kakashi. Allora grazie della tua collaborazione Takeru."
"Vi ringrazio infinitamente per aver accettato la mia richiesta."
In quel momento però il silenzio si ruppe dalle porte dell'ufficio che si spalancarono.
"Signorina Tsunade, abbiamo un messaggio urgente dal villaggio della sabbia."
Era la donna che ci era corsa incontro prima. A quanto pare era della squadra di decifratura.
L'Hokage lesse velocemente il messaggio.
"Non è possibile! Il Kazekage è stato rapito dall'organizzazione Akatsuki."
Quella che immaginavo fosse la segretaria della signorina Tsunade la guardò preoccupata.
"Non avrete intenzione di..."
"Questa è un'emergenza! Devo affidare la missione alla squadra Kakashi.
È quella composta meglio al momento, Kakashi ha già combattuto contro i membri dell'organizzazione e inoltre... Takeru ti unirai alla squadra Kakashi per dare supporto."
Annuii. Era una missione di grado S.
Il quinto Kazekage era il successore dell'uomo che aveva ucciso mia madre, il quarto. Era però mio dovere adempiere alla missione. Anche se come prima missione era veramente pesante.
"Affido alla squadra Kakashi una nuova missione. Andate al villaggio della sabbia e fate rapporto della situazione e dopodiché seguite i loro ordini e date supporto al villaggio della sabbia."
Poco dopo eravamo già in partenza per il villaggio della sabbia. Il tramonto era rosso come il giorno precedente e le nuvole rosee tingevano il cielo.
"Dobbiamo muoverci, altrimenti non arriveremo mai al villaggio della sabbia." Disse Sakura.
Si era fatta notte e sfreccia amo a tutta velocità tra gli alberi, ma Naruto sembrava diverso, più irrequieto, mentre Sakura gli diceva di rallentare e non rompere la formazione. Il mio sguardo allora puntò una ragazza dai capelli biondi raccolti in due grossi codini che le coprivano il collo.
"Temari!" Gridò Sakura.
Lei si girò a guardarci. In poco le spiegammo la situazione e lei divenne parecchio tesa. A quanto pare era la sorella di Gaara, il quinto Kazekage.
Non perde mo neanche un secondo e ripartimmo subito verso il villaggio della sabbia con un quinto membro in squadra.
"Naruto perché corri così tanto?" Chiese Sakura.
"Sakura... Sai perché l'organizzazione Akatsuki mi da la caccia, penso che tu ormai lo sappia."
Il suo sguardo da sorridente come lo ricordavo, si fece triste.
"Dentro di me risiede... Lo spirito della volpe a nove code. Sono la forza portante di Konoa."
In quel momento mi sentii parecchio teso. Essere una forza portante doveva essere un peso considerevole. Anche io per qualche motivo ero stato evitato da tutti al villaggio. Ero disprezzato, trattato da tutti come un criminale. Tutti tranne che daa mio padre e da mio fratello, che hanno sempre cercato di prendere le mie parti. Tutti dicevano che non dovevo diventare un Ninja, ma mio padre mi allenava lo stesso. Ero stato picchiato più volte senza ragione, anche se ero parte del clan non contava niente. Ero sempre dietro a sopportare. Quindi almeno un po potevo capire come si sentiva.
"Non sopporto che vedano solo la parte mostruosa ed egoistica di noi.
Voglio salvarlo in tempo stavolta."
Dopo aver detto questo accellerò di nuovo, però non volevo che portasse ancora il peso da solo. Accellerai e rimasi dietro di lui. Stargli affianco era il minimo che potessi fare. Jinchuriki o no, non aveva importanza. Era stato gentile con me, mi aveva accolto al suo villaggio. Perciò avevo deciso di seguirlo. Lo avrei aiutato a diventare Hokage, non importa quanto ci avrei messo, e ho promesso che non sarei morto fino ad allora. Queste erano le condizioni del nostro accordo e avevo intenzione di rispettarle.
A quel punto Sakura ci si avvicinò.
"Naruto! Ora mi è più chiaro il perché l'Akatzuki sta cercando di catturarti.
Però mi riferisco a Itachi Uchiha... È lui il bersaglio di Sasuke. Vale a dire che più ci avviciniamo all'organizzazione Akatsuki, più ci avvicineremo a Sasuke."
"Un attimo, quindi questo Sasuke è il tuo amico Naruto?"
Lui e Sakura annuirono. Però da come avevano parlato un pensiero mi si era inchiodato nella testa.
"Scusate, ma avete detto che Sasuke cerca di diventare più forte per combattere quello che ho capito sia suo fratello. Il cercare potere è una cosa che anche mio fratello sta facendo."
"Quindi tu intendi che magari..."
"Si potrebbero essere nello stesso luogo."
Avremmo risolto due piccioni con una fava, ma era solo una mia supposizione. Passarono in fretta due giorni e dopo essere entrati nel deserto ci ritrovammo il villaggio della sabbia davanti agli occhi.
Era rinchiuso in una cinta di mura a gradoni, dentro alcuni edifici erano stati scavati nella roccia. Due guardie ci avviarono che anche l'altro fratello di Temari era stato vittima dell'organizzazione akatsuki e tutt'ora era ricoverato.
Entrammo in una struttura più grande e sorvolammo 3 rampe di scale per arrivare in una grande stanza. Un ragazzo era sdraiato sofferente su una barella, probabilmente era lui Kankuro, l'altro fratello del Kazekage e la vittima dell'attacco.
Però una vecchina che sembrava essere molto avanti con l'età appena ci vide si gettò verso il maestro Kakashi, con fare guerriglio.
Naruto bloccò il suo pugno. Non dovevamo essere alleati tra foglia e sabbia?
Un signore che mi dava l'impressione di avere la sua stessa età la fermò.
"Sorella, è molto simile, ma lui non è Zanna Bianca della Foglia. E poi è morto diversi anni fa lo sai anche tu."
Allora Kakashi cercò goffamente di riprendere il discorso, ma lei cominciò a ridere pretendendo di aver finto di perdere le staffe. Ero confuso anche io.
In quel momento Kankuro però cominciò a dimenarsi e a digrignare i denti dal dolore. Sakura si avvicinò a lui e gli fece un rapido esame.
"È stato usato un veleno composto da metalli pesanti, mirato a distruggere le cellule."
Dopodiché ci fece uscire dalla stanza rimanendo con Temari e i chirurghi della sabbia che le prepararono il necessario da lei richiesto. Cominciò l'operazione creando una sorta di bolla da delle bacinelle contenenti uno strano liquido e immettendole nel corpo del ragazzo, estraendo il liquido a forza.
Ogni volta era doloroso persino per me che ero fuori dalla stanza, infatti il poveretto strillava e cercava di dimenarsi con tutte le sue forze mentre la sorella e i dottori lo tenevano ancorato al lettino.
E così continuammo a sentire le sue grida di dolore fino a sera dove finalmente la maggior parte della tossina era stata estratta.
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